La psicoanalisi è una astronave

I grandi momenti della storia dell'uni-verso


«There have only been about a half dozen genuinely important events in the four-billion-year saga of life on Earth: single-celled life, multicelled life, differentiation into plants and animals, movement of animals from water to land, and the advent of mammals and consciousness. The next big moment will be life becoming multiplanetary, an unprecedented adventure that would dramatically enhance the richness and diversity of our collective consciousness»

(Elon Musk)

«Ci sono stati solo circa una mezza dozzina di eventi veramente importanti nei quattro miliardi di anni di storia della vita sulla Terra: vita monocellulare, vita pluricellulare, differenziazione in piante e animali, spostamento degli animali dall'acqua alla terraferma, e l'avvento dei mammiferi e della coscienza. Il prossimo grande momento sarà quando la vita diventerà multi-planetaria, un'avventura senza precedenti che aumenterà notevolmente la ricchezza e la diversità della nostra coscienza collettiva.»

(Elon Musk)

Uno dei più grandi ingegneri del nostro tempo non dice sbagliato ma cade in un grosso equivoco quando parla dell'ultimo momento ma questo è un limite proprio del sapere tecnico che utilizza solo i vecchi cinque sensi più le protesi tecnologiche ma sempre anche quest'ultime per potenziare gli stessi cinque sensi. La vita infatti non ha aspettato i nostri ingegneri per divenire multi-planetaria  ma è diventata multi-planetaria già a partire da 100 mila anni fa nel momento in cui abbiamo dei reperti che ci dicono che l'uomo preistorico grazie a una maggiore empatia con il suo prossimo comincia a praticare la sepoltura dei morti. In quell'istante la noosfera che comincia a formarsi dopo la vecchia biosfera già a partire da 2 milioni di anni fa con il primo simbolo e l'avvio della storia del lavoro umano che segue la storia del lavoro non-umano si popola solo di forme di pensiero inanimate ma anche non soltanto animate ma oltre che animate anche animate-intelligenti ovvero è questa nostra specie, ovvero solo quella dell'homo sapiens-sapiens che comincia a colonizzare i tanti pianeti dell'universo ("le tante dimore del Padre" dice Giovanni evangelista), dimore che noi chiamiamo Aldilà ma anche l'Aldilà pur essendo Aldilà sta in questo Aldiquà in quanto sono i tanti pianeti dell'universo già colonizzati dai terrestri defunti che in tutto, oggi lo sappiamo, sono 100 miliardi di extraterrestri. La vita intelligente infatti è nata sul pianeta Terra e solo dopo si è andata a reincarnare in pianeti più lontani (i terrestri più evoluti e quindi con più energia in esubero per il viaggio di uscita fuori dal corpo) o più vicini (i terrestri meno evoluti e quindi morti con meno energia in esubero per il viaggio di uscita fuori dal corpo).
A seconda che costoro lasciavano il primo corpo emigrando nel secondo corpo (detto " corpo sottile"  o "corpo astrale" ovvero con materia meno densa e quindi più autonoma rispetto alla dimensione materiale) con un maggiore o minore appicicamento mentale alle "bagatelle della terra" andavano verso un altra umanità ormai extraterrestre ma più  affine al suo stesso stadio evolutivo e quindi che pensano alla stessa frequenza.

Tutti però sono contenti perchè ognuno concepisce il paradiso a modo suo e tutti quindi vivono in paradiso, nel loro paradiso ognuno con i suoi simili che hanno le sue stesse aspirazioni e ambizioni solo che ci sono paradisi più terrestri e paradisi più celesti a seconda dalla distanza dalla materia pesante che poi è la nostra di noi terrestri.

Del resto si usa dire quando non si riesce a far cambiare idea a qualcuno e si desiste nell'impresa di convertirlo alle nostre idee: "Contento tu, contenti tutti."

Quindi equivoca almeno su questo punto l'ingegnere poichè il suo progetto è già stato attuato da 100 mila anni a questa parte e ora si tratta invece di imbarcarsi tutti terrestri e extraterrestri sulla nuova arca di Noè.
Ma chi ci andrà su questa nuova arca di Noè?
Solo coloro che si sono stancati e annoiati del loro paradiso in cui hanno vissuto finora ed è nato in loro un nuovo anelito per riprendere il viaggio ma adesso il viaggio non è più da un pianeta vicino alle "bagatelle della Terra" a uno un po' più distante ma è proprio un viaggio oltre l'universo ovvero si tratta di allontanarsi anche dalle "bagatelle dell'Aldilà" che poi sono anch'esse "bagatelle" ereditate dal loro aver vissuto con il primo corpo  sul pianeta Terra.

Non è neanche un viaggio da un paradiso a un altro come qualcuno che si dica: "Io questo film non l'ho vissuto, ne ho vissuto un'altro, quindi  vorrei provare a vivere anche quel film", perchè tutti i film della vita in ultima analisi sono tutti uguali e in questo senso va interpretata l'affermazione dell'ultima psicoanalista che contraddicendo Jung afferma che "ormai in questo oggi e solo in questo oggi (dunque Jung ai suoi tempi aveva ragione)  tutti gli archetipi sono morti e solo un archetipo è ancora vivo ed è il nuovo archetipo dell'ultima coniunctio".

Questo significa che gli "ultimi mutanti" sia che siano terrestri o extraterrestri non viaggeranno da un paradiso a un altro nuovo paradiso magari più evoluto ma andranno oltre ogni paradiso inbarcandosi in un viaggio oltre l'universo ovvero in un divenire che non farà più storia e questo perchè la storia è finita definitivamente per tutti ovvero non si può più fare storia ma solo ripetere, ripetere e ripetere quanto i nostri antenati hanno già pensato per cui i contemporanei non sono più creativi ma vivono di rendita dal punto di vista del pensiero cioè pensano quanto è già stato pensato dai nostri antenat ma se per loro era creatività per noi è più solo memoria.
Non esistono registi creativi, pittori creativi, musicisti creativi, poeti creativi,urbanisti creativi, architetti craetivi, ingegneri creativi.
Che fai?
Ti inventi il gatto, il cane, la tigre, il leone, lo scompanmzè, la tarataruga, ma se esiste l'animale-uamno anzi ormai anceh l'umano vero?
Che fai ti inventi il passato?
Lo reinventi?
Ma che senso ha?
Persino la psicoanalisi ormai è ripetizione nel momento che nasce l'ultimo archetipo.
I freudiani ripetono Freud ma Freud era creativo.
Gli Junghiani ripetono Jung ma Jung era creativo.
Ma queste cose non sono una novità già Platone 400 anni prima di Cristo le sapeva con la sua distinzione nel mondo delle idee tra "copie" e "originali".
Nell'universo non esiste più dal 1987 alcuna creatività a meno che non si voglia chiamare "creativi" i pubblicitari", i servi della logica del valore di scambio che è l'arcano della merce., i filistei insomma.

Ma quale è questa astronave-arca di Noè per l'ultimo viaggio?

E' la psicoanalisi la cui costruzione è iniziata nel 1895.

Costruzione step by step proprio del nuovo e ultimo archetipo: l'archetipo dell'ultima coniuntio con qual termina anceh la creazione cioè la creatività.

A Dio infatti , cioè all'Automaton o Necessità (ma se siete fisici quantistici chiamatelo pure "principio di sincronicità o se siete religiosi chiamatelo pure "Divina Provvidenza" e se siete hegeliani chiamatelo pure "volpe" o "astuzia della storia" ma anche "astuzia della Ragione" perchè tanto è sempre la "volontà di potenza" della vita che vuole divenire più vita ancora e non volontà del nulla come il nichilismo) non è interessato affatto alla logica della merce ma solo alla relazione tra l'uno e l'altro dell'unico discorso che era, che è e che sempre sarà l'infinitamente vivente.
Attenzione quindi al progressismo che non coincide affatto con l'evoluzionismo ma è una malattia dell'evoluzionismo,

Un'astronave chiamata "psicoanalisi"

Vorrei dare una definizione di psicoanalisi che certamente farà gridare alla bestemmia molti psicoanalisti più o meno tolemaici ossia ancora antroporiferiti, ma io la penso così:
La psicoanalisi altro non è che una astronave.
Questa astronave che è la psicoanalisi fondamentalmente è l'ultima arca di Noè.
E' l'astronave dell'esodo, dell'ultimo esodo oltre l'uni-verso e non c'è ne sono altre di astronavi in grado di trasportare il popolo eletto fuori dall'uni-verso.
Questo significa solo che non c'è altra salvezza o "pharmakon" rispetto alla malattia dello spirito che ha nome nichilismo se non la psicoanalisi.

Le radici e le radici vere

La psicoanalisi è paragonabile oltre a una astronave anche alla nave "Exodus" che riportava il popolo eletto dall'esilio alla patria vera, la patria non delle radici ma delle vere radici.
Quali sono le radici del popolo eletto?
Certamente non la storia.
Credere di poter trovare nella storia le proprie radici è un abbaglio, un vero e proprio equivoco.
Le vere radici stanno solo nel puro fatto relazionale.
"in principio era la relazione (il legame, il Logos)" come intuì già duemila anni fa Giovanni Evangelista.
Da questo si può capire quale è la vera finalità della disciplina psicoanalitica: una trasformazione identitaria ma non da storica a relazionale ma da storica a puramente relazionale proprio come le "vere radici" che sono altro dalle "radici".
Chi sono il popolo eletto?
Solo coloro che possono dire: "siamo nati nel mondo ma non apparteniamo al mondo".
Cosa significa ciò in termini pratici?
Che risvolto può avere una tale formulazione del gruppo rivoluzionario dal punto di vista della prassi?


La piattaforma del rendez-vous

Una cosa è certa: ormai c'è già presente in questo universo una piattaforma dove si darà l'appuntamento tra tutti i terrestri costituenti il popolo eletto e anche tutti gli extraterrestri anch'essi costituenti il popolo eletto, quindi non tutti i terrestri ma neanche tutti gli extraterrestri data l'economia del processo evolutivo. Da qui ne deriva la stupidità di voler convertire gli altri alla via di conoscenza psicoanalitica come se fosse una nuova religione che va alla conquista del mondo.
Piattaforma questa comunque a partire dalla quale una volta raggiunto il numero simbolico di 144 mila ma forse si tratta in realtà di milioni ma sempre di una minoranza di umani ovvero i soli mutanti, gli ultimi mutanti, spiccheranno tutti insieme il volo come uno stormo sincronizzato verso l'infinito quale sola "Nuova Persona Duale": quella sarà la danza del Vivente, del Pensiero Vivente essendo l'Uno vero solo l'Uno-Duale.
Il Pensiero considerato fino ad adesso solo come un mero prodotto del cervello e non un vero essere vivente, trova così infine la sua vera identità: quella di essere l'Infinitamente Vivente.
"E infine il pensiero cesserà di pensarsi per più solo sentirsi" (Silvia Montefoschi)
"E le cose di prima sono passate" (Apocalisse di Giovanni)
"E le cose di prima non sono mai state" (Nuova Apocalisse di GiovanniSilvia)




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