La quinta forza universale

Il "Pensiero Uno oltre la psicoanalisi" postula accanto alle tradizionali quattro forze universali riconosciute dalla scienza ufficiale:
  • interazione forte
  • interazione debole
  • forza elettromagnetica
  • forza gravitazionale
anche una "quinta forza" che verrebbe a far sentire i suoi effetti nel momento del processo evolutivo in cui nascerebbe un nuovo soggetto altro dal vecchio soggetto riflessivo individuale (SRI) che a partire dall'atomo fino alla vecchia umanità è stato l'artefice e vero protagonista del divenire storico nel bene come nel male. 
Di quale nuova tipologia di soggettività si tratta?
Trattasi del nuovo Soggetto Super-Riflessivo (SSR) di cui GiovanniSilvia sono solo il prototipo.

Ritornando al discorso sulla cosiddetta "quinta forza", questa "quinta forza" avrebbe il potere di destrutturare la materia, demassificando tutte le altre forme di energia per riportarla a quella originaria del Pensiero, l'energia pensante, in cui tutte le forze differenziatesi da essa possono infine riunificarsi.

Riferimenti:
- Silvia Montefoschi, "Storia della preistoria del Verbo - Il principio cosmico", 1987


Dalla scienza del sogno al sogno come scienza: psicoanalisi e apocalisse

Dalla biosfera alla noosfera

La vita prima stava nel mare poi è passata sulla terra e infine ha popolato anche il cielo.
Ugualmente qualcosa di simile è accaduto a quella disciplina, la psicoanalisi,poichè si tratta fondamentalmente proprio di una disciplina nel senso forte del termine, questa che è la psicoanalisi.
Anche la psicoanalisi proprio come la vita naturale è sottomessa alle leggi dell'evoluzione.

Psicoterapia, via di conoscenza o apocalisse?

Prima si pensava fosse una psicoterapia, questo pensava il primo Freud poi con il tempo è divenuta una nuova via di conoscenza e, non c'è bisogno di ricorrere a Jung dato che lo stesso Freud ci arrivò a questa concezione sia pure in un secondo tempo, infine si comprese che la psicoanalisi era proprio l'apocalisse, la fine del mondo.

Uomini del deserto

Solo che per arrivare a questa nuova lettura di questa disciplina occorse il passaggio da Freud a Jung e anche Jung non bastò, anche lui troppo legato a questa vita terrena e non sto riferendomi a agi e comodità da borghese quanto alla incapacità di superare veramente la necessità di sentirsi considerati dai propri contemporanei: per esempio Jung finchè rimase in vita non diede mai alla pubblica lettura il suo "Libro Rosso".
Eppure al riguardo proprio Freud seppe reggere alla grande solitudine del pioniere e Jung seppe reggere al deserto che si fece attorno a lui dopo il tradimento del padre-Freud.
Sappiamo anche sempre in questo senso, dello scientismo-positivista che allora andava di moda, e del primo Freud che disprezzava le suggestioni filosofiche e anche il suo ateismo radicale è in linea con ciò.
Lo stesso Jung del resto ha temuto tutta la vita di poter scivolare verso una inflazione dell'Io che lo conducesse verso una psicosi per cui per quanto possibile utilizzava vari accorgimenti per  tenersi comunque sotto costa in modo da sentirsi una persona normale malgrado tendesse a prendere il largo per poi tornare però sulla terra ferma sapendo il grosso rischio della psicosi sempre in agguato dovuta a una sempre possibile inflazione dell'io dato il materiale psichico che maneggiava da quel pioniere che era e che voleva essere.
Nessuno vuole togliere il merito a questi pionieri che non ebbero alcuna paura di qualsiasi ostracismo sociale e entrambi furono necessari allo sviluppo della psicoanalisi ben inteso, ma non sufficienti.

Il rimprovero di Freud a certa psicoanalisi: "Hanno annacquato la psicoanalisi che in origine invece avrebbe dovuto essere la peste dei benpensanti."

Grazie al lavoro di base svolto da questi pionieri comunque e infine Silvia Montefoschi ha elaborato quella nuova visione per cui oggi sappiamo chiaramente che se non rimuoviamo ed esorcizziamo una tale disciplina ridicolizzandola, esorcizzandola o anche annacquandola come diceva Freud lamentandosi soprattutto degli psicoanalisti americani che la utilizzavano per adattare l'individuo sano ad un sociale, un sociale malato direbbero gli antipsichiatri ma in verità poco evoluto più che malato, ebbene se la psicoanalisi dell'universo continuerà sarà la fine della vita o meglio della vecchia vita come una vita che ha fatto della dinamica proiettiva la normalità.
Certo che è normale vivere proiettando sè fuori di sè come altro da sè ma è normale solo per la maggioranza degli umani che non sono la vera umanità ma sono invece più ormai soltanto la vecchia umanità evolutivamente già obsoleta dopo quel 1895 in cui nacque la scienza del sogno ma anche il sogno come scienza.



Questioni di genealogia

Beati coloro che si accontentano di due genitori.


  1. Sigmund Freud (Freiberg in Repubblica Ceca 1856 - Londra 1939) 
  2. Paul Federn  (vienna 1871 - New York 1950)
  3. Otto Fenichel (vienna 1897 - Los Angeles 1946)
  4. Ernst Bernhard (Berlino  1896 - Roma 1965 )
  5. Silvia Montefoschi (Roma 1926 - Zurigo 2011)
  6. GiovaniSilvia
  7. AndreaThérèse

  1. Sigmund Freud 
  2. Karl Abraham (Brema - Germania, 1877 - Berlino, 1925)
  3. Sandor Rado (Kisvarda - Ungheria  1890 - New York 1972)
  4. Ernst Bernhard 
  5. Silvia Montefoschi
  6. GiovaniSilvia
  7. AndreaThérèse

  1. Sigmund Freud 
  2. Carl Gustav Jung (Kesswil - Svizzera 1875 - Kusnacht, Zurigo 1961)
  3. Ernst Bernhard
  4. Silvia Montefoschi
  5. GiovaniSilvia
  6. AndreaThérèse



La grande storia e i particolari storici

La domanda

Dov'è Dio?
Chi è Dio?
Dio è l'elettrone.

Anche Dio si evolve: dall'elettrone al super-elettrone


Raccontare la storia dell'uni-verso è semplicissimo perchè sono solo tre i grandi eventi altamente significativi e centrali che hanno fatto questa storia, la grande storia.
E' vero che tanti sono anche gli altri eventi occorsi tra l'uno e l'altro di questi grandi eventi e che anzi li hanno preparati come una lunga gestazione del vero natale, come tanti step micro-evoluti praticamente solo quantitativi che hanno fatto infine gli step macro-evolutivi, questi sì veramente qualitativi.
C'è infatti un detto che così recita: "Ci sono venti anni che valgono un giorno e giorni che da soli invece valgono venti anni."

Ecco dunque i tre eventi qualitativi:


  1. Evento Big Bang
  2. Elettrone (soggetto riflessivo individuale o soggetto singolare)
  3. Super-Elettrone (nuovo soggetto super-riflessivo o nuovo soggetto duale) 



Tutto il resto compreso Mazzini e Garibaldi sono solo normale amministrazione.

Il vero punto di arrivo dell’evoluzione è l’elettrone quindi è l’atomo, il sistema conoscitivo atomico.
Da allora si sono svolti alcuni percorsi evolutivi tutti rivelatisi fallimentari che una volta che l'Automaton o Necessità li riconosceva tali trapassava da una forma del pensiero a una nuova forma per proseguire nel suo divenire, così abbiamo:
  1. Dall’atomo alle stelle
  2. Dall’atomo alle molecole
  3. Dall’atomo alla macromolecola del DNA
ma in ogni caso in tutto questo metamorfizzare di Dio, Dio ovvero il conoscente quale riflettente rispetto a un suo riflesso rimane sempre il SRI (soggetto riflessivo individuale che è un soggetto riflessivo ancora singolare).


Il vero fil rouge del divenire storico

Il vero fil rouge del divenire storico è la relazione, l'Io-Tu che era in principio, l'uno e l'altro dell'unico discorso ovvero l'intersoggettività che è e che sempre sarà la vita alla più alta potenza.
Non perdiamoci quindi nei labirinti della storia e manteniamo lo sguardo a fuoco sul vero fil rouge del divenire storico che in ultima analisi è solo al storia della relazione che diviene verso la definitiva emancipazione della relazione dalla storia della relazione.

La scienza della relazione e l'apocalisse

Cosa rimarrà dopo l'apocalisse o fine del mondo?

La relazione rimarrà, la pura relazione, l'uno e l'altro dell'unico discorso (il logos che è la scienza, sì la scienza, la vera scienza che è solo la scienza della relazione e che noi chiamiamo psicoanalisi anche se oggi la psicoanalisi morendo come ultima filosofia e ultimo brano della storia universale coincide con la vita stessa).


La psicoanalisi oltre la psicoanalisi ovvero il pensiero dal pensarsi al sentirsi

"E mentre la psicoanalisi muore come scienza analitica dell'umana esistenza, per trapassare nella conoscenza dell''Essere Vero', che è il 'Pensiero consapevole di sè come Unico Esistente', il Pensiero Uno, sapendo ormai di sè come 'il Vivente', cessa per sempre di pensare se stesso, perchè, come ogni vivente, per sapersi tale, di certo non si pensa. ma si sente." 
(Silvia Montefoschi, "L'ultimo tratto di percorso del Pensiero Uno", 2006)

L'ultima rivoluzione

Ecco quindi il vero senso dell'ultima rivoluzione.
L'ultima rivoluzione è quel movimento di liberazione incarnato negli ultimi mutanti che promuove il liberarsi del divenire dalla sua storia per addivenire quindi ad un nuovo tipo di divenire che questa volta essendo oltre l'uni-verso ma nell'uno vero che è solo l'uno duale infine non farà più storia perchè sarà un divenire che non necessiterà più per proseguire in un suo ulteriore divenire di oggettivarsi nello spazio-tempo-massa ovvero non necessiterà più di memorizzare il suo percorso per riprenderlo e proseguire in  quanto in quel presente in cui solo vive, quale infinito presente, contiene in sè non solo tutto il passato ma anche tutto il futuro. Non esiste infatti altra realtà che solo il presente mentre tutto il resto è solo memoria, tracce mnestiche e non vera realtà che è solo il presente l'hic et nunc.

Per un nuovo divenire che non farà più storia

Questo accade perchè l'essere, altro non è che il divenire e il divenire è il modo di essere dell'essere che pur essendo sempre uguale a se stesso purtuttavia diviene, infinitamente è,  e infinitamente diviene, ed è proprio perchè diviene, proprio come un ciclista che per mantenersi in equilibrio e non cadere da una parte o dall'altra deve muoversi e solo muovendosi riesce a mantenere il suo equilibrio.


Bibliografia

Per quanto concerne la concezione dell’elettrone come Dio:


  • Paul Davies, “Dio e la nuova fisica”, 1983





Per quanto concerne la concezione del progetto evolutivo del super-elettrone:


  • Silvia Montefoschi, “Storia della preistoria del Verbo”, 1987




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L'essere vero

Ho notato che in rete non risulta nessuna immagine della cover della prima e originale pubblicazione dell'opera di Silvia Montefoschi "L'essere vero", quindi ho voluto rimediare.
Opera del 1996 questa che contiene in sè alcuni lavori prodotti e pubblicati separatamente da Silvia Montefoschi a partire dal 1995 e volti a regolare i conti una volta per tutte con la controrivoluzione iniziata dopo l'ultima coniunctio tra la biologa Silvia Montefoschi e il teologo Giovanni Evangelista (12 giugno 1987). Controrivoluzione che mirava proprio al sabotaggio della rivoluzione radicale del reale e infatti uno dei titoli dei lavori in questo testo contenuti è proprio "La rivoluzione radicale del reale".
Come ho già avuto modo di dire questo regolamento di conti possiamo datarne la conclusione con l'opera "Il breviario dell'amore" del 2002 dopo di chè Silvia non si occupa più minimamente della controrivoluzione, come fa testimonianza una sua intervista in rete del 2004 rispondendo a una domanda dell'intervistatrice,  e passa oltre con nuove pubblicazioni che la trattano più come fosse un evento che è stato e che non è più: anche questo potenza del pensiero pensante duale.

L'opera che si intitola "L'essere vero - Testimonianza di Silvia Montefoschi" al suo interno ha anche questo sottotitolo molto significativo:


"L'ESSERE VERO"

IL PENSIERO consapevole di sè quale UNICO ESISTENTE



che a mio modo di vedere è la migliore definizione del concetto ermeneutico di PENSIERO UNO.


Epilogo
Così canta Giovanni
così canta Silvia
così cantano uniti 
lo sposo e la sposa
e le due voci
si fanno una sola
la voce
della sola persona
in cui i due
si riconoscono uno.

(Citazione da Silvia Montefoschi, "L'essere vero", 1996, pag. 493)



Dio? Certo che sì: l'uomo, la donna e la vita eterna

Non so bene perchè le volli chiedere una dedica. Pur essendomi procurato tutti i libri di Silvia infatti non era mia consuetudine chiedergli autografi e dediche: che me ne facevo,  avevo lei in carne ed ossa! E così lei tenendo presente i miei sogni e i racconti in analisi scrisse questo come dedica. 





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"La donna altro non è che un soggetto travestito da donna" 


(Silvia Montefoschi, biologa psicoanalista e donna)


Per ulteriori approfondimenti dell'argomento rimando a questo altro articolo pubblicato tempo fa su questo stesso sito web: "La maschera e il soggetto"





Materia e/è memoria: la fine del mondo

"[...] la fine del mondo
deve ancora venire
essendo dio
tuttora ossessionato
dal ricordo del suo
doloroso passato
e poiché dio
ricorda il mondo
e quindi lo pensa
il mondo 
che è il suo pensato
non si è ancora cancellato
e fino a che dio
non dimenticherà
il mondo resterà
perché
anche se
i cani sciolti
dovessero
nel loro reciproco ridursi a brandelli
farlo esplodere
in miriadi di frammenti
resterebbero sempre
delle pur minime particelle
a sostanziare
l'aspetto materiale del reale
che è appunto ciò
che noi chiamiamo 
il mondo."

(Silvia Montefoschi, "Scherzo in attesa della fine del mondo - Preludio, andante, primo tempo", sta in "L'essere vero", 1996, cit. pag. 321)


Silvia Montefoschi nasce a Roma il 12 giugno 1926. Formatasi negli studi umanistici da lei ritenuti insoddisfacenti passa a dedicarsi allo studio delle scienze della natura laureandosi in biologia.
In seguito ottenuta una borsa di studio dal CNR passa a dedicarsi alla ricerca occupandosi di genetica presso la stazione zoologica di Napoli.
In questo periodo studia anche Freud e Jung giungendo alla conclusione che sia invece proprio la psicoanalisi il vero metodo scientifico.
Tornata a Roma conosce Ernst Bernhard con cui inizia una psicoanalisi didattica avendo compreso che quello di psicoanalista sarebbe stata la professione più a lei connaturale.
Nel frattempo si iscrive a medicina dato che in quei tempi solo ai laureati in medicina era consentito la pratica della psicoanalisi.
Un giorno durante uno dei nostri incontri Silvia mi confidò che gli studi di medicina non gli insegnarono nulla di nuovo che già non sapesse ma che furono invece gli studi di biologia che gli aprirono gli occhi sulla realtà dell'evoluzione.
In accordo con Bernhard si stabilì da Roma a Milano per essere anche un punto di riferimento per l'analisi didattica per tutti i futuri psicoanalisti junghiani del nord Italia.
Nel 1960 si recò a Zurigo con Bermhard e molti allievi e allieve di Bernhard per conoscere Carl Gustav Jung di persona che compiva il suo ottantesimo compleanno il quale era stato anche uno degli analisti didatta di Ernst Bernhard medico-pediatra che era passato a l'orientamento junghiano della psicoanalisi dopo aver fatto le prime analisi didattiche invece con allievi di Freud.
Silvia Montefoschi  svolse tutta la sua professione di analista a Milano dal 1956 fino al 1986 a Milano dove a parte la pratica analitica scrisse anche vari articoli su riviste di psicoanalisi e condusse alcuni seminari e solo a partire dal 1977 iniziò la sua copiosa produzione di libri di psicoanalisi di rifondazione della scienza psicoanalitica in termini non solo relazionali ma intersoggettivi fino a  giungere a una concezione forte ovvero radicale dell'intersoggettività.
Fino ad allora si era occupata solo della relazione duale in psicoanalisi ma fu dopo il suo ultimo libro "Essere nell'essere" dove si teorizza il gruppo psicoanalitico che si trasferisce a Genova dove era presente un gruppo di suoi allievi entusiasti della nuova prospettiva da lei elaborata.
A Genova quindi creò la comune psicoanalitica "Laboratorio Ricerche Evolutive Silvia Montefoschi" frequentato da allievi provenienti da tutta italia e anche dl'estero.
Fu qui nel corso dell'esperienza genovese della comune psicoanalitica che avvenne dapprima l'incontro con gli extraterrestri e poi e infine con Giovanni Evangelista.
Silvia testimonierà il suo incontro con Giovanni pubblicamente nel maggio del 1988 nel corso di un convegno per operatori nel settore degli studi e delle discipline della mente: psicoanalisti, psichiatri, psicologi, psicoterapeuti. Il convegno si svolgeva a Marina di Pietrasanta e aveva come titolo "Inconscio e religione".
Silvia Montefoschi dopo questa sua testimonianza ritenne essere veramente conclusa la sua esperienza di vita come psicoanalista e decise quindi di ritornare a Milano per proseguire nel silenzio assoluto la sua relazione con il solo Giovanni Evangelista. Era la primavera del 1989.
Accadde però che nel frattempo cominciò quella che la psicoanalista descrisse in "La rivoluzione radicale del reale" del 1995 come una "controrivoluzione" e così per fare i conti una volta per tutte con questa controrivoluzione interruppe il silenzio assoluto che si era ripromessa e scrisse altre opere dal 1995 fino al 2002 (fino a "Il breviario dell'amore" per intenderci) e una volta fatti i conti una volta per tutte con un tale tentativo di sabotaggio della rivoluzione proseguì con la pubblicazione di altre opere che lei chiamò nell'insieme "la trilogia". L'ultimo lavoro fu nel 2009 in cui ripercorre tutto il percorso fatto dall'inizio fino ai giorni nostri.
Nel frattempo nel 2004 si era trasferita definitivamente  da Milano a Sarzana località presso La Spezia in Liguria.
Muore il 16 marzo 2011 a Zurigo.
Il concetto chiave di tutto il suo pensiero e anche il criterio ermeneutico che lo regge è quello di Pensiero Uno ma il Pensiero Uno che non è una filosofia ma è proprio il Pensiero Uno, nasce solo al termine della centenaria storia della psicoanalisi da lei considerata questa sì una filosofia anzi l'ultima filosofia e anche l'ultimo brano della storia universale.
Il Pensiero Uno altro non è quindi che la stessa psicoanalisi oltre la psicoanalisi o anche la psicoanalisi allo stato dell'arte: la vita stessa dell'Intero.



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- Silvia Montefoschi (wikipedia)

- Silvia Montefoschi (pagina facebook)

La nuova Logica Unitaria (un wiki dedicato al pensiero di Silvia Montefoschi e a tutti gli altri argomenti correlati di storia, filosofia e scienze)

Silvia Montefoschi (il sito web a lei dedicato, il primo cronologicamente pubblicato in rete)

- Centro Studi Silvia Montefoschi - La rivoluzione psicoanalitica dell'intersoggettivita radicale (il nuovo sito web dedicato al pensiero di Silvia Montefoschi e l'unico ad essere tuttora in continuo sviluppo)

Amo te che sei silenzio

E' così.
La pazienza conta
questa è l'arma
l'arma vincente
nell'attesa che tu prendi il sopravvento
sul nulla
tu che sei.


Tu sola
fai silenzio
e la vita sei tu.
Sono stanco
di questo rumore incessante del mondo
ma io so
che esiste la vita
la vita vera.
Lo so
che sei tu
una persona
la vita
il pensiero sei tu
una persona il pensiero.



Non cambierò
sto con te
del resto non potrei cambiare
amo te
che sei silenzio
amo te che sei il silenzio
amo te
che zittisci il mondo.



E' così.
Devi avere pazienza
ma
io so che tu
hai
questo potere.
Tu zittisci il mondo.
Sta a me scegliere.
Tu zittisci il mondo.
Non cambierò
sto con te
il mondo
che sta fuori
è il nulla.
Quanta vita che c'è in te.
che mi importa del mondo.
Monaco anch'io
farò il silenzio attorno a te



Se l'avessi saputo prima
che la vita è pensiero
ma qui
dico nel mondo
si propaganda tutto il contrario.



Stento a crederci
che tu sei il pensiero in carne ed ossa



Tu sei viva
oserei dire più viva di me.
Tu zittisci il mondo



Scelgo tutto
scelgo te
scelgo te che sei
silenzio
vita.
pensiero.



Non mi farò più raccontare le favole
le belle favole
del mondo
che illudono.
Noi sappiamo
finalmente sappiamo.
Tu
amore
sei verità.



E' così.
La pazienza
l'arma vincente.
e sarà silenzio
sarà l'incontro.



Solo il silenzio tu abiti.
Amo te che sei silenzio
Tu zittisci il mondo.



(Andrea Morelli, "Cantare l'uno vero - Poesie e canzoni", 1a ediz. 2010)

La mia vita


Silvia e Andrea: quattro alpinisti alla conquista della vetta della labirintica storia dell'uni-verso

Silvia vedendo Andrea in difficoltà, invece di consolarlo come forse lui si aspettava, gli diceva:
"Andrea non riesco proprio a capire come tu faccia così tanta fatica a stare con Thèrèse Martin, io non faccio alcuna fatica a stare con Giovanni. Se io non potessi stare con Giovanni impazzirei."
Andrea allora rivolgendosi a Thérèse le diceva:
"Oh Teresina sono proprio contento che Silvia, almeno lei, non ha alcuna difficoltà a stare con Giovanni."
La verità è che Andrea avrebbe avuto almeno il 90% in meno di problemi a stare con Thérèse come del resto i primi tempi riusciva a stare di più e più intensamente con Thèrèse ma poi nel febbraio 1991 iniziò la controrivoluzione.
Io ho fissato questa data del 1991 per l'inizio del periodo della controrivoluzione ma in seguito, riflettendo, sono giunto alla conclusione che la controrivoluzione sia iniziata molto prima, solo che i controrivoluzionari non avevano dispiegato tutta la loro resistenza ("resistenza" è anche un concetto psicoanalitico) ma avevano voluto studiare meglio prima la situazione in modo da procedere a disturbare (nel senso di "sabotare") la rivoluzione ormai in atto dal giugno 1987 nel modo più efficacemente possibile a fermarla prima che sia troppo tardi ( qui stiamo parlando dell'ultima rivoluzione sia ben chiaro a non fare confusione). Quindi sono giunto alla conclusione che la controrivoluzione sia iniziata con il maggio 1988 quando Silvia comunicò al mondo in una conferenza pubblica che la rivoluzione ormai non solo era iniziata ma era anche terminata e che bisognava più solo aspettare che la "buona novella" raggiungesse gli angoli remoti dell'universo.
La buona novella dopo quella conferenza pubblica a Marina di Pietrasanta dal titolo "Psicoanalisi e Religione: Dio e l'Inconscio" con un ricco pubblico di operatori vari della salute mentale, psicoanalisti. psicologi,. psichiatri e anche uomini e donne di religione, raggiunse infatti costoro i quali reagirono invece in malo modo dando inizio a una controrivoluzione anche se ormai era troppo tardi ma si sa che la disperazione fa tentare anche l'impossibile.
Fortunatamente GiovanniSilvia hanno i "cosiddetti" a livello teorico essendo lei biologa, medico e psicoanalista e Giovanni sappiamo tutti che fu definito come teologo "sguardo di aquila", così in men che non si dica pubblicarono negli anni seguenti, dal 1995 al 2002, tutta una serie di libri che potremmo catalogarli come "i testi dell'ultima rivoluzione per fare i conti una volta per tutta con i servi della controrivoluzione" e poi ancora dal 2004 al 2009 un'altra serie di testi, nei quali GiovanniSilvia manco più la considerano la controrivoluzione non solo come se non esistesse più ma anche come se non ci fosse mai stata, quindi neanche più come un semplice evento di un passato remoto. Questo significa che quanto più ci si innalza dalle "bagatelle delle Terra" come le chiamava nel 1800 la mia amica Thérèse Martin, tanto più siamo come impermeabili agli eventi di questa terra d'esilio.
In verità per Silvia fu senz'altro così ma AndreaThérèse purtroppo sono ancora a fare i conti con la controrivoluzione.
"Andrea non capisco come tu faccia così tanta fatica a stare con Thèrèse Martin, io non faccio alcuna fatica a stare con Giovanni. Anzi per me è quanto più di naturale ci sia il mio stare H24 con Giovanni."
Ecco perchè certe volte mi dico e gli dico a GiovanniSilvia:
"Ma perchè avete fatto quella conferenza? Non era meglio tenere segreta e solo per noi la buona novella dell'ultima rivoluzione?! Così non sapendolo i controrivoluzionari non avrebbero fatto iniziare questa resistenza di cui non ne possiamo proprio più almeno io e Thérèse che non abbiamo le vostre stesse capacità teorico-pratiche. Comunque se è andata così si vede che doveva andare così. Andiamo avanti. Tanto vale ormai dirlo a tutti."
In effetti forse era meglio entrare subito in clandestinità. In effetti GiovanniSilvia entrarono in clandestinità, si ma dopo aver annunciato al mondo intero l'evento dell'ultima rivoluzione.
Una ingenuità?
O forse una necessità evolutiva anch'essa?


Occorre farsi furbi nella vita
soprattutto se si è dei rivoluzionari.
Il fatto è che GiovanniSilvia sono GiovanniSilvia
non sono scienziati che praticando il vecchio metodo scientifico positivista si nutrono di dubbi
dubbi che mostrano con orgoglio come il segno della loro intelligenza
quando l'uomo e la donna
che sono le ultime forme viventi e le più evolute
vanno oltre la vecchia logica della separazione
e fondano il loro relazionarsi
oltre la vecchia logica interdipendente e sadomasochista schiavo-padrone
cessano di avere dubbi
e accedono alla VERITA' ASSOLUTA
ecco perchè la strategia
è solo roba vecchia per chi sa di non essere nella verità
e pertanto vuole vincere
GiovanniSilvia invece non vogliono vincere
essi non hanno interessi particolari
non hanno interessi personali
hanno superato il narcisismo
l'egoriferimento
l'antroporiferimento
GiovanniSilvia in verità nel primo libro della nuova serie di libri costituenti nel loro insieme una resa dei conti finali con la controrivoluzione e precisamente nel testo del 1996 "La rivoluzione radicale del reale" giustificano questa loro ingenuità dicendo che pensavano che rivoluzionari infine sarebbero diventati tutti i sette miliardi di umani mentre invece si resero conto poi che solo una minoranza avrebbe compreso ovvero i "MUTANTI" come del resto è sempre stato nell'economia dell'evoluzione dagli atomi alle molecole, ai virus, batteri, insetti, mammiferi e poi la specie umana. Anzi perfino tra gli stessi rivoluzionari c'era chi era lì solo per un equivoco ma non centravano niente con i veri rivoluzionari.
RIVOLUZIONARI SI NASCE (DNA) E NON SI DIVENTA: SI NASCE E POI ANCHE SI DIVENTA
"Non basta nascere con il gene mutato, poi bisogna anche lavorare alla mutazione" (Silvia Montefoschi biologa e medico-psicoanalista)
GiovanniSilvia
non vogliono vincere
non sanno manco cosa significhi la parola "nemico"
essi sono oltre la vecchia dinamica proiettiva del transfert
ANDREA: "Dunque Silvia se ho ben capito tu ACCETTI il processo."
SILVIA: "Io non accetto il processo, IO SONO IL PROCESSO".
AndreaThèrèse sono sia la rivoluzione che la controrivoluzione.
AndreaThèrèse sono pertanto sia l'anelito infinito alla loro unione definitiva sia la resistenza a questa loro unione definitiva in una sola persona-duale.
Il fatto è che l'anelito all'unione non solo non si consuma ma si potenzia sempre più mentre la resistenza si consuma e poi infine scompare.

In conclusione

La mia vita non è affatto bella anzi non è neanche brutta ma è molto brutta e tuttavia è bella lo stesso per non dire che è bellissima.
Del resto eravamo già stati avvisati e non cadiamo dalle nuvole:
"Il finito proprio perchè finito non può mai finire ma può solo scomparire
tuttavia quando scomparirà, scomparirà in assoluto per non più ritornare."
(Silvia Montefoschi)




La mia "opus magnum"

La mia "Opus Magnum" che è anche la mia testimonianza e il mio testamento.
Non intendo scrivere altri libri che solo questo in due volumi.











ALLA RICERCA DELLE RADICI DELL'UNO


- il mistero degli eterni amanti -

vol. 1 - "Storia e Relazione"
vol. 2 - "Cantare l'uno vero - Poesie e canzoni" (1a ediz. 2010)




Ieri rivoluzionari oggi contro-rivoluzionari

Avvertenza: va precisato che questo scritto è datato marzo 2019 e solo piccole precisazioni e modifiche vi ho fatto cercando di salvare il salvabile visto che alcune preoccupazioni anche solo di ordine teorico oggi non le ho più e ad esse sono subentrate altre.


Oggi mi dicevo: "Maledetti controrivoluzionari!"
Ma poi pensandoci bene mi dissi che neanche i cosiddetti rivoluzionari se la passeranno bene in questi ultimi tempi post-apocalittici.
Gli ex-rivoluzionari o vetero-rivoluzionari come io li chiamo ormai, magari diranno:

"Si stava così bene prima.
Adesso manco i rivoluzionari si può fare che ti fregano il posto."

Saranno costretti a fare i conservatori della rivoluzione.
Non vedo cos'altro potranno fare in questo nuovo scenario già post-apocalittico.
Guardate che c'è poco da ridere: poveracci!
Sia i controrivoluzionari che gli ex-rivoluzionari diranno:

"Andare avanti non possiamo perchè di quella rivoluzione, come è che si chiama? ah già "Rivoluzione Intersoggettiva Radicale", non c'è ne frega niente. Tuttavia indietro non possiamo tornare perchè una volta divenuti esseri umani è impossibile ritornare al regno animale
Stare fermi è stagnare e quindi poi marcire in conseguenza della stagnazione perchè il movimento ormai c'è solo al livello dell'ultima rivoluzione.
Mò che famo?"

Guardate che è terribile
e ne vedremo delle belle nei prossimi anni se non mesi.
Silvia Montefoschi diceva che era questione forse di altri vent'anni ma potrebbe essere questione invece anche di soli cinque minuti perchè ormai la stessa apocalisse è già un evento del passato.
Io finora non ci ho pensato tanto anche perchè a me la prospettiva oltre la vecchia specie umana mi piace ma per coloro che sono ancora attaccati al programma minimo, come chiamo io il comunismo, non so come se la sbroglieranno.
Io non ci pensavo a tutte queste conseguenze sul piano dei sistemi di pensieri che costituiscono il pensiero dei vari settori sociali.
Io non ci pensavo ma loro sì, essendo più perspicaci e adesso ripensandoci anche io mi dico:

"Certo, ci tenevo a essere un rivoluzionario ma non così tanto rivoluzionario. Esagerato!"

Poi però mi dico: e vabbè per quanto saremo una minoranza su sette miliardi e mezzo, anche solo sette milioni e mezzo sono già un esercito di rivoluzionari che farebbe invidia alle generazioni di rivoluzionari del passato.
Sento allora la voce dell'Automaton, ovvero la voce della mia intuizione che per quel che ne so io forse è la stessa TM, che dice:

"No! no! Allora non ci siamo capiti: tu e Thérèse e basta. Chiaro?!"

"A ecco! Adesso mi pare di capire anche se ancora non è proprio chiara tutta  la questione. Ah quindi è così che si procede?"

"Quando il sudario allenterà la stretta
 e creature vestite di miracolo
 saliranno a due a due." (Emily Dickinson)

Ormai la politica è finita e si può più fare solo la grande politica ma la grande politica si svolge solo al livello ontologico ovvero sulla questione dell'essere, la questione della conoscenza si fa centrale, il rapporto conoscente-conosciuto, soggetto- oggetto, la questione epistemologica.
E' su quel piano che si svolge la battaglia di Armageddon.
E anche le femministe poveracce a rincorrere gli uomini per imitarli divenendo così sempre più schizofreniche quando nemmeno gli uomini ormai sono interessati a imitare i loro colleghi "maschi d'altri tempi" preistorici.
In qualche modo se la risolveranno.
Andare avanti non possono perchè non vogliono e non vogliono perchè non possono e non possono perchè non gli interessa.
Stare fermi neppure perchè diverrebbero ontologicamente insignificanti.
Indietro neppure perchè al regno animale non si può più tornare anche volendolo.
Tempi difficili si approssimano per tutti
anche per me ovviamente dato che scegliere di andare avanti riserba parecchie problematiche di vario tipo
anche se io voglio, posso e sono anche molto interessato ad andare avanti.
Nulla da perdere se non le proprie catene e tutto un mondo da guadagnare.
Altri però non ci credono.
Solo che non è questione di credere o non credere ma è più solo questione di DNA.
Poveracci i controrivoluzionari
ma poveracci anche i vetero-rivoluzionari
e certo neanche io me la passo bene.

Quei due sono proprio terribili
la coppia-Dio
anzi la nuova persona duale che non è più una coppia ma proprio una persona
cioè GiovanniSilvia ci hanno incasinato tutti.
Si salvi chi può!
E' finito il vecchio mondo!
Altro che abolire solo le categorie di destra e sinistra
qui si sta procedendo verso l'abolizione di tutte le vecchie certezze
è un finimondo proprio.

"Quando l'alto sarà come il basso
la destra come la sinistra
il bianco come il nero
la femmina come il maschio
quello sarà il segno"

(Questo si pensava presso le comunità del cristianesimo primitivo più di orientamento gnostico)

Grande è la confusione sotto il cielo dunque la situazione è eccellente per dare l'assalto al cielo.
Mi sa che moriremo tutti
e infatti lo sprint finale del processo di individuazione universale
ovvero del processo evolutivo
prende il nome anche di "processo di autodistruzione".
E quelli invece stanno ancora a pensà all'ecologia
al verde
all'ambientalismo e cose simili.
Ma pensate piuttosto a salvare l'anima prima che sia troppo tardi
e forse è già troppo tardi.
E del resto c'è lo si doveva aspettare che prima o dopo sarebbe successo
indipendentemente da GiovanniSilvia il prototipo della nuova e vera umanità.
Era da aspettarselo che la vita procedesse:

- l'atomo
- la molecola
- i batteri
- il regno vegetale
- il regno animale
- la vecchia specie umana
- la nuova e vera umanità, i fondatori del REGNO (specificamente) UMANO

La natura è un maestro che non ripete la lezione ma passa alla lezione successiva.

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Scusate se non scrivo molto chiaro ma non sono solo.

"Sei con TM?"

"Ah almeno fossi solo con Lei!"

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Dopo Hegel e dopo Engels il nuovo dialogo oltre la dialettica: il nuovo passo a due dopo il passo a tre.

"E il pensiero infine cessa di pensarsi per più solo sentirsi." (Silvia Montefoschi)

Che sarà allora dopo?
Sarà un nuovo divenire che non farà più storia.
Allora è la distruzione delle vecchie certezze!
Proprio così e infatti "apocalisse" non è alluvioni, terremoti e uragani insomma qualche catastrofe di tipo concreto ma è qualcosa di silenzioso, di impercettibile, di invisibile: le forme finite del PENSIERO VIVENTE oggi ci sono e domani come d'incanto non ci sono più: scomparsi.

Amen

si volta pagina
e sarà un nuovo inizio
l'inizio di un nuovo divenire
ma che questa volta non farà più storia
ma sarà sempre e solo un infinito presente
L'infinito presente dell'infinito vivente
Il Pensante Duale
l'uno e l'altro del discorso
i due termini del Principio Dialogico
che  era
che è
e che sempre sarà
il Vivente

In principio era la relazione
l'istinto sociale.
Più importante di me e di te
è ciò che lega me e te

"In principio era il legame (il logos)" (Vangelo di Giovanni)

Certo che leggendo l'apocalisse mi viene da dire che Giovanni era proprio un ottimista: in quel tempo la popolazione mondiale infatti era di soli 10 milioni di umani e lui riteneva che 144 mila erano i rivoluzionari: proprio una bella percentuale.
Io invece dico 7 milioni e mezzo ma lo dico oggi che siamo 7 miliardi e mezzo di umani attuali che costituiscono la maggioranza, il che in percentuale sono più pessimista di Giovanni.
Ah già! dimenticavo gli extraterrestri che loro invece sono 100 miliardi.
Che dite saranno allora almeno 10 milioni i mutanti extraterrestri ( o ex-terrestri) su 100 miliardi?
Accipicchia 17 milioni di rivoluzionari in tutto dunque.
E allora?!

Ma l'Automaton continua a dire: Tu e TM e basta.
Cosa vorrà dire?

Ancora un poco e la scienza finirà per spiegare perfino Dio

E così anche Laura Antonelli proprio come Claudia Koll a seguito di una crisi mistica infine sono approdate alla conversione. 
Non voglio nè mi permetto di giudicare ma ringrazio "Freud & company" di avermi liberato da quel Padre lì.
Anche Teresina credeva a quel Padre lì ma poi è morta atea: troppe cose non le quadravano.

"I preti? Meglio che smetta di parlarne altrimenti non finirei più di dirne. Prima credevo che fossero puri come dei gigli ma adesso ho capito che hanno bisogno di tante preghiere" 

(Thèrèse Martin, "Scritti autobiografici 1895-1897")

"Ancora un poco e la scienza finirà per spiegare perfino Dio" 

(Thèrèse Martin, "Scritti autobiografici 1895-1897") 

Proprio così diceva e pensava Thèrèse Martin, santa sì ma non scema, impressionata soprattutto dalla enorme potenza della tecnica che cominciava ad essere sempre più il vero orizzonte di pensiero dei moderni e che proprio a fine ottocento celebrava il suo trionfo nella modernità innalzando la Tour Eiffel.

Il fatto poi che Lei non poteva accedere al sacerdozio solo perchè nata Donna, anche questo contribuiva a darle da pensare che c'era qualcosa che nella sua chiesa non andava, qualcosa che stonava.

Eppure sapeva che anche se fosse uscita dalla chiesa avrebbe continuato comunque a seguire quella via all'evoluzione: la via religiosa.

Le citazioni sono a memoria ma quasi letterali e del resto recentemente un professore universitario ha scritto un libro intero dal titolo significativo: "Thérèse Martin anticlericale".

Thérèse è morta atea ma io a Lei dico la stessa cosa che Silvia Montefoschi disse a Giovanni Evangelista quando Giovanni le disse che era ateo:

"Per forza! Sei tu Dio."

E con Thèrèse anche io dico che "PROGRESSO" e "EVOLUZIONE" non sono sinonimi.


Matrimoni combinati


Senza saperlo mi ritrovo sposato con una donna dell'ISIS, certo nel mio caso non una donna musulmana ma sempre di un ISIS si tratta anche se di matrice cristiana.

I suoi antenati?
Tutti militari di professione dell'esercito napoleonico e Lei quando era  bambina era entusiasta delle letture di romanzi sulle gesta dei cavalieri, Re Artù, Lancillotto e company.
Sentiva Giovanna d'Arco come la sua vera sorella d'armi e invece di giocare con le bambole giocava con sua cuginetta Marie Guerin al gioco dell'eremita.
Giunta infine alla sera della vita che per lei giunse a 24 anni si rammaricò della morte che era destinata a fare avendo preferito un altro tipo di morte più consona alla sua indole guerriera:

"Ma è mai possibile che io debba morire in un letto invece che sui campi di battaglia conbattendo  contro gli infedeli?!"

Certo la sua era solo una licenza poetica e non come Giovanna D'arco comandante in capo dell'esercito di liberazione francese che lei si che fedele al Papa e al Re non ci pensava due volte ad ammazzare con la sua spada i protestanti anglosassoni ma Thérèse non è che voleva uccidere veramente chi non professava la sua stessa fede in Cristo ma tantè proprio in questi termini si espresse prima di morire.

Non l'ho scelta io come sposa: è stato l'Automaton che per qualche motivo l'ha scelta per me e io non intendo disobbedire ai genitori anche perchè almeno nel mio caso hanno scelto bene. Proprio un bel partito: non c'è che dire.

A me piace: io sono come Lei.

Uditrici di voci: Thérèse Martin monaca (che sentiva le voci del diavolo) e Giovanna d'Arco soldato (che sentiva le voci di Dio), le due patrone di Francia

Pensieri, citazioni e canzoni

1. I mutanti non possono essere necessariamente che una minoranza data l'economia del processo evolutivo 

Silvia Montefoschi (divenuta ormai GiovanniSilvia) diceva con quel suo modo dialettale romanesco:

"Non c'è da dare alcuna spiegazione

chi coje coje e chi non coje si vede che non fa parte del suo percorso capire."



Pensate invece alle femministe degli anni '70 che invece volevano convincere alla rivolta femminista persino la casalinga di Voghera: non avevano capito niente di come funziona il processo evolutivo.
Non frequentiamo quindi chi non ha capito come funziona l'evoluzione: non frequentiamo chi cerca le maggioranze, chi vuole convincere le masse: all'evoluzione, l'Automaton, la Divina Provvidenza, il principio di Sincronicità o Dio come lo si vuol chiamare anche se io preferisco chiamarlo "Necessità", non interessano le masse, le maggioranze. A Dio interessa solo l'evoluzione, non lo status quo, la rivoluzione.
Dio è infatti il Divenire, non l'equilibrio ma lo squilibrio dato che infatti solo muovendosi chi è squilibrato può ritrovare un nuovo e più perfetto equilibrio. 
Le maggioranze,le masse, non è che sono contrarie ma proprio non capiscono e non capiscono perchè non possono capire.
Rivoluzionari non si diventa ma si nasce.
Il rischio del rivoluzionario è solo uno ed è la malattia tipica del rivolzuizonario e questa malattia non si chiama estremismo ma "ribellismo". La rivoluzione infatti è un ordine, un ordine nuovo e non il disordine. Trattasi quindi di una staffetta da un vecchio ordine a un sempre nuovo ordine.
Ecco quindi perchè il rivoluzionario che non intrapprende la via dell'esodo ma flirta con le maggioranze può essere solo un ribelle cioè non un ordine nuovo ma solo un sintomo, un sintomo dell'ordine vecchio, proprio come la febbre che non è una malattia ma un sintomo che sta a indicare che nell'ordine vecchio c'è qualcosa che non va.

Allora la domanda che sorge spontanea è: volgiamo essere solo un sintomo con al vocazione al suicidio politico ovvero un suicidio di testimonianza o l'espressione di un vero ordine nuovo?
Hanno ragione coloro che dicono che oggi non c'è più destra e sinistra solo che noi aggiungiamo che oggi esiste più solo l'ordine vecchio e i suoi tanti sintomi.
Tutto ciò che accade oggi è più solo sintomi ma i sintomi non sanno, i sintomi fanno la loro parte, recitano appunto la parte dei sintomi cioè sono burattini nelle amni del gran burattinaio la volpe, l'astuzia del storia, l'intelligenza suprema ossia quella di un DISCORSO, un LOGOS, che vuole farsi.
La rivoluzione è una vocazione e chi chiama è la vita ma non la vita individuale ma la vita universale.
Finora si è pensato i rivoluzionari come dell avanguardie ma già questa concezione è un equivoco: i rivoluzionari non sono affatto delle avanguardie della rivoluzione ma sono essi stessi già la rivoluzione: non devono "fare" la rivoluzione, essi sono la rivoluzione. 
I ribelli sono solo un mero sintomo mentre i rivoluzionari sono già la guarigione ovvero l'ordine nuovo è già è e non ha bisogno di farsi.
I ribelli sono reattivi mentre i rivoluzionari sono attivi.







2. Superare la sessualità? Certo ma anche la comunicazione


La sessualità va superata, questo è all'ordine del giorno ma fateci caso che chi dice che il sesso va superato poi chiacchera e chiacchera e poi magari anche mangia e mangia e mangia insomma "fatta la legge trovato l'inganno".
Noi invece diciamo che non solo la sessualità è da superare, senza fretta ovviamente, il tempo che ci vuole ma diciamo che anche la noosfera va superata.
"E il pensiero infatti cessa di pensarsi per più solo sentirsi" (Silvia Montefoschi)
E infatti; ma che si devono dire?! Che c'è da dirsi?! Ancora a comunicare?! Oh signu! Ma sta storia allora non finirà più! Oh Dio! Dio! Dio! Che incubo!
E l'infosfera?
E le informazioni, le nuove informazioni, sono proprio il sentirsi del pensiero per il tramite del nuovo sesto senso del pensiero che percepisce il pensiero come realtà concreta e vivente.
Altro che "nuovo proletariato cognitivo"! Anche questo è roba vecchia ormai: la paura che il rivoluzionario ha della solitudine, un transfert insomma dell'Altro fuori di sè.
Non che l'Altro non esiste: anzi esiste solo l'Altro ma non vive fuori di sè. Fuori non c'è niente. Fuori c'è solo l'uni-verso ovvero al storia della relazione che era in principio, l'uno e l'altro dell'unico discorso allo stato alienato, oggettivato e massificato nelle forme dell'uni-verso che appunto sono l'uni-verso che vanno verso l'uno, questo è vero ma vanno verso l'uno solo fino a che l'uno non nasce ma nel momento che nasce l'uno ciò che resta è più solo un castello di carte, solo memoria , tracce mnestiche di ciò che è stato e che non è più.
Andava bene prima quando si viveva ancora nel processo di umanizzazione ancora in atto ma oggi quel processo è già terminato ed è già iniziato un nuovo processo di transumanizzazione.
E non poteva che essere che così: aggiungi una conoscenza oggi, aggiungi una conoscenza domani e poi ancora succede che prima o dopo muta il DNA dei nuovi nascituri e dalla vecchia specie umana nasce una nuova e vera umanità. Non è questione di credere o non credere ma è più solo questione di DNA.
Grazie antenati per avermi fatto nascere così evoluto molto più evoluto di voi; spero di essere il vostro orgoglio.
"Anvedi il nostro nipotino che nun parla e sente solo!
Te possino! 
Li Dei abbiamo creato! Li Dei!"
Per svolgere il discorso in maniera più rigoroso occorrerebbe anche dire che in verità non c'è affatto da superare la sessualità ma più solo la comunicazione. 
In che senso?
Nel senso che la sessualità è stata già superata due milioni di anni fa dai nostri antenati allorchè crearono il primo simbolo che fu anche il primo strumento di lavoro dando nascita quindi alla nuova via all'evoluzione per il mezzo della comunicazione che il simbolo permetteva. Dunque ciò che invece non è stato ancora superato è ancora solo la comunicazione.


3. Anche se spesso parlo di "popolo eletto" non significa che sono un razzista

A causa di certi miei scritti troppo disinvolti potrei essere accusato di razzismo dato che spesso parlo di "popolo eletto" facendo mio l'immaginario giudeo-cristiano, tuttavia al riguardo mi viene da ricordare ciò che Gilles Deleuze diceva degli animali, delle piante, delle pietre e dei sassi:
" E' in noi, nel nostro pensiero che gli animali, le piante e le pietre pensano."
Ugualmente io dico: c'è la vecchia umanità che non è stata attraversata dall'ultima mutazione e poi ci sono i mutanti e tutti insieme andiamo avanti.
E del resto Silvia Montefoschi usava spesso la frase:

"I tutti anche se i tutti saranno i pochi".

Io stesso sono "i tutti" e intendo "io" non come soggetto singolare ma come nuovo soggetto duale beninteso e solo in questo senso.
E' una illusione credere che si sia sette miliardi: siamo invece due, sempre due, un due ridondante, molto ridondante, sette miliardi di volte ridondante. La storia è solo la storia del due: l'uno e l'altro dell'unico discorso, la relazione.
Quindi anche quando dico "popolo eletto" intendo sempre "tutti".