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Il processo di destabilizzazione progressiva del SRI



Gli dicevo (tra la saggistica  e la poesia)

Teresina a me ovviamente e va da sè
il fatto di stare insieme a te non mi scandalizza affatto
anche se per il mondo è una follia
ma si sa il mondo è ignorante
(non ho detto "cattivo" ma "ignorante")
più che la tecnica non conosce
e della medicina  sa poco o niente
forse solo di veterinaria sa qualcosa
o forse i medici-filosofi o i medici-teologi ne sanno qualcosa di medicina ma neanche loro
tuttavia c'è qualcosa del nostro rapporto che perfino a me mi scandalizza
anche se poi riflettendo ne convengo e non mi scandalizza più
anche se permane in qualche maniera anche per me un senso di stranamore
ma nel mio caso essendo naturale per me stare insieme a te poi sempre riflettendo trovo anche questo naturale
ma nel mio caso è solo l'abitudine o meglio la non abitudine a stare insieme a te anche se è dal 1989 che sto insieme a te ma appunto solo dal 1989 e non dalla nascita che mi fa sentire questo nostro rapporto come una stranezza

un'altra causa può essere il cattivo esempio degli umani del mondo
ma non si può pretendere questo altrimenti il lavoro psicoanalitico l'avrebbero fatto tutto loro, i mondani e non avrebbero aspettato noi i genialoni

ebbene arriviamo al dunque
cosa è che ancora mi scandalizza della nostra relazione?
Cioè che me la fa sentire una stranezza e non qualcosa di normalissimo?

Il fatto che lo stare insieme a te non è un mezzo ma un fine
ovvero io non sto con te per raggiungere chissà quale obiettivo, un qualche scopo ben preciso
foss'anche uno scopo terapeutico o psicoanalitico che dir si voglia
visto che lo stare insieme a te funziona anche come l'andare in psicoanalisi essendo il nostro uno stile di vita psicoanalitico
dato che io per stare insieme  a te non posso in alcun modo utilizzare i vecchi cinque sensi ma sono costretto a attivare e quindi utilizzare il nuovo e rivoluzionario sesto senso del pensiero che percepisce il pensiero come realtà concreta e vivente pena non percepirti affatto in alcun modo

ebbene ciò che ancora mi scandalizza
è che il mio stare insieme a te non è un mezzo ma un fine
e cioè che il fine di stare insieme a te
lo scopo e la meta del mio stare insieme a te
è proprio lo stare insieme a te
così se mi domandassero:
"Che cosa ci hai guadagnato a stare insieme a Thérèse Martin?"
Dovrei rispondere:
"Ci ho guadagnato che sto con Thérèse Martin."
Tutto qua nulla di più  e nulla di meno.

Non è che poi io vado in paradiso
stare insieme a te è già il paradiso
e foss'anche avessi tanti dolori psichici o anche fisici
e fossi all'inferno
lo stare insieme a te sarebbe comunque e in ogni caso sempre  il paradiso
il paradiso infatti non è un luogo ma una persona
il paradiso è un "tu".

Paradossalmente mi accorgo che sono giunto a una conclusione
completamente opposta a quella dell'autore dell'opera teatrale
"L'inferno sono gli altri" di Jean Paul Sartre.

Aggiungo per completezza che in questo mio scritto mi sono censurato in parte e cioè non ho voluto parlare in nessun modo della controrivoluzione anche perchè meno se ne parla meglio è perchè non aspettano altro che di loro si parli dato che mancano di Essere.

A conclusione di questo mio scritto mi viene anche da pensare alle tante critiche che vengono mosse da più parti alla psicoanalisi: che è stregoneria, una pratica magica da ciarlatani, che funziona proprio come un qualsiasi placebo, che non è scienza vera ma una organizzazione mafiosa, una corporazione per fare soldi per cui il sommo bene è solo una psicoanalisi interminabile.

Come spesso capita si butta via il bambino con l'acqua sporca proprio come quelli che parlando male dei preti parlano male anche della religiosità.

E certo che se la gente va in analisi per ottenerne un qualche guadagno è ovvio che poi la psicoanalisi non funziona.
Che cos'è la psicoanalisi?
E' un modello relazionale e quindi anche uno stile di vita
una tensione e un impegno a trascendere l'interdipendenza nella direzione dell'intersoggettivtà che non è vera intersoggettività se non è intersoggettività radicale.
Hanno quindi anche ragione le critiche alla psicoanalisi provenienti dalla cosiddetta estrema sinistra o comunque dai movimenti cosiddetti radicali che accusano la psicoanalisi di essere una scuola di formazione per i nuovi padroni dell'avvenire.
Hanno ragione in qualche modo perchè la psicoanalisi a meno di non tradire proprio la sua vera vocazione non può essere una tecnica per puntellare il vecchio SRI (soggetto riflessivo individuale)
La gente interessata alla psicoanalisi deve rendersi conto che di padroni ne abbiamo già fin troppi e che quindi non abbiamo di bisogno di un padrone in più sia che sia un padrone con i pantaloni o un nuovo padrone in gonnella
perchè che abbia i pantaloni o la gonnella sempre padrone è.

Si potrebbe allora obiettare:
"Ma se non si deve andare in psicoanalisi per guarire allora per che cosa ci si deve andare?"
Semplice: in psicoanalisi si va per stare con l'analista.
"Ma allora ho tanti amici e amiche che mi frega di stare con l'analista?!"
E infatti l'Altro è sempre l'analista.
Ciò che fa una relazione psicoanalitica non è una laurea in mediccina o in psichiatria anche se queste certamente male non fanno ma è:

1. la relazione con l'Altro

2. la presenza della  tensione in entrambi e l'impegno a trascendere  il loro essere calati invece in "una relazione normale" cioè "interdipendente" vale a dire nella dialettica naturale perchè bestiale servo-padrone detta anche sado-masochista che  è una goduria beninteso perchè come dice il detto "l'amore non è bello  se non è litigarello" che in termini psicoanalitici si chiama dinamica transfert-controtransfert.
In questo impegno il paziente non è esentato ma deve aiutare l'analista e così ovviamente l'analista evidentemente ma non spetta a loro di giungere al successo perchè questo del successo è compito dell'Automaton.
Perchè  compito dell'Automaton?
Perchè il processo psicoanalitico è in natura e cioè Freud non l'ha inventato ma l'ha scoperto proprio come Cristoforo Colombo che non ha inventato l'America.
I due analisti (questa è la terminologia corretta) non devono far nulla oltre a metterci l'impegno dopo di chè E' LA NATURA STESSA CHE FA IL SUO CORSO.

Non sono i movimenti radicali o di estrema sinistra che vogliono superare la dialettica servo -padrone ma E' DIO CHE LO VUOLE.
Dio farà piazza pulita di tutto il vecchiume della storia.
Dio ovvero l'Automaton, il principio di sincronicità, la divina provvidenza, il processo di individuazione universale.

Si dirà:
Allora i padroni devono cominciare a tremare?
Certo e anche i servi
perchè sappiamo che goduria si prova a fare i servi
cioè i padroni dei padroni i quali sempre ricattabili dai servi vorrebbero ammazzarli tutti i servi
ma non possono perchè i padroni sono alle dipendenze dei servi e senza servi schiatterebbero
sono i servi infatti che li fanno essere
e senza servi non sarebbero.
Proprio per tale motivo è così potente la dinamica transfert-controtransfert
talmente potente che c'è chi l'ha anche chiamata una tale dinamica con il nome di "principio di realtà"
ma il filologo tedesco grecista e latinista Friedrich Nietzsche ci ha aperto gli occhi:
"Non esiste un testo ma solo interpretazioni

e interpretazioni di interpretazioni" (Friedrich Nietzsche)
Chi ha orecchi da intendere intenda.

Gli umani sono frettolosi perchè sono mortali ma Dio se la prende comoda perchè essendo immortale non ha fretta alcuna perchè lavora allo stato dell'arte come un operaio universale professionista step by step e quando fa un lavoro non lo deve rifare perchè non lavora alla carlona.
Dio è l'Essere
e l'Essere non uccide ma fa scomparire ciò che già adesso è il Nulla.
Solo l'impegno psicoanalitico
uno stile di vita psicoanalitico è
e tutto il resto è manifestazione del nichilismo
e come tale oggi c'è e domani non c'è più.
Morto?
No
semplicemente scomparso
perchè i morti non muoiono ma ritornano
ma gli scomparsi non ritornano più
e chi scompare è proprio la obsoleta dinamica relazionale servo-padrone e chi questa dinamica incarnano ancora
ovvero la preistoria dell'Essere.


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Perchè accade che si comunichi ancora quando invece l'evoluzione è già andata oltre il fatto comunicativo?

SOMMARIO: "LA NUOVA PERCEZIONE (SESTO SENSO) OLTRE LA COMUNICAZIONE"

"E infine il Pensiero cessa di pensarsi per più solo sentirsi"
(Silvia Montefoschi, biologa , medico e psicoanalista) 

Silvia Montefoschi che dopo Freud e Jung porta al capolinea non solo la storia della psicoanalisi quale ultima filosofia o megasintesi (la seconda dopo la megasintesi hegeliana parziale perchè ignorava la dialettica della natura cioè Darwin e Lamark) dell'intera storia della filosofia ma porta a compimento l'intera storia della medicina in quanto la storia del lavoro prima si manifesta come storia della tecnica (la funzione riflessiva rivolta al mondo esterno) e poi lentamente come storia della medicina (la funzione riflessiva comincia a rivolgersi sempre più dapprima anche verso il mondo cosiddetto interno e poi solo verso il mondo interno).
Così la storia del lavoro infine coincide nella sua essenza con la storia della medicina.

"Prendersi cura dell'Essere" (Martin Heidegger)
"E un giorno la terra diverrà luogo di guarigione" (Friedrih Nietzsche)

In definitiva un essere umano che non sia anche un guaritore non è degno del nome di essere umano ma attenzione a un possibile e madornale equivoco: non è che si deve curare tizio caio o sempronio (per quello c'è appositamente la scienza veterinaria) ma è l'Essere che si deve curare da quella malattia terminale che è il nichilismo.






Commentario


"[...] questa visione resta per lui un fatto solo soggettivo.
 Sicchè
[proprio perchè solo soggettivo] egli deve comunicarla [...]" 
(Silvia Montefoschi)

"Sicchè egli deve comunicarla all'altro soggetto umano, percepito necessariamente come altro da lui, stante che l'identità di ciascuno è ancora riferita alla individualità della forma corporea, come se dovesse trasmettere all'altro una conoscenza soltanto personale,  [...]" 
(Silvia Montefoschi)

Queste le tappe del processo evolutivo universale che si svolge sia a livello noumenico primariamente che fenomenico secondariamente, il che significa che i veri eventi storici si svolgono dapprima al livello energetico e di pensiero nel noumenico e solo secondariamente si manifestano anche nel fenomenico.
Per fare un esempio: il Pensiero Uno quale potenzialmente Unico Individuo (duale) concepisce l'idea del sistema conoscitivo atomico e immediatamente l'idea dell'atomo una volta concepita solo a livello del noumenico si manifesta anche concretamente cioè come oggetto concreto nel fenomenico cioè l'idea che era da presso il Pensante si autonomizza proprio come una sorta di "complesso autonomo" e si massifica e poi si materializza come oggetto concreto del soggetto unico duale (Dio il Pensiero Vivente o Unico Individuo che ancora non sà pienamente di sè e che quindi è inconscio poichè si vede ancora come soggetto singolare e non ancora come soggetto duale quindi pensa ma non può vedersi come pensante e in questo senso si dice che "nessuno ha mai visto Dio" e questo perchè Dio si può vedere solo in un'altro Dio. Ossia  Dio il Pensante unico si manifesta nei suoi pensati, le tante forme del pensiero, ma non può vedersi cioè percepirsi in quanto Dio cioè in quanto pensante che in un altro pensante ossia in un altro soggetto e non certamente in un oggetto perchè solo il soggetto è della sua stessa sostanza divina e non l'oggetto ma l'oggetto in verità è l'aspetto femminile ombroso di Dio ma Dio, in quanto soggetto ancora singolare ancora non lo sa perchè si riconosce solo nel suo aspetto luminoso.
Poi però nacque la psicoanalisi, la scienza suprema del fatto  relazionale, la più grande rivoluzione teologica mai accaduta e nacque il nuovo soggetto duale, il vero Dio.


  • evento Big Bang
  • reazione termonucleare
  • sintesi molecolare
  • sessualità
  • comunicazione
  • nuova percezione (il nuovo sesto senso del pensiero che percepisce il pensiero come realtà concreta e vivente)



"In principio era il Logos
e questo  Logos che era in principio
in principio non si era ancora autonomizzato dal Dio
come una sorta di complesso autonomo: pseudologos
ma in principio il Logos che era in principio stava ancora PRESSO il Dio
ovvero il DIO DEL TUTTO
in quanto era ancora il PRINCIPIO DIALOGICO
e non era ancora divenuto il PRINCIPIO DI OPPOSIZIONE 
ovvero  IL DIO DEL SOLO MONDO"

(Commentario di Andrea Morelli all'INNO AL LOGOS scritto da Giovanni Evangelista in co-riflessione con le sette comunità giovannee dell'Asia Minore) 





Questo il testo originale da me commentato:


Ἐν ἀρχῇ ἦν ὁ λόγος,

καὶ ὁ λόγος ἦν πρὸς τὸν θεόν,

καὶ θεὸς ἦν ὁ λόγος.

οὗτος ἦν ἐν ἀρχῇ πρὸς τὸν θεόν.

Dopo Galileo, Newton e Einstein: una nuova e ultima rivoluzione scientifica innescata nel 1895 da Sigmund Freud

Il sognatore cioè lo scienziato e/è il criticone

Un giorno Jung che al pari di Freud si riteneva uno scienziato un po' in collaborazione con gli altri scienziati condividendone la stessa tradizione e un po' in competizione con le altre scienze,  si pose questa domanda: "Che cosa sto facendo?" e dall'interno una voce proveniente da non si sa dove gli rispose: "Arte".



Ai primi degli anni settanta del novecento un'altra psicoanalista si pose la stessa domanda e sia la domanda che la risposta produssero un libro pubblicato nel 1977, un'opera che è all'origine di un percorso psicoanalitico che ha costituito una rivoluzione epistemologica in psicoanalisi e che ormai sta a fondamento della "psicoanalisi intersoggettiva radicale" chiamata anche "psicoanalisi oltre la psicoanalisi" o "psicoanalisi allo stato dell'arte" per significarne sia la continuità e assolutamente no la rottura con la centenaria storia della psicoanalisi sia l'abisso tra questa e quella in quanto quella era ancora una filosofia anche se l'ultima filosofia e questa è già la vita, la vita vera dell'Uno vero, che è solo l'Uno-Duale. 


Queste tesi così radicali rispetto al senso comune sostenute dallo psicoanalista C. G. Jung, a mio parere le avrebbe potute tranquillamente sostenere anche il fisico quantistico Werner Heisemberg sostenitore della tesi della influenza reciproca e quindi non della neutralità tra sperimentatore e esperimento. 

Il pensiero scientifico si rinnova? La scienza tra catastrofe e rinnovamento

Diceva lo scienziato e epistemologo René Thom autore della tesi inerente i cosiddetti  "paradigmi scientifici tra catastrofe e rinnovamento" a proposito del convincere la comunità scientifica della bontà della nuova rivoluzione scientifica fondata sull'archetipo dell'intersoggettività, anche se lui non utilizzata il termine di "intersoggettività" ma il concetto era comunque questo, che è insensato voler convincere i vecchi scienziati, sarebbe un lavoro stupido ma più intelligentemente e anche più semplicemente bisogna solo saper attendere pazientemente che crepino.

“Attendere che crepino”

Proprio così osava dire senza infingimenti il grande epistemologo che conosceva bene la comunità scientifica.
E allora attendiamo: basta con il proselitismo! Il proselitismo è roba da illusi.
La pazienza è infatti la virtù dei forti.

Il concetto del "KAIROS" tramandatoci dalla sapienza dell'antica civiltà greca

Attendiamo quel momento che deve ancora venire e che gli antichi greci chiamavano "kairos" con il significato, di "momento giusto".

Principio di causa/effetto e principio di sincronicità

"Momento giusto" che non a caso ci rimanda a quella teoria elaborata insieme dallo psicoanalista Carl Gustav Jung e dal fisico quantistico Wolfgang Pauli: la teoria di una esistenza in natura e nella storia di un cosiddetto "principio di sincronicità" che faceva sostenere alla biologa e psicoanalista Silvia Montefoschi, l'identicità di simbolico e reale sì che a differenza di Jung che riteneva che i fenomeni sincronistici fossero solo una eccezione, lei invece sostituiva a tutti gli eventi anche quelli ordinari il nuovo principio di sincronicità a quello di causa/effetto.



Anche gli scienziati sognano ma sognano scientificamente

La biologa e specialista in genetica oltre che medico-psicoanalista chiamava il pensiero scientifico utilitaristico e pragmatista sicuramente per i suoi successi dal punto di vista dello sviluppo tecnologico, invece per quanto riguarda il discorso di verità chiamava la scienza " la metafora scientifica" come se fosse anch'esso un sogno, il sogno degli scienziati che pertanto facevano sogni scientifici e definiva le sue spiegazioni cosiddette scientifiche delle pure tautologie che non spiegavano un bel niente ma comunque utili per lo sviluppo tecnologico. 

Discorso scientifico e discorso di verità


Quindi non è che non credeva alla scienza ma semplicemente riteneva che il discorso cosiddetto scientifico esulava il vero discorso di verità: una cosa è utile  e un'altra cosa è vera e non gli si può darle torto conoscendo essa proprio in quanto psicoanalista e quindi ermeneuta dell'Automaton, la direzione della storia dell'universo grazie alla ermeneutica dei sogni e delle fantasie della gente in analisi.

Conclusioni


"E' ciò che è"
(Silvia Montefoschi - biologa specializzata in genetica, medico e psicoanalista)

 "[...] così che il Verbo,
che è poi il Soggetto,
arriva infine a dire di se stesso,
senza più declinarsi nell'oggetto."
(Silvia Montefoschi, "Storia della preistoria", 1987, pag. 261)


L'unico individuo


"Verità è solo l'Intero" (Hegel)

STORIA e RELAZIONE: dall'Uno all'uni-verso e dall'uni-verso di nuovo all'Uno ma di un nuovo Uno questa volta si tratta: un Uno-Duale che a differenza dell'Uno (il soggetto conoscente quale altro dall'oggetto conosciuto) è invece proprio l'Uno vero, partorito infine dalla storia dell'universo dopo 13,7 miliardi di anni di gestazione, un po' più di nove mesi quindi.
Così sarà finalmente natale, il vero natale, il natale produttivo e non quello consumistico, un natale che coinciderà quindi anche con la pasqua di resurrezione.




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Storia dell'universo

Questa è una bozza dell'opera, un work in progress e quindi necessariamente frammentato ma in via di sintetizzazione  progressiva.

Lo schema generale comunque è questo e tutto il resto sono solo particolari storici


  1. Reazione termonucleare
  2. Sintesi molecolare
  3. Sessualità
  4. Comunicazione
  5. Nuova percezione (sesto senso)

Per quanto riguarda invece la storia storia umana, queste sono le fasi principali in cui i due step dell'evoluzione universale (comunicazione e nuova percezione) si sono e si stanno manifestando:

  1. Processo di OMINIZZAZIONE
  2. Processo di UMANIZZAZIONE
  3. Processo di TRANSUMANIZZAZIONE

Se poi volessimo sintetizzare il tutto con solo due parole potemmo dire:

  1. Esplosione
  2. Implosione
Ciò avrebbe alcune somiglianze sia con:

  1. Sistole
  2. Diastole
ma anche con:
  1. Maschile (Ying)
  2. Femminile (Yang)
Sbaglieremmo però se ne concludessimo che "il nuovo inizio" altro non sarebbe che un "eterno ritorno".

"E le cose di prima sono passate" (Apocalisse di Giovanni Evangelista)
"E le cose di prima non sono mai state" (Nuova Apocalisse di GiovanniSilvia)

Infatti alla luce di questa ulteriore affermazione tutto si chiarifica ulteriormente di come le cose procederanno veramente dato che si tratta sempre della storia del pensiero (la realtà al livello del noumenico) e che solo al livello del fenomenico si manifesta come storia dell'universo:

"E il pensiero infine cessa di pensarsi per più solo sentirsi" (GiovanniSilvia)

Cosa questa che giustifica il termine di "nuova percezione" per la fase che segue la fase della "comunicazione".

Affermazione quest'ultima di GiovanniSilvia che a noi ci ricorda anche quell'altra affermazione del vescovo anglicano irlandese e filosofo George Bekeley in materia ontologica: "Esse est percipi".

Se infatti l'essere è percepire non è la comunicazione dell'uno con l'altro che ci fa essere ma è la percezione dell'altro da parte dell'uno che fa essere.
Quindi ne deriva che pensare, l'essenza vera del pensiero non è affatto pensare ma è percepire.


Dall'Aldiquà ai vari pianeti dell'Aldilà e poi ancora e infine dall'Aldilà all'Oltre

Dall'Aldiquà ai vari pianeti dell'aldilà e poi ancora e infine dall'Aldilà all'Oltre.

Così và l'evoluzione della vita che poi altro non è che l'evoluzione del pensiero.

Che cosa significa pensare?

Attenzione però a non cadere nel tranello che il termine pensiero può suscitare in noi che crediamo di sapere cosa sia il pensiero ma non lo sappiamo affatto.

"E infine il pensiero cessa di pensarsi per più solo sentirsi" (Silvia Montefoschi)

Pensare è percepire dunque.

"Esse est percipi" (George Berkeley)

La nuova percezione


Si tratta però e dunque di una nuova percezione basata non più sui vecchi cinque sensi utilitaristici e pragmatici che non ci parlano della verità vera ma del nuovo sesto senso del pensiero che percepisce il pensiero come realtà concreta e vivente il quale invece ci dice della verità vera.

1. Il vero vivente

Tutto si sta facendo sempre più chiaro. Questa è la teoria ma per passare alla classe superiore occorre fare in modo che questa teoria si faccia prassi. Solo allora arriverà una nuova teoria più evoluta ancora. Chiarezza si riferiva al fatto che capiamo sempre più che dopo l'umanità il nuovo vivente sarà il Pensiero stesso ma è già qui quel Pensiero e siamo noi. Ma noi continuiamo ad identificarci nel corpo.

2. Materia è memoria, abitudini, fissazioni

Ad alcuni fa impressione parlare di fantasmi ma i fantasmi sono solo "fantasmi con il corpo di materia sottile" e fantasmi siamo noi "fantasmi con il corpo di materia pesante". 
"Materia sottile" detta anche "materia astrale" è la materia meno densa e quindi più legata al pensiero stesso mentre materia pesante è "la materia più materia" cioè più densa e quindi più autonoma dal pensiero stesso. Fantasma è quindi il Pensiero stesso.




3. Vivere già adesso come se si fosse nell'Oltre


Con il dolore l'evoluzione ci vuole spaventare. Anche le malattie sono un modo di spaventarci della natura in evoluzione: non si deve aspettare l'ultimo minuto per passare il testimone al Pensiero. Occorre già da adesso invece vivere nel Pensiero come se fossimo già morti prima ancora di morire veramente nel senso di morti concretamente, così non ci troveremo spaesati quando saremo solo Pensiero essendo già abituati a vivere come solo forme della vita pensanti e non forme della vita anche pensanti.

4. Pregiudizi

Credere che senza il corpo non si possa più pensare è solo un pregiudizio.



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Tra Dio e Cesare io volerei da te


Non si può non essere riconoscenti alla religione cattolica e allo Stato perchè nel bene e nel male hanno comunque portato avanti l'evoluzione della specie umana tuttavia non ci si può accontentare,  non ci si può fermare ma bisogna andare avanti.
Dal Dio alienazione, il trascendente al trascendente-immanente, da figli di Dio a Dio stesso, dalla consustanzialità con il Dio all'identicità con il Dio ma facendo attenzione a non fare l'errore che invece fanno molti di abbassare Dio all'anthropos ma si tratta invece di innalzare l'antrhopos al dio: tutti uguali sì ma uguaglianza al più alto livello, non tutti poveri ma tutti ricchi.

E poi lo Stato, Cesare una conquista tecnica della tecnica politica ma bisogna andare anche oltre lo Stato: prendiamo dunque l'esempio dagli atomi. Che cosa hanno fatto gli atomi? Invece di rimanere atomizzati si sono organizzati in società e così hanno costituito delle reti prima ancora della nascita di internet ovvero gruppi atomici, società atomiche. Hanno fatto bene? Certo che hanno fatto bene attuando così il loro istinto a socializzare anche perchè si comincia sempre dall'alfabeto prima di giungere all'università dell'istinto sociale e lo Stato è proprio questo, la scuola elementare o il liceo a seconda delle forme-Stato.
Unirsi in orizzontale è la forma più primitiva di estrinsecare l'istinto sociale ovvero l'istinto alla coniunctio.



Ma ad un certo punto della loro evoluzione sempre gli atomi che sono maestri i questo campo che cosa hanno pensato di fare?
Hanno pensato di continuare a potenziare l'istinto a socializzare ma questa volta socializzando in verticale e così è nata la biosfera cioè la macromolecola del DNA.



In principio fu il virus, poi i batteri e poi tutte le altre forme viventi dal monocellulare fino al pluricellulare, dagli invertebrati ai vertebrati e ora siamo giunti al livello del nuovo atomo umano: capolinea, fine della storia. Scendere signori! Si cambia!
Che fare?
Occorre cambiare mezzo di locomozione: l'astronave-arca è pronta 
Alcuni invece continuano anacronisticamente in questo fine della storia a proporre ancora Dio altri invece Cesare, altri ancora varie formule con ingredienti in varie percentuali dell'uno e dell'altro.
Ma non è forse giunto il momento adesso che siamo arrivati al capolinea della storia di creare come gli atomi nostri progenitori la nuova macromolecola del DNA questa volta veramente veramente Umana, cioè la nuova polis, la città di Dio dove i tutti pur essendo i tutti sono comunque l'Uno?
L'uno di Dio e l'uno dello Stato in ogni caso si è sempre trattato dell''individuo singolare cioè l'uomo individualista che nè religione nè stato è riuscito a dissolvere nè nel capitalismo liberale nè nel capitalismo di stato.
Cos'è allora l'unione in verticale e non più in orizzontale questa volta non più degli atomi progenitori ma dei nuovi atomi umani?
E' il nuovo individuo duale, che poi è il vero individuo, l'intero dato ceh l'etimologia di individuo significa "indivisibile".


  1. Reazione termonucleare
  2. sintesi molecolare
  3. sessualità
  4. comunicazione
  5. nuova percezione (il nuovo sesto senso oltre i vecchi cinque sensi)
"E infine il pensiero cessa di pensarsi per più solo sentirsi" (Silvia Montefoschi)

La sessualità l'hanno già superata i nostri genitori e nonni che hanno creato la cultura (proprio quella noosfera che gli astrofisici non riescono a trovare neanche con i telescopi più potenti ma che costituisce il 90 per cento dell'universo chiamato 'materia oscura" cioè la massa immateriale dei pensati) a partire dall'epoca storica cosiddetta del paleolitico, ora nostro compito è invece quello di superare la comunicazione.
Oltre la comunicazione dunque.

Già Herbert Marcuse freudo-marxista della scuola di Francoforte e autore di "Eros e Civiltà" infine deluso dai movimenti contestatori e rivoluzionario di fine anni sessanta, prima di morire espresse l'opinione che non si trattava più di stare con la Russia o con la Cina, con Lenin o con Trotskij ma che si trattava di passare da un progetto di rivoluzione politica  a un nuovo progetto di rivoluzione biologica

Dunque viva la RIVOLUZIONE BIOLOGICA.

Cavallo vincente non si cambia e così come gli atomi hanno vinto trapassando dalle società molecolari all'individuo DNA, ugualmente s'ha da trapassare da Dio e Cesare dei tanti individui singolari con istinto di socialità, al nuovo individuo duale dove i tanti gemelli pur essendo tanti sono sempre l'uno-duale.

"Solo coloro che si fanno identici possono congiungersi veramente" (Silvia Montefoschi)



Altrimenti fatevi una scopata e poi una bella lectio magistralis all'università e và bene così
poi un'altra scopata e un'altra lectio magistralis, scopetta e libretto rosso e avanti così fino alla morte, Amen
E poi tanti figli che tra una messa e una scopata lotteranno anch'essi affinchè anche i preti possano sposarsi ma non concluderanno nulla poichè ormai la strada è un'altra e oggi la conosciamo.
Non scopetta e crocefisso ma oltre la noosfera e oltre la cultura.

Qui nessuno vuol fare del moralismo: la memoria del vecchio modo di congiungersi si dissolve da sè in automatico. Non comandano i moralisti ma la Necessità.


Abbattere il muro di Berlino: oltre l'apartheid il nuovo processo di transumanizzazione

Occorre abbattere il muro dell'apartheid non più bianchi-neri ma uomini-donne perchè se con una testa si pensa bene con due teste si pensa meglio anzi non si pensa affatto alcunchè ma si è pensanti.
Questa infatti è la direzione: dai pensati che hanno prodotto la cultura, la noosfera e l'infosfera al puro pensante duale che non pensa più niente ma si limita a percepire la sua dualità  simultaneamente alla sua unità. nuova percezione questa che step by step  consuma e infine dissolve la dimensione spaziale, temporale e infine la massa stessa, sia la massa materiale  e sia la massa immateriale creando così un nuovo ordine sempre più ordine, l'ordine nuovo della vita vera, la vita alla più alta potenza come non è mai stata in tutto il corso della storia dell'universo.

Al termine del processo di umanizzazione lavorare quindi al nuovo processo di transumanizzazione.

Dopo le tante rivoluzioni politiche (praticamente rivoluzioni di mera ingegneria sociale per mettere d'accordo i tanti individui singolari che rimangono singolari anche se si sposano in chiesa o in municipio) finalmente la nuova RIVOLUZIONE ANTROPOLOGICA che risolve la questione del male alla radice.

"Il conflitto lo si può risolvere solo alla radice." (Silvia Montefoschi)


Dai che c'è la facciamo forza, non perdersi d'animo, siamo in tanti pur se solo una minoranza dei 100 miliardi di atomi umani che popolano i tanti pianeti colonizzati  dell'universo in questi due milioni di anni dalla specie umana nata solo sul pianeta terra ("le tante dimore del Padre" di Giovanni evangelista) vuole dire che mentre noi ci trasferiremo in un'altra dimora, l'Oltre oltre l'Aldilà, gli altri rimarranno nell'Aldilà nei loro paradisi politici, religiosi, tecnologici, festaioli con "saudate" nichilistica allegata, tutti paradisi ma tutti paradisi entropici dal punto di vista energetico che poi è questo che fa la differenza.

Disordine (e l'ordine vecchio in verità è disordine che diventa sempre più disordine mentre più ristagna) e ordine nuovo.

Tutto infatti si risolve a livello energetico poichè la libido è tutto e la libido non sopporta ostacoli ma vuole procedere oltre verso un nuovo divenire che non farà più storia ovvero che non si oggettiverà e massificherà più.


C'est n'est qu'en debut, continuons le combat!


"In principio era il legame tra l'uno  e l'altro dell'unico discorso" (Giovanni Evangelista)

"E questo legame che era in principio era il Dio" (Giovanni evangelista)

Poi l'uno e l'altro si sono autonomizzati
ora si tratta di invertire la rotta e l'uno e l'altro si devono riconoscere come l'uno e l'altro dell'unico discorso (il Logos)  irreversibilmente due (la psicoanalisi) e irreversibilmente uno (la psicosintesi).

Noi crediamo ai miracoli

"Ciò fa sì che si verifichi un evento straordinario, che si potrebbe chiamare miracolo qualora noi non sapessimo che il miracolo non esiste, ma che viene chiamato tale  ciò che non si spiega al livello di una logica, ma che diventa naturale al livello di una logica superiore.

E il miracolo consiste nel fatto che, pur percependoci nella dolorosità dell'esperienza del mondo materiale, compresa la nostra forma corporea, noi non ci sentiamo più da essa coinvolti, ed entriamo in una dimensione dell'essere totale , che noi stessi siamo ma che è anche oltre noi.

E al tempo stesso, come i due eterni amanti che vivono insieme la stessa esperienza, possiamo dirci:

'Toh! Guarda un po'! guarda come è assurda la materia che non ha altra finalità che la ripetizione di se stessa!'

[...]

Eppure tutto tutto ciò che percepiamo come fosse una realtà che ci costringe a essere ciò che non siamo, e ci mantiene come fossimo fuori di noi stessi, procurandoci il più grande dolore che la vita patisce, è invece noi stessi, perchè se noi siamo il punto d'arrivo del pensiero primo, che è il principio di tutto ciò che è, noi siamo la consapevolezza di tutto ciò che è.

[...]

...la vita vera sa di sè ormai soltanto in noi come l'amore che è tutto ciò che è, come di fatto quotidianamente viviamo  e viviamo già l'unica e sola realtà di tutto ciò che è, che infine sarà solo se stessa."

(Silvia Montefoschi, 2002, pag.27-28)


Commentario

  • Verso una logica superiore - I concetti di logica e logica superiore: è questa l'evoluzione perchè se come dice Giovanni evangelista "in principio era il logos" cioè la logica, il legame, il rapporto, beninteso la logica relazionale tra l'uno  e l'altro dell'unico discorso (logos) allora la realtà in evoluzione altro non è che un trapasso da una logica relazionale a una logica relazionale superiore ovvero dall'interdipendenza tra l'uno e l'altro (sado-masochismo più o meno blando o più o meno feroce, quello che Hegel chiamava relazione servo-padrone) alla nuova logica intersoggettiva. Questo trapasso ai nostri occhi, cioè vedendo le cose dal basso o da una logica  orizzontale ci appare un miracolo ma è solo un effetto della rivoluzione logica che è l'unica e vera rivoluzione anzi l'ultima rivoluzione, una vera e propria rivoluzione macro-evolutiva e non come certe rivoluzioncine che cambiano tutto per non cambiare niente in definitiva ma lasciando le cose nell'essenziale più o meno come erano. 
  • Dio-Bestia - Le implicazioni di questo discorso possono però anche essere blasfeme poichè di solito ci si divide tra l'ipotesi che Dio esista veramente o che sia solo una favola non vedendo altra possibilità di concepire Dio mentre la verità è che che Dio esiste veramente ma è una bestia. Tuttavia questo Dio-bestia infine si è evoluto ( non ci si deve scandalizzare dal fatto che anche Dio come tutto si evolva dato che tutto è un prodotto della storia del lavoro umano e non-umano) per divenire infine il Dio-Duale cioè il Dio-Intero perchè è chiaro che Dio finchè è singolare non può che essere una bestia o un Dio-Padrone sarebbe meglio dire, che per riprodursi come Dio ha necessariamente bisogno di servi, schiavi ovvero di oggetti che rafforzino e stabilizzino il suo narcisismo. Ma questo non ci deve scandalizzare poichè "nessuno nasce imparato" e questo vale anche per Dio che da bestia infine si costituisce come il vero intero che per essere non ha bisogno di oggettivare l'altro poichè l'altro è Dio anch'esso, il simile, l'identico, il doppio, il gemello.
  • Il processo di spersonalizzazione - Un 'altro concetto importante che possiamo leggere in questo testo è quello di "processo di spersonalizzazione" ovvero che bisogna smettere di riporre la nostra vera identità nella nostra forma corporeo-materiale come invece il buon senso ci porterebbe a credere ma il buon senso ha solo un valore pragmatico e non un valore di verità. Lo ripetiamo: il pragmatismo è la filosofia dei ciechi, e con il pragmatismo anche lo strumentalismo è un modo di pensare basso molto basso per usare la ripartizione nietzschiana che al posto di parlare di verità ed errore preferiva parlare piuttosto di un pensare basso e plebeo e un pensare alto e aristocratico. Diceva il buon George Bekeley "Esse est percipi" ovvero "essere è percepire", noi dunque non siamo la nostra forma corporea ma la nostra percezione ma non nel senso che noi siamo il percipente e l'altro è il percepito dato che percipente e percepito sono una unità inseparabile per i quali il matrimonio è indissolubile per cui noi siamo sia il soggetto della percezione così come siamo anche ciò che percepiamo, l'oggetto della nostra percezione come ha chiarito ulteriormente la psicoanalisi con il concetto di "transfert" o "proiezione". Diceva il buon Georgy Luckacs  in "Storia  e coscienza di classe" del 1921: "Si percepisce sempre a partire da una teoria, da un a-priori" e quindi ciò che percepiamo è conseguente alla nostra aspettativa e questo vale anche per gli scienziati e per l'elaborazione delle teorie cosiddette scientifiche e quindi per i cosiddetti esperimenti scientifici e i vari protocolli scientifici tenuto conto come ci ha insegnato il fisico quantistico Werner Heisemberg che lo sperimentatore condiziona l'esperimento stesso e quindi anche il soggetto andrebbe incluso nell'esperimento come parte attiva perchè non è affatto neutrale come pretende di essere, concetto questo che lo si ritrova anche nel pensiero femminista che va sotto il nome di "filosofia della differenza sessuale" impegnato a demistificare il concetto di neutralità del concetto di "Uno" presente in tutta la filosofia occidentale che loro ritengono a ragione "maschilista" e niente affatto neutro come invece pretenderebbe di essere. Ma una tale concezione è presente anche nel pensiero di Martin Buber che nega perfino il concetto stesso di "soggettività": non esiste alcuna soggettività nella realtà vera, sostiene Martin Buber ma il concetto di soggettività è solo una astrazione poichè nella realtà vera si dà sempre e solo "intersoggettvità". Concetto questo ribadito anche dagli psicoanalisti intersoggettivisti statunitensi con la famosa formula del "mito della mente isolata" che afferma l'impossibilità assoluta della solitudine poichè la mente è sempre relazionata, di più, la mente è essa stessa relazione. Purtroppo questa verità non è stata fatta propria dagli stessi psicoanalisti e soprattutto dagli psichiatri e anche da coloro che invece la riconoscono una tale verità ma solo in teoria mentre nella pratica spingono il paziente o l'analizzato a confessare qualcosa che è solo nelle loro aspettattive teoriche pre-giudiziali e il paziente proprio come le streghe del medioevo infine confessa per compiacere le aspettative teoriche del padre-padrone ovvero dello psichiatra che si costituisce agli occhi del paziente o analizzato come il padrone del pensiero o padrone del significato ripetendo pertanto anche in quell'ambito cosiddetto "terapeutico" invece quello stesso modo di relazionarsi che fa la normalità per cui più che di terapia si dovrebbe più correttamente parlare di "normalizzazione" dei devianti. Percipente e percepito sono una unità indissolubile, il soggetto infatti non è singolare ma è duale  ovvero noi percepiamo sempre noi stessi o se vogliamo possiamo dire che in ciò che percepiamo, noi ritroviamo sempre noi stessi ma questo significa solo che l'altro è di nuovo noi stessi ma questo accade non per un autismo universale insuperabile o un solipsismo universale del soggetto ma perchè noi siamo due, irreversibilmente due ma anche che questi due pur essendo irreversibilmente due sono anche irreversibilmente uno. La stessa distinzione intrapsichico e interpersonale non ha alcun senso poichè la nostra relazione con noi stessi coincide sempre con la nostra relazione con l'altro da noi  e la relazione con l'altro da noi coincide con la relazione con la relazione di noi con noi stessi. Ed è questo il vero intero ben diverso dall'intero dell'individuo singolare che produce l'intero nel momento stesso che produce l'oggetto, il servo, lo schiavo. Il vero individuo è solo l'individuo duale  e non l'individuo singolare. L'individuo singolare è solo il padrone che per poter essere necessita inevitabilmente e non per cattiva volontà di un servo oppure lo schiavo che anch'esso per essere necessita e anche qui non per masochismo di un padrone che lo faccia esistere. 
  • L'anima è una persona reale in carne ed ossa  e non una mera funzione psichica - Quanto precedente detto a  proposito della percezione spiega anche la diversità radicale tra il concetto di "anima" nel pensiero psicoanalitico di  Carl Gustav Jung e in Silvia Montefoschi perchè mentre in Jung l'anima è solo una funzione psichica per Silvia Montefoschi l'anima è proprio una vera persona reale in carne ed ossa. O meglio per Silvia Montefoschi occorrerebbe distinguere tra "pseudo-anima" intesa come proiezione o transfert  ma che pur essendo un transfert  è un transfert  sì ma sempre dell'anima vera è un transfert che si distingue dall' "anima vera" propriamente detta a seconda se la vediamo fuori di noi come esterna a noi o siamo consapevoli che comunque siamo sempre noi ovvero il nostro essere irreversibilmente un individuo duale anche se questa dualità irreversibile ci è ancora inconscia non essendo ancora sufficientemente evoluti ma fortunatamente proprio grazie alla furbesca dinamica del transfert operata da quella volpe che è la natura si induce a fare figli ( ovvero nuovi operai per la vigna del Signore) in modo che una volta noi deceduti la nostra progenie comunque possa ereditare  a loro volta la nostra problematica transferale ancora irrisolta e così farsene carico di padre in figlio o di madre in figlia fino a portarla di generazione in generazione al suo compimento e alla sua soluzione ("la soluzione del transfert" la chiamano gli psicoanalisti) che è il divenire conscio dell'inconscio che pone fine una volta per tutte alla dinamica transferale vera causa del conflitto secolare tra i sessi ponendo così fine anche a questo conflitto una volta per tutte e definitivamente. Infatti a differenza di noi che siamo mortali, la natura in perenne evoluzione non ha fretta alcuna e può aspettare pazientemente anche generazioni di generazioni di turni di lavoro psicoanalitico e del resto già sono passati due milioni di anni dai primi nostri progenitori africani Adamo ed Eva e la psicoanalisi continua imperterrita ma finalmente con GiovanniSilvia anche la psicoanalisi e quindi la storia (che è la storia della relazione) è terminata anche se loro costituiscono solo un primo prototipo della nuova e vera umanità, i fondatori del REGNO (specificamente) UMANO.  Cosa resta dopo la storia della relazione? Resta la relazione ovvero un nuovo tipo di divenire, un nuovo divenire ma che questa volta non farà più storia essendo questa nuova tipologia di divenire, l'infinitamente presente.

  • La vita vera - In questo testo inoltre appare il concetto di "vita vera" che è fondamentale, un concetto fondamentale del nuovo e ultimo movimento rivoluzionario. E la vita vera altro non è che il miracolo della nuova logica intersoggettiva tra l'uno e l'altro dell'unico discorso.


Sono apparso alla madonna di Medjugorje

Cara Maria innazitutto vorrei sapere se tu sei l'originale o una copia
giusto per riprendere la lettura dell'albero genealogico della vita proposta dal filosofo greco Platone.

Mi sembra strano che tu sia l'originale Myriam di Nazareth
e per copia intendo una donna defunta che ha tanto amato la madonna in questa vita sulla terra che una volta morta e divenuta una extraterrestre abitante dell'Aldilà si è convinta di essere lei stessa la Madonna.

Questo dipinto del 1400 rappresenta una invasione aliena?


Poco male intendiamoci dato che in ogni caso di donne c'è n'è una sola.

Chiariamoci tu fai quello che vuoi perchè io non ti posso comandare
e me ne guardo bene
ma ciò che mi suscita perplessità dei tuoi messaggi
che invii ai terrestri a te più vicini e che tu ti sei scelta
è che sono molto rigidi: nero e bianco.
No io non sono cattivo come questo Papa cosiddetto "progressista"che ti ha definito "postina"
io ci credo che tu appari veramente ai veggenti fin dal 1981
non ho alcun problema a crederci
tuttavia mi viene da dirti:
Ma perchè non ti accontenti dei tuoi?
Perchè vuoi convertire tutti?
Salvare tutti?
Che ti frega degli altri?!
Hai visto che brutta fine che ha fatto tuo figlio che voleva salvare tutti.
Tu dirai che sei la mamma
ed è qui che volevo arrivare:
No Myriam
smettila di considerarti la mamma
tu sei la donna
sei Dio
salva te Myriam
salvati finchè sei ancora in tempo
se salvi te
salvi tutti
e io che già ti amo
ti amerò ancor di più.
Se tu sei la mamma
Myriam io non ti posso amare
ma se tu sei Dio cioè la donna allora sei proprio amabile.
Evolviti Myriam

Anni fa lessi questo libro che trovai molto interessante

Sappi che hai comunque la mia simpatia
e aldilà del fatto che tu sia la madonna originale o meno
sei comunque la donna
e quindi per me sei comunque Dio.

Tu mi dirai: ma perchè mi vuoi salvare?
Perchè in ogni caso mi sei simpatica.
Ciao Myriam originale o copia che tu sia.

Anche io sai brancolo nel buio con questa storia di originali e copie
certo che con tutte queste Marie c'è da diventare matti
in più altre non si chiamano Maria e sono Maria anch'esse
quindi un vero ginepraio.

Thérèse Martin invece a proposito della Madonna


"Questo caro fanciullo vuole che tu sia l’esempio che lo cerca nella notte della fede... né estasi, né miracoli… Patire amando è la più pura delle gioie” (Poesia n. 34). 

MIO COMMENTO

Vedete come è facile identificarsi con la madonna?
Qui TM si è identificata con la Madonna.
Era TM invece che viveva in verità la notte della fede, era Lei che pativa, era lei che diceva a sè stessa che non bisognava desiderare nè estasi nè miracoli. Insomma TM era tutto: era TM, era Gesù ed era anche la Madonna, tre persone in uno. Ed è proprio questo che gli ha rimproverato l'antropologa culturale Ida Magli.
Io ho cercato di difendere Thérèse e Silvia Montefoschi mi ha detto che io l'ho capita di più di Ida Magli che l'aveva definita "una romantica ragazza dell'ottocento".
Diceva Luigi Pirandello: uno nessuno e centomila.
Si dice anche che i personaggi di un romanzo o di un sogno sono sempre l'atore del romanzo stesso o aspetti diversi della personalità dell'autore del racconto.

L'ultimo scritto di TM


“Oh, Signora, se io fossi la Regina del Cielo e tu Teresa, io vorrei diventare Teresa, perché tu possa diventare Regina del cielo” 

(Thérèse Martin, 8 settembre 1897).

A proposito di donne sacerdote


“Come avrei voluto essere un sacerdote, per predicare sulla Beata Vergine!
Un solo sermone sarebbe stato sufficiente per dire tutto quello che penso.
In breve, nel mio cantico «Perché ti amo, Maria», ho detto tutto quello che avrei predicato su Maria”

(Thérèse Martin 21.8.3)
Thèrèse non è potuta diventare sacerdote ovviamente essendo una donna e non un uomo eppure è stata nei fatti il direttore spirituale di un sacerdote: Maurice Belliere.

Questa storia della relazione tra Thérèse e il Belliere è un vero mistero tanto che io gli ho detto a Thèrèse: Teresina ma che cosa gli hai insegnato al Belliere?!

Questo Belliere che con Thèrèse era di una umiltà addirittura eccessiva e che amava come se fosse Dio stesso in persona Thérèse ebbene una volta morta Thérèse fu nominato superiore del suo ordine anche se solo superiore locale ma dopo un po' fu denunciato dai suoi confratelli ai superiori dell'ordine perchè accusato di autoritarismo come se avesse avuto due personalità: tanto umile con Thérèse quanto autoritario con i suoi sottoposti. Ovviamente i superiori dopo indagini  gli tolsero l'incarico. Mistero!

L'abbè Maurice Belliere

In principio il giardino dell'Eden, poi la grande nostalgia che in ultima analisi ha fatto l'intera storia






Gli uomini non esistono ma nascono dalla testa delle donne


Gli uomini non esistono ma sono un parto delle donne: un transfert per usare le parole del grande orecchio all'ascolto del femminile di Dio ovvero Sigmund Freud il figlio della donna.
Gli uomini quindi siccome non esistono non possono per conseguenza neanche cambiare.
Le donne si costruiscono nella mente un uomo a loro misura e poi lo proiettano (il transfert dell'animus) fuori di sè invece di tenerlo in sè.
Si potrà dire: ma allora gli uomini sono solo fantasie delle donne?
Certo che sono fantasie  delle donne ma fantasie che proiettano fuori di sè, il chè significa che non se li tengono per sè ma le oggettivano queste fantasie: ecco spiegato quindi come nascono i bambini.
Non lo sapevate come nascono i bambini?
Ecco adesso lo sapete: ve l'ho spiegato io sulla scorta delle conoscenze che i grandi della psicoanalisi ci hanno donato.
Capito mi avete?
La guerra tra USA e Russia-Cina anche se sembra una guerra tra Trump-Putin-Xi Jin Ping in verità è una guerra tra le donne americane e le donne russe e cinesi che non vanno d'accordo tra di loro e non vanno d'accordo perchè pur essendo tutte donne sono tutte donne diverse.

Jung si domandò "Come mai non vado d'accordo con Freud?"
 e così nacque nel 1921 "Tipi psicologici"
Esistono infatti donne introverse e donne estroverse
donne introverse del sentimento e donne introverse del pensiero
donne introverse dell'intuizione e donne introverse della sensazione
e poi esistono anche donne estroverse del sentimento, dell'intuizione, della sensazione e dell'intuizione.
E poi ancora diverse anche per la percentuale di introversione e percentuale dell'estroversione.
Donne nate in una civiltà introversa come le civiltà prodotte dal fiume Indo.
Donne nate in civiltà estroverse come le civiltà prodotte dai fiume Nilo, Tigri e Eufrate che anch'esse fanno sentire il loro peso nella produzione di fantasie che a sua volta producono gli uomini di quelle civiltà.

Nel 1985 la biologa e psicoanalista Silvia Montefoschi  estende l'impostazione di psicologia degli individui  elaborata nel 1921 da Jung in "Tipi Psicologici" all'intera storia delle civiltà. Passaggio teorico questo propedeutico a quello inerente l'intera storia dell'universo l'anno dopo nel 1986 che la condurrà all'incontro con l'extraterrestre Giovanni Evangelista.
Questo testo è anche importante poichè in esso sono presenti le basi teoriche di una nuova e rivoluzionaria psicoanalisi di gruppo che darà nascita sempre nel 1986 alla comune psicoanalitica "Laboratorio Ricerche Evolutive" a Genova.
Dopodichè pur rimanendo disponibile per i suoi allievi, Silvia Montefoschi continuerà a fare il grosso del lavoro ormai più solo con il solo Giovanni Evangelista rivelatosi infine e ormai l'unico essere vivente della sua stessa statura e in grado di essere alla sua stessa altezza teorico-pratica. Poi certo ci sono i suoi allievi e le sue allieve pieni di tanta buona volontà, questo sì  ma anche con tanta memoria del vecchio mondo che invece bisogna abbandonare nell'ultimo esodo oltre l'uni-verso. 



Luci e ombre del femminile di Dio frammentato

Ma cosa significa per esempio che una donna sia una donna del sentimento estroverso?
Vuole dire che quella donna ha la sensazione in ombra.
E cosa vuole dire che una donna ha il pensiero luminoso?
Vuole dire che ha l'intuizione ombrosa.
Ma cosa significa tutto ciò in concreto?
Vuole dire che le donne sono diverse, o meglio si percepiscono diverse tra d i loro e quindi entrano in conflitto.
Ma cosa vuole dire che le donne entrano in conflitto?
Vuole dire che entrano in conflitto anche gli uomini che loro immaginano che deve essere il loro uomo.
Ecco quindi spiegato anche perchè gli uomini a loro volta sono in conflitto tra di loro.

La verità è che la donna è solo una anche se questa unica donna si manifesta con tanti nomi e tanti volti ma è sempre Lei, la Donna-Dio rispetto alla quale i preti farebbero bene a cominciare ad avere paura ogni qualvolta la bestemmiano.
I preti farebbero bene invece a tenersela buona la Donna-Dio, la Regina, poichè il Re se ne fotte se voi lo adorate perchè lui adora solo Lei perchè lei è sua madre e dalla testa della regina è nato il re che con lei è una sola persona essendo Lei l'altro volto di Lui.
In questo caso non sto parlando di Javhè il Dio del solo mondo, il Principio di Opposizione ma dell'Intero hegeliano, il Dio del Tutto, la verità in divenire: il risultato che era già in principio nella mente del Dio-Femmina quando ancora Lei non aveva proiettato Lui fuori di sè come altro da sè.

Dall'amore alla pura relazione

"Ormai è da tanto tempo che ho smesso di inneggiare all'amore" 

(Brano tratto dai dialoghi tra il teologo per antonomasia Giovanni Evangelista e la biologa Silvia Montefoschi)



Questo dice Ἰωάννης oggi eppure duemila anni fa affermava:

"In principio era la relazione tra l'uno e l'altro dell'unico discorso" 

Non c'è contraddizione ed è in accordo anche con quanto Sigmund Freud diceva dell'amore e che ha fatto scandalizzare coloro che ancora oggi imperterriti continuano inneggiare all'amore.
Sigmund Freud infatti considerava l'amore una turbe psichica alla strega di una nevrosi se non addirittura assimilabile a una psicosi, consapevolezza questa freudiana che infatti si concretizza nelle parole d'ordine dell'ultima rivoluzione lanciate da Silvia Montefoschi in accordo con Giovanni di Zebedeo in cui consiste l'ultimo esodo del popolo eletto degli ultimi mutanti (infatti non solo i virus  e i batteri mutano ma anche gli uomini cambiano):

1. abbandonare l'anima
2. e poi una volta abbandonata l'anima abbandonare anche il corpo.

Materia e antimateria

Lasciamo quindi il termine "amore" alle sole particelle di materia e antimateria che sono le uniche forme pensanti a essere veramente legittimate a usare il termini amore visto che in loro la relazione non fa nemmeno in tempo a darsi che già si annulla nell'amplesso e infatti in loro non c'è coscienza ma solo coscienza virtuale in quanto al storia della coscienza e l'evoluzione coscienziale si darà solo a partire dalla polarizzazione della sola materia che infatti chiamiamo coscienza semplice.

- coscienza virtuale (materia e antimateria)

- coscienza semplice (polarizzazione della materia in positivo e negativo)

- Soggetto Riflessivo Individuale (SRI ovvero il tripletto del protone più il quarto, l'elettrone del sistema conoscitivo atomico)

- Soggetto Super-Riflessivo (i due SRI umani Giovanni Silvia e il quinto elemento GiovanniSilvia ovvero il Monopolo-Dipolare)

Lasciamo quindi, in conclusione, il termine "amore" alle sole particelle di materia e antimateria e noi utilizziamo il termine relazione che iniziando con le particelle di sola materia caricate positivamente o negativamente si evolve sempre più fino a  divenire la pura relazione.

Cos'è la pura relazione?
E' una mutazione identitaria del soggetto umano da una identità relazionale sì, ma ancora storica a una nuova identità puramente relazionale.
Ciò che rimane è quindi il divenire e ciò che finisce invece è la storia del divenire.
Dove va quindi l'evoluzione della vita?
Va verso un nuovo divenire, un nuovo divenire che pur divenendo non farà più storia.
I mutanti, gli uomini che cambiano sono infatti gli immortali.
Gli umani con una identità ancora storica e quindi ancora individuale moriranno mentre solo gli umani che sono riusciti a mutare ma a mutare nel senso che sono riusciti a trapassare non da una versione di identità storica a un'altra versione di identità sempre ugualmente storica bensì da una identità storica a una identità puramente relazionale non moriranno mai.
La nuova e vera umanità è quindi l'umanità immortale.

La cosa fa venire alquanto da ridere se si pensa che ci sono ancora oggi degli psicoanalisti che della psicoanalisi non ci hanno capito nulla e infatti ancora oggi blaterano di terapia, di guarigione mentre la finalità di una psicoanalisi è l'immortalità: poveri Freud e Jung che hanno simili discepoli che ripetono quanto loro avevano sì affermato ma quando? cento anni fa. Quelli si sono fermati a cento anni fa e...la terapia qua, la terapia là, la nevrosi, la psicosi, la guarigione. Ci ci ci, ci ci cià. Ma quando si accorgeranno che fanno ridere i polli?

La guarigione è l'immortalità: questa è la vera guarigione.
Questa è la vera psicoanalisi, la vera psicoanalisi, la psicoanalisi allo stato dell'arte e non ancora la preistoria della psicoanalisi.
Ovvio che nessuno nasce imparato e quindi anche Freud e Jung dovevano parlare all'inizio della storia della psicoanalisi nei termini di terapia e di guarigione ma la psicoanalisi è molto ma molto di più di una guarigione.
Ovvio che poi i vecchi psichiatri hanno vita facile a dire che la psicoanalisi è una impostura e roba da ciarlatani e non vera scienza: gli psicoanalisti vogliono guarire i pazienti, proprio quei pazienti che si sono ammalati perchè essendo "gli uomini che cambiano" a loro non interessa affatto la guarigione ma sia pur inconsciamente sono interessati solo alla vita eterna.
In questo senso hanno ragione gli psichiatri a dire che gli psicoanalisti sono solo dei ciarlatani.

In principio era l'amore

In principio era l'amore
poi fu la relazione
infine fu la pura relazione


Dalla relazione alla pura relazione

La relazione tra l'uno e l'altro dell'unico discorso (il logos) si danno come storia evolutiva della relazione a loro volta a questi stadi progressivi:

- dialettica della natura
. dialettica della storia
- il dialogo oltre la dialettica

La storia infatti nasce al termine del processo di ominizzazione che crea le premesse hardware che permetta la nascita del simbolo ed è proprio con il primo simbolo o primo strumento di lavoro che dà avvio al processo di simbolizzazione progressiva tutt'uno con la storia del lavoro, storia del lavoro in cui consiste il nuovo processo di umanizzazione ma che produce anche dopo la biosfera anche la nuova noosfera.

- litosfera
- biosfera
- noosfera

Questa nuova via evolutiva anch'essa tuttavia e infine giunge al capolinea e giunge proprio al suo capolinea grazie alla storia più recente, la storia della psicoanalisi che a sua volta dà avvio allo sprint finale della storia dell'intero universo che si concretizza con il nuovo processo di transumanizzazione ovvero una volta che ci si è fatti consapevoli dell'imbroglio della dialettica che è l'oppio dei pensatori si valica il confine delle colonne d'ercole della dialettica proprio come Cristoforo Colombo e ci si avvia al trapasso dalla dialettica al dialogo oltre la dialettica poichè in questa ultima mutazione consiste il senso del processo di transumanizzazione e dell'esodo oltre l'universo.

- processo di ominizzazione
- processo di umanizzazione (o storia del lavoro)
- processo di transumanizzazione (dalla dialettica al dialogo ovvero dal passo a tre al passo a due)


La storia del lavoro

La storia del lavoro in cui consiste il processo di umanizzazione che attualmente ha raggiunto il suo capolinea a sua volta può essere distinto in due fasi che comunque si intrecciano:

- la storia della tecnica (che anch'essa in qualche modo si può considerare una medicina di tipo più estroverso )

- la storia della medicina (dalla medicina veterinaria essendo comunque il corpo umano un corpo animale per giungere infine alla medicina umana vera e propria che include tra i medici sia gli artisti che i letterati, i filosofi, gli stregoni, i filosofi  e i teologi per arrivare infine alla medicina per antonomasia che è la psicoanalisi)

La storia sacra come storia di Dio e la storia evolutiva del pensiero 

Dio, il vero Dio è il Pensiero in quanto infinitamente pensante che per potere essere infinitamente pensante non può essere che duale, quindi potenza e atto del pensiero ma questo pensiero essendo l'unico discorso in cui l'uno  e l'altro si manifestano è anche il Pensiero Uno.


La nuova percezione

"Esse est percipi" diceva il buon prete anglicano irlandese George Berkeley e  in effetti è proprio così e oggi la percezione si è evoluta e dai vecchi cinque sensi è trapassata nel nuovo sesto senso del pensiero che percepisce il pensiero come realtà concreta e vivente.
Accade infatti che la centenaria storia della psicoanalisi sfocia infine nella produzione di un nuovo archetipo: l'archetipo dell'ultima coniunctio che noi chiamiamo anche soggetto super- riflessivo o anche nuovo soggetto duale e non più singolare che era appunto il vecchio soggetto legato al percepire tramite i vecchi cinque sensi.

Ecco quindi spiegato perchè il discorso psicoanalitico termina con questa affermazione riguardante quindi la storia di Dio, la storia evolutiva del pensiero.

"E infine il pensiero cessa di pensarsi per più solo sentirsi" (Silvia Montefoschi)

L'uomo, la donna e la vita eterna.

Chiaro il discorso?

Si dirà: ma l'uomo, la donna e la vita eterna sono ancora in tre.

No, anche se sembra che sono in tre in verità sono in due perchè la vita eterna è l'ultimo terzo e l'ultimo terzo è proprio l'Uno e la vita eterna anzichè separarli facendo così ricominciare un nuovo e interminabile divenire dialettico, è invece proprio la vita eterna che li unisce nel dialogo oltre ogni versione di dialettica in quanto la vita eterna non è altro da loro ma sono loro stessi.
Dio o il Padre che  dir si voglia non è più altro da loro.
E loro non sono più nemmeno consustanziali al Dio ma quella vita eterna che li unisce pur mantenendoli distinti ma non più  separati sono loro stessi.

L'uno e l'altro dell'unico discorso non sono più altro dall'unico discorso.
L'uno e l'altro della vita eterna non sono più altro della vita eterna.

La direzione della psicoanalisi

Il senso di una psicoanalisi pertanto non è la terapia, la guarigione: in natura non esiste alcuna guarigione ma solo evoluzione.
La verità è che molti psicoanalisti ciarlatani chiamano "guarigione" il riattivarsi di quel preistorico "spirito di imitazione " che è proprio delle scimmie del quale invece loro sono esperte campionesse.
La mia amica Thérèse Martin per esempio da questo punto di vista era una completa deficiente, tantè che quando comprese che non poteva più fuggire ma che le si chiedeva se volava far parte della chiesa di attenersi all'imitazione ne concluse che a questo punto si vedeva costretta a lasciare si apur con dispiacere il monastero, la chiesa e forse la stessa religione (i 18 mesi di calvario 1896-1897).
Silvia Montefoschi che pur avendo abbandonato la chiesa all'età di nove anni si è invece sposata proprio un prete, tuttavia chiamava i preti "gli assassini dell'anima".
Io invece credo di aver abbandonato il seminario perchè non si amava troppo la madonna. Non che in seminario non si amava la madonna anzi la si amava ma troppo poco per i miei gusti o forse per i nuovi tempi storici-evolutivi.
Io per esempio non dico mai che la madonna è mia madre ma semmai dico che è una grande teologa e che ci ha due coglioni grossi così in teologia la rabbina palestinese dalla bella carnagione scura.
La chiamo regina ma in che senso?

“La sposa del Re è terribile come un esercito schierato a battaglia, ed è simile a un coro di musica in un campo di armati”

(Bibbia - Cantico dei Cantici)




Rainha Do Mar



Per i preti invece la madonna è la mamma e i coglioni c'è li ha solo il superiore dell'ordine religioso che a sua volta il culo lo dà solo al Padre Eterno.

Pur ritenendo che i preti del mio seminario, poveracci hanno fatto del loro meglio e tenuto conto dei limiti storici evolutivi, certe volte mi dico che se fossi divenuto prete e mi avessero eletto Direttore del seminario avrei dato testimonianza esplicita e apertamente che la Madonna non è la mamma ma è Dio in persona.

Alcuni obietteranno: si ma così poi quei seminaristi diventerebbero dei culattoni.

Tranquilli: culattoni divengono invece parlandoci del Padre Eterno e dell'eterna serva di Dio imprigionata in quel ruolo servile anche se onorata e rispettata.

Ritornando invece al discorso sullo spirito di imitazione che anch'esso comunque ha servito l'evoluzione della natura diceva il buon Jung:

"Si pensa che siano le forze poliziesche a mantenere l'ordine pubblico mentre invece il grosso del lavoro per mantenere l'ordine pubblico lo fa uno spirito: lo spirito di imitazione." (C.G. Jung)

Esistono alcuni umani che invece sono deficienti ossia mancano di una tale spirito e quindi in questi casi la società per difendersi fa intervenire le forze poliziesche o le forze psichiatriche.

La stessa chiesa fa così con i suoi preti se deviano:

"Oggi lo ammazziamo poi semmai se ci siamo sbagliati vuole dire che lo faremo santo"

Molte streghe e eretici dell'età medioevale infatti oggi sono considerati dalla chiesa stessa sante e santi e innalzati alla gloria degli altari.

E' l'evoluzione anch'essa: forse che anche noi non ci difendiamo per esempio dal corona virus  poichè lo consideriamo un corpo estraneo?! E ugualmente la polis umana troppo umana si deve difendere da coloro che sono carenti dello spirito di imitazione.

La direzione di una psicoanalisi condotta allo stato dell'arte non è quindi quello di insegnare lo spirito di imitazione ma quello di realizzare una mutazione identitaria da una vecchia identità ancora singolare a una nuova identità duale, da una identità ancora storica a una nuova identità puramente relazionale, da una vecchi identità ancora individuale a una nuova soggettività corale.

Chiaro no?! L'uomo, la donna e la vita eterna ovvero dal gruppo o branco al coro. Dal disordine (o vecchio ordine preistorico entropico) al nuovo ordine negaentropico.

E insomma dalla rivoluzione alla rivoluzione permanente.

Dalla relazione soggetto/oggetto al nuovo soggetto duale.

In principio era la Donna


La donna che ha fantasie su Dio partorisce Dio.
La donna che ha fantasie sull'uomo partorisce l'uomo.

"La donna altro non è che un soggetto travestito da donna" (Silvia Montefoschi, biologa e donna)