La lotta armata manifestazione, al capolinea della storia, di una delle tante varianti del nuovo processo di autodistruzione del SRI



Questi i termini con cui l'esponente dell'ultima rivoluzione Silvia Montefoschi biologa di formazione e poi medico-psicoanalista criticò a suo tempo negli anni ottanta la scelta della lotta armata da parte di frange dei movimenti di liberazione anche perchè in quel tempo molti erano i pazienti che le portavano sogni che trattavano di quegli eventi in Europa e in Italia e già l'inconscio universale svolgeva un discorso su questi tentativi di liberazione mostrando perchè fossero fallimentari già in partenza nel raggiungere il loro vero scopo.

L'ultima rivoluzione è una rivoluzione copernicana: un mutamento di visione sull'Anthropos


"Non è l'Anthropos che parla dell'Essere ma è l'Essere che manifesta e dice sè stesso in prima persona nel dire dell'Anthropos"
(Martin Heidegger)

PORTARE A COMPIMENTO LA RIVOLUZIONE COPERNICANA GIA' INIZIATA
Troviamo già in "Dialettica dell'inconscio" del 1980 alcuni sogni fatti dalla gente comune in analisi dove l'inconscio universale parlando in prima persona già prospettava una "critica dell'antroporiferimento" e già da questo si mettono in campo i limiti di una visione della lotta di liberazione non propriamente copernicana ma semmai ancora tolemaica delle formazioni combattenti. Ma non è Silvia la psicoanalista che parla bensì è proprio l'inconscio universale.

[Appena troverò i brani presenti soprattutto in "Dialettica dell'inconscio" del 1980 li posterò su questo stesso post aggiornandolo.]

Tuttavia anni dopo ritratta questo stesso argomento nel suo ultimo libro pubblicato prima della sua morte avvenuta nel 2011.
Il libro è del 2009 al capitolo in cui riassume dal punto di vista dell'ultima visione un suo testo del 1985 dal titolo significativo

"IL SISTEMA UOMO: CATASTROFE E RINNOVAMENTO"
In questo scritto dice che per il sistema uomo (ovvero per il SRI) non c'è alcuna speranza e che il suo destino ineluttabile è proprio la catastrofe che non si può in alcun modo evitare in quanto proprio la catastrofe coincide con il rinnovamento del sistema conoscitivo del Vivente: la catastrofe per essere ancora più espliciti se già non lo siamo stati abbastanza, è una NECESSITA' evolutiva.

"Non esiste alcuna libertà ma solo necessità tuttavia se vogliamo possiamo chiamare libertà proprio questa COSCIENZA DELLA NECESSITA"
(Friedrich Engels)

"Coscienza della necessità" questa che quale "coscienza universale" già a suo tempo Marx aveva anche definito come "COSCIENZA ENORME".
La psicoanalista che nasce solo di formazione junghiana (il concetto di "processo di individuazione") ma ben presto si incammina già oltre Jung ( il nuovo concetto di "processo di individuazione universale") ritiene quindi che la fenomenologia degli eventi sociali attuali vadino letti alla luce di questo progetto dell'inconscio universale che tutti ci attraversa e che fornisce la chiave interpretativa dei sommovimenti eversivi sociali del nostro tempo e quindi anche ma non solo quelli inerenti alla lotta armata di liberazione.
In una frase del testo evidentemente allude proprio alla scelta della lotta armata che alcuni settori della società avevano iniziato credendo o meglio illudendosi che quella fosse la via vincente alla liberazione avendo perso ogni speranza nelle altre vie non violente.
E' inutile dire che la biologa e psicoanalista pur condividendone le finalità di anelito alla liberazione tuttavia smentisca che quella sia la via vincente ma ritiene che quelle scelte vadino inquadrati come solo uno di quei fenomeni che accompagnano e manifestano proprio l'evento già annunciato proprio negli anni '70 e soprattutto '80 dall'inconscio universale della "catastrofe finale del SRI" a causa dei limiti di visione propri all'antroporiferimento quale narcisismo non più individuale questa volta ma di specie. In fondo coloro che sceglievano la via della lotta armata non era per costituire un "Movimento di liberazione del Pensiero Vivente" ma semmai ancora della vecchia specie umana ormai del tutto obsoleta e viaggiante in massa più solo verso la catastrofe.

"Avviene così che nelle società degli uomini si mettono in moto forti agitazioni: si contesta l'autorità in nome dell'individualità; nascono movimenti eversivi che pensano di liberare l'uomo dai ruoli in cui si identifica, ELIMINANDO L'UOMO IDENTIFICATO NEI RUOLI, ma senza proporre un vero rinnovamento [...]"

(Silvia Montefoschi, 2009)

Lotta di classe e lotta tra i sessi più strutturale ancora


Subito dopo la psicoanalista inoltre chiarifica come questo processo verso la catastrofe non può non coinvolgere necessariamente anche la dialettica primaria e più strutturale ancora che è la dialettica dei sessi come manifestazione anch'essa di questi movimenti eversivi dell'obsoleto ordine della vita sociale in questi ultimi tempi ormai votati alla catastrofe:

"Si scatena la lotta tra gli uomini e le donne a salvaguardia del diritto alla libertà individuale che viene confusa con il più sfrenato egoriferimento."
(Silvia Montefoschi, 2009)

Va precisato a questo punto che l'antroporiferimento quale visione ancora tolemaica e non già copernicana è proprio questo la vera radice di ogni versione di egoriferimento.

La via della liberazione ha un solo nome

La via della liberazione ha un solo nome ed è la psicoanalisi ad averla indicata: superare la divisione del lavoro tra uomini e donne, dopodichè in automatico tutto verrà da sè ma già lo stesso superamento di una tale divisione del lavoro verrà da sè in automatico e paradossale a dirsi ma è proprio un tale processo di autodistruzione del SRI che prommuoverà un tale superamento e la redenzione conseguente.

Non sarà questa una ennesima rivoluzione come c'è ne sono state tante in passato ma sarà questa volta l'ultima rivoluzione.

- In principio era la relazione
- poi fu  la storia: non un incidente di percorso beninteso ma una necessità evolutiva
- in fine sarà di nuovo la sola relazione

Nessuna speranza per l'Anthropos: il countdown è già iniziato

E' importante non farsi facili illusioni, non sarà una passeggiata: il processo di autodistruzione del SRI non è un optional ma una necessità, una necessità evolutiva che tutti ci attraversa.

L'anthropos è roba vecchia e occorre farsene una  ragione.

E' finito il tempo degli eroi, sono finiti i tempi del protagonismo dell'anthropos.

Tutto sembrerebbe quindi spingere verso l'esodo:

- abbandonare l'anima (lo psichismo)
- e poi una volta abbandonata l'anima abbandonare anche il corpo



"Quando il maschio sarà come la femmina e la femmina come il maschio 
sì che non si capirà più chi è maschio e chi è femmina allora sarà il segno."

"Il segno" ma anche "il regno" aggiungeremmo noi. Proprio così si vociferava presso le primitive comunità cristiane più di orientamento gnostico nell'attesa messianica dei segni dell'apocalisse redentiva e possiamo quindi dire che in qualche modo avevano già intuito il concetto dei "gemelli", non gli uguali (concetto sociologico) ma gli "identici" (concetto antropologico),  ovvero la profezia "ante litteram" della nuova e vera umanità, i mutanti, l'ultima generazione,  i fondatori del vero REGNO specificamente UMANO.

BIBLIOGRAFIA
i testi qui proposti, recensiti e commentati sono tratti da:
Silvia Montefoschi, "Il manifestarsi dell'essere in Silvia Montefoschi", 2009 , cit. pag. 183
(ndr: i caratteri maiuscoli sono del redattore e non sono presenti nel testo originale dell'autrice)


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