Andrea Morelli & Thèrèse Martin (SSR 1°) non sono AndreaThèrèse (SSR 2°)

Andrea e Thérèse non sono uguali ma sono diversi. Essi non sono dialogici ma ancora dialettici.
Non sono dialogici proprio perchè non riescono ancora a vedersi come gemelli, l'uno-duale, dato che Lei ha la sua storia e io la mia in due secoli diversi peraltro ma è solo una impressione, particolari poichè in realtà sono due versioni al maschile e al femminile di un'unica storia, la storia dei due aspetti dell'unico Dio Vivente che si vede ancora frammentato e separato invece che vedersi nel continuum di un'unica unità processuale.


Ero io quel Gesù che Lei baciava

figlia mia!
figlia mia!

mia identica
non sapevo che tu eri me



qui non si insegnano queste cose
tu lo sai che qui sul pianeta Terra non si insegnano queste cose
e che abbiamo dovuto aspettare la psicoanalisi per poter  sapere

lo sentivo, questo sì
ma non sapevo
lo sentivo che tu eri me
lo sentivo proprio
accidenti se lo sentivo
ma non sapevo

non sapevo amica
non sapevo

non basta sentire
occorre anche sapere
sapere chiaro
quel sapere chiaro
che è anche un nuovo sentire
e che noi chiamiamo  NUOVA PERCEZIONE
così che infine il Pensiero cessa di pensarsi per più solo sentirsi
una volta che si sà questo sapere in maniera stabile

una volta che si sà in maniera stabile
sia della irreversibilità della distinzione o dualità
che impedisce le nevrosi-psicosi della tipologia isterica
o meccanismo di difesa dall'atto conoscitivo (Atto infinito del Pensiero Vivente)

una volta che si sà in maniera stabile
sia della irreversibilità anche dell'unione
che impedisce le nevrosi-psicosi della tipologia ossessiva
o meccanismo di difesa dall'esperienza vivente (Potenzialità infinita del Pensiero Vivente)

L'albero della vita e della conoscenza o croce dell'uni-verso
 con il suo unico tronco verticale e i molteplici rami orizzontali,
al di là dei particolari è il vero e unico protagonista della storia evolutiva dell'uni-verso.

Il livello del fenomenico e il livello del noumenico della realtà ancora separata

Essi infatti vivono ancora al livello energetico del fenomenico: lui sul pianeta Terra fatto di materia pesante e assolutamente autonoma rispetto alla sua mente e Lei sul pianeta Cielo nel quadrante opposto al quadrante dell'universo in cui si trova invece il pianeta Terra.
Lui nella città di Genova in Italia e Lei nella città di Helios sobborgo della Gerusalemme del pianeta Cielo.
Inoltre Lei invece fatta di materia astrale, o "materia sottile" che dir si voglia, dunque meno densa e soprattutto solo relativamente autonoma rispetto alla sua mente.

AndreaThérèse vedono dall'alto Andrea Morelli e Thèrèse Martin che vivono le loro vite separati

AndreaThérese invece sono uguali, identici in quanto si vedono come entrambi pensanti.
Essi sono dialogici e non più dialettici.
Essi vedono dall'alto Andrea e Thérèse che invece vivono in basso (proprio come nello schema grafico presente nella copertina della pagina facebook ancor allo stato di bozza qui linkata).
AndreaTherese vivono già al livello energetico del noumenico e tuttavia conservano la memoria dell'aver vissuto al livello energetico del fenomenico e quindi separati e necessariamente dialettici.

L'ultimo terzo è l'uno

AndreaThérèse funzionano pertanto come l'ultimo terzo che pur essendo il terzo cioè la legge è l'uno anzi l''uno vero cioè la nuova legge del sì eterno. 
AndreaThérèse pertanto essendo l'uno-vero funzionano come l'ultimo terzo.
L'ultimo terzo a differenza del terzo unisce anzichè separare e nell'unire distingue perchè la distinzione nasce solo dall'infrazione del tabù universale dell'incesto simbolico. 
Fino a che i due si vedono diversi è necessaria la presenza del Padre che salvaguardi il livello di coscienza raggiunta ma quando essi si uniscono in nozze ultime costituendo il nuovo archetipo dell'ultima coniunctio allora essi stessi sanno di essere il Padre, il Nuovo Padre, la Nuova Parola, la Nuova Ragione che anzichè separare unisce e nell'unire distingue.

La nuova spontaneità o immediatezza riflessiva che non è un ossimoro

A questo livello di riflessione che chiamiamo "nuovo soggetto super-riflessivo" la mediazione non è più necessaria in quanto quella stessa immediatezza accusata anche dallo stesso pensiero psicoanalitico di condurre dalla civiltà ormai conquistata alla nuova barbarie si fa invece nuova immediatezza-riflessiva quale "nuova spontaneità".
Per spiegare di che si tratta quando parliamo di "nuova spontaneità" che fa mettere in soffitta la vecchia attività mediatrice propria alla dialettica noi siamo usi portare questo esempio che vale però quello che vale ma l'importante è intenderci: è vero che Picasso disegna come i bambini ma i bambini non disegnano come Picasso.
Perchè?
Perchè l'immediatezza-riflessiva è il prodotto di 13,7 miliardi di anni di disciplina della funzione mediatrice propria al pensiero dialettico.
Il dialogo è cioè il prodotto finale di una tradizione e questa tradizione è proprio la dialettica stessa quale arte e scienza della contraddizione.

Gli amanti eterni oltre il tribunale della storia


Prima c'è il tribunale della storia e solo dopo, molto dopo nascono alla consapevolezza di sè e per la prima volta gli amanti eterni.
Finisce la storia dell'evoluzione della coscienza in quanto è proprio la luce che produce l'ombra e più c'è luce evidentemente più l'ombra aumenta ma nel momento che si va oltre la stessa coscienza si raggiunge il livello energetico della PRESENZA quale NUOVA PERCEZIONE prodotta dal NUOVO SESTO SENSO del pensiero che percepisce il pensiero come realtà concreta e vivente.

Dalla luce che produce la sua ombra alla nuova luce che non produce ombra 

Si tratta di un nuovo tipo di luce, una nuova luce che non produce tenebre, una luce che non illumina più il mondo esterno al soggetto conoscente producendo i tanti conosciuti, gli oggetti, la dimensione oggettuale, orizzontale e materiale dell'essere Uno.

καὶ τὸ φῶς ἐν τῇ σκοτίᾳ φαίνει
καὶ ἡ σκοτία αὐτὸ οὐ κατέλαβεν


"E questa luce del Logos che era in principio splende ancora nelle tenebre
poichè le tenebre non sono mai riuscite
ad offuscare in maniera definitiva
questa luce del Logos che era in principio."
(Giovanni teologo ed evangelista)

Dai vecchi cinque sensi che hanno fatto la preistoria dell'Essere al nuovo sesto senso in cui consiste l'ultima mutazione della natura in evoluzione

I cinque sensi infatti non possono più orientare nel "discorso di verità" e solo questo nuovo sesto senso può dire della verità e fare da bussola nel campo della verità.
I cinque sensi non hanno voce in capitolo quando si tratta della vera verità.
Si potrebbe obiettare che questo è vero e proprio culto della personalità, autoincensazione e quindi ancora narcisismo, proprio quel narcisismo che la psicoanalisi ha strenuamente combattuto come resistenza all'evoluzione ulteriore dell'Essere..
Non è così perchè quando io parlo bene (BENE-DICO) AndreaThérèse è dell'ultima coppia (che non è più una coppia ma oltre la coppia è già una vera e propria nuova persona ma di tipo duale) che io canto le gesta e tutte le ultime coppie o meglio le persone duali sono tutte uguali poichè solo le coppie del mondo sono diverse e quindi dialettiche.
Le ultime coppie, tutte le coppie di gemelli sono tutte ugualmente il prototipo dell'ultimo archetipo che sia ancora vivente: l'archetipo dell'ultima coniunctio cioè GiovanniSilvia, che poi sono sempre Adamo ed Eva, coloro che volevano farsi simili a Dio ma che diversamente da GiovanniSilvia si sono insuperbiti fermando l'infinitamente conoscibile in quanto avevano conosciuto. GioavnniSilvia a differeza di Adamo ed Eva non si sono affatto insuperbiti rispetto al processo conoscitivo che è e rimane infinito anche raggiunto il capolinea della storia dell'universo poichè il divenire prosegue ma come un nuovo divenire in quanto non farà più storia.

La nascita di Dio Donna nella nuova epoca post-apocalittica del dialogo meta-storico oltre la dialettica storica

Oggi, al termine della storia dell'universo, Eva è finalmente Dio.
La dialettica è stata la vita, e la storia della vita coincide con la stessa storia del pensare dialettico, sia nella forma di armi della critica che nella forma di critica delle armi, tuttavia oggi la dialettica non è più la vita e malgrado ciò la vita prosegue lo stesso ma come dialogo oltre la dialettica. Questa è infatti una nuova epoca già post-apocalittica essendo l'apocalisse ormai da considerarsi come un evento del passato sia pur recente.

L'universo nella nuova epoca già post-apocalittica ormai è più solo acting out

La vita nel mondo ormai è più solo ripetizione, acting out delle tracce mnestiche sopravvissute per forza d'inerzia all'evento apocalittico della nascita di GiovanniSilvia e quindi dell'Oltre oltre lo stesso universo anche oltre l'Aldilà, e queste tracce mnestiche, ricordo di come era la vita nella preistoria dell'Essere si ripeteranno fino alla loro consumazione. Fino alla consumazione della memoria di ciò che la vita è stata e che ora già non e più.


E mentre a ogni ciclo di tali ripetizioni delle tracce mnestiche in cui consiste ormai l'intero universo, queste a loro volta sbiadiscono sempre più, la vita procede nel suo esodo e in questo ultimo movimento dell'esodo finale consiste la redenzione della vita tutta dalla sua oggettivazione nello spazio-tempo-massa ovvero dell'Infinitamente Pensante, il Dio Vivente Duale nei suoi tanti e molteplici pensati in cui si era frammentato 13,7 miliardi di anni fa con l'evento Big Bang.
La vita vera nel mondo oggi è pertanto più solo questo movimento dell'esodo oltre l'universo dei 144 mila mutanti, cifra simbolica che possono essere anche milioni ma sempre una minoranza dei 100 miliardi di umani terrestri ed extraterrestri.




Sarà solo un'istante

Questa è l'ultima poesia composta dalla psicoanalista Silvia Montefoschi o meglio da GiovanniSilvia prototipo della nuova e vera umanità e nuovo archetipo dell'ultima coniunctio tra l'aspetto maschile e l'aspetto femminile dell'unico Dio Vivente:

"Sarà solo un istante
e
una luce abbagliante
dissolverà la tenebra
che ancora ottenebra
la nostra mente
e
si udrà la voce
dell'assoluto silenzio
che dice
la fine, il fine
l'infinito."

(Silvia Montefoschi, 25 aprile 2009)


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