Dalla scienza del sogno al sogno come scienza: psicoanalisi e apocalisse

Dalla biosfera alla noosfera

La vita prima stava nel mare poi è passata sulla terra e infine ha popolato anche il cielo.
Ugualmente qualcosa di simile è accaduto a quella disciplina, la psicoanalisi,poichè si tratta fondamentalmente proprio di una disciplina nel senso forte del termine, questa che è la psicoanalisi.
Anche la psicoanalisi proprio come la vita naturale è sottomessa alle leggi dell'evoluzione.

Psicoterapia, via di conoscenza o apocalisse?

Prima si pensava fosse una psicoterapia, questo pensava il primo Freud poi con il tempo è divenuta una nuova via di conoscenza e, non c'è bisogno di ricorrere a Jung dato che lo stesso Freud ci arrivò a questa concezione sia pure in un secondo tempo, infine si comprese che la psicoanalisi era proprio l'apocalisse, la fine del mondo.

Uomini del deserto

Solo che per arrivare a questa nuova lettura di questa disciplina occorse il passaggio da Freud a Jung e anche Jung non bastò, anche lui troppo legato a questa vita terrena e non sto riferendomi a agi e comodità da borghese quanto alla incapacità di superare veramente la necessità di sentirsi considerati dai propri contemporanei: per esempio Jung finchè rimase in vita non diede mai alla pubblica lettura il suo "Libro Rosso".
Eppure al riguardo proprio Freud seppe reggere alla grande solitudine del pioniere e Jung seppe reggere al deserto che si fece attorno a lui dopo il tradimento del padre-Freud.
Sappiamo anche sempre in questo senso, dello scientismo-positivista che allora andava di moda, e del primo Freud che disprezzava le suggestioni filosofiche e anche il suo ateismo radicale è in linea con ciò.
Lo stesso Jung del resto ha temuto tutta la vita di poter scivolare verso una inflazione dell'Io che lo conducesse verso una psicosi per cui per quanto possibile utilizzava vari accorgimenti per  tenersi comunque sotto costa in modo da sentirsi una persona normale malgrado tendesse a prendere il largo per poi tornare però sulla terra ferma sapendo il grosso rischio della psicosi sempre in agguato dovuta a una sempre possibile inflazione dell'io dato il materiale psichico che maneggiava da quel pioniere che era e che voleva essere.
Nessuno vuole togliere il merito a questi pionieri che non ebbero alcuna paura di qualsiasi ostracismo sociale e entrambi furono necessari allo sviluppo della psicoanalisi ben inteso, ma non sufficienti.

Il rimprovero di Freud a certa psicoanalisi: "Hanno annacquato la psicoanalisi che in origine invece avrebbe dovuto essere la peste dei benpensanti."

Grazie al lavoro di base svolto da questi pionieri comunque e infine Silvia Montefoschi ha elaborato quella nuova visione per cui oggi sappiamo chiaramente che se non rimuoviamo ed esorcizziamo una tale disciplina ridicolizzandola, esorcizzandola o anche annacquandola come diceva Freud lamentandosi soprattutto degli psicoanalisti americani che la utilizzavano per adattare l'individuo sano ad un sociale, un sociale malato direbbero gli antipsichiatri ma in verità poco evoluto più che malato, ebbene se la psicoanalisi dell'universo continuerà sarà la fine della vita o meglio della vecchia vita come una vita che ha fatto della dinamica proiettiva la normalità.
Certo che è normale vivere proiettando sè fuori di sè come altro da sè ma è normale solo per la maggioranza degli umani che non sono la vera umanità ma sono invece più ormai soltanto la vecchia umanità evolutivamente già obsoleta dopo quel 1895 in cui nacque la scienza del sogno ma anche il sogno come scienza.



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