Pensieri, citazioni e canzoni

1. I mutanti non possono essere necessariamente che una minoranza data l'economia del processo evolutivo 

Silvia Montefoschi (divenuta ormai GiovanniSilvia) diceva con quel suo modo dialettale romanesco:

"Non c'è da dare alcuna spiegazione

chi coje coje e chi non coje si vede che non fa parte del suo percorso capire."



Pensate invece alle femministe degli anni '70 che invece volevano convincere alla rivolta femminista persino la casalinga di Voghera: non avevano capito niente di come funziona il processo evolutivo.
Non frequentiamo quindi chi non ha capito come funziona l'evoluzione: non frequentiamo chi cerca le maggioranze, chi vuole convincere le masse: all'evoluzione, l'Automaton, la Divina Provvidenza, il principio di Sincronicità o Dio come lo si vuol chiamare anche se io preferisco chiamarlo "Necessità", non interessano le masse, le maggioranze. A Dio interessa solo l'evoluzione, non lo status quo, la rivoluzione.
Dio è infatti il Divenire, non l'equilibrio ma lo squilibrio dato che infatti solo muovendosi chi è squilibrato può ritrovare un nuovo e più perfetto equilibrio. 
Le maggioranze,le masse, non è che sono contrarie ma proprio non capiscono e non capiscono perchè non possono capire.
Rivoluzionari non si diventa ma si nasce.
Il rischio del rivoluzionario è solo uno ed è la malattia tipica del rivolzuizonario e questa malattia non si chiama estremismo ma "ribellismo". La rivoluzione infatti è un ordine, un ordine nuovo e non il disordine. Trattasi quindi di una staffetta da un vecchio ordine a un sempre nuovo ordine.
Ecco quindi perchè il rivoluzionario che non intrapprende la via dell'esodo ma flirta con le maggioranze può essere solo un ribelle cioè non un ordine nuovo ma solo un sintomo, un sintomo dell'ordine vecchio, proprio come la febbre che non è una malattia ma un sintomo che sta a indicare che nell'ordine vecchio c'è qualcosa che non va.

Allora la domanda che sorge spontanea è: volgiamo essere solo un sintomo con al vocazione al suicidio politico ovvero un suicidio di testimonianza o l'espressione di un vero ordine nuovo?
Hanno ragione coloro che dicono che oggi non c'è più destra e sinistra solo che noi aggiungiamo che oggi esiste più solo l'ordine vecchio e i suoi tanti sintomi.
Tutto ciò che accade oggi è più solo sintomi ma i sintomi non sanno, i sintomi fanno la loro parte, recitano appunto la parte dei sintomi cioè sono burattini nelle amni del gran burattinaio la volpe, l'astuzia del storia, l'intelligenza suprema ossia quella di un DISCORSO, un LOGOS, che vuole farsi.
La rivoluzione è una vocazione e chi chiama è la vita ma non la vita individuale ma la vita universale.
Finora si è pensato i rivoluzionari come dell avanguardie ma già questa concezione è un equivoco: i rivoluzionari non sono affatto delle avanguardie della rivoluzione ma sono essi stessi già la rivoluzione: non devono "fare" la rivoluzione, essi sono la rivoluzione. 
I ribelli sono solo un mero sintomo mentre i rivoluzionari sono già la guarigione ovvero l'ordine nuovo è già è e non ha bisogno di farsi.
I ribelli sono reattivi mentre i rivoluzionari sono attivi.







2. Superare la sessualità? Certo ma anche la comunicazione


La sessualità va superata, questo è all'ordine del giorno ma fateci caso che chi dice che il sesso va superato poi chiacchera e chiacchera e poi magari anche mangia e mangia e mangia insomma "fatta la legge trovato l'inganno".
Noi invece diciamo che non solo la sessualità è da superare, senza fretta ovviamente, il tempo che ci vuole ma diciamo che anche la noosfera va superata.
"E il pensiero infatti cessa di pensarsi per più solo sentirsi" (Silvia Montefoschi)
E infatti; ma che si devono dire?! Che c'è da dirsi?! Ancora a comunicare?! Oh signu! Ma sta storia allora non finirà più! Oh Dio! Dio! Dio! Che incubo!
E l'infosfera?
E le informazioni, le nuove informazioni, sono proprio il sentirsi del pensiero per il tramite del nuovo sesto senso del pensiero che percepisce il pensiero come realtà concreta e vivente.
Altro che "nuovo proletariato cognitivo"! Anche questo è roba vecchia ormai: la paura che il rivoluzionario ha della solitudine, un transfert insomma dell'Altro fuori di sè.
Non che l'Altro non esiste: anzi esiste solo l'Altro ma non vive fuori di sè. Fuori non c'è niente. Fuori c'è solo l'uni-verso ovvero al storia della relazione che era in principio, l'uno e l'altro dell'unico discorso allo stato alienato, oggettivato e massificato nelle forme dell'uni-verso che appunto sono l'uni-verso che vanno verso l'uno, questo è vero ma vanno verso l'uno solo fino a che l'uno non nasce ma nel momento che nasce l'uno ciò che resta è più solo un castello di carte, solo memoria , tracce mnestiche di ciò che è stato e che non è più.
Andava bene prima quando si viveva ancora nel processo di umanizzazione ancora in atto ma oggi quel processo è già terminato ed è già iniziato un nuovo processo di transumanizzazione.
E non poteva che essere che così: aggiungi una conoscenza oggi, aggiungi una conoscenza domani e poi ancora succede che prima o dopo muta il DNA dei nuovi nascituri e dalla vecchia specie umana nasce una nuova e vera umanità. Non è questione di credere o non credere ma è più solo questione di DNA.
Grazie antenati per avermi fatto nascere così evoluto molto più evoluto di voi; spero di essere il vostro orgoglio.
"Anvedi il nostro nipotino che nun parla e sente solo!
Te possino! 
Li Dei abbiamo creato! Li Dei!"
Per svolgere il discorso in maniera più rigoroso occorrerebbe anche dire che in verità non c'è affatto da superare la sessualità ma più solo la comunicazione. 
In che senso?
Nel senso che la sessualità è stata già superata due milioni di anni fa dai nostri antenati allorchè crearono il primo simbolo che fu anche il primo strumento di lavoro dando nascita quindi alla nuova via all'evoluzione per il mezzo della comunicazione che il simbolo permetteva. Dunque ciò che invece non è stato ancora superato è ancora solo la comunicazione.


3. Anche se spesso parlo di "popolo eletto" non significa che sono un razzista

A causa di certi miei scritti troppo disinvolti potrei essere accusato di razzismo dato che spesso parlo di "popolo eletto" facendo mio l'immaginario giudeo-cristiano, tuttavia al riguardo mi viene da ricordare ciò che Gilles Deleuze diceva degli animali, delle piante, delle pietre e dei sassi:
" E' in noi, nel nostro pensiero che gli animali, le piante e le pietre pensano."
Ugualmente io dico: c'è la vecchia umanità che non è stata attraversata dall'ultima mutazione e poi ci sono i mutanti e tutti insieme andiamo avanti.
E del resto Silvia Montefoschi usava spesso la frase:

"I tutti anche se i tutti saranno i pochi".

Io stesso sono "i tutti" e intendo "io" non come soggetto singolare ma come nuovo soggetto duale beninteso e solo in questo senso.
E' una illusione credere che si sia sette miliardi: siamo invece due, sempre due, un due ridondante, molto ridondante, sette miliardi di volte ridondante. La storia è solo la storia del due: l'uno e l'altro dell'unico discorso, la relazione.
Quindi anche quando dico "popolo eletto" intendo sempre "tutti".



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