Testimone e quindi anche incarnazione del logos che era in principio

il sapere originario rimosso
 l'inconscio universale
e il ritorno del rimosso



E' vero come sosteneva il greco Eraclito di Efeso prima ancora dell'ebreo Giovanni vescovo di Efeso che l'Archè è il Logos ma Giovanni ha precisato che l'archè, è vero che è il rapporto ma che tutti i rapporti ovvero tutte le relazioni sono derivati e sono state generati dalla relazione che era in principio e che quindi la molteplicità deriva dall'Uno ma da un Uno che a sua volta come tutto che è a sua immagine e somiglianza è un Due per cui in principio era l'Uno-Duale.


In questa nuova rivisitazione giovannea della teoria del Logos c'è presente anche tutta la concezione psicoanalitica dell'Essere che è stata necessaria per realizzare il "ritorno del rimosso" ma non di un rimosso personale nè collettivo ma proprio universale.
Giovanni inoltre è colui che ha colto come anche se tutto è incarnazione del Logos (perfino i dinosauri sono incarnazione del logos ovvero anch'essi discorso biologico scritto con l'alfabeto del DNA di solo quattro lettere, la cosiddetta dialettica della natura che poi prosegue anche come dialettica della storia) solo nel rabbino di Nazareth questa incarnazione del logos che era in principio si è fatta consapevole di sè e quindi lui ne dà testimonianza non al mondo (una vera e inutile perdita di tempo e energie) ma solo ai suoi (come infatti divenuto più adulto e quindi più maturo infine comprese anche se ormai era troppo tardi per salvare la pelle: vuole dire che Gesù la prossima volta che rinasce si farà più furbo. Mai dare le perle a cani e porci).

"Padre io non ti prego per il mondo ma solo per coloro che tu mi hai affidato." (Giovanni, 17)

Dove il Padre è proprio il Pensiero Vivente, il Logos che era in principio, che era, che è  e che sempre sarà  la vita alla più alta potenza energetica.
Il Logos che era in principio e che ancora splende nelle tenebre proprio come la chiesa giovannea che entrata in clandestinità è rimasta sempre presente nel mondo per duemila anni.

Tra le prime comuni dei nazareni vanno annoverate le sette stelle dell'Asia minore
 ovvero le sette chiese dell'Asia Minore che ebbero come vescovo e guida il teologo per antonomasia:
è stata questa fino al raggiungimento di cento e passa anni la diocesi di Giovanni apostolo ed evangelista
 oltre che autore della nota Apocalisse.

Giovanni infatti è il "testimone" cioè il "martire" a causa di questa testimonianza per cui non può in alcun modo far finta di non sapere: egli sa e non può rimuovere un tale sapere.
Giovanni infatti non si faceva chiamare "maestro" ma "testimone".
Una testimonianza questa che lo condanna a morte: egli infatti a causa di un tale sapere e per il fatto stesso che sa, è già morto al mondo.


La tomba dell'ebreo-greco Giovanni vescovo di Efeso in Asia Minore nell'odierna Turchia.

Giovanni il veggente

Giovanni il veggente e la nuova genealogia: il Santo Graal o sangue reale.
La rivoluzione, l'ultima rivoluzione beninteso che è solo logica e non politica, infatti non può essere che biologica ovvero non è questione di libri letti ma di genealogia, di una nuova informazione presente nel DNA fin dalla nascita ma malgrado ciò "non basta nascere con il gene mutato perchè poi bisogna anche lavorare alla mutazione" (Silvia Montefoschi) perchè tale mutazione presente solo come potenzialità infine si attui.
Da allora i giovannei hanno fatto tanti figli sparsi per il mondo e presenti in ogni continente oltre che essendo ormai molti di questi defunti tra cui lo stesso Giovanni, costoro sono tuttora  presenti anche nell'Aldilà come extraterrestri ovvero colonizzatori dei tanti pianeti dell'universo ("le tante dimore del Padre" di cui a suo tempo parlava Giovanni mettendo in guardia sai dalla morte seconda sia dal peccato contro lo spirito che non è una disubbidienza ma un rinnegamento della dimensione del noumenico a favore della dimensione del fenomenico riconosciuta come l'unica reale).



L'interpretazione della storia

La chiave interpretativa che sola può permettere di comprendere la storia,il suo senso, la sua direzione: l'ermeneutica della storia dell'universo.


IL REALE TUTTO ALTRO NON E' CHE IL DUE E LA CONSEGUENTE E DERIVATA STORIA DEL DUE

Poi la storia del Due con l'oblio scompare ma rimane il Due.
La vita infatti non è la storia della vita ma è proprio la vita cioè il Due.
Ecco spiegato perchè l'apocalisse non coincide anche con la fine della vita ma semmai e al contrario, venendo meno al Due la zavorra della sua storia (la storia del Due), coincide con l'inizio della vera vita alla più alta potenza (l'essere vero) come non è mai stata all'interno della storia evolutiva della vita (la preistoria dell'Essere).

Il due non è una astrazione ma è un vero essere vivente: lo chiamiamo "due" perchè pur essendo un soggetto e quindi una vera e propria persona vivente tuttavia non è una persona singolare come siamo noi o forse è meglio dire "come crediamo di essere noi" ancora fissati a una identità individuale, ma è un soggetto duale che solo alla fine della storia dell'universo e quindi solo al termine della "psicoanalisi universale" viene a sapere di essere "due" e per di più viene a sapere di essere IRREVERSIBILMENTE due proprio come è anche IRREVERSIBILMENTE uno.

Andrebbe detto che è più corretto dire che non è che al termine della storia dell'universo viene a sapere di essere due ma che al termine della storia dell'universo avviene quell'evento che la psicoanalisi ha sempre chiamato "RITORNO DEL RIMOSSO". L'inconscio, l'inconscio universale è infatti la rimozione di un sapere e il sapere che è stato rimosso è l'identità del due: ecco spiegato perchè gli umani attuali sono convinti di essere dei soggetti singolari, ma sarebbe più corretto parlare di "fissazione" a una identità ancora individuale.

Già in Giovanni Evangelista troviamo una prima intuizione di questo sapere che è veramente apocalittica stante che "apocalisse "significa" rivelazione.

Nel primo brano qui di seguito c'è l'intuizione chiara e nitida che l'origine è proprio il Due e che ciò che segue, la storia, altro non è che la storia del Due ma in entrambe le affermazioni giovannee c'è anche la consapevolezza che questo DUE è anche un UNO.

Questa consapevolezza viene raggiunta dall'umanità nella persona del solo Giovanni, il più evoluto di tutti gli umani, già duemila anni fa e da allora si inscrive nel DNA di coloro che sono la discendenza giovannea (sia per via carnale padre-figlio/a, sia per via della relazione maestro-allievo/a).
Così possiamo dire che le tre culle della storia della specie umana sono:

1. il Kenia (Africa) per ciò che concerne l'homo abilis (SRI: soggetto riflessivo individuale che riflette il mondo esterno)

2. il Sud-Africa per ciò che concerne l'homo sapiens-sapiens che noi oggi chiamiamo anche "vecchia umanità" (SRI: soggetto riflessivo individuale che comincia a riflettere oltre al mondo esterno come nella figura sociale del "tecnico" anche il mondo interno come nella nuova figura sociale del "filosofo")

3. Palestina (la nuova e vera umanità in cui avviene l'evento del ritorno del rimosso e nei quali un tale sapere si stabilizza sempre più: da Giovanni (SRsI: soggetto riflessivo super-individuale) a GiovanniSilvia (SSR: soggetto super-riflessivo)

Qui di seguito la grande intuizione giovannea quale rivelazione che costituisce l'inizio della fine del mondo.
Il mondo infatti coincide con la visione del mondo che il mondo ha di sè, pertanto se tale visione si trasforma è il vecchio mondo che scompare nel momento stesso che quella vecchia visione cessa di essere pensata ovvero non trovi più nessuno che la pensi. Questo accade proprio perchè il simbolico non è altro dal reale ma è il reale stesso.

1. IL DUE

In principio era il pensiero (Logos - Verbo - Dialogo - Relazione)
e il pensiero che era in principio
in principio era ancora PRESSO il Dio

(Giovanni Evangelista)

2. LA STORIA DEL DUE

Tutto ciò che è venuto ad essere
è venuto ad essere per mezzo di questo Logos che era in principio
che era PRESSO il Dio
e che era il Dio

(Giovanni Evangelista)



ATTENZIONE  ai sempre possibili equivoci


Il discorso qui svolto non vuoel essere un discorso ideologico ma biologico e proprio per questo ci pare molto più convincente  e reale la tesi del teologo cattolico Karl Ranher che ha elaborato il concetto di "cristiani anonimi": infatti ci vuol ben altro che un battesimo di acqua per appartenere a quella che Giovanni nelle sue due opere "Atti di Giovanni" e "Apocrifo di Giovanni" chiama "ultima generazione", "la generazione che non vacilla" e che riconosce il "Principio Di Opposizione" come il vero  Dio del solo mondo (pseudo-logos) altro dall'anch'egli vero Dio del tutto che è il "Principio Dialogico" (il logos che era in principio).

La gran rabbina di Nazareth Miryam e il Santo Graal: la nuova Eva e la nuova stirpe


Figlia di Gioachino e Anna, ebrei praticanti, i suoi genitori la misero a studiare teologia presso i dottori della legge al tempio di Gerusalemme.
Inevitabilmente si innamorò del suo maestro in cui vedeva Dio stesso, il suo aspetto maschile, così all'insegnamento teologico seguì l'8 dicembre ovvero l'amplesso totalmente disinteressato.
Divenuta ragazza madre, la grande teologa siccome non era scema ma oltre che colta era anche furba e per certi aspetti anche più di suo figlio ch'era invece troppo buono, così la nuova rabbina eterodossa riuscì a trovare un Giuseppe per salvare la faccia di fronte ai pregiudizi degli ebrei più tradizionalisti retrogradi e legati più alla lettera che allo spirito.
Il resto della storia la conosciamo tutti: era imparentata con Elisabetta figlia del sacerdote Zaccaria che la riconobbe come la madre del nuovo Messiah che il popolo dell'esodo aspettava. A sua volta Elisabetta  diede alla luce Giovanni il Battista che fu il primo a  riconoscere il figlio della rabbina di Nazareth a sua volta rabbino eterodosso come il nuovo Messiah e fu proprio Giovanni il Battista che aveva come allievo Giovanni futuro evangelista a invitarlo a seguire Jeshuà di Nazareth come nuovo maestro.



I due volti dell'unico Dio


"Giovanni questa è anche la tua origine" e Giovanni la tenne (l'origine della nuova coscienza) presso di sè a Efeso come l'aspetto femminile dell'unico Dio Vivente.


Dopo 2.000 anni il ritorno di Giovanni e la nuova Maria

Giovanni ebreo di cultura ebbe l'intelligenza dovuta al suo amore per lo spirito più che alla purezza della lettera, di fare propria anche la ricchezza sapienziale della grande e altrettanto antichissima civiltà greca ed è per questo che noi lo definiamo anche l'ebreo-greco.
Dopo la sua morte avvenuta a tarda età e ultracentenario, Giovanni rimase in contatto tramite la telepatia con i terrestri. Tanti sono infatti i terrestri e le terrestri che con lui dialogarono per portare avanti l'evoluzione del pensiero tra i quali ricordiamo tra i più famosi e più improbabili: lo scienziato Isaac Newton e il filosofo ma anche teologo Hegel.
Giovanni però e infine riuscì a realizzare l'ultima coniunctio (altra dalla coniunctio una tantum) con l'aspetto femminile di Dio di cui egli stesso incarnava il suo aspetto solo maschile dando così i natali a un nuovo archetipo, l'unico archetipo che oggi in questo ultimo scenario storico sia ancora vivente: l'archetipo dell'ultima coniunctio il cui prototipo sono proprio GiovanniSilvia.
Con la nascita di qeusto archetipo la stessa coscienza cristica si può riporre in soffitta essendo la coscienza cristica ancora l'aspetto sia pur il più evoluto dell'ormai vecchio archetipo dell'eroe. Cristo infatti è l'ultimo eroe.
Silvia, è così che si chiama l'ultima Eva ma malgrado i tanti nomi assunti nel corso della storia è sempre lei, l'unica donna dai tanti nomi.
Lilith, Eva, Miryam, Silvia: in ogni caso sempre dell'aspetto femminile dell'unico Dio Vivente si tratta.



Dopo Galileo, Newton e Einstein: una nuova e ultima rivoluzione scientifica innescata nel 1895 da Sigmund Freud

Il sognatore cioè lo scienziato e/è il criticone

Un giorno Jung che al pari di Freud si riteneva uno scienziato un po' in collaborazione con gli altri scienziati condividendone la stessa tradizione e un po' in competizione con le altre scienze,  si pose questa domanda: "Che cosa sto facendo?" e dall'interno una voce proveniente da non si sa dove gli rispose: "Arte".



Ai primi degli anni settanta del novecento un'altra psicoanalista si pose la stessa domanda e sia la domanda che la risposta produssero un libro pubblicato nel 1977, un'opera che è all'origine di un percorso psicoanalitico che ha costituito una rivoluzione epistemologica in psicoanalisi e che ormai sta a fondamento della "psicoanalisi intersoggettiva radicale" chiamata anche "psicoanalisi oltre la psicoanalisi" o "psicoanalisi allo stato dell'arte" per significarne sia la continuità e assolutamente no la rottura con la centenaria storia della psicoanalisi sia l'abisso tra questa e quella in quanto quella era ancora una filosofia anche se l'ultima filosofia e questa è già la vita, la vita vera dell'Uno vero, che è solo l'Uno-Duale. 


Queste tesi così radicali rispetto al senso comune sostenute dallo psicoanalista C. G. Jung, a mio parere le avrebbe potute tranquillamente sostenere anche il fisico quantistico Werner Heisemberg sostenitore della tesi della influenza reciproca e quindi non della neutralità tra sperimentatore e esperimento. 

Il pensiero scientifico si rinnova? La scienza tra catastrofe e rinnovamento

Diceva lo scienziato e epistemologo René Thom autore della tesi inerente i cosiddetti  "paradigmi scientifici tra catastrofe e rinnovamento" a proposito del convincere la comunità scientifica della bontà della nuova rivoluzione scientifica fondata sull'archetipo dell'intersoggettività, anche se lui non utilizzata il termine di "intersoggettività" ma il concetto era comunque questo, che è insensato voler convincere i vecchi scienziati, sarebbe un lavoro stupido ma più intelligentemente e anche più semplicemente bisogna solo saper attendere pazientemente che crepino.

“Attendere che crepino”

Proprio così osava dire senza infingimenti il grande epistemologo che conosceva bene la comunità scientifica.
E allora attendiamo: basta con il proselitismo! Il proselitismo è roba da illusi.
La pazienza è infatti la virtù dei forti.

Il concetto del "KAIROS" tramandatoci dalla sapienza dell'antica civiltà greca

Attendiamo quel momento che deve ancora venire e che gli antichi greci chiamavano "kairos" con il significato, di "momento giusto".

Principio di causa/effetto e principio di sincronicità

"Momento giusto" che non a caso ci rimanda a quella teoria elaborata insieme dallo psicoanalista Carl Gustav Jung e dal fisico quantistico Wolfgang Pauli: la teoria di una esistenza in natura e nella storia di un cosiddetto "principio di sincronicità" che faceva sostenere alla biologa e psicoanalista Silvia Montefoschi, l'identicità di simbolico e reale sì che a differenza di Jung che riteneva che i fenomeni sincronistici fossero solo una eccezione, lei invece sostituiva a tutti gli eventi anche quelli ordinari il nuovo principio di sincronicità a quello di causa/effetto.



Anche gli scienziati sognano ma sognano scientificamente

La biologa e specialista in genetica oltre che medico-psicoanalista chiamava il pensiero scientifico utilitaristico e pragmatista sicuramente per i suoi successi dal punto di vista dello sviluppo tecnologico, invece per quanto riguarda il discorso di verità chiamava la scienza " la metafora scientifica" come se fosse anch'esso un sogno, il sogno degli scienziati che pertanto facevano sogni scientifici e definiva le sue spiegazioni cosiddette scientifiche delle pure tautologie che non spiegavano un bel niente ma comunque utili per lo sviluppo tecnologico. 

Discorso scientifico e discorso di verità


Quindi non è che non credeva alla scienza ma semplicemente riteneva che il discorso cosiddetto scientifico esulava il vero discorso di verità: una cosa è utile  e un'altra cosa è vera e non gli si può darle torto conoscendo essa proprio in quanto psicoanalista e quindi ermeneuta dell'Automaton, la direzione della storia dell'universo grazie alla ermeneutica dei sogni e delle fantasie della gente in analisi.

Conclusioni


"E' ciò che è"
(Silvia Montefoschi - biologa specializzata in genetica, medico e psicoanalista)

 "[...] così che il Verbo,
che è poi il Soggetto,
arriva infine a dire di se stesso,
senza più declinarsi nell'oggetto."
(Silvia Montefoschi, "Storia della preistoria", 1987, pag. 261)


L'unico individuo


"Verità è solo l'Intero" (Hegel)

STORIA e RELAZIONE: dall'Uno all'uni-verso e dall'uni-verso di nuovo all'Uno ma di un nuovo Uno questa volta si tratta: un Uno-Duale che a differenza dell'Uno (il soggetto conoscente quale altro dall'oggetto conosciuto) è invece proprio l'Uno vero, partorito infine dalla storia dell'universo dopo 13,7 miliardi di anni di gestazione, un po' più di nove mesi quindi.
Così sarà finalmente natale, il vero natale, il natale produttivo e non quello consumistico, un natale che coinciderà quindi anche con la pasqua di resurrezione.




Bookmark

Il nominante e il nominato nella logica dell'uno

SOMMARIO: La nuova parola: il nominante e il nominato nella logica dell'uno della nuova e vera umanità super-riflessiva

 (Solo questo titolo è del redattore mentre il testo che segue è di Silvia Montefoschi)


"Nasce così
la nuova parola
la parola del nuovo soggetto umano
il quale
nel nominare
la parola precedente
come quella che separa
arbitrariamente
il nominante dal nominato
svela la logica dell'Uno
tutt'uno
con l'Uno
che arriva infine
sempre nel nuovo uomo
a nominare
soltanto sé
nel dire di se stesso
in sé
"è ciò che é"
(Silvia Montefoschi, "Il bacio di Dio", 2000)

Commentario 


"[...] che separa arbitrariamente il nominante dal nominato [...]








Oltre la comunicazione 


Commentario

"[...] questa visione resta per lui un fatto solo soggettivo.
 Sicchè [proprio perchè solo soggettivo] egli deve comunicarla [...]" 

(Silvia Montefoschi)

  • evento Big Bang
  • reazione termonucleare
  • sintesi molecolare
  • sessualità
  • comunicazione
  • nuova percezione (il nuovo sesto senso del pensiero che percepisce il pensiero come realtà concreta e vivente)






Ciò che è

"Ciò che è è l'esserci della presenza al cospetto d'altra presenza quale è infinito della vita."
(Silvia Montefoschi, "L'ultimo tratto di percorso del Pensiero Uno", 2006)


Commentario 


Prima (la preistoria dell'Essere):

-  l'essere tratta sè fuori di sè come altro da sè.


Dopo (l'Essere vero):

- l'essere tratta sè come altro da sè ma non più fuori di sè.




"Trattare senza trattare tutto ciò che ancora tratta e fino a che tratta."
(Silvia Montefoschi)

Al di là della morte



“ [...] la redenzione dalla condizione mortale diventa possibile solo se ogni uomo accetta di morire, cioè accetta di sacrificare la propria identità di uomo, che sta nella coscienza individuale, e ciò non soltanto perché chi accetta di vedere la morte individuale può salvarsi come presenza dall’anonima e cieca morte collettiva, ma soprattutto perché chi salva così se stesso dalla morte cieca salva in se stesso la continuità della visione. 
Infatti, se la trasformazione del sistema conoscitivo che oggi si propone è il passaggio dal soggetto della coscienza individuale, che è l’unico soggetto autocosciente a tutt’oggi, al soggetto di una coscienza universale, come luogo e momento in cui l’universo rispecchi se stesso nella consapevolezza di questo suo rispecchiarsi, la trasformazione che si richiede non può che passare attraverso il sacrificio del soggetto della coscienza individuale. 
E solo chi raggiunge la consapevolezza della necessità di questo sacrificio, consapevolezza che lo salva come presenza, evita che la soggettività, come momento dell’autoriflessione dell’essere, si dissolva con il dissolversi totale della propria coscienza individuale. 
Sicché solo chi opera a questo passaggio opera all’avvento dell’autocoscienza universale, che infatti non si potrà mai dare se non quando tutti gli individui avranno raggiunto quella distanza riflessiva da cui vedere (ognuno in se stesso) l’ordinamento che li comprende. E ciò anche, s’intende, se i tutti saranno i pochi che riusciranno a compiere il trapasso. 
Così nel sogno di una donna: si pare uno scenario biblico: la sognatrice fa parte di una grande folla (non massa)  di individui che salgono in ordine sparso la vastissima gradinata di un tempio Maya nella versione a parallelepipedo  che ne fa contemporaneamente un immenso altare. Apparentemente tutti fanno gli stessi movimenti, come se fossero mossi da una voce cosmica: in effetti tutti sanno di essere individui e di avere un rapporto individuale e diretto con la voce, che li mantiene in continuo esercizio di trasformazione. Infatti tutti  sanno di essere vivi post mortem.  Giunge il comando: ma la voce risuona all’interno di ognuno  e tutti la sentono contemporaneamente. E’ una sola parola, un verbo all’imperativo: tutti si bloccano in un istante in una posizione plastica. Qui, per un effetto zoom, la sognatrice ha la visione panoramica che coglie se stessa fra gli altri, per poi rientrare, con una messa a fuoco ravvicinata, in sé. L’esercizio, essenziale alla sopravvivenza come  una esercitazione antiatomica, consiste ne mettere a fuoco il pensiero sul concetto-sensazione-esperita: vita-morte-vita = prendere coscienza di essere vivi nonostante si sia già morti. 
Perché l’universo umano si faccia un organismo consapevole di sé occorre che tutti gli elementi che lo compongono, e dal cui ordinamento esso trae il senso del suo esserci come totalità, abbiano in sé la consapevolezza di questa totalità, altrimenti l’ordinamento stesso, che rende l’organismo tale, non potrebbe darsi.”
(Silvia Montefoschi, “Il sistema uomo - Catastrofe e rinnovamento”, 1985, pag. 171-173)

Commentario



Bookmark



Pensiero Uno e Psicoanalisi: da Freud a Jung fino a Silvia Montefoschi (1895-1987)

SOMMARIO: CENTO E PASSA ANNI DI STORIA DELLA PSICOANALISI.

Il desiderio e la legge nell'ermeneutica psicoanalitica freudiana (1895), junghiana (1912) e il RECUPERO di queste ultime in perfetto stile hegeliano nella "psicoanalisi oltre la psicoanalisi" di Silvia Montefoschi (1977).

Freud e Jung


Solo due sono le ermeneutiche principali del desiderio che hanno tessuto la storia della psicoanalisi e non tre: quella di Freud e quella di Jung. Se quindi la psicoanalisi di orientamento freudiano ne rappresenta la tesi e quella più di orientamento junghiano l'antitesi, Silvia Montefoschi invece con la sua "direzione della cura" come un "farsi identici" che negli esiti è sia freudiano che junghiana ne rappresenta la sintesi tra le due apparenti e contraddittorie ermeneutiche del rapporto tra il desiderio e la legge.




Freud e Silvia Montefoschi


Freud e Jung: due interpretazioni diverse di come funziona la realtà e quindi anche dell'evoluzione ma le interpretazioni di Freud e Silvia Montefoschi sono compiute mentre il pensiero di Jung è solo il punto di partenza da cui Silvia Montefoschi spicca il volo. Se infatti per Jung la vera coniunctio non è quella concreta, invece per Freud e Silvia Montefoschi la vera coniunctio è proprio quella concreta ma mentre Freud ritiene che la concretezza deve essere trascesa nel simbolico ritenuto da questi altro dal concreto, per Silvia Montefoschi è invece proprio il simbolico il vero concreto in quanto l'ultima psicoanalista si è fatta consapevole che il simbolico coincide con il reale e non è affatto altro dal vero reale. Per spiegare meglio questo concetto di solito io uso dire che la mappa del territorio coincide con il territorio e che quindi la mappa del territorio non è mera rappresentazione del reale che poi è un altro modo di dire che il pensiero non rappresenta affatto la realtà ma proprio la crea la realtà.



In principio dello sprint finale: la prima cellula psicoanalitica a Vienna poi Zurigo e infine Roma


All'inizio del mio impegno alla divulgazione su internet della "psicoanalisi oltre la psicoanalisi" (in verità solo in minima parte sono interessato alla divulgazione se non addirittura per niente) non scrivevo ancora su questa piattaforma blogger ma il sito web storico della "psicoanalisi allo stato dell'arte" era sulla piattaforma wordpress.
Molti mie articoli su questi argomenti e correlati sono ancora lì non più rielaborati ulteriormente e aggiornati tenuto conto delle mie ultime consapevolezze ottenute proprio anche con lo sforzo di mettere in scritto il pensiero.
Comunque lì  si possono trovare molta documentazione e ulteriori link al riguardo.
Questo primo sito web da me creato ormai  tanti anni fa è ancora presente al seguente url:

http://silviamontefoschi.wordpress.com

(versioni: Italian - English - Francais - Espanol)

Nell'immagine il gruppo dei medici-pionieri della psicoanalisi al Congresso Internazionale del 1911. Al centro della prima cellula psiconalitica il dottor Sigmund Freud e il dottor Carl Gustav Jung.



Dalla scienza del sogno al Pensiero Uno


Anni dopo il loro lavoro pionieristico ha trovato un prosecutore di eccezione nella biologa e medico psicoanalista Silvia Montefoschi  che in continuità e non in rottura con quegli inizi di una scienza del sogno si è mossa oltre la psicoanalisi nell'elaborazione del Pensiero Uno.
Nell'immagine il testo "Al di là del tabù dell'incesto - psicoanalisi e conoscenza" del 1984 in cui rielabora il nucleo centrale della teoria psicoanalitica che è la legge del tabù universale dell'incesto dato che tutti sanno che Freud partì nella sua ricerca proprio dall'analisi di un desiderio che poi non era un desiderio in astratto, lo preciso perchè ultimamente molti filosofi e psicoanalisti parlano di desiderio mentre invece Freud parlava chiaramente del desiderio incestuoso.
Molti pensano che è invece con Jung che quel desiderio si fa astratto ma questo lo racconta solo la vulgata junghiana mentre invece Jung la pensava esattamente come Freud solo che Jung precisava che "il paziente va verso la madre questo è vero, ha proprio ragione Freud ma va verso la madre per poter andare oltre la madre" in più Jung precisa che non potrebbe fare altrimenti perchè non si può andare oltre la madre se non andando verso la madre: di qui non si scappa.
E' proprio sulla interpretazione del desiderio che i due pionieri si scontrano elaborando due orientamenti diversi della teoria e della pratica psicoanalitica.


La teoria del desiderio (incestuoso) in Freud e Jung


Il primo, Freud, non crede affatto alla interpretazione che Jung dà del desiderio e ritiene che quel desiderio deve essere assoggettato alla legge per il bene dello stesso paziente altrimenti non potrà procedere lungo il processo di soggettivazione che coincide anche con il processo di socializzazione.
Jung invece che sapeva a differenza di Freud che quel desiderio andava oltre l'oggetto del desiderio riteneva invece che occorreva al contrario non interrompere affatto il movimento di quel desiderio che lui chiamava "processo di individuazione" perchè da sè stesso sarebbe andato in maniera tuttaffatto naturale oltre l'oggetto concreto del desiderio proseguendo nel processo di soggettivazione e quindi di socializzazione proprio come indicato da Freud per ciò che concerneva la "direzione della cura".
A ben vedere oggi però possiamo comprendere anche perchè Freud non poteva credere a quel che gli raccontava Jung proprio perchè la concezione di Jung era una mezza teoria ossia non ancora completa e quindi nei fatti non poteva andare veramente oltre Freud. Tuttavia  a differenza di Freud, Jung si affidava ottimisticamente diremmo religiosamente alla sua intuizione ma Freud non poteva seguire Jung in questo affidarsi.

Oltre Freud e oltre Jung: Silvia Montefoschi ovvero una nuova e più completa lettura del desiderio incestuoso originario con l'ausilio di altre scienze come l'astrofisica, la chimica e la biologia ma tutte lette in chiave psicoanalitica



Oltre Freud si va veramente solo con Silvia Montefoschi prova ne sia che gli junghiani non sono veramente junghiani ma semmai junghiani part-time per cui tanto varrebbe essere freudiani ma a loro  piace essere ottimisti come jung anche se la speranza di andare oltre la madre rimane solo teoria.
E rimane teoria proprio perchè  Jung ha solo dato inizio al percorso oltre Freud ma non l'ha portato a compimento quel percorso che andava oltre Freud.
Silvia Monetfoschi se va oltre Jung non è perchè si inventa un nuovo percorso ma perchè quello stesso percorso intuito da Jung oltre Freud lei lo porta a compimento partendo proprio da dove Jung l'ha lasciato e del resto Jung nel suo testamento dice che sarebbe nato qualcuno con il suo stesso karma a portare a compimento il suo lavoro se questi non fosse stato soddisfacente.

Silvia Montefoschi ovvero un vero ritorno alla concretezza di Freud ma senza dimenticare la lezione salutare e correttiva di Jung


Potremmo però anche dire che è con Silvia Montefoschi e non con  Lacan che si ha il vero "ritorno a Freud" perchè la coniunctio junghiana che invece per Freud non era vera coniunctio ma solo una astrazione invece in Silvia Montefoschi ritorna a a essere una coniunctio non solo reale ma anche concreta e del resto due parallele muovendosi all'infinito si incontrano.



Per Silvia Montefoschi non esiste la psicoanalisi e non esiste come un sapere separato dalla vita vera e reale per il semplice fatto che la psicoanalisi è la vita stessa, la vita tutta ossia proprio la vita vera. Del resto Jung avrebbe potuto convincere Freud alla sua interpretazione solo presupponendo un desiderio che va veramente oltre la madre, ossia includendo il concetto di infinito in psicoanalisi perchè nel momento in cui il desiderio si ferma, a sua volta la madre si oggettiva e quindi sembrerebbe che ha ragione proprio Freud pur avendo torto.

Dalla concezione junghiana dell'archetipo della coniunctio come "coniunctio oppositorum" a quella di Silvia Montefoschi intesa come "congiunzione degli identici"


Ecco spiegato perchè Silvia Montefoschi alla teoria junghiana della "coniunctio oppositorum" oppone la sua concezione dell'ultima coniunctio che non è una coniunctio degli opposti e quindi necessariamente una tantum ma è la coniunctio stabile.
L'ultima coniunctio è un farsi-simili, un divenir gemelli e non un fare-anima come predicava per esempio lo psicoanalista junghiano James Hilmann.
James Hilmann proprio come il post-moderno e il pensiero debole in un certo senso anch'essi, confondeva totalizzazione con totalitarismo, Uno con Dittatura, per cui lo spirito risultava cattivo e lo psichismo buono ma questo è un equivoco comprensibile dopo il nazismo e lo stalinismo novecentesco. Lo spirito quindi cattivo perchè associabile ai tipi umani psicopatici senz'anima, da qui ne derivava la conseguente parola d'ordine "fare-anima".
La psicoanalisi ha invece come mission storica proprio quella di dissolvere l'anima cioè lo psichismo (psiche = anima) e del resto il termine "anima-le" significa proprio chi ha anima.
Mission storica della psicoanalisi è proprio sciogliere gli ormeggi dell'animale-umano ancora ancorato alle sue origini animali per procedere oltre e realizzare così pienamente la sua vocazione umana che non ha più nulla a che fare con l'obsoleto, evolutivamente parlando, regno animale. L'umanità è la specie vivente dello spirito ossia del pensiero e non dell'anima. E' però comprensibile che Hilmann avesse di mira proprio le personalità psicopatiche ma non è il pensiero la causa delle psicopatie ma il pensiero autoritario che vuole assoggettare l'altro soggetto. E' lo stesso equivoco proprio in cui è caduto il pensiero debole e il post-moderno che hanno buttato via il bambino con l'acqua sporca: accade sempre così sicchè proprio per evitare un simile equivoco Silvia Montefoschi ha voluto essere chiara:


  1. abbandonare l'anima (l'altro visto ancora non tanto come Altro da sè ma piuttosto come fuori di sè)
  2. e poi dopo aver abbandonato l'anima abbandonare anche il corpo al suo destino inevitabile




Solo se i due del desiderio si fanno gemelli diventano quel monopolo-dipolare che non smette mai di congiungersi ma nel senso in cui permane sia la forza attrattiva dei diversi sia la forza repulsiva dei simili: questi due che sono uno, sono proprio non più di volta in volta simbiotici o separati ma sempre  stabilmente uniti e sempre stabilmente distinti.
Ecco che Silvia Montefoschi oltre a questi concetti elabora il concetto di "inconscio universale" e non più solo di inconscio collettivo come aveva elaborato Jung rispetto all'incoscio personale elaborato quest'ultimo e presupposto da Freud.

Il monopolo-dipolare ovvero il super-elettrone è solo una ipotesi teorica?


A questo punto ci si può domandare: ma esiste nella realtà questo monopolo-dipolare intuito da Silvia Montefoschi oppure è solo una costruzione teorica elaborata a tavolino?
Rispetto all'originaria intuizione oggi esiste ed esiste almeno come prototipo a cui seguiranno tutti gli altri e questo prototipo che esiste dal 1987 ha un nome: GiovanniSilvia.



Qui a seguire una esemplificazione in uno schema grafico dei vari livelli di riflessione sempre più elevati raggiunti dal Soggetto Unico nel corso dell’evoluzione del Pensiero Uno.





Dopo GiovanniSilvia


E dopo GiovanniSilvia?
Dopo GiovanniSilvia seguono i 144.000 che pur avendo tanti altri nomi tutti diversi saranno tutti comunque sempre GiovanniSilvia ovvero il monopolo-dipolare detto anche super-elettrone.
Il problema pertanto di voler convincere le masse alla rivoluzione in questo caso non si pone affatto perchè "rivoluzionari si nasce e non si diventa" anche se Silvia Montefoschi ha precisato che "non basta nascere con il gene mutato poi però occorre anche lavorare alla mutazione", la potenzialità del pensiero cioè va attuata ma la potenzialità ci deve comunque essere.
La potenzialità comunque c'è oppure non c'è e in questo senso non ha alcun senso voler convincere chicchessia. 
Per fare un esempio; chi ha letto questo mio articolo e l'ha capito non è che l'ha capito perchè l'ha letto ma se l'ha capito è perchè ciò che ha letto già lo sapeva già, e lo sapeva già anche se non aveva mai sentito nominare nemmeno il nome di Silvia Montefoschi.
Ecco perchè diciamo che l'ultima rivoluzione non è una rivoluzione politica ma biologica nel senso di antropologica.
Sono finiti i tempi che per fare una rivoluzione occorreva rivolgersi alle masse.


Solo un Dio ci può salvare




Amica mia
ma ti rendi conto?!
Tu sei francese
e io invece sono italiano
dunque tu sei straniera
ma che mi frega se sei straniera

Inoltre tu sei femmina
e io sono maschio
quindi mi sei due volte straniera
Allora sei proprio l'Altro amica mia.
Ma che me frega se sei straniera
io ti amo lo stesso
anche se i miei colleghi insistono nel dire: "Donne e buoi dei paesi tuoi"

Certo tu sei bianca
sei una ariana insomma e non nera
eh va bhè nessuno è perfetto.
Tranquilla! Mi piaci lo stesso
certo che però se fossi nata nera...
e va bhè...pazienza...non si può volere tutto dalla vita.
Però lo sai che le donne anche se sono bianche o si credono di essere bianche e ariane
sono sempre e comunque nere in questo mondo
quindi vedi che ci siamo
allora sei proprio l'Altro.
Non è quella una caratteristica solo dei conservatori o dei reazionari
e neanche solo della chiesa dove vige incontrastata la vecchia e superata "teologia della serva di Dio"
ma perfino tra i rivoluzionari
le donne anche lì funzionano come le serve dei  rivoluzionari
quindi nulla di nuovo sotto il sole
ed è proprio vero che tutto il mondo è paese.

Vedi amica mia
tu volevi diventare prete
prete donna
ma non si può
ne allora ai tuoi tempi quando ancora vivevi sul pianeta terra
nè adesso.
Lo sai che il Papa non vuole
non solo il papa conservatore più tradizionalista
ma neanche questo nuovo papa più progressista che passa per ultra -rivoluzionario
anche quest'ultimo ti avrebbe messo a tacere
nemmeno lui vuole.
Una donna sacerdote?!
Ma quando mai!
Ma non se ne parla nemmeno!
Quindi amica mia devi fartene una ragione
se non si può non si può
e inutile insistere
tempo perso.
E poi amica mia
diciamocelo tra noi:
ma che te frega di diventare prete.


Eppure amica mia  tu hai espresso anche un altro desiderio
un desiderio passato in sordina rispetto a quello
e infatti nessuno dei tuoi biografi ne parla:
il desiderio di divenire Dio
anche se a mia documentazione mi risulta che lo hai espresso solo una volta
nella famosa lettera del marzo 1889 a tua sorella Celine

Ecco amica
prete no
ma Dio si  può fare
tu infatti non sei nata prete ma sei invece nata Dio
solo che non sapevi nè lo hai mai saputo
eppure tu l'hai intuito
ma hai fatto bene a non dirlo a destra o a manca
hai fatto bene a tenertelo per te amica mia
bisogna farsi furbi nella  vita
bisogna essere delle volpi
ecco amica
in questo sei stata una volpe

Ti amo tanto amica
che sei l'Altro
e per me sei proprio Dio
Hai fatto bene a cercarmi
io non aspettavo altro che incontrare te
e del resto già il tedesco Martin Heidegger l'ha detto:
"Solo un Dio ci può salvare"
parole sante
è proprio così.

Tu sei grande amica mia
per carità questo è vero e io te lo riconosco
però dai riconoscilo anche tu
anche io sono grande come te avendo compreso la tua grandezza
solo io ti ho capita
solo io
e infatti Silvia l'ha detto: "Tu l'hai capita"
E pensare amica che tu stessa dicevi:
"Nemmeno io mi capisco"
E lo credo bene amica mia,
se tu avessi detto: io sono Dio-Donna
ma ti avrebbero massacrato anche per meno.
Hanno massacrato Gesù che era un uomo
figurati una donna
ti avrebbero fatto a polpette
in men che non si dica.
Brava amica
hai fatto bene
a farti furba.
Hai fatto bene.

Sempre fedele fino alla morte
e anche oltre la morte
io con te non scherzo
perchè lo so che tu sei una persona seria
solo tu amica mia sei una persona veramente seria
qui il mondo è pieno di mammolette che te lo dico io.

Ti amo tanto amica
Dio-Donna.


(Andrea Morelli, "Cantare l'uno vero - Poesie e canzoni", 1a ediz. 2010)

intermezzo musicale nell'attesa paziente della fine del mondo

Ero indeciso su quale delle tre versioni pubblicare ma la versione cantata da Katyna Ranieri trovo che sia la migliore.




Il pensiero uno oltre la psicoanalisi

La storia della psicoanalisi costituisce l'ultimo brano della storia dell'universo e anche l'ultima filosofia che pertanto proprio in quanto ultima filosofia chiude quindi anche la storia della filosofia. 
Il Pensiero Uno a differenza della psicoanalisi invece non è una filosofia, tuttavia è proprio nel Pensiero Uno oltre la psicoanalisi che sfocia l'elaborazione teorico-pratica di cento  e passa anni di storia della psicoanalisi che pertanto non nasce in rottura con quella storia ma è in continuità con la storia della psicoanalisi.

Riassumendo

La storia evolutiva del Pensiero Vivente (il Dio infinitamente Vivente perchè infinitamente pensante)

Premessa: il Pensiero è un processo, il processo del pensiero e questo processo è un processo unitario che scandisce il suo movimento o divenire nei due momenti che fanno l'unità processuale: la potenza  infinita  del pensiero vivente (il femminile di Dio) e l'atto infinito del pensiero vivente (il maschile di dio).
  • Litosfera (pensati materiali)
  • Biosfera (pensati biologici)
  • Noosfera (pensati cioè contenuti simbolici del pensiero)
  • Pensiero Puro (la funzione pensante pura che non pensa più alcun contenuto di pensiero ma che è pura percezione dell'altro pensante del nuovo Soggetto duale o SSR e non più singolare o SRI)


"E mentre la psicoanalisi muore come scienza analitica dell'umana esistenza, per trapassare nella conoscenza dell''Essere Vero', che è il 'Pensiero consapevole di sè come Unico Esistente', il Pensiero Uno, sapendo ormai di sè come 'il Vivente', cessa per sempre di pensare se stesso, perchè, come ogni vivente, per sapersi tale, di certo non si pensa. ma si sente."
(Silvia Montefoschi, "L'ultimo tratto di percorso del Pensiero Uno", 2006)


Commentario

Al termine della storia dell'universo
al capolinea della storia del lavoro umano  e non-umano
infine il pensiero trapassa dal pensarsi al sentirsi.

Ciò che noi chiamiamo anche "Nuova Percezione"
che poi altro non è che il nuovo sesto senso oltre i vecchi cinque sensi
il nuovo sesto senso del pensiero che percepisce il pensiero come realtà concreta e vivente.


Bookmark



La teologia della serva di Dio: un mio contributo al dibattito teologico di questi giorni

Senza assolutamente volermi dare delle arie da nuovo Martin Lutero del terzo millennio, non sono un megalomane tanto più che non posso nemmeno vantare una laurea in teologia, tuttavia vorrei fare alcune considerazioni in materia teologica e avanzare alcune tesi a dir poco decisamente radicali proprio in materia teologica ma che non mirano assolutamente a inficiare la concezione monoteistica di Dio ma semmai l'immagine che ci si è fatta di questo Dio monoteista.




In questi ultimi giorni mi è capitato di leggere alcune affermazioni che avrebbe fatto il Papa attuale, Papa Francesco e non Ratzingher, affermazioni che porteranno nuovi motivi a coloro che lo accusano questo Papa di "apologia del relativismo" ma che invece io ritengo un progresso rispetto "all'amore dei poveri e degli scartati" cioè finalmente parla anche di teologia e se ho ben intuito mi sembra un ulteriore  sviluppo della teologia dei "cristiani anonimi" elaborata a suo tempo dal teologo tedesco Karl Rahner per mettere la chiese al passo con i nuovi tempi moderni.
Certamente costituisce una apertura rispetto a certa vecchia dogmatica paranoide che pur aveva un senso in un passato storico dato che come ai tempi dei dinosauri Dio era il dinosauro e così dopo l'avvento della coscienza cristica era questa la punta più avanzata del pensiero  e quindi si trattava di difenderla a spada tratta come dei burattini nelle mani del gran burattinaio, Mister Processo Evolutivo (che però era anche una Miss anche se questa lavorava nell'ombra in quel tempo).
Ma cosa vuole dire ce i tempi non sono ancora maturi per la Chiesa?
Sicuramente molti credenti si arrabbieranno non poco se si vorrà imporra un tale regolamento di conti finale, brontolando   a non finire:
"Era meglio quando c'era lui" scusate l'errore volevo dire "Era meglio prima quando c'era la serva. Bei tempi quelli, i tempi della serva. E' proprio vero: ormai non c'è più religione!"
Che dire? Cosa rispondere?
Ma perchè non si fanno musulmani?! Lì la teologia è molto più secondo natura che presso gli stessi cristiani. I cristiani in un certo senso ma senza esagerare sono già più contro-natura."
Che la donna infatti si adegui al ruolo della serva di Dio è più secondo natura e infatti molte donne si trovano meglio nell'islam piuttosto che nel cristianesimo."
E del resto Loredana Bertè che vuol sembrare tanto sovversiva invece canta proprio l'essere secondo natura: "non sono una signora per cui la guerra non è mai finita."


In fondo i movimenti femministi non hanno avuto successo proprio perchè sobillavano le incarnazioni umane di Dio-Donna  ad andare contro-natura. Alla fine però l'hanno capito e hanno preferito ridursi da movimento teologico a movimento neanche politico ma addirittura sindacale , a parte pochissimi esemplari umani di Dio-Donna che sono rimaste sulle barricate a continuare a elaborare il pensiero.
Che il Papa faccia il teologo che ai poveri invece ci pensa già il M5S anche se è vero che da taluni è stato accusato di investire troppi soldi del bilancio in armamenti: purtroppo la politica è machiavellica e infatti noi ci occupiamo di teologia dove si svolge lq vera grande politica perchè la piccola politica in fondo è solo quella sindacale dove ognuno pensa solo ai cazzi propri e gli altri che si arrangino. Recentemente ho sentito una insegnante tutta impegnata seriamente e in totale buona fede a difendere la categoria degli insegnanti.
E i poveri? Ma chi se ne fotte dei poveri. Ma in che mondo vivi tu? Si può sapere'? Non lo sai che  la realtà tutta è fatta di maestri e maestre di asilo, delle elementari, delle medie, del liceo e dell'università. E i poveri? Quali poveri? Io vedo insegnanti dappertutto. 
Ma questo vale anche per le altre categorie della società: l'autismo ormai celebra il suo trionfo nel terzo millennio ma non si tratta di autismo bensì di nichilismo che ha la sua radice vera nell'antroporiferimetno come abbiamo spiegato in altri articoli pubblicati precedentemente. Insomma   e per concludere questa mia invettiva antisindacale: non basta la buona fede ma occorre anche la scienza e il riferimento è a Copernico che subenetra a Tolomeo nel descrivere la mappa dell'universoe noi sappiamo che la mappa non rappresenta il territorio ma è il territorio stesso stante che ormai siamo vaccinati dalla vecchia epistemologia e sappiamo finalmente che il pensiero non rappresenta affatto  la realtà ma proprio la crea le realtà.
Con questo non sto dicendo che invece occorre sapere anche che non  c'è solo il proletariato ma anche il lumpenproletariat perchè se il Gran Burattinaio ritiene che un bel conflitto sociale anche nei termini di guerra civile ovvero combattuta anche con la critica delle armi e non solo con le armi della critica ,si vede che è bene così ossia che anche un bel conflitto sociale  può aiutare a evolvere il Pensiero e del resto adesso che c'è stata questa tragedia quasi fantascientifica e non ancora terminata del coronavirus, una forma di vita che più primitiva non c'è n'è, eppure molti hanno detto che "dopo il mondo non sarà più come prima" e ancora "sicuramente questo coronavirus se non ci uccide allora ci cambierà tutti sicuramente in meglio". Insomma, un po' come certi drogati che aumentano la dose di eroina per contrastare l'assuefazione e così aumentando la dose giorno dopo giorno alla fine arriva sempre un momento critico per cui o muori o risorgi migliore di prima . E' la stessa cosa  che accade a chi si infetta di questo coronavirus: ti viene la febbre dopo di chè o muori o ti ritrovi immunizzato con gli anticorpi.
La mia amica Thèrèse Martin, a quattro anni ha iniziato prima a divenire solo nevrotica e poi infine anche psicotica, una lunga crisi dai quattro anni fino a tredici anni ma poi dopo aver fatto questa esperienza psicotica ne è uscita coma la Grande Teresa anche se a Lei non ci piaceva essere chiamata la Grande Tersa dato che Lei riteneva che la Grande Tersa era solo Teresa D'Avila..
Ritornando al discorso della "Teologia della serva di Dio" va tenuto sempre presente che perfino la casalinga di Voghera che ci piace strare a pecorina  e che stare a pecorina lo trova secondo natura eppure anche alla casalinga di Voghera capita talvolta di tirare fuori i coglioni che diceva di non avere e allora son botte perchè si deve essere coerenti con la propria identità: non puoi fare la serva solo quando ti fa comodo! O la fai sempre oppure non farla mai. Fortunatamente c'è la corporazione dei professionisti della psichiatria così la casalinga di Voghera o di altre città o anche non casalinga dopo le botte va a chiedere aiuto allo psichiatra che le dà oltre agli psicofarmaci una bela diagnosi di "Disturbo Bipolare" così anche lei sa, anche lei ha il suo sapere su di sè, l'autocoscienza conquistata finalmente e se ne aesce dallo studio del professionista della psichiatria con al sua belal identità conquistata.
Tutta colpa del compagno padrone? No, il comapgno è solo un poevraccio: tutat coikpa del Papa, qusta è la verità. ogni qaulvolta si mnanifesat il conflitto tar i sessi , il colpebole non è il presixente del consiglio am sempr eil papa. Sempre perchhè non è a palazzo Chigi che si afa la garnde politiuca, a palazo Chigi si metto le pezze all'edificio comuniatri ceh crolla ma è in avticano si fa la garnde politica. L agarnd epolitica si è sempr efatta al livello della filsofica e della scienza ma soprattutoo della teologia dopodichè "i giochi sono già fatti" un po' co me speiagno gli evoluzionisti di quella concezioen evolzuionista ceh va sotto il meone di "evolzuionismo apreallelo " nel noumenico dove la vita si pensa priamriamente e nel fenomenico doev ilepsneiro si amnifesta seondariamente dato ceh l'esperienza è sempr eprimaria  menter il comportanento è sempr seopcndaria e consegunete all'esperienza, cosa qeusta che gli psiconalisti a differenza degli psichiatri sanno benissimo e inaffti gli psicoanlisti non mirano amodificare il comportanente am solo le'speirenza perchè sanno che il comportamento è sempr econseguenet i automatico all'espewrinza. Quellic eh dicono di qualcuno ceh "predica bene ma razoal male" dicno qualcosa ceh non corrisponde al areltà dato ceh la prasi è sempr econseguenet e duqneu seocndaria alal teroia che è priamria: quindi se si razola male la colpa è proprio del predicare male.
Ritonando alle ultime afferamziuoni in ateria di teologai di qeusto Papa mi riservo comunque di scriverne con più calma in un prossimo articolo ma detto questo ci tengo a precisare che il Papa può dar prova di evolversi quanto vuole intanto che si svolge il suo pontificato ma resta il fatto che non può rimandare a un domani un lavoro che si può fare oggi (o forse oggi i tempi non sono ancora maturi per affrontare una simile tematica?) e a cosa mi sto riferendo?

Ovvio che mi sto riferendo al fatto che la comunità cristiana prima o dopo dovrà fare i conti con l'altro Dio o meglio con l'aspetto femminile dell'unico Dio Vivente: il monoteismo non è affatto in discussione ma semmai l'immagine di questo unico Dio.

La comunità cristiana potrà obiettare che la chiesa ha già fatto i conti con Dio-Donna una volta per tutte e non è che deve ancora farle.

Ah, bene, mi sembra di aver capito: trattasi quindi della "TEOLOGIA DELLA SERVA DI DIO" come da tradizione.

Bene allora come non detto: il discorso finisce qui.

Intanto, giusto per gradire cuccatevi questa bomba atomica come aperitivo: trattasi della mia ultima composizione poetica  (  https://silviamontefoschi.blogspot.com/2020/05/storia-e-relazione-la-dimensione.html )
a cui seguirà una mia vecchia poesia di una decina di anni fa dal titolo significativo anch'esso: "No, non sono un poeta, io sono al fronte".


Storia e relazione: la dimensione temporale e il suo arcano

Essere o non essere questo è il problema:
non si tratta di pensare a come occupare il tempo
ma si tratta di pensare a come far scomparire il tempo,
tempo che la moderna fisica quantistica ci ha insegnato che è la stessa cosa dello spazio: lo spazio-tempo.

La vita non è un passatempo
la vita come passatempo
la vita come un passare del tempo è solo la vita della preistoria della vita.

Il tempo altro non è che il tempo necessario a colmare uno spazio
e precisamente lo spazio che separa l'Uno dall'Altro i due termini della relazione
i due termini del Logos che era in principio
che era
che è
e che sempre sarà
l'infinitamente vivente
e infinitamente vivente
perchè infinitamente pensante

gli immortali
i primi immortali
i due termini del discorso
la relazione
il legame che era in principio

perchè più importante di me e di te
è il legame tra me e te

tutto passa
e solo il legame resta.

quel legame anche chiamato Logos
il legame che era in principio
da cui tutto ciò che è deriva
poichè tutto ciò che è stato fatto (la storia)
è stato fatto da questo legame (la relazione)

tutto passa
e solo il legame resta

il legame
l'unico immortale

tutto muore
anche la storia del legame muore
ma il legame non muore mai

perchè il legame è Dio.


(Andrea Morelli, "Cantare l'uno vero - Poesie e canzoni", 1a ediz. 2010)




La data dell'apocalisse: 12 giugno 1987

Ci stiamo avvicinando al 12 giugno festa universale.


L'evento ebbe luogo il 12 giugno 1987: fu l'apocalisse e da quel momento lo scenario post-storico attuale fu uno scenario già post-apocalittico.

12 giugno 1987: la fine della storia.





Perchè non stiamo affatto aspettando l'apocalisse?

Chi parla ancora di apocalisse da venire palesa solo di non essersi aggiornato e quindi di non sapere ancora che certo si può continuare a parlare ancora di apocalisse ma solo come a un evento del passato e non più del futuro.
Nel 1987 termina un lungo percorso conoscitivo iniziato nel 1895 da Sigmund Freud (Vienna 1895 -Genova 1987): questa è la storia del movimento teorico-pratico psicoanalitico definito da Silvia Montefoschi ultima psicoanalista, l'ultimo brano della storia dell'universo.
Ma che cosa ha fatto di così tanto importante un tale movimento di pensiero?
Ha prodotto un nuovo archetipo, l'ultimo archetipo e ora anche l'unico archetipo che sia ancora vivente: l'archetipo dell'ultima coniunctio di cui GiovanniSilvia sono solo il primo prototipo.
Da quell'anno 1987 seguiranno tanti altri GiovanniSilvia anche se avranno altri nomi ma saranno sempre tutti ugualmente l'archetipo dell'ultima coniunctio ovvero la persona del nuovo soggetto duale.






L'avvento del REGNO (specificamente) UMANO

Dopo l'anthropos con quel 12 giugno nasce l'oltre-umanità o nuova e vera umanità che dir si voglia (Nietzsche intuiva un super-uomo, idem anche Sri Aurobindo e Mirra Alfassa mentre Marx e Engels di "uomo totale sviluppato a  360°" e ancora Teilhard de Chardin di "super-umanità") ma per essere più precisi occorrerebbe parlare che finalmente dopo il SRI nasce il nuovo SSR,
Il primo soggetto riflessivo individuale dalla struttura conoscitiva quaternaria sappiamo che fu l'atomo ovvero l'elettrone che è il quarto elemento di un sistema conoscitivo: soggetto/oggetto (quark d1 e quark d2), l'autocoscienza (quark u) e elettrone (SRI).





Sappiamo che il primo elettrone cioè il SRI nacque miliardi di anni fa e da allora DIO è sempre stato l'elettrone.






Da allora sono successe tante cose e l'evoluzione è andata avanti producendo tantissime altre forme vita materiale e di vita vivente ma fondamentalmente dall'atomo all'anthropos Dio non è cambiato cioè è sempre stato il SRI nella sua essenza.





Da allora non si è data altra soggettività se non la soggettività prodotta dal SRI.





Da questo punto di vista verrebbe da dire che dai tempi dell'atomo malgrado i tanti e anche radicali cambiamenti nulla è cambiato veramente in profondità e quindi si è avuta solo una normale amministrazione dell'esistente malgrado i vari e apparenti sconvolgimenti. 






Poi un bel giorno un signore di nome Sigmund Freud che di mestiere faceva il medico e precisamente il neurologo a Vienna, nel 1895 decide di dare al fenomeno "sogno" l'onore di essere oggetto di indagine scientifica e attraverso il linguaggio del sogno Dio riprese a parlare e dopo cento e passa anni di storia della psicoanalisi quale ultima filosofia e ultimo brano della storia dell'universo, l'intero discorso dell'inconscio universale  è stato decifrato dando nascita a una forma vivente il cui prototipo ha un nome  e cognome GiovanniSilvia ma GiovanniSilvia sono solo i primi, il prototipo della nuova e vera umanità.






Fin dai tempi dell'elettrone il principio evolutivo, l'Automaton, il Gran Burattinaio, la Volpe, il burattinaio dei burattinai,  l'astuzia della storia e astuzia della ragione, si era dato la mission di produrre un super-elettrone ovvero dopo il quarto anche il quinto elemento di un nuovo sistema conoscitivo questa volta duale.
Con GiovanniSilvia si chiude quindi un'epoca e se ne apre una nuova: quella che da un soggetto ancora singolare (SRI) il soggetto unico emigra in un nuovo soggetto questa volta non più singolare ma duale, un super-elettrone quale super-soggetto comune a due atomi umani.
A partire da quella data siccome il soggetto in tutto l'universo è uno solo nel mondo non c'è più il SRI ma più solo l'ex-SRI che pertanto non può produrre nulla di nuovo non essendo più creativo ma vive più solo di rendita di quanto ha pensato quando era creativo e che pertanto consuma la sua memoria fino al suo exitus finale.
GiovanniSilvia non sono più una coppia pertanto anche parlare di nuova coppia non è corretto in quanto GiovanniSilvia non sono sposati ma proprio saldati, cioè sono proprio una sola persona ma di tipo duale, consapevoli di essere irreversibilmente uniti ma anche irreversibilmente distinti.

In loro l'istinto di socialità non sfocia mai anche e solo nella fantasia della simbiosi assoluta (parliamo di "fantasia" dato che dopo l'evento Big Bang la simbiosi assoluta può essere solo immaginata, fantasticata ma mai più realizzata nella realtà ma nello stesso tempo anche l'istinto di libertà non può mai sfociare in distruttività dell'Altro (anche in questo caso parliamo di fantasia o immaginario distruttivo poichè l'Altro è indistruttibile come Altro).
La storia della psicoanalisi ha così prodotto, perchè di vera produzione si tratta, un nuovo archetipo che è adesso l'unico archetipo che sia ancora vivente, l'archetipo dell'ultima coniunctio.
E mentre i vecchi maschi bisticciavano con le donne e le donne bisticciavano con i maschi, il movimento rivoluzionario internazionale psicoanalitico ha lavorato nella direzione (significato, senso vuole dire direzione) a questa saldatura definitiva.

Saldatura quindi in una sola persona duale e non semplice sposalizio tra due soggetti ancora singolari che mantengono comunque la loro individualità come altro dall'altro: si tratta di un evento di capitale importanza, un vero e proprio novum storicum, anzi l'unica vera novità storica.


Cosa è verità?

"Vero è solo l'Intero" (Hegel)
"E infine saremo ciò che veramente siamo" (Silvia Montefoschi)







Tutto è compiuto

In teoria potremmo non fare più nulla perchè tanto ormai il più è fatto e la rivoluzione impressagli la direzione giusta o meglio consapevolizzatasi infine della sua vera direzione che prima era solo inconscia, va da sè in automatico, il tempo che ci vuole ma se lavoriamo alla rivoluzione psicoanalitica dell'intersoggettività radicale, tanto meglio, perchè così accelereremo esponenzialmente il processo rivoluzionario non facendo ad esso più alcuna resistenza, ma comunque la rivoluzione è un bulldozzer e tutto travolgerà.
Tutto è compiuto: non resta che aspettare pazientemente il grande evento e il grande evento è il trionfo definitivo del nichilismo tutt'uno con la scomparsa del nichilismo.







Storia e relazione: la dimensione temporale e il suo arcano


Essere o non essere questo è il problema: 
non si tratta di pensare a come occupare il tempo
ma si tratta di pensare a come far scomparire il tempo,
tempo che la moderna fisica quantistica ci ha insegnato che è la stessa cosa dello spazio: lo spazio-tempo.

La vita non è un passatempo
la vita come passatempo
un passare del tempo è solo la vita della preistoria della vita.

Il tempo altro non è che il tempo necessario a colmare uno spazio
e precisamente lo spazio che separa l'Uno dall'Altro i due termini della relazione
i due termini del Logos che era in principio
che era
che è 
e che sempre sarà
l'infinitamente vivente
e infinitamente vivente
perchè infinitamente pensante

gli immortali
i primi immortali
i due termini del discorso
la relazione
il legame che era in principio

perchè più importante di me e di te
è il legame tra me e te

tutto passa
e solo il legame resta.

quel legame anche chiamato Logos
il legame che era in principio
da cui tutto ciò che è deriva
poichè tutto ciò che è stato fatto (la storia)
è stato fatto da questo legame (la relazione)

tutto passa
e solo il legame resta

il legame
l'unico immortale

tutto muore
anche la storia del legame
ma il legame non muore mai

perchè il legame è Dio.



Riassumendo

Storia dell'uni-verso / storia dell'energia (pensante)

0. Singolarità originaria da cui ha inizio l'evoluzione parallela nel noumenico e nel fenomenico quali realtà ancora separate fino all'avvento dell'archetipo dell'ultima coniunctio o nuovo soggetto duale che le riunisce finalmente e infine in un'unica realtà.

1. Evento Big Bang
2. Particelle di materia e antimateria instabili (coscienza virtuale)
3. Particelle di materia polarizzate stabili positive e negative (coscienza semplice)
4. Dall'atomo fino all'uomo e la donna (SRI) - elettrone
5. Monopolo-Dipolare o nuova Persona Duale (SSR) - superelettrone


Bibliografia

  • S. Freud, "Mosè e il monoteismo", 1936
  • C. G. Jung & W. Pauli, "Sincronicità", 1958
  • S. Montefoschi, "La coscienza umana  e il destino dell'universo", 1986
  • S, Montefoschi, "Storia della preistoria del verbo", 1987
  • S. Montefoschi, "Il regno del figlio dell'uomo", 1997
  • S. Montefoschi, "L'avvento del regno specificamente umano", 2004
  • S. Montefoschi, "L'ultimo tratto di percorso del Pensiero Uno", 2006
  • P. Davis, "Dio e la nuova Fisica", 1983

Bookmark