La concezione evoluzionista psicoanalitica denominata evoluzionismo parallelo

La storia, non solo la storia umana ma la storia tutta, la storia dell'uni-verso è storia degli archetipi. 
Archetipo è infatti il virus, archetipo è infatti il batterio, archetipo è l'archetipo della cellula eucariota che sola, avendo un nucleo, ha permesso l'avvento della nuova vita pluricellulare dato che se non fosse nata questa nuova tipologia di cellula, la vita sarebbe rimasta ferma alla sola vita monocellulare. Archetipo è infine il nuovo soggetto duale dato che la soggettività a partire dall'atomo (che anch'esso è un archetipo) fino all'anthropos incluso, è la soggettività (ormai obsoleta evolutivamente parlando) del vecchio soggetto ancora singolare che noi chiamiamo SRI (soggetto riflessivo individuale).


L'albero è la croce

L'albero del Pensiero Vivente coincide anche con la croce dell'universo quale croce del Pensiero Vivente che non si può in nessun modo rimuovere per quanto si tenti di rimuovere più o meno efficacemente ma infine c'è sempre il momento del ritorno del rimosso.
Aveva quindi visto giusto il buon Platone allorchè parlava del mondo delle  idee; l'idea e poi le sue tante copie, una nuova idea e poi di nuovo le sue tante copie e via di questo passo che fa la storia dell'universo o anche l'albero genealogico con il suo unico tronco verticale dove vivono le idee creative con i loro tanti rami orizzontali che ripetono tali idee in tante versioni più o meno uguali.
Cos'è questo albero?
E' la croce universale.

Noumenico e fenomenico

Questo albero o croce vive però in due luoghi per così dire ma sarebbe più corretto dire che si articola su due livelli di pensiero o due livelli energetici che noi chiamiamo livello del noumenico e livello del fenomenico. Ecco quindi perchè parliamo di evoluzionismo parallelo.
Questo andazzo prosegue e prosegue e prosegue fino all'ultima idea che è anche l'ultimo archetipo.
Infatti il livello del noumenico e il livello del fenomenico si vivono separati pur non essendo affatto separati e questo spiega anche il perchè della guerra filosofica tra da una parte le varie versioni di materialismo  e dall'altra le varie versioni di idealismo.
La realtà non è affatto separata ma è un'unica realtà che è paragonabile a quanto ci insegnano i  fisici quantistici a proposito della realtà corpuscolare e la realtà ondulatoria ovvero forme del Pensiero e onde del Pensiero che a sua volta si manifestano come forme statiche del pensiero e forme dinamiche del pensiero o sarebbe più corretto dire forme più o meno statiche del Pensiero Vivente e forme più o meno dinamiche del Pensiero Vivente che è solo il Pensiero Uno che pur essendo Uno è irreversibilmente anche Duale e pur essendo Duale è anche sempre irreversibilmente il Pensiero  Uno. Dipende cioè dal punto di vista che si adotta nel guardare alla realtà per cui se la si vede come corpuscolare si perde il punto di vista ondulatorio e viceversa.

L'archetipo dell'ultima coniunctio oltre la croce dell'universo

Come abbiamo detto però questo andazzo prosegue e prosegue e prosegue fino all'ultima idea che è anche l'ultimo archetipo.



Tutti gli archetipi sono morti, cioè sono vecchi ovvero superati in quanto parlano più solo del passato.
Solo un archetipo è ancora vivente ed è l'ultimo l'archetipo: l'archetipo dell'ultima coniunctio che è l'archetipo della nuova soggettività: la soggettività del soggetto duale.
E' questa l'apocalisse.

L'apocalisse

L'apocalisse quindi non è affatto una calamità naturale come molti in passato se la sono immaginata ma è molto peggio.
L'apocalisse non ha a che fare con diluvi universali, terremoti, carestie, vulcani che esplodono  o quant'altro di simile ma invece un evento che colpisce la questione del significato, è una perdita di significatività per cui il vecchio mondo diventa insensato per cui non ha più ragion d'essere perdendo ragion d'essere non è che muore ma scompare.

L'universo (Aldiquà + Aldilà) e l'Oltre

Ciò che muore infatti va a continuare il proprio percorso evolutivo nell'Aldilà fino a che l'Aldilà c'è ancora ma chi scompare e quindi non muore ma proprio scompare non va più neanche nell'Aldilà poichè nell'Aldilà ci vanno solo quelle forme del pensiero che conservano ancora e quindi fin che c'è, una propria ragion d'essere.
La storia evolutiva dell'universo è quindi anche la storia di quella malattia dello spirito che ha nome "nichilismo".

L'antidoto al nichilismo

Oggi l'antidoto al nichilismo ha solo un nome: esodo, esodo dall'universo.
Poi ovviamente ci sono coloro che "fatta la legge trovato l'inganno" e si raccontano quella dell'uva giusto per poter continuare a tenere i piedi in due staffe, oggi però non si può più fare il doppio gioco per cui chi è già nell'Uno è già nell'Uno e chi invece continua ad andare verso l'Uno continua a stare nell'uni-verso.
Aveva ragione Marx: la religione è l'oppio dei popoli perchè se il paradiso non è già qui adesso allora non sarà mai se non una mera droga contro l'angoscia esistenziale solo per fuggire inutilmente la morte ma la morte non è un incidente di percorso ma una necessità evolutiva in quanto per metamorfizzare in una nuova forma del pensiero occorre che la vecchia forma si dissolva.

L'anthropos e i mutanti


Questa tesi però non è un incitamento al suicidio perchè sappiamo come ci insegna la stessa scienza ufficiale che "nulla si crea, nulla si distrugge ma tutto si trasforma" e infatti se non fosse nata la scimmia antropomorfa non sarebbe potuto nascere neanche l'anthropos poichè la nuova forma del Pensiero in cui il Pensiero Vivente si dà forma dapprima nel noumenico per poi manifestarsi anche nel fenomenico nasce come metamorfomizzazione di una forma che l'ha preceduta.
Noi, l'anthropos, non siamo la forma ultima della vita come i tolemaici egoriferiti e antroporiferiti credono a causa del loro narcisismo di specie ma siamo invece quella forma che precede la nascita dell'oltre-uomo ovvero della nuova e vera umanità che noi già siamo in potenza come mutanti ma occorre che questa potenzialità si attui anche in modo che la vita tutta dalla biosfera e poi dalla noosfera quale evoluzione culturale dopo l'evoluzione biologica trapassi infine nel nuovo e vero REGNO (specificamente) UMANO quale polis di Dio .

"Si nasce mutanti ma poi bisogna anche lavorare alla mutazione" (Silvia Montefoschi)

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