Il mistero dell'imprinting


Mi ha sempre commosso questa storia del grande etologo Kornrad Lorenz e le sue oche che a differenza di me che lo considero un grande scienziato per loro che erano oche non era affatto un grande e serio studioso del regno animale ma era solo "mamma oca", sicchè dovunque andasse queste lo seguivano e lo seguivano perfino in casa facendo quindi arrabbiare sua moglie.

Riflettevo cercando di amplificare una tale storia e mi è venuto da pensare a un fatto autobiografico che ho già raccontato.

Prima però per capire bene il racconto occorre premettere alcune osservazioni e tesi proprio dell'etologia.

Cosa dicono in proposito gli etologi?

Dicono che è vero che possa succedere quel che è successo a Konrad Lorenz con le sue oche ma questo può accadere fino a che non appare la vera mamma oca perchè quando poi appare la vera mamma oca se si tratta di oche oppure di altre specie animali se si tratta invece di altre specie animali, allora accade che queste lasciano in maniera del tutto naturale Konrad Lorenz per seguire invece il loro vero genitore, quello cioè della loro stessa specie.

Ho cominciato a dedicarmi alla elaborazioni di una "storia dell'universo" già se non a quattro anni sicuramente a cinque anni e non più tardi, questo lo so per certo. E non ho ancora terminato di scriverla questa benedetta storia dell'universo.
Tutto cominciò quando bambino mi posi questa domanda: "Chi sono i miei veri genitori?" non che mi sentissi adottato ma per me questa domanda aveva il senso di "quali sono le mie vere radici?'" dato che per me i nonni erano ancora più veri genitori e i bisnonni ancora di più e via di questo passo risalendo fino ai genitori verissimi.
In seguito, avrò avuto sette anni o forse otto ma credo sette. Era mattino prestissimo e attraversai il cortile qui nell'immagine e tutto d'un colpo ebbi una intuizione: "Esistiamo solo io e Dio" mio dissi. "Tutto ciò che vedo è come un teatrino. Io vedo il cortile, la strada e la gente? E' Dio che crea lo scenario. Poi cambia scena e il cortile, le strade e la gente scompaiono e Dio crea una nuova scenografia ma in definitiva è solo un teatrino e solo io e Dio esistiamo veramente."
Lo raccontai molti anni dopo in analisi a Silvia Montefoschi e dopo avergli raccontato questo evento autobiografico l'epistemologa e filosofa della scienza così commentò: "Già allora avevi capito tutto."
Mi capitò anche di imbattermi nel pensiero di George Berkeley e nel leggere la sua teoria della conoscenza che faceva perno sul motto "ESSE EST PERCIPI" mi dissi: "Ma allora io la pensavo come lui!". Mi fu quindi facile comprendere le ultime elaborazioni psicoanalitiche di Silvia Montefoschi che facevano perno sul nuovo concetto centrale di "NUOVA PERCEZIONE".


Ho pensato quindi a quando avevo dieci anni che terminata la quinta elementare alla scuola "Giuseppe Garibaldi" di Genova, di mia spontanea volontà decisi di andare in seminario.
Così dalla città di Genova mi trasferii lontano fin nel Veneto in provincia di Treviso in un paesino chiamato San Floriano di Castelfranco Veneto.
Accadde però che quasi subito sentii una forte nostalgia della mia famiglia e nei miei ricordi ricordo che piangevo sempre tutto il giorno, sì proprio così, dalla mattina alla sera piangevo.
Ispirato un giorno mi decisi di andare da quello che noi seminaristi chiamavamo "Padre Spirituale" il quale si occupava solo ed esclusivamente delle confessioni e della direzione spirituale e di niente altro e gli esposi il mio problema.
Questi per tutta risposta mi parlò della "madre celeste".
Quale fu la mia reazione?
"E chi se ne fotte della mia famiglia!"
Fu un attimo e avevo dimenticato totalmente la mia famiglia, di cui non me ne fregava proprio più niente. Smisi di piangere in un sol colpo e da allora non piansi più.

Uno psicoanalista più smaliziato dei preti per quanto riguarda le cose della psiche potrebbe commentare invece senza ricorrere alla religione, al paranormale o alla parapsicologia:

"E' naturale. Si tratta solo e più semplicemente del potere del simbolo che ha su noi umani. Il prete senza nemmeno rendersene conto, inconsapevolmente ha semplicemente favorito in te la sostituzione dell'oggetto  simbolico all'oggetto concreto e sappiamo tutti ormai come il simbolo sia un gradiente della libido molto più efficiente del concreto. Per spiegare un tale evento non c'è bisogno di ricorrere al sovrannaturale."

E anche questa spiegazione è plausibile.

San Floriano di Castelfranco Veneto: al centro la chiesa del paesino e a destra il seminario agostiniano dove ho frequentato dopo le elementari le tre medie. Una grande famiglia di circa 120 persone ma con la seconda media divenuta scuola statale e non più privata al mattino si popolava ancora maggiormente con alunni e insegnanti statali, i cosiddetti "esterni" che venivano dai paesi vicini si che l'ingresso del seminario era pieno di biciclette. Sicuramente io sono stato chiamato da Gesù fin da bambino ma poi sono stato chiamato anche da Freud. Ma chi è Freud? E' sempre Gesù e non è un caso ceh anche Freud sie ebreo. Se Freud non fosse stato Cristo non avrebbe potuto dare inizio al movimento psicoanalitico del grande ascolto della voce dell'inconscio universale per poterlo infine decriptare e così riportare in chiaro il discorso della Necessità, Automaton, Principio di Sincronicità, Fato, Destino  o Divina Provvidenza come lo si voglia chiamare. Che cos'è infatti la psicoanalisi? E' un cristianesimo per adulti. 

Conclusioni

In questo mondo, di veramente sacro c'è solo una cosa: i genitori.
I genitori: l'uomo e la donna.
L'uomo e la donna cioè la vita eterna.
In una parola: Dio il Trascendente-Immanente o Processo del Pensiero come lo si voglia chiamare il Pensiero Vivente, l'Infinitamente Pensante che è Infinitamente Pensante proprio perchè Infinitamente Amante.

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