Dall'Aldiquà ai vari pianeti dell'aldilà e poi ancora e infine dall'Aldilà all'Oltre.
Così và l'evoluzione della vita che poi altro non è che l'evoluzione del pensiero.
Che cosa significa pensare?
Attenzione però a non cadere nel tranello che il termine pensiero può suscitare in noi che crediamo di sapere cosa sia il pensiero ma non lo sappiamo affatto.
"E infine il pensiero cessa di pensarsi per più solo sentirsi" (Silvia Montefoschi)
Pensare è percepire dunque.
"Esse est percipi" (George Berkeley)
La nuova percezione
Si tratta però e dunque di una nuova percezione basata non più sui vecchi cinque sensi utilitaristici e pragmatici che non ci parlano della verità vera ma del nuovo sesto senso del pensiero che percepisce il pensiero come realtà concreta e vivente il quale invece ci dice della verità vera.
1. Il vero vivente
Tutto si sta facendo sempre più chiaro. Questa è la teoria ma per passare alla classe superiore occorre fare in modo che questa teoria si faccia prassi. Solo allora arriverà una nuova teoria più evoluta ancora. Chiarezza si riferiva al fatto che capiamo sempre più che dopo l'umanità il nuovo vivente sarà il Pensiero stesso ma è già qui quel Pensiero e siamo noi. Ma noi continuiamo ad identificarci nel corpo.
2. Materia è memoria, abitudini, fissazioni Ad alcuni fa impressione parlare di fantasmi ma i fantasmi sono solo "fantasmi con il corpo di materia sottile" e fantasmi siamo noi "fantasmi con il corpo di materia pesante". "Materia sottile" detta anche "materia astrale" è la materia meno densa e quindi più legata al pensiero stesso mentre materia pesante è "la materia più materia" cioè più densa e quindi più autonoma dal pensiero stesso. Fantasma è quindi il Pensiero stesso.
3. Vivere già adesso come se si fosse nell'Oltre
Con il dolore l'evoluzione ci vuole spaventare. Anche le malattie sono un modo di spaventarci della natura in evoluzione: non si deve aspettare l'ultimo minuto per passare il testimone al Pensiero. Occorre già da adesso invece vivere nel Pensiero come se fossimo già morti prima ancora di morire veramente nel senso di morti concretamente, così non ci troveremo spaesati quando saremo solo Pensiero essendo già abituati a vivere come solo forme della vita pensanti e non forme della vita anche pensanti.
4. Pregiudizi Credere che senza il corpo non si possa più pensare è solo un pregiudizio. Bookmark (pagine facebook)
Sommario Dagli atomi di idrogeno agli atomi umani fino all'unico individuo duale: Dio non esiste ma il natale di Dio sarà (ma già è con GiovanniSilvia prototipo della nuova e vera umanità) come il prodotto ultimo della storia del lavoro umano e non-umano. Così che il natale e la pasqua coincideranno.
In principio era il Logos: la relazione tra l'uno e l'altro dell'unico discorso
Lo stadio evolutivo fusionale: dal Big Bang all’atomo
Lo stadio evolutivo relazionale: la sintesi molecolare.
Lo stadio evolutivo del vivente: dalla macromolecola del DNA all’umanità
Lo stadio evolutivo del vivente umano e la mutazione verso un oltre umano
Le particelle infatti spinte dall'istinto di socialità o libido si uniscono insieme e formano l'atomo.
A loro volta gli atomi sempre spinti da quella forza di attrazione a sua volta equilibrata però anche da una forza repulsiva d'ordine che eviti il caos e l'anarchia a causa della troppa fretta di congiungersi definitivamente e una volta per tutte, costituiscono infine la molecola, un nuovo compromesso anch'esso tra ordine e caos, tra pulsione di libertà e pulsione di socialità.
Le molecole a loro volta si uniscono, questa volta non più in orizzontale ma in verticale costituendo non più una società di atomi ma un unico individuo: la macromolecola del DNA.
Questa macromolecola con sole quattro lettere dell'alfabeto del DNA produce tutta una vasta letteratura biologica che sono i tanti viventi costituenti al biosfera fino all'antropos.
Cosa fanno gli umani?
Questi ultimi alcuni formano gruppi umani orizzontali (le famiglie, le tribù, le nazioni, gli imperi) mentre altri, una sparuta minoranza sono spinti da una forza libidica immane a congiungersi in un unico individuo proprio come hanno fatto gli atomi costituendo non più molecole ma la macromolecola del DNA e così da quel labirinto delle tante soggettività umane si giunge infine ad unica soggettività: nasce il REGNO (specificamente) UMANO.
Come si è riusciti a uscire dal labirinto del sapere?
Occorre chiederlo a Arianna che inconsciamente ci ha guidato al capolinea della storia.
(Silvia Montefoschi, "Il sistema uomo - Catastrofe e rinnovamento", 1985)
E' il testo dove viene teorizzata la psicoanalisi di gruppo accanto a quella duale nella forma di gruppi psicoanalitici evolutivi. Teorizzazioni che poi troveranno attuazione proprio nei gruppi psicoanalitici costituenti il "Laboratorio Ricerche Evolutive Silvia Montefoschi" di Genova a partire dal 1986.
Siccome questo discorso si può prestare ad equivoci lasciamo la parola all'inconscio nel suo linguaggio onirico a dissipare ogni fraintendimento dato che la psicoanalisi di gruppo non è una novità nella storia della psicoanalisi che tradizionalmente fin dalle sue origini è sempre stata sempre e solo duale.
Non intenzionare mai: superare l'antroporiferimento per una rivoluzione anti-umanista
"Non esiste l’amore per l’umanità, è necessario abbandonare il mondo perché amare l’umanità è ancora un’identità dell’io, è ancora un narcisismo, amare l’umanità è ancora un attributo dell’io, noi non amiamo l’umanità noi ci amiamo con tutti nella vita eterna, ma amiamo la vita eterna che siamo ancora noi, non amiamo una specificità.
Il blocco al salto ha come causa il personalismo."
(Silvia Montefoschi, resoconto di una intervista su "Relazione e evoluzione", 2003)
La filosofia oltre la filosofia "Non è l'anthropos che dice dell'essere ma è l'essere stesso che in prima persona manifesta sè stesso nel dire dell'antropos" (Martin Heidegger)
Era un buon programma questo, poi se Heidegger l'abbia attuato veramente e conseguentemente lo lascio giudicare agli specialisti del pensiero di Heidegger ma l'intenzione di una rivoluzione in filosofia era buona: certamente però in psicoanalisi questa rivoluzione oltre l'antroporiferimento invece si è realizzata finalmente per lo meno al termine della sua centenaria storia ma anche prima poichè nei sogni era il discorso di dio che chiedeva a Freud e agli altri di essere decifrato proprio come i biologi impegnati a decriptare il genoma umano.
programma questo per un nuovo modo di pensare veramente rivoluzionario che già Heidegger aveva manifestato sia pur polemicamente a Jean Paul Sartre nella risposta a "Lettera sull'umanismo" del 1947 precisando che se l'esistenzialismo sartriano era un umanismo il suo invece non era affatto un umanismo:
"Noi non ci poniamo più su di un piano dove vi è essenzialmente l'anthropos ma su un altro piano dove vi è essenzialmente l'Essere." (Martin Heidegger)
E' l'essere infatti che dice e manifesta sè stesso in prima persona nel nostro dire di loro (l'essere è il due-uno).
Un giorno dissi a Silvia (Montefoschi):
"Silvia questa tua filosofia..."
Non feci in tempo a terminare la frase che la prima vera mistica (così si definì in uno dei suoi ultimi scritti) Silvia mi interruppe anche bruscamente poichè Silvia dava molto valore al pensiero e non come nel mondo che uno può dire quello che vuole "tanto è solo pensiero":
"Non è una filosofia."
Filosofi e teologi infatti sono solo coloro che parlano di Dio e non Dio (l'Essere) che manifesta e dice sè stesso in prima persona senza mediazione alcuna.
DE CIVITATE DEI
La relazione madre (Monica) - figlio (Agostino) mediata dal progetto-intuizione della vita eterna qui illustrata nella famosa estasi di Ostia che illustra benissimo l'infrazione della Legge ovvero del tabù universale dell'incesto simbolico quale legge del processo evolutivo universale scoperta da Sigmund Freud e dai suoi seguaci.
Un giorno verso il tramonto Thérèse e la sorella Celine discutevano sul Belvedere dei Buissonnets degli argomenti trattati dal canonico di Chambéry l'abate Arminjon il quale proprio traendo ispirazione dagli scritti di Sant'Agostino aveva scritto una elaborata opera ben documentata sulla vita eterna. Thérèse e Celine raccontarono che il Belvedere all'istante cessò di essere Lisieux: ma che si trovavano ad Ostia e loro stesse si erano come per magia trasformate in Monica e Agostino. Quando ero bambino Celine Martin (a sinistra) sorella maggiore di Thérèse Martin (a destra) era ancora viva pur se novantenne ormai: ah se lo avessi saputo sarei andato fino a Lisieux ma solo per chiederle: "Raccontami tutto di tua sorella. Mi piace tua sorella"
La via che porta alla comunione dei singoli individui consiste nel rivolgere tutti insieme lo sguardo oltre se stessi.
IL SOGNO: "L'umanità è già nell'era successiva a quella che ha raggiunto il massimo sviluppo della tecnica; la superficie della terra è assolutamente vuota, vuota dei prodotti della cultura, e occupata soltanto dalle presenze umane, ma le persone non devono comunicare tra loro in via diretta: devono tutte rivolgere lo sguardo verso un grande sole, un nuovo sole dalla luce intensissima."
(Silvia Montefoschi, "Il sistema uomo - Catastrofe e rinnovamento", 1985, cit. pag.217)
Il commento al sogno - Sogno che così commenta la psicoanalista:
"L'intero corpo sociale si è rovesciato come un guanto, racchiudendo al suo interno tutta la creazione dell'umanità, e l'occhio umano, fattosi esterno, lo abbraccia nella sua totalità, purchè però i singoli individui evitino il cortocircuito dell'interrelazione diretta, per convogliare la tensione visiva in un'unica sorgente luminosa.
Sembra dunque che la via per raggiungere il grande specchio che riflette le singole coscienze riflessive non sia quella che mette in comunicazione i singoli uomini tra loro, comunicazione in cui ciascuno manterrebbe il suo interesse limitato all'altro nell'immediato e nel particolare.
La via che porta alla comunione dei singoli individui consiste nel rivolgere tutti insieme lo sguardo oltre se stessi."
(Silvia Montefoschi, "Il sistema uomo - Catastrofe e rinnovamento", 1985, cit. pag.217 parte quarta "Verso l'infinito" capitolo "La via")
"Il dialogo infatti è sempre a due, tra chi parla e chi ascolta alternativamente; altrimenti si ha il coro o il silenzio, ma non certo il discorso.
Allora, se è soltanto il rapporto duale l'ambito in cui l'individuo dalla coscienza cristica può ampliare la sfera della sua visione dell'essere, questa coriflessione a due si presenta come un passo obbligato verso la coriflessione di tutte le coscienze."
(Silvia Montefoschi, "Il sistema uomo - Catastrofe e rinnovamento", 1985, cit. pag.224)
La psicoanalisi teoria dell'organizzazione rivoluzionaria
«Rien dans l'univers ne saurait résister à un nombre suffisamment grand d'intelligences groupées et organisées» «Niente nell'universo potrebbe resistere a un numero sufficientemente grande di intelligenze raggruppate e organizzate.» (Teilhard de Chardin - teologo e specialista di scienze della natura) "Non esiste alcuna libertà ma se proprio vogliamo parlare di libertà allora la libertà è solo la coscienza della necessità" (Friedrich Engels - teorico di un logos presente non solo nella storia ma anche nella natura)
La psicoanalisi ha chiamato questa "necessità" con il nome di "dialettica dell'inconscio" e questo discorso dell'inconscio infine è stato tutto decifrato al termine della centenaria storia della psicoanalisi promuove il trapasso dell'essere tutto dalla dialettica (dialettica della natura+ dialettica della storia) al dialogo oltre la dialettica e quindi al trapasso dall'uni-verso oltre l'universo in un vero e proprio ultimo esodo della vita tutta.
Arianna Arianna amore mio oh cicala di Alençon sei come un commandos armato fino ai denti pronto all'ora x a dare l'ultimo assalto al carcere per liberare me prigioniero politico ormai condannato all'ergastolo per aver osato sfidare l'ordine vecchio il sistema del tabù universale dell'incesto simbolico tranquilla sarò riconoscente sempre con te fino alla morte sempre sempre mai più dimentico di te mai più. Una sola parola d'ordine: Esodo! Esodo! Tomorrow in Jerusalem! Nulla da perdere se non le proprie catene e tutto un mondo da guadagnare diamo l'assalto al Cielo il Regno! il Regno! L'uomo, la donna e la vita eterna. (Andrea Morelli, "Cantare l'uno vero - Poesie e canzoni", 1a ediz. 2010)
"L'anatomia dell'uomo fornisce una chiave per l'anatomia della scimmia."
(Karl Marx, "Grundrisse", 1857-1858)
Non a caso ai tempi di Marx nel 1800 era proprio il Regno Unito in cui la prima rivoluzione industriale si era già avviata fin dal 1769 che per prima quella nazione costituiva il futuro nel presente.
Oggi chi costituisce il futuro della vita in questo presente?
i gemelli - gli identici
In fine...la resurrezione
“[...] quando il sudario allenterà la stretta e creature vestite di miracolo saliranno a due a due”
Già al filosofo evoluzionista-intuizionista Henri Bergson era accaduto di commentare come in natura la vita sia più reale degli stessi viventi che infatti passano ma la vita resta. Con lo stesso significato ma con un'altra terminologia "la vita che non passa" è identificata dallo scienziato della natura e teologo Teilhard de Chardin con lo spirito: «Lo spirito è più della vita» (Teilhard de Chardin)
La buona novella della morte di Dio che dà inizio allo sprint finale che porterà al trionfo del nichilismo è anche la buona novella della morte dell'Anthropos
Andrea: "Silvia quindi se ho ben capito tu accetti il processo."
Silvia: "Io non accetto affatto il processo: io SONO il processo."
(DIALOGANDO CON SILVIA MONTEFOSCHI - Brano tratto dalle registrazioni audio degli incontri psicoanalitici tra Andrea Morelli e Silvia Montefoschi)
1. Dal comunicare al sentire
- Reazione termonucleare
- Sintesi molecolare
- Sessualità
- Comunicazione
- ?
"E il pensiero infine cessa di pensarsi per più solo sentirsi" (Silvia Montefoschi)
Se infatti l'altro è fuori di te nello spazio-tempo è ancora necessario comunicare per poterlo raggiungere e così colmare .la distanza tra l'uno e l'altro del discorso (logos) e quindi anche è necessario il tempo affinchè il messaggio dall'uno pervenga all'altro, ma se l'altro del discorso non è più visto fuori di sè come è il caso una volta realizzato ciò che la psicoanalisi chiama "risoluzione del transfert", allora in questo nuovo caso il messaggio va a una velocità super-luminale (cosa impossibile invece all'interno dell'uni-verso essendo un limite la velocità della luce) raggiungendo così istantaneamente l'altro del discorso dissolvendo pertanto ogni separazione spazio-temporale.
Per questi nuovi umani pertanto il reale non ha più nè geografia nè storia vivendo essi al termine dell'esodo più solo in un oltre l'uni-verso che non solo è oltre l'Aldiquà ma anche oltre l'Aldilà essendo sia l'Aldiquà che l'Aldilà entrambi ancora uni-verso.
Ma il messaggio in questo caso non è un contenuto del pensiero ma è solo un dirsi "ci sono, ci siamo" ovvero la percezione della pura presenza.
In questo senso diciamo anche che dopo l'era della comunicazione è la nuova era del silenzio ma questo silenzio non è un vuoto o meglio è un vuoto ma un vuoto pieno di presenza ovvero è Essere sempre più Essere.
E se il poeta inglese autore del "dubbio amletico" aveva ragione che proprio questo era il problema allora il problema è stato finalmente risolto.
2. La carne e lo spirito
Il battesimo inteso come iniziazione alla nuova socialità trans-umana in esodo verso la città di Dio.
"Ciò che nasce dalla carne è carne ciò che nasce dallo spirito è spirito"
(Giovanni Evangelista)
"La carne non può nulla la carne può solo far soffrire ma è lo spirito che dà la vita."
(Giovanni Evangelista)
Il medico-biologo e poi psicoanalista Silvia Montefoschi così corresse Giovanni:
"La carne non può neanche far soffrire se non si pensa di soffrire"
(Silvia Montefoschi)
3. La storia del lavoro
- l'antico lavoro al processo di ominizzazione
- il lavoro al processo di umanizzazione
- il nuovo e ultimo lavoro al processo di transumanizzazione
4. La vecchia umanità (SRI) e la nuova e vera umanità (SSR)
La vecchia umanità che poi costituisce la maggioranza degli otto miliardi degli umani attuali è quella umanità che ha traghettato la vita intera dal regno animale alla vita propriamente umana ma non è ancora la vita specificamente umana.
La nuova e vera umanità invece non traghetta più la vita, in quanto questo è un lavoro già fatto dalla vecchia umanità ma è già la vita specificamente umana.
Il lavoro proprio a quelal minoranza che per quanto numerosa è comunque minoranza data l'economia del processo evolutivo, non lavora più al processo di umanizzazione della natura in quanto questo è un alvoro che ha raggiunto il suo capolinea ma lavora più solo al processo di tarnsumanizzazione ovvero non trasforma più la natura in natura umana ma più solo la natura umana in natura divina:la deificazione della specie umana che non è un abbassare il divino alla misura umana ma un innalzare l'umano alla misura divina che per chiarirci non è un comunismo dei poveri ma un comunismo dei ricchi per quanto l'esempio vale quel che vale. Non è cioè di nuovo un antroporiferimento tolemaico ovvero un narcisismo di specie ma un superamento del'antroporiferiemnto che porat così a compimento la rivoluzione copernicana dopo Copernico, Darwin-Lamark e Freud. Non è cioè una nuova versione del medesimo narcisismo di specie.
In ogni caso non si tratta di una guerra tra vecchia uamnità conservativa se non reazionaria e nuov aumnità rivolzuionaria ma si tratta più semplicemente di un passaggio di consegne, una staffetta, un nuvo turno di operai della "vigna del Signore" che subentra al turno precedente che timbrano il cartellino e vanno per così dire in pensione dopo aver ricevuto un meritato "buon servito" dalla natura in perenne evoluzione che giunge così al capolinea della sua storia.
La vecchia umanità infatti non è sempre stata la vecchia umanità ma solo con la nascita della nuova e vera umanità solo con questo evento gran parte di ciò che era semplicemmte umanità diventa per ciò stesso vecchia umanità.
La nuova umanità non alcun merito ma è stata la vecchia umanità che accumulando conoscenza su conoscenza ad un certo punto raggiunto un punto critico di accumulazione di nuova conoscenza come per miracolo ma non si tratta di un miracolo ma di nuovo di un processo naturale, dalla quantità si è prodotta la qualità e il DNA umano si è trasformato radicalmente dando nascita a una nuova genrazione di umani che non sono più una semplice nuova generazione, il che non sarebbe una novità ma sono proprio l'ultima generazione.
5. Il dramma irrisolvibile della vecchia umanità (SRI)
Giunto il processo lavorativo della natura al suo capolinea la vecchia umanità si trova nel pieno di un dramma veramente irrisolvibile in quanto non può andare avanti in quanto non è che non vuole convertirsi ma non gli ne può fregà di meno di convertirsi in quanto per il SRI il nuovo SSR non è un super-umano che non è interessato a far propria la vecchia logica paranoica della competizione e del nemico ma è solo un deficiente, un matto, un fallito o un handicappato ma nello stesso tempo non può andare indietro al vecchio regno animale in quanto una volta divenuti umani non si può più tornare all'ancor più vecchio regno animale.
Che fare?
Inizia così il "processo di autodistruzione" che è l'ultimo stadio di quello che Jung chiamava "processo di individuazione" e che comunque coinvolge anche il SSR e non solo il SRI in quanto il SSR conserva ancora sia pure solo come ricordo la memoria del SRI.
Ecco spiegato anche perchè Silvia Montefoschi riteneva che l'ultimo lavoro del SSR consisteva più solo in:
- abbandonare l'anima
- e poi abbandonare anche il corpo
e in questo consisteva l'esodo oltre l'uni-verso.
6. Il nuovo e ultimo archetipo dell'ultima coniuctio, l'unico archetipo che sia ancora un archetipo vivente e la conseguente fine del mondo
Quella che stiamo infatti vivendo dopo la coniunctio GiovanniSilvia nel 1987 al termine della storia della psicoanalisi è proprio una nuova epoca non apocalittica ma già di fatto post-apocalittica che vede dispiegarsi in tutta la sua potenza il nuovo processo di autodistruzione del SRI e che chiude definitivamente la storia del lavoro.
Cosa rimane dopo la storia del lavoro?
Rimane il lavoro che però non farà più storia
rimane la relazione che non sarà più storia della relazione.
La storia infatti è stata storia della relazione
ma una volta che questa storia ha prodotto la scienza della relazione
rimane la scienza e scompare la storia.
Il problema della vita tutta è stata infatti nella sua essenza un problema esclusivamente identitario
ma una volta che da una vecchia identità ancora storica la vita trapassa a una nuova identità puramente relazionale, allora tutto è compiuto.
L'identità storica in verità è anch'essa una identità relazionale ma non è ancora una identità PURAMENTE relazionale.
Così e infine da un divenire che fa ancora storia, questo divenire trapassa in un nuovo divenire che non farà più storia: la realtà infatti è sempre stata solo il presente e mai il passato o il futuro, in quanto i veri eventi avvengono solo nel presente.
Essere e/è Divenire
Che cos'è il divenire?
E' l'Essere stesso che così e infine si emancipa definitivamente e una volta per tutte dalla dimensione orizzontale e oggettuale spazio-temporale.
Così e infine la vita si manifesta per la prima volta oltre la croce dell'universo come la vita alla più alta potenza come non è mai stata nel corso dell'intera storia dell'universo.
E la prassi della nuova e vera umanità si manifesta più solo in questo ultimo sprint del processo di individuazione come la gioia del distruggere tutto ciò che mutila la vita.
"Il finito proprio perchè finito non può mai finire ma può solo scomparire tuttavia quando scompare scompare in assoluto per non più ritornare"
(Silvia Montefoschi)
Chiaro no il senso del discorso!? L'uomo.la donna e la vita eterna.
Memoria e Ripetizione "Chi ricorda è costretto a ripetere" (Silvia Montefoschi)
All'Automaton, così chiamato dagli antichi greci ma che è quell'Essere che i cristiani chiamano Divina Provvidenza e gli psicoanalisti e i fisici quantistici "Principio di Sincronicità", si vede che ama dare dei soprannomi nel suo linguaggio onirico che gli è proprio.
Così ha soprannominato "la figlia di Hegel" la biologa e psicoanalista Silvia Montefocshi e me invece mi ha soprannominato "innamorato dalla nascita".
Ma cosa vuole dire ciò? Forse che io sono innamorato dalla nascita della figlia di Hegel?
Una tale ermeneutica del dirsi dell'Essere nel linguaggio onirico non può reggere visto che io invece sto con una bergsoniana.
Con queste parole infatti il grande filosofo evoluzionista Henri Bergson conterraneo della mia amica intima definì Thérèse Martin: "La perfetta eroina bergsoniana".
Thérèse Martin era una cattolica e il filosofo intuizionista volle da ebreo che era convertirsi al cattolicesimo ma se non mise in atto questo suo proposito fu solo perchè proprio in quegli anni della sua decisione iniziò la grande persecuzione nazista degli ebrei così per solidarietà ai suoi vecchi correligionari non ne fece nulla ma il filosofo ormai aveva deciso che il rabbino di Nazareth era proprio lui il messia che il popolo di Israele attendeva.
Io invece attendevo la mistica e cicala di Alençon fin dalla mia nascita.
Questa è una delle più belle canzoni che abbia mai ascoltato soprattutto per il ritornello che dire che è bello è poco e infatti è bellissimo. Il fatto è che io capisco il francese ma l'inglese così e così sicchè avevo in particolare inteso il titolo "My life is good" nel senso serioso del termine.
Adesso però ne ho ascoltato una versione dal vivo e mi sono accorto che il pubblico invece ride quando dice "my life is good" anche se io ancora adesso non capisco che c'è da ridere.
Vuole dire che mi studierò meglio l'inglese in modo da non incorrere in altre gaffe, nel frattempo pubblico anche l'altra versione dal vivo.
In effetti la mia vita non è che sia proprio bella anzi è bruttissima ma malgrado ciò è anche bella.
Un giorno dissi a Silvia:
"Silvia comunque noi siamo felici."
Silvia sobbalzò:
"Nooooooooooooooooooooooooo! Io non sono per niente felice."
meravigliato di questa sua reazione così violenta cercai di mitigare la mia affermazione:
"Va bhe Silvia, intendevo dire che malgrado tutto c'è un sottofondo di felicità che non ci abbandona mai malgrado le tristi vicissitudini della contro-rivoluzione."
Ma non ci fu niente da fare: lei voleva che si dicesse che non eravamo affatto felici e in un certo senso è proprio vero e infatti certe volte m trovo a dirle a Thérèse:
"Teresina amica mia io vivo all'inferno ma tu poverina con la tubercolosi e nessuno che ti capiva tanto che nemmeno tu ti capivi, tu hai vissuto in un super-inferno. Ma come hai fatto a resistere?! Come hai fatto?!"
E infatti Teresina ad un certo momento del suo calvario chiese alla altre monache del monastero di spostare lontano il comodino che si trovava vicino al suo letto dove erano conservate le medicine poichè era spesso tentata di volerla fare finita con questo suo doppio tormento nella carne (la tubercolosi) e nello spirito (la tentazione ateo-materialistica).
"Oh amica se io fossi vissuto alla fine dell'800 tu non ti saresti sentita sola e a me che invece i malati mi fanno schifo, tu invece non mi avresti fatto schifo e questo anche se sputavi sangue."
Io non c'ero nell'800 ma Lei c'è nel 2000 e così fa in modo che io non mi senta mai solo e non mi lascia mai.
"Grazie amica, io starò sempre con te, sempre sempre sempre e non ti lascerò mai mai e poi mai fino alla morte. Non sarò da meno di te, stanne certa. Io scherzo, scherzo, scherzo ma con Dio-Donna non scherzo affatto perchè con le persone serie, veramente serie e non serie solo a parole, con queste bisogna essere seri. Tu sei seria amica mia solo tu sei seria."
In questa foto scattata alla fine del 1800 si vede TM allora maestra delle novizie con la clessidra che misura il tempo finito (Thèrèse aveva molto riflettuto, proprio come Agostino prima e poi Bergson sulla realtà del tempo e non ha mai creduto all'esistenza reale del tempo), attorniata dalle sue quattro allieve con il velo bianco.
Alla sua destra seduta la sua allieva prediletta, la parigina Marie Luise Castel (poi suor Maria della Trinità) detta "la monella" che stava a Thérèse come Giovanni stava a Gesù.
Thérèse siccome era maschio pur essendo donna trattava le altre donne anch'esse come fossero un maschio e se ne fotteva altamente della divisione del lavoro che è proprio al sistema schiavistico mercantile-capitalistico sado-masochista.
"Onore a te combattente Thérèse Martin! Sempre con te. Lo giuro."
Thérèse morì attorniata nel suo letto di morte dalle sue tre sorelle carnali Pauline, Marie e Celine che Lei chiamò prima di morire così:
"Pietro, Giacomo, Giovanni."
Segno evidente che Thèrèse ormai alla sera della sua vita terrena si era totalmente identificata con Gesù.
Chi era dunque Thèrèse?
Era Gesù stesso: Gesù-Donna.
Siccome la mia amica intima ha intitolato i suoi scritti (anzi adesso che ci penso è stato "il clan Martin" a dare questo titolo nel 1898 ai suoi scritti manomessi e "corretti" da loro mentre oggi dai critici sono stati riintitolati semplicemente "scritti autobiografici" ) con "Storia di un'anima" ho voluto alludere a Lei con il titolo "Percorsi di un'anima" anche se io non sono un'anima ma un soggetto dato che al mia anima è proprio Thérèse anzi Lei è l'anima vera cioè non è un transfert mentre la pseudo-anima che è sempre fuori di noi, quello sì che è un transfert.
Per fare un esempio: la psicoanalista che ebbi prima di iniziare il percorso con Silvia, una allieva di Silvia, lei sì che era l'anima cioè un transfert anche se in verità era anche lei era Thèrèse Martin ma vista fuori di me come altra da me mentre Silvia non ,o era affatto e infatti della mai relazione con Silvia ho scritto:
"Quando mi parlava Silvia ero io stesso che parlavo con me."
In ogni caso non è così semplice descrivere tali relazioni in quanto si rischia di essere schematici perchè poi lì c'è un miscuglio di tanti fattori, per esempio la mia ex psicoanalista non era sempre fuori di me e quindi in quei casi non era un transfert e del resto se Silvia ad un certo punto dell'analisi ha sentito la necessità di scusarsi con me dicendomi:
"Scusami Andrea ma io di te non ho capito niente"
significa solo che anche con Silvia almeno limitatamente solo agli inizi dei nostri incontri la fenomenologia del transfert ha giocato brutti scherzi. Silvia però ha saputo risolvere al meglio la questione ma Silvia è Silvia e la sua allieva poverina non è che si può pretendere che sia all'altezza di GiovanniSilvia.
In ogni caso tutto è bene quel che finisce bene dato che nell'anno duemila, casualmente proprio nell'anno in cui GiovanniSilvia davano alle stampe il libro di poesie "Il bacio di Dio", io e l'allieva di Silvia, incontratici per caso, abitiamo entrambi a Genova, ci siamo abbracciati e baciati (che bella guancia liscia che ci aveva) come nulla fosse accaduto tra di noi: amici come prima e adesso andiamo d'accordissimo, lei a casa sua e io a casa mia. Dunque non mi resta che augurargli tutto il bene di questo mondo dato che non penso che lei creda all'Oltre, forse all'Aldilà, chissà ma non all'Oltre.
Detto questo come premessa, andiamo avanti.
Quello che segue sono miei scritti pubblicati nell'anno 2011.
1. La gabbia - Facebook mi fa sentire come in gabbia: non posso scrivere ciò che voglio.
2. Ciò che dico a Lei solo Lei può capirlo - Già lo sapevo da parecchio ma oggi parlando con TM me ne sono reso nuovamente conto. Non posso riportare il mio vero pensiero. A essere sincero però a distanza di tempo non me lo ricordo più e ormai non scrivo più ciò che dico a lei per cui non ho nemmeno appunti.
3. Solo la verità ritorna - Le cose importanti, ciò che conta veramente non si dimenticano per cui ritorneranno i pensieri se sono veramente importanti come credo.
4. Fuori non c'è niente - Diciamo che su FB mi contengo molto e non esprimo veramente il mio pensiero che è molto più "estremista" e cerco di farlo sembrare più "ragionevole".
5. Fuori non c'è niente - In effetti mi rendo conto che necessiterebbe di una maggiore elaborazione resta il fatto che c'è il rischio del tradimento del vero pensiero che è veramente "inaccettabile".
6. Fuori non c'è niente - E' inaccettabile se ci si muove ad un livello basso, livello che appare basso a chi si muove in alto ma che è invece il livello della vita. Perchè oggi la vita è bassa molto bassa ma se è così bassa una ragione c'è. Tra cui anche coloro che tradiscono il livello alto della vita per non "scandalizzare" per "socializzare".
7. Fuori non c'è niente - Chi è grande deve fare il grande costi quello che costi e non tradire il grande. Bisogna fregarsene se si dà scandalo o di perdere le amicizie. Testimoniare il livello alto della vita.
8. Che cosa significa pensare? - Quando io penso veramente e io penso veramente solo quando penso insieme a TM sono il primo a scandalizzarmi di ciò che penso e a non essere d'accordo con me. Iniziamo bene...
9. Non credevo di essere così evoluto - Quando vedo il pensiero fuori di me, quasi sempre lo vedo pensare bassamente e anche in ciò che apparentemente è pensiero alto rispetto al pensiero che in me si pensa è basso ancora molto basso. Non credevo di essere così grande e mi meraviglio di me stesso. Devo quindi fare molta attenzione a non andare fuori di testa.
10. Verso una nuova socialità - Già questa mia preoccupazione del rischio che corro di andare fuori di testa è un pensiero basso molto basso.
11. Verso la nuova città - Sono costretto a pensare bassamente per assomigliare agli altri e per non allontanarmi troppo dalla società e dalla storia: già sono già fin troppo distante. Io non capisco gli altri e gli altri non capiscono me. Io capisco solo TM: questa è la verità.
12. Eppure sei tu che sei tutto Cara amica mia - oggi glie l'ho detto - non posso parlare di te, lo sai che non posso parlare troppo di te. Non posso esagerare. Lo sai che la verità è che io sono un fanatico della tua persona, un esagitato, una testa calda, che non me ne frega proprio di morire, ma devo contenermi. Posso parlare di Silvia, di Giovanni e anche di loro senza esagerare troppo ma non di te. Eppure sei tu che sei tutto. Solo tu.
13. TM essendo socialità salva dalla schizofrenia ovvero dai neologismi - Devo ammettere ad essere sincero però che un po' è vero, un po' per far bella figura con lei, un po' che c'è ancora qualche residuo del mito romantico dell'eroe, non dell'eroe incompreso però, a me l'ultima cosa che mi può interessare è di essere compreso: se io miei amici fossero tutti inglesi andrebbe bene lo stesso anzi meglio così scrivo quello che cazzo voglio.
14. Non basta essere il guidatore (dux) del corpo ma occorre essere anche il guidatore del guidatore (sacer dux) - Pensare alto apparentemente non serve a niente. Eppure io che mi lamento che sono cieco, che non vedo abbastanza, si vede che invece vedo bene o forse credo di vedere ciò che altri non vedono. Non basta vedere bisogna sapere che si sta vedendo e bisogna credere a ciò che si vede. Ecco la necessità e anche la potenza del'azione rispetto alla semplice teoria.
15. Giunti al capolinea non si può andare avanti ma solo stabilizzare il capolinea - Pensare alto serve a stabilizzare in alto la visione. Ecco a cosa serve. Solo a questo e non è poco. Pensare alto in effetti non cambia niente della realtà. Ma pensare alto aiuta a pensare nuovamente alto in un circolo virtuoso nega-entropico fino all'exitus finale.
Ebraismo, Cristianesimo, Psicoanalisi e Pensiero Uno
- Ebraismo (coscienza adamica)
- Cristianesimo (coscienza cristica)
- Coscienza giovannea
- Psicoanalisi
- Pensiero Uno
Consustanzialità
A differenza dell'ebraismo il cristianesimo contempla la consustanzialità tra l'uomo e Dio che pone le basi per la definitiva emancipazione dallo stato creaturale dell'umanità.
Identicità
Il passo ulteriore è l'denticità oltre la consustanzialità ed è il progetto intuito dalla coscienza giovannea ma messo in atto e stabilizzato dal "Pensiero Uno oltre la psicoanalisi" in cui la logica della separazione trapassa nella nuova logica unitaria nella quale l'Essere non tratta più sè fuori di sè come altro da sè.
La nuova logica unitaria
La nuova logica unitaria propria al "Pensiero Uno oltre la psicoanalisi" è quella logica relazionale inerente al modello relazionale intersoggettivo che ci ha traghettato oltre la dinamica edipica-incestuosa che è stata l'essenza dell'ordine del discorso prima dell'avvento della super-umanità costituita dagli ultimi mutanti capaci di super-riflessione. Infatti mentre il SRI riflette si ma ancora da un punto di vista individuale, invece il nuovo SSR riflette questa volta più solo da un punto di vista universale.
Nuovi scenari apocalittici e post-apocalittici
Pertanto con l'Apocalisse ovvero con la Rivelazione che l'unica realtà è la relazione e che la relazione è proprio ciò che chiamiamo Pensiero, nel momento in cui la logica relazionale trapassa dal finito e dal chiuso del modello relazionale interdipendente al nuovo modello relazionale intersoggettivo che apre alla vita infinita, si chiude la storia della preistoria dell'Essere.
L'ultima rivoluzione scientifica
E fu così che si attuò l'ultima rivoluzione scientifica con la nascita della scienza della relazione, la psicoanalisi che oltre a essere la vera scienza è anche la vera teologia, culmine di una lunga tradizone teologica che nata nell'antico Egitto con il monoteismo ancora concretistico del faraone Akhenaton e la regina Nefertiti si sviluppa nel monoteismo più astratto dell'ebraismo (il tetragramma o noem di Dio che significa "io sarò ciò che sarò" praticamente il gratuito divenire) che giunge alla figura del Cristo il Messia ovvero il crocefisso all'albero della vita e della conoscenza, l'albero genealogico evolutivo con il suo tronco verticale e i suoi tanti rami orizzontali, per giungere dopo l'intuizione giovannea della sintesi dell'ebraismo con la grecità nella figura dell'incarnazione del logos infine al suo capolineacon la scienza psicoanalitica quale scienza della relazione perchè al di là di me e di te la relazione è più di me e di te per cui con questa che è Dio, il Dio vero, occorre coincidere in un vero e proprio "divenire Dio".