Storia della coppia ovvero della dinamica transfert-controtransfert
Fine della storia
proprio così
del resto prima o dopo doveva pur finire
Ma come è iniziata questa storia?
In principio era il Logos dice l'evangelista.
Il Logos cioè il dialogo che implica un due: l'uno e l'altro dell'unico discorso.
In principio era la coppia dunque.
La prima coscienza solo virtuale
Nessuno si sognerebbe di criticare la coppia in sè., la storia stessa infatti altro non è che la storia della coppia che comincia già subito dopo il Big-Bang con la coppia di particelle di materia e antimateria quale coscienza solo virtuale che veniva meno nel momento stesso dell'abbraccio dei due promessi sposi.
La coscienza semplice
Poi i promessi sposi accettarono di essere entrambi particelle materiali diversificandosi solo per la loro polarità: positiva e negativa così si poterono sposare dando nascita alla prima coscienza stabile: coscienza semplice dove il conoscente e il conosciuto potevano abbracciarsi senza annichilirsi nell'abbraccio.
Da questo punto di vista la storia non è stata altro che una continua ripetizione, ma evolutivamente parlando siamo ancora punto da capo: alla coppia.
Dopo la coscienza semplice segue l'autocoscienza e infine il SRI.
Giunti al SRI tutto è pronto per lo sprint finale che ci conduce al nuovo SSR.
E il rabbino eterodosso di Nazareth così parlò:
"Maria costui è il tuo discendente." "Giovanni costei è la tua origine."
Dalla coppia alla persona-duale
Eppure del lavoro c'è stato e questo lavoro ha portato alla nascita dei mutanti, degli ultimi mutanti.
La critica radicale della coppia non è una teoria filosofica tra tante ma è una realtà concreta, biologica, sono dei corpi pensanti, i nuovi soggetti super-riflessivi.
La psicoanalisi e Jung in particolare con il suo concetto di "coniunctio" riferito a un archetipo, hanno fatto pensare piuttosto ad una apologia della coppia anche se di una coppia più evoluta, una coppia più vera.
L'apocalisse e la vecchia coppia
Il vecchio mondo è più solo al spazzatura della storia che vuoel sopravv9vere a se stesso e vuole chaimare se stesso verità.
La vecchia coppia, oggi al chiamiamo vecchia, è stata in efeftti la verità se è vero coem dice Hegel ceh "verità è solo l'intero", e il SRI è stato infatti un primo intero ma oggi con la nasciat dell'inetro vero ovevro il SSR quell'intero malgrado si presentia ncro acoem verità in verità usurpa la verità essendo invece più solo la menzogna ossia qeul Dio che ra il Dio vero oggi è più solo il Dio menzogna.
L'apocalisse rigauda la coppai e solo al coppia e non terremoti, uragani, distari natuarlei o qaunt'altro delleo stesso genere.
La morte di dio è la morte dell'antropos ma la morte dell'antrhopos è la fine della vecchia coppia divenuta obsoleta evolutivamente parlando.
Il compimento dell'evoluzione del movimento psicoanalitico nel "Pensiero Uno oltre la psicoanalisi" ci ha svegliato da un lungo sonno: per quanto ci si rigiri intorno alla coppia, coppia falsa o non autentica, coppia vera o autentica, coppia associazione di mutuo soccorso, coppia per amore, coppie alternative e includiamo in questo elenco anche le coppie mistiche, sempre coppia sono cioè due individui.
La coppia ha i giorni contati e quindi anche il mondo e tutta la storia dell'universo che poi è la storia della coppia: sta per nascere l'Uno e l'uno pur essendo l'uno-duale, poichè solo l'uno duale è l'uno vero, ma non sono due sono una sola persona. No, non sono uniti "per la testa", sono totalmente saldati: una sola persona.
Un nuovo vissuto di unione?
Macchè vissuto, un vero e proprio nuovo corpo biologico dopo la preistorica specie umana dove i due corpi risultano saldati in un unico corpo.
I combattenti rivoluzionari della rivoluzione più radicale che la storia umana abbia mai conosciuto: la nuova e ultima rivoluzione biologica.
"Un corpo solo"
Si, un corpo solo ma duale perchè l'uno o è l'uno duale o non è l'uno vero ma lo psuedo-uno ovvero anceor auna volata la vecchia coppia che agisce al dialettica servo-padrone dividneodis le parti nel teatro della storia su cui ormai si è già chiuso il siperio con la nascita del prototipo della nuova persoan duale, GiovanniSilvia ovvero l'ex teologo e l'ex psicoanalista che infien si sono tolti le loro maschere e liberatisi dei loro rispettivi ruoli sociali di teologo che innaggeiava all'amore e di psiconalista ceh si prendeva cuar dei pazienti sono più solo l'uomo e la donan ceh non inneggaino più aninete è non si prndoco cuar più di nessuno.
Essi sono
e ormai solo loro sono.
Ilpaineta terra ormai è più solo terra di conqueisat delle bande delinqeusnziali nichiliste egoriferite
Gli uomini non esistono ma sono un parto delle donne: un transfert per usare le parole del grande orecchio all'ascolto del femminile di Dio ovvero Sigmund Freud il figlio della donna.
Gli uomini quindi siccome non esistono non possono per conseguenza neanche cambiare.
Le donne si costruiscono nella mente un uomo a loro misura e poi lo proiettano (il transfert dell'animus) fuori di sè invece di tenerlo in sè.
Si potrà dire: ma allora gli uomini sono solo fantasie delle donne?
Certo che sono fantasie delle donne ma fantasie che proiettano fuori di sè, il chè significa che non se li tengono per sè ma le oggettivano queste fantasie: ecco spiegato quindi come nascono i bambini.
Non lo sapevate come nascono i bambini?
Ecco adesso lo sapete: ve l'ho spiegato io sulla scorta delle conoscenze che i grandi della psicoanalisi ci hanno donato.
Capito mi avete?
La guerra tra USA e Russia-Cina anche se sembra una guerra tra Trump-Putin-Xi Jin Ping in verità è una guerra tra le donne americane e le donne russe e cinesi che non vanno d'accordo tra di loro e non vanno d'accordo perchè pur essendo tutte donne sono tutte donne diverse.
Jung si domandò "Come mai non vado d'accordo con Freud?"
e così nacque nel 1921 "Tipi psicologici"
Esistono infatti donne introverse e donne estroverse
donne introverse del sentimento e donne introverse del pensiero
donne introverse dell'intuizione e donne introverse della sensazione
e poi esistono anche donne estroverse del sentimento, dell'intuizione, della sensazione e dell'intuizione.
E poi ancora diverse anche per la percentuale di introversione e percentuale dell'estroversione.
Donne nate in una civiltà introversa come le civiltà prodotte dal fiume Indo.
Donne nate in civiltà estroverse come le civiltà prodotte dai fiume Nilo, Tigri e Eufrate che anch'esse fanno sentire il loro peso nella produzione di fantasie che a sua volta producono gli uomini di quelle civiltà.
Nel 1985 la biologa e psicoanalista Silvia Montefoschi estende l'impostazione di psicologia degli individui elaborata nel 1921 da Jung in "Tipi Psicologici" all'intera storia delle civiltà. Passaggio teorico questo propedeutico a quello inerente l'intera storia dell'universo l'anno dopo nel 1986 che la condurrà all'incontro con l'extraterrestre Giovanni Evangelista.
Questo testo è anche importante poichè in esso sono presenti le basi teoriche di una nuova e rivoluzionaria psicoanalisi di gruppo che darà nascita sempre nel 1986 alla comune psicoanalitica "Laboratorio Ricerche Evolutive" a Genova.
Dopodichè pur rimanendo disponibile per i suoi allievi, Silvia Montefoschi continuerà a fare il grosso del lavoro ormai più solo con il solo Giovanni Evangelista rivelatosi infine e ormai l'unico essere vivente della sua stessa statura e in grado di essere alla sua stessa altezza teorico-pratica. Poi certo ci sono i suoi allievi e le sue allieve pieni di tanta buona volontà, questo sì ma anche con tanta memoria del vecchio mondo che invece bisogna abbandonare nell'ultimo esodo oltre l'uni-verso.
Luci e ombre del femminile di Dio frammentato
Ma cosa significa per esempio che una donna sia una donna del sentimento estroverso?
Vuole dire che quella donna ha la sensazione in ombra.
E cosa vuole dire che una donna ha il pensiero luminoso?
Vuole dire che ha l'intuizione ombrosa.
Ma cosa significa tutto ciò in concreto?
Vuole dire che le donne sono diverse, o meglio si percepiscono diverse tra d i loro e quindi entrano in conflitto.
Ma cosa vuole dire che le donne entrano in conflitto?
Vuole dire che entrano in conflitto anche gli uomini che loro immaginano che deve essere il loro uomo.
Ecco quindi spiegato anche perchè gli uomini a loro volta sono in conflitto tra di loro.
La verità è che la donna è solo una anche se questa unica donna si manifesta con tanti nomi e tanti volti ma è sempre Lei, la Donna-Dio rispetto alla quale i preti farebbero bene a cominciare ad avere paura ogni qualvolta la bestemmiano.
I preti farebbero bene invece a tenersela buona la Donna-Dio, la Regina, poichè il Re se ne fotte se voi lo adorate perchè lui adora solo Lei perchè lei è sua madre e dalla testa della regina è nato il re che con lei è una sola persona essendo Lei l'altro volto di Lui.
In questo caso non sto parlando di Javhè il Dio del solo mondo, il Principio di Opposizione ma dell'Intero hegeliano, il Dio del Tutto, la verità in divenire: il risultato che era già in principio nella mente del Dio-Femmina quando ancora Lei non aveva proiettato Lui fuori di sè come altro da sè.
Dall'amore alla pura relazione
"Ormai è da tanto tempo che ho smesso di inneggiare all'amore"
(Brano tratto dai dialoghi tra il teologo per antonomasia Giovanni Evangelista e la biologa Silvia Montefoschi)
Questo dice Ἰωάννης oggi eppure duemila anni fa affermava:
"In principio era la relazione tra l'uno e l'altro dell'unico discorso"
Non c'è contraddizione ed è in accordo anche con quanto Sigmund Freud diceva dell'amore e che ha fatto scandalizzare coloro che ancora oggi imperterriti continuano inneggiare all'amore.
Sigmund Freud infatti considerava l'amore una turbe psichica alla strega di una nevrosi se non addirittura assimilabile a una psicosi, consapevolezza questa freudiana che infatti si concretizza nelle parole d'ordine dell'ultima rivoluzione lanciate da Silvia Montefoschi in accordo con Giovanni di Zebedeo in cui consiste l'ultimo esodo del popolo eletto degli ultimi mutanti (infatti non solo i virus e i batteri mutano ma anche gli uomini cambiano):
1. abbandonare l'anima
2. e poi una volta abbandonata l'anima abbandonare anche il corpo.
Materia e antimateria
Lasciamo quindi il termine "amore" alle sole particelle di materia e antimateria che sono le uniche forme pensanti a essere veramente legittimate a usare il termini amore visto che in loro la relazione non fa nemmeno in tempo a darsi che già si annulla nell'amplesso e infatti in loro non c'è coscienza ma solo coscienza virtuale in quanto al storia della coscienza e l'evoluzione coscienziale si darà solo a partire dalla polarizzazione della sola materia che infatti chiamiamo coscienza semplice.
- coscienza virtuale (materia e antimateria)
- coscienza semplice (polarizzazione della materia in positivo e negativo)
- Soggetto Riflessivo Individuale (SRI ovvero il tripletto del protone più il quarto, l'elettrone del sistema conoscitivo atomico)
- Soggetto Super-Riflessivo (i due SRI umani Giovanni Silvia e il quinto elemento GiovanniSilvia ovvero il Monopolo-Dipolare)
Lasciamo quindi, in conclusione, il termine "amore" alle sole particelle di materia e antimateria e noi utilizziamo il termine relazione che iniziando con le particelle di sola materia caricate positivamente o negativamente si evolve sempre più fino a divenire la pura relazione.
Cos'è la pura relazione?
E' una mutazione identitaria del soggetto umano da una identità relazionale sì, ma ancora storica a una nuova identità puramente relazionale.
Ciò che rimane è quindi il divenire e ciò che finisce invece è la storia del divenire.
Dove va quindi l'evoluzione della vita?
Va verso un nuovo divenire, un nuovo divenire che pur divenendo non farà più storia.
I mutanti, gli uomini che cambiano sono infatti gli immortali.
Gli umani con una identità ancora storica e quindi ancora individuale moriranno mentre solo gli umani che sono riusciti a mutare ma a mutare nel senso che sono riusciti a trapassare non da una versione di identità storica a un'altra versione di identità sempre ugualmente storica bensì da una identità storica a una identità puramente relazionale non moriranno mai.
La nuova e vera umanità è quindi l'umanità immortale.
La cosa fa venire alquanto da ridere se si pensa che ci sono ancora oggi degli psicoanalisti che della psicoanalisi non ci hanno capito nulla e infatti ancora oggi blaterano di terapia, di guarigione mentre la finalità di una psicoanalisi è l'immortalità: poveri Freud e Jung che hanno simili discepoli che ripetono quanto loro avevano sì affermato ma quando? cento anni fa. Quelli si sono fermati a cento anni fa e...la terapia qua, la terapia là, la nevrosi, la psicosi, la guarigione. Ci ci ci, ci ci cià. Ma quando si accorgeranno che fanno ridere i polli?
La guarigione è l'immortalità: questa è la vera guarigione.
Questa è la vera psicoanalisi, la vera psicoanalisi, la psicoanalisi allo stato dell'arte e non ancora la preistoria della psicoanalisi.
Ovvio che nessuno nasce imparato e quindi anche Freud e Jung dovevano parlare all'inizio della storia della psicoanalisi nei termini di terapia e di guarigione ma la psicoanalisi è molto ma molto di più di una guarigione.
Ovvio che poi i vecchi psichiatri hanno vita facile a dire che la psicoanalisi è una impostura e roba da ciarlatani e non vera scienza: gli psicoanalisti vogliono guarire i pazienti, proprio quei pazienti che si sono ammalati perchè essendo "gli uomini che cambiano" a loro non interessa affatto la guarigione ma sia pur inconsciamente sono interessati solo alla vita eterna.
In questo senso hanno ragione gli psichiatri a dire che gli psicoanalisti sono solo dei ciarlatani.
In principio era l'amore
In principio era l'amore
poi fu la relazione
infine fu la pura relazione
Dalla relazione alla pura relazione
La relazione tra l'uno e l'altro dell'unico discorso (il logos) si danno come storia evolutiva della relazione a loro volta a questi stadi progressivi:
- dialettica della natura
. dialettica della storia
- il dialogo oltre la dialettica
La storia infatti nasce al termine del processo di ominizzazione che crea le premesse hardware che permetta la nascita del simbolo ed è proprio con il primo simbolo o primo strumento di lavoro che dà avvio al processo di simbolizzazione progressiva tutt'uno con la storia del lavoro, storia del lavoro in cui consiste il nuovo processo di umanizzazione ma che produce anche dopo la biosfera anche la nuova noosfera.
- litosfera
- biosfera
- noosfera
Questa nuova via evolutiva anch'essa tuttavia e infine giunge al capolinea e giunge proprio al suo capolinea grazie alla storia più recente, la storia della psicoanalisi che a sua volta dà avvio allo sprint finale della storia dell'intero universo che si concretizza con il nuovo processo di transumanizzazione ovvero una volta che ci si è fatti consapevoli dell'imbroglio della dialettica che è l'oppio dei pensatori si valica il confine delle colonne d'ercole della dialettica proprio come Cristoforo Colombo e ci si avvia al trapasso dalla dialettica al dialogo oltre la dialettica poichè in questa ultima mutazione consiste il senso del processo di transumanizzazione e dell'esodo oltre l'universo.
- processo di ominizzazione
- processo di umanizzazione (o storia del lavoro)
- processo di transumanizzazione (dalla dialettica al dialogo ovvero dal passo a tre al passo a due)
La storia del lavoro
La storia del lavoro in cui consiste il processo di umanizzazione che attualmente ha raggiunto il suo capolinea a sua volta può essere distinto in due fasi che comunque si intrecciano:
- la storia della tecnica (che anch'essa in qualche modo si può considerare una medicina di tipo più estroverso )
- la storia della medicina (dalla medicina veterinaria essendo comunque il corpo umano un corpo animale per giungere infine alla medicina umana vera e propria che include tra i medici sia gli artisti che i letterati, i filosofi, gli stregoni, i filosofi e i teologi per arrivare infine alla medicina per antonomasia che è la psicoanalisi)
La storia sacra come storia di Dio e la storia evolutiva del pensiero
Dio, il vero Dio è il Pensiero in quanto infinitamente pensante che per potere essere infinitamente pensante non può essere che duale, quindi potenza e atto del pensiero ma questo pensiero essendo l'unico discorso in cui l'uno e l'altro si manifestano è anche il Pensiero Uno.
La nuova percezione
"Esse est percipi" diceva il buon prete anglicano irlandese George Berkeley e in effetti è proprio così e oggi la percezione si è evoluta e dai vecchi cinque sensi è trapassata nel nuovo sesto senso del pensiero che percepisce il pensiero come realtà concreta e vivente.
Accade infatti che la centenaria storia della psicoanalisi sfocia infine nella produzione di un nuovo archetipo: l'archetipo dell'ultima coniunctio che noi chiamiamo anche soggetto super- riflessivo o anche nuovo soggetto duale e non più singolare che era appunto il vecchio soggetto legato al percepire tramite i vecchi cinque sensi.
Ecco quindi spiegato perchè il discorso psicoanalitico termina con questa affermazione riguardante quindi la storia di Dio, la storia evolutiva del pensiero.
"E infine il pensiero cessa di pensarsi per più solo sentirsi" (Silvia Montefoschi)
L'uomo, la donna e la vita eterna.
Chiaro il discorso?
Si dirà: ma l'uomo, la donna e la vita eterna sono ancora in tre.
No, anche se sembra che sono in tre in verità sono in due perchè la vita eterna è l'ultimo terzo e l'ultimo terzo è proprio l'Uno e la vita eterna anzichè separarli facendo così ricominciare un nuovo e interminabile divenire dialettico, è invece proprio la vita eterna che li unisce nel dialogo oltre ogni versione di dialettica in quanto la vita eterna non è altro da loro ma sono loro stessi.
Dio o il Padre che dir si voglia non è più altro da loro.
E loro non sono più nemmeno consustanziali al Dio ma quella vita eterna che li unisce pur mantenendoli distinti ma non più separati sono loro stessi.
L'uno e l'altro dell'unico discorso non sono più altro dall'unico discorso.
L'uno e l'altro della vita eterna non sono più altro della vita eterna.
La direzione della psicoanalisi
Il senso di una psicoanalisi pertanto non è la terapia, la guarigione: in natura non esiste alcuna guarigione ma solo evoluzione.
La verità è che molti psicoanalisti ciarlatani chiamano "guarigione" il riattivarsi di quel preistorico "spirito di imitazione " che è proprio delle scimmie del quale invece loro sono esperte campionesse.
La mia amica Thérèse Martin per esempio da questo punto di vista era una completa deficiente, tantè che quando comprese che non poteva più fuggire ma che le si chiedeva se volava far parte della chiesa di attenersi all'imitazione ne concluse che a questo punto si vedeva costretta a lasciare si apur con dispiacere il monastero, la chiesa e forse la stessa religione (i 18 mesi di calvario 1896-1897).
Silvia Montefoschi che pur avendo abbandonato la chiesa all'età di nove anni si è invece sposata proprio un prete, tuttavia chiamava i preti "gli assassini dell'anima".
Io invece credo di aver abbandonato il seminario perchè non si amava troppo la madonna. Non che in seminario non si amava la madonna anzi la si amava ma troppo poco per i miei gusti o forse per i nuovi tempi storici-evolutivi.
Io per esempio non dico mai che la madonna è mia madre ma semmai dico che è una grande teologa e che ci ha due coglioni grossi così in teologia la rabbina palestinese dalla bella carnagione scura.
La chiamo regina ma in che senso?
“La sposa del Re è terribile come un esercito schierato a battaglia, ed è simile a un coro di musica in un campo di armati”
(Bibbia - Cantico dei Cantici)
Rainha Do Mar
Per i preti invece la madonna è la mamma e i coglioni c'è li ha solo il superiore dell'ordine religioso che a sua volta il culo lo dà solo al Padre Eterno.
Pur ritenendo che i preti del mio seminario, poveracci hanno fatto del loro meglio e tenuto conto dei limiti storici evolutivi, certe volte mi dico che se fossi divenuto prete e mi avessero eletto Direttore del seminario avrei dato testimonianza esplicita e apertamente che la Madonna non è la mamma ma è Dio in persona.
Alcuni obietteranno: si ma così poi quei seminaristi diventerebbero dei culattoni.
Tranquilli: culattoni divengono invece parlandoci del Padre Eterno e dell'eterna serva di Dio imprigionata in quel ruolo servile anche se onorata e rispettata.
Ritornando invece al discorso sullo spirito di imitazione che anch'esso comunque ha servito l'evoluzione della natura diceva il buon Jung:
"Si pensa che siano le forze poliziesche a mantenere l'ordine pubblico mentre invece il grosso del lavoro per mantenere l'ordine pubblico lo fa uno spirito: lo spirito di imitazione." (C.G. Jung)
Esistono alcuni umani che invece sono deficienti ossia mancano di una tale spirito e quindi in questi casi la società per difendersi fa intervenire le forze poliziesche o le forze psichiatriche.
La stessa chiesa fa così con i suoi preti se deviano:
"Oggi lo ammazziamo poi semmai se ci siamo sbagliati vuole dire che lo faremo santo"
Molte streghe e eretici dell'età medioevale infatti oggi sono considerati dalla chiesa stessa sante e santi e innalzati alla gloria degli altari.
E' l'evoluzione anch'essa: forse che anche noi non ci difendiamo per esempio dal corona virus poichè lo consideriamo un corpo estraneo?! E ugualmente la polis umana troppo umana si deve difendere da coloro che sono carenti dello spirito di imitazione.
La direzione di una psicoanalisi condotta allo stato dell'arte non è quindi quello di insegnare lo spirito di imitazione ma quello di realizzare una mutazione identitaria da una vecchia identità ancora singolare a una nuova identità duale, da una identità ancora storica a una nuova identità puramente relazionale, da una vecchi identità ancora individuale a una nuova soggettività corale.
Chiaro no?! L'uomo, la donna e la vita eterna ovvero dal gruppo o branco al coro. Dal disordine (o vecchio ordine preistorico entropico) al nuovo ordine negaentropico.
E insomma dalla rivoluzione alla rivoluzione permanente.
Dalla relazione soggetto/oggetto al nuovo soggetto duale.
In principio era la Donna
La donna che ha fantasie su Dio partorisce Dio.
La donna che ha fantasie sull'uomo partorisce l'uomo.
"La donna altro non è che un soggetto travestito da donna" (Silvia Montefoschi, biologa e donna)
La vulgata della psicoanalisi sull'Edipo e la vera interpretazione del conflitto edipico.
"il bambino vuole farsi la madre e far fuori il padre"
In questi termini va per la maggiore tra il volgo la teoria psicoanalitica dell'Edipo ma noi che non apparteniamo più alla preistoria della psicoanalisi ma alla psicoanalisi allo stato dell'arte traduciamo:
il bambino (o comunque l'uomo adulto o la donna adulta, perchè poi l'Edipo nel maschio come nella femmina non è che si differenzia poi molto) per poter unirsi a sè deve rimuovere ciò che in sè lo separa da sè.
Se poi quanto detto si traduce, nei termini della vulgata a livello concreto, è perchè il soggetto non conoscendo i veri termini della questione edipica (è con Freud che la specie umana comincia appena appena a chiarificarli) proietta questa problematica universale fuori di sè ma in realtà è una problematica tutta interiore.
L'Edipo non è una malattia mentale o un complesso, il complesso edipico per usare la terminologia junghiana, ma è semmai un momento dell'evoluzione che interessa non solo la specie umana ma la stessa fisica nucleare.
Le particelle di materia e antimateria infatti non hanno nessun "terzo" e infatti non avendo nessun ostacolo alla coniunctio si annichiliscono nell'amplesso e non a caso chiamiamo la loro coscienza "coscienza virtuale" che precede, nella storia dell'evoluzione della coscienza, la "coscienza semplice" seguita a sua volta dall'autocoscienza per finire con il SRI (soggetto riflessivo individuale).
Solo con il passaggio dalla opposizione materia-antimateria dove non c'è alcuna forza repulsiva alla polarizzazione dei due del'uno nelle polarità negativa-positiva per cui si dà una prima forza di repulsione rappresentata dall'autocoscienza che fa da terzo tra soggetto e oggetto ovvero il "quark u" che distingue i "quark d1" e il "quark d2" facendo da "padre".
Siccome però i due vogliono assolutamente unirsi, la tensione che si produce da un tale desiderio, a sua volta produce l'elettrone ovvero il quarto che però non potendosi vedere in quanto necessiterebbe di un quindo, ma potendo vedere solo il terzo, stabilizza il terzo creando così il mattone di tutto l'edificio materiale dell'universo.
Non c'è quindi da meravigliarsi se il fisico quantistico Paul Davis afferma che l'elettrone è Dio, noi diremmo il Logos, in quanto è il mattone di tutto lo spirito dell'universo.
Questa storia prosegue fino alla specie umana e pur dandosi anche nella specie umana tuttavia nella specie umana il medesimo conflitto edipico si dà a un livello di consapevolezza maggiore tantè che è al livello della sola specie umana che lo si risolve con la nascita di un quinto livello energetico quale super-elettrone.
Quindi quelli che dicono: è guarito dall'Edipo, ha superato l'Edipo o cose simili dicono solo delle fregnacce perchè se l'elettrone è Dio e produce l'Edipo solo un altro Dio può guarire dall'Edipo ovvero solo un super-elettrone.
In questo senso Martin Heidegger non si sbagliava per niente intuendo che "solo un Dio ci può salvare" dal nichilismo come destino.
Quelli che si sentono o di cui si dice che non hanno Edipo o che è guarito dall'Edipo significa più solo che ha dato il culo al Padre ossia al terzo è ha rinunciato ad unirsi alla madre (la "castrazione " lacaniana) ma quella non è guarigione cioè non è vero superamento dell'Edipo ma semmai il lacanismo è una scuola per nuovi padroncini anche perchè non basta dare il culo al padre una volta sola: troppo comodo! lo devi dare il culo per tutta la vita fino alla morte. E' quì che nasce il pessimismo del freudismo e del lacanismo per cui per loro non si può dare in alcun modo alcuna vera redenzione dalla dinamica edipica ma più preti dei preti affermano anch'essi che occorre accettare che la vita è mancanza e chiamano ciò "principio di realtà" mentre invece ciò conferma il loro concretismo a sua volta causato dal loro antroporiferimento.
Teniamo presente quindi che la problematica dell'Edipo non ha nulla a che fare con la sessualità ma piuttosto con l'energia e infatti è dalla tensione edipica che nasce l'energetica dell'universo.
Che cos'è infatti energia?
E' tensione e la tensione è la vita. come già insegnava il filosofo del divenire e della dialettica Eraclito.
La devono finire quei psicoanalisti che di psicoanalisi non ne capiscono un tubo a mettere in giro simili interpretazioni riduttive dell'Edipo che risalgono ancora alla fase preistorica dello sviluppo della scienza psicoanalitica quale scienza suprema della relazione.
In principio non è il conflitto edipico
in principio è il desiderio incestuoso
solo dopo che l'uno del discorso è impossibilitato a riconoscersi interamente nell'altro del discorso perchè una sorta di muro di Berlino di vario genere fa da ostacolo a una tale coniunctio
allora si dà il conflitto edipico
dopo di chè ci sono le disavventure del conflitto edipico cioè la storia
e infine al capolinea della storia vien meno ogni muro di Berlino e si dà la coniunctio tra l'uno e l'altro del discorso
ma questo accade solo negli ultimi tempi apocalittici
non è che uno va dallo psichiatra e con due gocce di psicofarmaco risolve l'Edipo
e si che tu risolvi l'Edipo e gli altri no
o lo si risolve tutti o non lo risolve nessuno
Non si può guarire dall'Edipo ma si può guarire dalla incarnazione materiale del soggetto pensante.
Voglio essere più chiaro: quando muori guarisci dall'Edipo.
Non ti piace?
E allora fatti inculare che il padre se tu obbedisci ti da il lavoro, la casa, da mangiare, ti fa anche scopare con le femmine per bene, ti dà le ferie, la macchina, la carta di credito etc... etc...
Qui non si sta dicendo che occorre ribellarsi perchè la ribellione è proprio questo l'Edipo che conferma la dipendenza (non a caso le femministe non vanno da nessuna parte) : la soluzione si chiama solo "esodo" e chi inizia è già a metà strada.
Solo con le nomadi il nomade può congiungersi: solo con loro perchè ogni altra unione è contro natura.
Edipo diventa cieco proprio perchè è solo il padre che ha gli occhi: ricordiamoci del sogno fatto da Silvia Montefoschi in cui vede Hegel che gli regala i suoi occhi e Silvia viene soprannominata dall'inconscio nel suo linguaggio onirico "la figlia di Hegel".
E con questi occhi di colui che aveva visto la dialettica la figlia di Hegel procede oltre dalla dialettica al dialogo oltre la dialettica.
In sintesi possiamo dire che rispetto all'Edipo ci sono tre posizioni:
1. colui che si adegua: i ripetitori 2. coloro che si ribellano ma così confermano la loro dipendenza a una istanza paterna altra da loro
3, coloro che non si adeguano alla tradizione ma partendo comunque da questa portano avanti il discorso invece di fermarlo e così chiuderlo
Ognuna di queste scelte (che poi non sono scelte ma si nasce così) ha delle implicazioni diverse che anch'esse andrebbero chiarite e esplicitate.
"Eloi Eloi lama sabactani"
In verità il rabbino di Nazareth ama la madre sua la rabbina Miryam di Nazareth ma l'attazione per sua madre Myriam è talmente elevata che ha bisogno di inventarsi un padre che non esiste se non nella sua testa, dunque esiste veramanente.
In verità il padre esiste in Myriam stessa ed è lei il padre ma Jeshuà non lo sa e non lo sa proprio perchè al stessa Myriam non lo sa che è lei il padre e non lo sa o non lo vuole sapere non per cattiva volontà ma per la sua sottomisione alle convenzioni sociali del tempo per cui questa sua mancata consapevolezza la paga il figlio che non può rinunciare a unirsi al femminile di Dio ma nemmeno alla forza di repulsione che gli permette di non soccombere ala forza gravitazionale della madre.
Egli è quindi l' "agnus Dei qui tollis peccata mundi" e paga quale capro espiatorio anche per la rimozione della madre che non si legittima la sua funzione anche paterna oltre che materna.
Ma Gesù prima di morire dice al Gesù che rimane in terra ("se io voglio che egli rimanga fino al mio ritorno che importa a te?") cioè a Giovanni Evangelista che Myriam è anche sua madre e a sua madre che Giovanni è anche suo figlio e così il lavoro verso il superamento dell'Edipo procede da GeùMyriam a GiovanniMyriam che poi sono sempre l'uomo e la donna poichè di fatto esiste un solo uomo, una sola donna e un solo Dio e la molteplicità è solo la storia di questo trio che poi è uno ma un uno-duale.
Riassumendo e in conclusione
1. Desiderio incestuoso
2. Conflitto edipico
3. Le disavventure del conflitto edipico (la storia dell'universo)
4. La fine della dinamica transfert-controtransfert
5. Nascita della nuova Persona Duale al capolinea della storia dell'universo
Ci si sbaglia dunque se si pensa che a Edipo interessi veramente metter il suo uccello nella fica della madre: Edipo invece vuole sentirsi Uno con la Madre vuole che la madre sia sua.
A Edipo come al rabbino Ieshuà di Nazareth interessa SENTIRE che l'uno e l'altro siano l'uno e l'altro di un unico discorso.
Ed è invece nell'interpretare questo "sentire" che si casca nell'errore della sessualizzazione del conflitto. La verità è che a Edipo come a Gesù la fica non interessa proprio ma neanche minimamente sicchè la fica è solo un abbaglio ermeneutico dovuto alla incarnazione dei due termini del Principio Dialogico che detto in altri termini significa che l'uno e l'altro è vero che sono l'uno e l'altro ma in questo momento storico-evolutivo l'uno e l'altro si danno nelle forme corporee dell'uomo e della donna con tutto ciò che comporta una tale incarnazione, materializzazione e massificazione dell'Io-Tu.