Il sessantotto e l'evoluzione del capitalismo

Il '68 fu il braccio armato del nuovo capitalismo finanziario che dava così il buon servito alla vecchia classe borghese


Che sia ben chiaro: noi siamo d'accordo con coloro che sostengono la tesi secondo cui la borghesia che aveva prodotto il capitalismo, una volta il capitalismo sviluppatosi e evolutosi nell'imperialismo e poi nel nuovo capitalismo finanziario ha trovato che la vecchia classe borghese rappresentava ormai più solo un ostacolo verso il suo ulteriore sviluppo e quindi il '68 va interpretato nel senso di un vero e proprio "buon servito" della nuova aristocrazia finanziaria alla stessa vecchia classe borghese. Solo che costoro che sostengono queste tesi sembrano essere dei nostalgici mentre noi non siamo affatto nostalgici anche se condividiamo le stesse tesi e non siamo certamente i portavoce dell'aristocrazia finanziaria. 
Ci vuol ben altro che gli anni sessanta per andare oltre un sistema sociale consumista fondato sulla logica pragmatista, utilitarista e lavorista. 
Nel 1895 muore Engels ma nasce la psicoanalisi di Freud: sincronità? Un passaggio di consegne? Dunque si volta pagina e si va avanti e non indietro. 
Nessuna nostalgia in nessun senso e così come l'aristocrazia finanziaria ha dato il buon servito alla vecchia classe borghese a loro volta  i nuovi e veri rivoluzionari dei nuovi e ultimi tempi apocalittici danno il buon servito ai vetero-rivoluzionari che siano socialisti o anche comunisti ma si punta ancora più in alto: l'Uno-Duale e non più l'utopia comunista declinata in qualsiasi versione più o meno statalista, più o meno anarchica.
Ci vuol ben altro che farsi crescere i capelli, spogliarsi nudi, due fiori, un po' di ashiss, LSD e Marjuana per far fuori il capitalismo. 

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