Visualizzazione post con etichetta albero della vita. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta albero della vita. Mostra tutti i post

L'Automaton nella vita umana gestisce e amministra la vita tutta



PRESENTAZIONE: Questo articolo è una bomba da far tremare gli edifici dell'universo.
Verrebbe proprio da presentarlo alla vecchia maniera ottocentesca come ai tempi delle prime rivolte contro gli effetti collaterali della prima rivoluzione industriale anche se noi, non essendo particolarmente legati alla nostra pellaccia, pur non essendo contro il progresso preferiamo dichiararci evoluzionisti e assolutamente non progressisti: l'evoluzione infatti è più del progresso. Anche altri sono contro il progresso ma a differenza di noi il motivo per cui non amano il progresso è che invece amano la vita pacifica: noi invece amiamo l'evoluzione anche a costo della morte:

Siam pronti alla morte sì
ma non per la patria
ma solo per Dio.
Dio è più della patria
Dio è il Pensiero Vivente
il Pensiero Vivente
che viene da lontano e lontano va
che tutto attraversa
che tutto assolve
tutto risolve
e infine tutto dissolve"

Uno spettro si aggira per l'universo
è lo spettro del dialogo oltre la dialettica

i filistei del sistema uomo
maschi o femmine che siano
sono atterriti e spaventati da un simile sconvolgimento della quiete pubblica
non sanno come difendersi
e scappano chi a destra chi a sinistra
in un si salvi chi può
ma non c'è più scampo
è proprio il pavimento questa volta che non c'è più
questa non è una rivoluzione come le altre
questa è l'ultima rivoluzione
ed è il pavimento che non c'è più.

Potrebbero scappare dal tetto
questo si
perchè dal tetto solo si potrebbe vedere il disegno del labirinto
ma non hanno le ali.

Come ai tempi ormai lontani del coronavirus
non si sono premuniti per tempo
non ci hanno pensato
così vivevano di memoria
ignari che oltre alla memoria
la vita è fatta anche di eccezioni.

Poveri loro
che cosa si inventeranno adesso
per superare un tale terremoto dei loro schemi mentali che se ne vanno in frantumi?
Protocolli cosiddetti scientifici supercollaudati questo sì
ma ormai inservibili.
Che potranno fare
che potranno ancora fare
visto che loro amano fare, fare, fare
nel nuovo scenario apocalittico?

Una bella rissa?
Una rissa mondiale?

SOMMARIO: dai vecchi cinque sensi come strumenti di orientamento nel discorso di verità al nuovo sesto senso del pensiero che percepisce il pensiero come realtà concreta e vivente




L'Automaton nella vita umana gestisce e amministra la vita tutta 

Noi pensiamo che si debba gestire la vita, la vita sociale, la vita umana ma l'Automaton gestisce nella vita umana tutta la vita.
Noi siamo il pensiero, la parola della vita tutta.
Noi crediamo di pensare in nome nostro ma in noi è la vita tutta, la vita tutta che pensa in noi.
Le galassie pensano ma non parlano.
Le stelle pensano ma non parlano.
Le piante pensano ma non parlano.
Gli animali pensano ma non parlano.
Eppure tutte queste forme della vita cioè forme del pensiero divenute statiche, cioè fermatasi in forme concluse, pensano invece e parlano in noi.
Siamo noi che gli doniamo non tanto il pensiero quanto piuttosto gli doniamo la parola.
Tutte queste forme del pensiero  e i noi che proseguono a pensare quel pensiero che in loro si interrompe.



Gli animali pensano
Gli esseri umani oltre a pensare sanno di pensare.
La nuova e vera umanità invece rispetto a queste precedenti forme del pensiero non solo pensano come gli animali, non solo oltre a pensare sanno anche di pensare proprio come la vecchia umanità dalla soggettività ancora individuale ma sanno anche di essere solo il pensiero e niente altro che il pensiero stesso che loro incarnano e che incarnano non nel senso di consustanziali al Dio ma nel senso di identici al Dio che è più che sostanziali: di une nuova  identità si tratta quindi, di una identità non più individuale.



Il processo di umanizzazione ossia il pensiero in difesa della forma umana che ci ha condotto dalla vita nelle caverne alla vita nelle grandi metropoli è terminato definitivamente ed è iniziato il processo di transumanizzazione e mentre le galassie, le stelle, le piante e gli animali sono funzionali alla forma umana, ed è per questo che le vecchie forme del pensiero persistono ancora, cessano invece di essere funzionali alla nuova e vera umanità che vive più solo di relazione, dell'unica relazione tra Dio e l'Altro Dio consapevoli di essere i due aspetti dell'unico Dio Vivente che è il Pensiero quale infinitamente pensante.






Si dice che l'amore è l'amore per gli altri.
Non esiste altro ALTRO che la DONNA che è Dio ma la donna umana non è la donna vera: crediamo che questa sia la donna vera cioè la donna dio ma questa è solo il riflesso del suo riflesso di sè fuori di sè come altro da sè.
La donna vera non sta fuori, fuori c'è solo la donna preistorica, l'animale umano declinato al femminile.
Ma che cos'è l'animale umano declinato al femminile?
Altro non è che il passato evolutivo, la storia della Donna Dio.
L'uomo è una cosa, la donna è un'altra cosa, ma l'uomo e la donna uniti sono tutta un'altra cosa ancora, si tratta di un vero salto di qualità come insegnano le scienze biologiche: "Un organismo vivente non è la somma delle sue parti."
In questo senso un uomo+ una donna non fanno una coppia ma Dio stesso.
Un uomo solo è un dio declassato ossia solo in potenza.
Una donna sola anch'essa è un dio declassato ossia solo in potenza.

Dalle particelle instabili di materia-antimateria
 alle particelle stabili polarizzate positive-negative
fino al monopolo-dipolare dall'identità stabilissima cioè i gemelli.


Se sappiamo tutte queste cose.
Se siamo arrivati a capire tutte queste cose, lo dobbiamo principalmente al lavoro di Giovanni Evangelista che ha posto le basi teoriche con la sua concezione dell'archè, concezione che a sua volta lui deve in parte agli ebrei eterodossi della comune ebraica nata intorno ai rabbini madre e figlio Myriam-Jeschua di Nazareth e in parte ai greci.
Lavoro questo che ha attraversato tutta la storia del pensiero in questi ultimi duemila anni più o meno esotericamente o essotericamente per riemergere in tutta la sua potenza nel 1895 con il lavoro di Sigmund Freud e della storia centenaria della psicoanalisi sul transfert e la proiezione che ci ha liberato sia dalle filosofie non evoluzioniste, sia dal buonismo.
L'evoluzione non vuole farci divenire buoni ma è come una scuola per un divenire Dio.
Solo Dio è veramente buono mentre gli altri vogliono solo difendere il proprio orticello ma chi vuole difendere il proprio orticello è sempre un guerrafondaio più o meno in incognito.
Siccome però sono tanti quelli che vogliono difendere il proprio orticello ossia che non vogliono pensare perchè non credono che la vita è solo il pensiero, vengono in contrasto tra di loro dandosele di SANTA RAGIONE ossia l'AUTOMATON li costringe a pensare anche se non vogliono pensare ma vogliono solo difendere il proprio orticello e anche se si mette un coperchio sulla pentola che ribolle noi sappiamo che il diavolo fa le pentole ma non i coperchi.
L'unico coperchio possibile è la conclusione NATURALE della guerra con la nascita della nuova e vera umanità.
Noi comunque non siamo come Gabriele d'Annunzio e i futuristi che enunciavano "Viva la guerra, igiene dell'umanità, viva il movimento, la velocità" dopodiche si immergevano nel dissidio.
Noi no siamo dialettici ma dialogici dunque non dobbiamo immergersi nel dissidio anche se questo ci coinvolge ma dobbiamo sottrarcisi tramite la fuga, l'esodo dall'universo.
Intendiamoci, non facciamoci illusioni: dal palazzo dello sport, come diceva un sogno e quindi nel linguaggio onirico, dal palazzo dello sport si può fuggire solo attraverso il tetto, in verticale.
Tutti verranno coinvolti e solo coloro che avranno iniziato a scappare già per tempo verso i confini estremi dell'universo forse, forse riusciranno a non essere coinvolti dalla grande esplosione che PROIETTERA' I SUOI F R A M M ENTI fin agli estremi confini dell'universo.
Poi ci sarà il silenzio.
E sarà un nuovo inizio.
Ma non lo stesso inizio poichè sarà solo la vita di Dio, la relazione pura, il pensiero puro.
La fine della dinamica proiezione-rimozione ossia la fine dei tre regni ancora materiali.
Dalla mediazione alla nuova immediatezza: l'immediatezza riflessiva o nuova spontaneità allorchè si sarà consumata ogni residuo di fantasia simbiotica.
Il due è due, irreversibilmente due dopo il peccato originale ma questo due è uno anzi è il vero uno e non il falso uno prodotto dalla coppia soggetto-oggetto.
La storia dell'universo? Dallo pseudo-uno cantato da quei (censura!) e tossicodipendenti dei cantanti e poeti al vero uno cantato da Freud, Jung e tutti gli altri ultimi rivoluzionari.


  • Gli animali pensano
  • Gli esseri umani oltre a pensare sanno di pensare
  • La nuova e vera umanità pensano, sanno di pensare ma soprattutto ripongono la loro intera identità nel sapere di essere solo la persona del Pensiero stesso

Nessuno vuole negare che anche l'individuo singolare e la sua proprietà incluso lo spirito di competizione abbiano svolto una funzione evolutiva ma oggi lo scenario storico è cambiato e si può, per la prima volta nella storia  si può voltare pagina e cambiare musica. Oggi è in atto underground un processo di disappropriazione che è anche un processo di spersonalizzazione che darà nascita al vero individuo, l'unico individuo che pur avendo tanti nomi sarà sempre l'unico individuo,  che è l'intero perchè l'intero o è Due pur essendo Uno oppure non è l'intero vero.

Di sintesi in sintesi


  1. IN PRINCIPIO ERA L'INTENZIONE
  2. l'intenzione si attua e nasce simultaneamente sia l'Uno che il Due (SINGOLARITA' ORIGINARIA)
  3. segue l'evento BIG BANG della grande frammentazione (rimozione e nascita dell'inconscio universale)
  4. inizia il processo di sintetizzazione (dialettica dello spirito hegeliana nel noumenico e dialettica della natura engelsiana nel fenomenico) che è anche un processo di soggettivazione progressiva che frena soltanto ma non cambia la direzione esplosiva e espansiva dell'uni-verso: REAZIONE TERMONUCLEARE
  5. SINTESI MOLECOLARE
  6. SESSUALITA'
  7. COMUNICAZIONE (con la nascita della specie umana ovvero del primo simbolo che dà avvio al processo di simbolizzazione progressiva e quindi alla dialettica della storia la direzione esplosiva ed espansiva dell'universo non solo viene frenata ma viene addirittura invertita in senso implosivo)
  8. NUOVA PERCEZIONE (il nuovo sesto senso del pensiero che percepisce il pensiero come realtà concreta e vivente) - Infatti dopo Hegel e dopo il dopo Hegel (soprattutto la critica esistenzialista (da Marx Stirner a Kierkeggard e Nietzsche: critica all'hegelismo e al marxismo che è anch'esso una versione dell'hegelismo, in difesa invece delle ragioni dell'individuo e dopo anche la critica al pensiero forte svolta dal post moderno e dal cosiddetto pensiero debole alle grandi narrazioni come reazione salutare ai padroni del pensiero e ai totalitarismi) inizia con Sigmund Freud e la storia della psicoanalisi l'ultimo brano della storia dell'universo e il suo sprint finale della dialettica unitaria verso il dialogo oltre la dialettica ma Marx non può più muovere alla psicoanalisi lo stesso rimprovero da egli mosse a Hegel con le sue famose "Tesi su Feurebach" dove diceva "i filosofi finora hanno solo interpretato il mondo in modi diversi ma si tratta invece non di interpretarlo ma di trasformarlo" dato che la psicoanalisi è si teoria, la teoria del transfert, rimozione, ritorno del rimosso ma è anche prassi, una prassi che ha comunque fatto tesoro della lezione nietzschiana proprio sull'interpretazione:

"Non esiste affatto un testo ma solo interpretazioni e interpretazioni di interpretazioni" 
(Friedrich Nietzsche)

Dalla preistoria dell'Essere all'Essere Vero



Chiaro no il discorso?!
Dal vecchio archetipo obsoleto dell'eroe malato di protagonismo nella storia (il cristo in croce)
al nuovo archetipo dell'ultima coniunctio tra l'aspetto maschile e l'aspetto femminile dell'unico Dio Vivente, il Pensiero inteso come l'Infinitamente Pensante.

Testimone e quindi anche incarnazione del logos che era in principio

il sapere originario rimosso
 l'inconscio universale
e il ritorno del rimosso



E' vero come sosteneva il greco Eraclito di Efeso prima ancora dell'ebreo Giovanni vescovo di Efeso che l'Archè è il Logos ma Giovanni ha precisato che l'archè, è vero che è il rapporto ma che tutti i rapporti ovvero tutte le relazioni sono derivati e sono state generati dalla relazione che era in principio e che quindi la molteplicità deriva dall'Uno ma da un Uno che a sua volta come tutto che è a sua immagine e somiglianza è un Due per cui in principio era l'Uno-Duale.


In questa nuova rivisitazione giovannea della teoria del Logos c'è presente anche tutta la concezione psicoanalitica dell'Essere che è stata necessaria per realizzare il "ritorno del rimosso" ma non di un rimosso personale nè collettivo ma proprio universale.
Giovanni inoltre è colui che ha colto come anche se tutto è incarnazione del Logos (perfino i dinosauri sono incarnazione del logos ovvero anch'essi discorso biologico scritto con l'alfabeto del DNA di solo quattro lettere, la cosiddetta dialettica della natura che poi prosegue anche come dialettica della storia) solo nel rabbino di Nazareth questa incarnazione del logos che era in principio si è fatta consapevole di sè e quindi lui ne dà testimonianza non al mondo (una vera e inutile perdita di tempo e energie) ma solo ai suoi (come infatti divenuto più adulto e quindi più maturo infine comprese anche se ormai era troppo tardi per salvare la pelle: vuole dire che Gesù la prossima volta che rinasce si farà più furbo. Mai dare le perle a cani e porci).

"Padre io non ti prego per il mondo ma solo per coloro che tu mi hai affidato." (Giovanni, 17)

Dove il Padre è proprio il Pensiero Vivente, il Logos che era in principio, che era, che è  e che sempre sarà  la vita alla più alta potenza energetica.
Il Logos che era in principio e che ancora splende nelle tenebre proprio come la chiesa giovannea che entrata in clandestinità è rimasta sempre presente nel mondo per duemila anni.

Tra le prime comuni dei nazareni vanno annoverate le sette stelle dell'Asia minore
 ovvero le sette chiese dell'Asia Minore che ebbero come vescovo e guida il teologo per antonomasia:
è stata questa fino al raggiungimento di cento e passa anni la diocesi di Giovanni apostolo ed evangelista
 oltre che autore della nota Apocalisse.

Giovanni infatti è il "testimone" cioè il "martire" a causa di questa testimonianza per cui non può in alcun modo far finta di non sapere: egli sa e non può rimuovere un tale sapere.
Giovanni infatti non si faceva chiamare "maestro" ma "testimone".
Una testimonianza questa che lo condanna a morte: egli infatti a causa di un tale sapere e per il fatto stesso che sa, è già morto al mondo.


La tomba dell'ebreo-greco Giovanni vescovo di Efeso in Asia Minore nell'odierna Turchia.

Giovanni il veggente

Giovanni il veggente e la nuova genealogia: il Santo Graal o sangue reale.
La rivoluzione, l'ultima rivoluzione beninteso che è solo logica e non politica, infatti non può essere che biologica ovvero non è questione di libri letti ma di genealogia, di una nuova informazione presente nel DNA fin dalla nascita ma malgrado ciò "non basta nascere con il gene mutato perchè poi bisogna anche lavorare alla mutazione" (Silvia Montefoschi) perchè tale mutazione presente solo come potenzialità infine si attui.
Da allora i giovannei hanno fatto tanti figli sparsi per il mondo e presenti in ogni continente oltre che essendo ormai molti di questi defunti tra cui lo stesso Giovanni, costoro sono tuttora  presenti anche nell'Aldilà come extraterrestri ovvero colonizzatori dei tanti pianeti dell'universo ("le tante dimore del Padre" di cui a suo tempo parlava Giovanni mettendo in guardia sai dalla morte seconda sia dal peccato contro lo spirito che non è una disubbidienza ma un rinnegamento della dimensione del noumenico a favore della dimensione del fenomenico riconosciuta come l'unica reale).



L'interpretazione della storia

La chiave interpretativa che sola può permettere di comprendere la storia,il suo senso, la sua direzione: l'ermeneutica della storia dell'universo.


IL REALE TUTTO ALTRO NON E' CHE IL DUE E LA CONSEGUENTE E DERIVATA STORIA DEL DUE

Poi la storia del Due con l'oblio scompare ma rimane il Due.
La vita infatti non è la storia della vita ma è proprio la vita cioè il Due.
Ecco spiegato perchè l'apocalisse non coincide anche con la fine della vita ma semmai e al contrario, venendo meno al Due la zavorra della sua storia (la storia del Due), coincide con l'inizio della vera vita alla più alta potenza (l'essere vero) come non è mai stata all'interno della storia evolutiva della vita (la preistoria dell'Essere).

Il due non è una astrazione ma è un vero essere vivente: lo chiamiamo "due" perchè pur essendo un soggetto e quindi una vera e propria persona vivente tuttavia non è una persona singolare come siamo noi o forse è meglio dire "come crediamo di essere noi" ancora fissati a una identità individuale, ma è un soggetto duale che solo alla fine della storia dell'universo e quindi solo al termine della "psicoanalisi universale" viene a sapere di essere "due" e per di più viene a sapere di essere IRREVERSIBILMENTE due proprio come è anche IRREVERSIBILMENTE uno.

Andrebbe detto che è più corretto dire che non è che al termine della storia dell'universo viene a sapere di essere due ma che al termine della storia dell'universo avviene quell'evento che la psicoanalisi ha sempre chiamato "RITORNO DEL RIMOSSO". L'inconscio, l'inconscio universale è infatti la rimozione di un sapere e il sapere che è stato rimosso è l'identità del due: ecco spiegato perchè gli umani attuali sono convinti di essere dei soggetti singolari, ma sarebbe più corretto parlare di "fissazione" a una identità ancora individuale.

Già in Giovanni Evangelista troviamo una prima intuizione di questo sapere che è veramente apocalittica stante che "apocalisse "significa" rivelazione.

Nel primo brano qui di seguito c'è l'intuizione chiara e nitida che l'origine è proprio il Due e che ciò che segue, la storia, altro non è che la storia del Due ma in entrambe le affermazioni giovannee c'è anche la consapevolezza che questo DUE è anche un UNO.

Questa consapevolezza viene raggiunta dall'umanità nella persona del solo Giovanni, il più evoluto di tutti gli umani, già duemila anni fa e da allora si inscrive nel DNA di coloro che sono la discendenza giovannea (sia per via carnale padre-figlio/a, sia per via della relazione maestro-allievo/a).
Così possiamo dire che le tre culle della storia della specie umana sono:

1. il Kenia (Africa) per ciò che concerne l'homo abilis (SRI: soggetto riflessivo individuale che riflette il mondo esterno)

2. il Sud-Africa per ciò che concerne l'homo sapiens-sapiens che noi oggi chiamiamo anche "vecchia umanità" (SRI: soggetto riflessivo individuale che comincia a riflettere oltre al mondo esterno come nella figura sociale del "tecnico" anche il mondo interno come nella nuova figura sociale del "filosofo")

3. Palestina (la nuova e vera umanità in cui avviene l'evento del ritorno del rimosso e nei quali un tale sapere si stabilizza sempre più: da Giovanni (SRsI: soggetto riflessivo super-individuale) a GiovanniSilvia (SSR: soggetto super-riflessivo)

Qui di seguito la grande intuizione giovannea quale rivelazione che costituisce l'inizio della fine del mondo.
Il mondo infatti coincide con la visione del mondo che il mondo ha di sè, pertanto se tale visione si trasforma è il vecchio mondo che scompare nel momento stesso che quella vecchia visione cessa di essere pensata ovvero non trovi più nessuno che la pensi. Questo accade proprio perchè il simbolico non è altro dal reale ma è il reale stesso.

1. IL DUE

In principio era il pensiero (Logos - Verbo - Dialogo - Relazione)
e il pensiero che era in principio
in principio era ancora PRESSO il Dio

(Giovanni Evangelista)

2. LA STORIA DEL DUE

Tutto ciò che è venuto ad essere
è venuto ad essere per mezzo di questo Logos che era in principio
che era PRESSO il Dio
e che era il Dio

(Giovanni Evangelista)



ATTENZIONE  ai sempre possibili equivoci


Il discorso qui svolto non vuoel essere un discorso ideologico ma biologico e proprio per questo ci pare molto più convincente  e reale la tesi del teologo cattolico Karl Ranher che ha elaborato il concetto di "cristiani anonimi": infatti ci vuol ben altro che un battesimo di acqua per appartenere a quella che Giovanni nelle sue due opere "Atti di Giovanni" e "Apocrifo di Giovanni" chiama "ultima generazione", "la generazione che non vacilla" e che riconosce il "Principio Di Opposizione" come il vero  Dio del solo mondo (pseudo-logos) altro dall'anch'egli vero Dio del tutto che è il "Principio Dialogico" (il logos che era in principio).

La gran rabbina di Nazareth Miryam e il Santo Graal: la nuova Eva e la nuova stirpe


Figlia di Gioachino e Anna, ebrei praticanti, i suoi genitori la misero a studiare teologia presso i dottori della legge al tempio di Gerusalemme.
Inevitabilmente si innamorò del suo maestro in cui vedeva Dio stesso, il suo aspetto maschile, così all'insegnamento teologico seguì l'8 dicembre ovvero l'amplesso totalmente disinteressato.
Divenuta ragazza madre, la grande teologa siccome non era scema ma oltre che colta era anche furba e per certi aspetti anche più di suo figlio ch'era invece troppo buono, così la nuova rabbina eterodossa riuscì a trovare un Giuseppe per salvare la faccia di fronte ai pregiudizi degli ebrei più tradizionalisti retrogradi e legati più alla lettera che allo spirito.
Il resto della storia la conosciamo tutti: era imparentata con Elisabetta figlia del sacerdote Zaccaria che la riconobbe come la madre del nuovo Messiah che il popolo dell'esodo aspettava. A sua volta Elisabetta  diede alla luce Giovanni il Battista che fu il primo a  riconoscere il figlio della rabbina di Nazareth a sua volta rabbino eterodosso come il nuovo Messiah e fu proprio Giovanni il Battista che aveva come allievo Giovanni futuro evangelista a invitarlo a seguire Jeshuà di Nazareth come nuovo maestro.



I due volti dell'unico Dio


"Giovanni questa è anche la tua origine" e Giovanni la tenne (l'origine della nuova coscienza) presso di sè a Efeso come l'aspetto femminile dell'unico Dio Vivente.


Dopo 2.000 anni il ritorno di Giovanni e la nuova Maria

Giovanni ebreo di cultura ebbe l'intelligenza dovuta al suo amore per lo spirito più che alla purezza della lettera, di fare propria anche la ricchezza sapienziale della grande e altrettanto antichissima civiltà greca ed è per questo che noi lo definiamo anche l'ebreo-greco.
Dopo la sua morte avvenuta a tarda età e ultracentenario, Giovanni rimase in contatto tramite la telepatia con i terrestri. Tanti sono infatti i terrestri e le terrestri che con lui dialogarono per portare avanti l'evoluzione del pensiero tra i quali ricordiamo tra i più famosi e più improbabili: lo scienziato Isaac Newton e il filosofo ma anche teologo Hegel.
Giovanni però e infine riuscì a realizzare l'ultima coniunctio (altra dalla coniunctio una tantum) con l'aspetto femminile di Dio di cui egli stesso incarnava il suo aspetto solo maschile dando così i natali a un nuovo archetipo, l'unico archetipo che oggi in questo ultimo scenario storico sia ancora vivente: l'archetipo dell'ultima coniunctio il cui prototipo sono proprio GiovanniSilvia.
Con la nascita di qeusto archetipo la stessa coscienza cristica si può riporre in soffitta essendo la coscienza cristica ancora l'aspetto sia pur il più evoluto dell'ormai vecchio archetipo dell'eroe. Cristo infatti è l'ultimo eroe.
Silvia, è così che si chiama l'ultima Eva ma malgrado i tanti nomi assunti nel corso della storia è sempre lei, l'unica donna dai tanti nomi.
Lilith, Eva, Miryam, Silvia: in ogni caso sempre dell'aspetto femminile dell'unico Dio Vivente si tratta.



La concezione evoluzionista psicoanalitica denominata evoluzionismo parallelo

La storia, non solo la storia umana ma la storia tutta, la storia dell'uni-verso è storia degli archetipi. 
Archetipo è infatti il virus, archetipo è infatti il batterio, archetipo è l'archetipo della cellula eucariota che sola, avendo un nucleo, ha permesso l'avvento della nuova vita pluricellulare dato che se non fosse nata questa nuova tipologia di cellula, la vita sarebbe rimasta ferma alla sola vita monocellulare. Archetipo è infine il nuovo soggetto duale dato che la soggettività a partire dall'atomo (che anch'esso è un archetipo) fino all'anthropos incluso, è la soggettività (ormai obsoleta evolutivamente parlando) del vecchio soggetto ancora singolare che noi chiamiamo SRI (soggetto riflessivo individuale).


L'albero è la croce

L'albero del Pensiero Vivente coincide anche con la croce dell'universo quale croce del Pensiero Vivente che non si può in nessun modo rimuovere per quanto si tenti di rimuovere più o meno efficacemente ma infine c'è sempre il momento del ritorno del rimosso.
Aveva quindi visto giusto il buon Platone allorchè parlava del mondo delle  idee; l'idea e poi le sue tante copie, una nuova idea e poi di nuovo le sue tante copie e via di questo passo che fa la storia dell'universo o anche l'albero genealogico con il suo unico tronco verticale dove vivono le idee creative con i loro tanti rami orizzontali che ripetono tali idee in tante versioni più o meno uguali.
Cos'è questo albero?
E' la croce universale.

Noumenico e fenomenico

Questo albero o croce vive però in due luoghi per così dire ma sarebbe più corretto dire che si articola su due livelli di pensiero o due livelli energetici che noi chiamiamo livello del noumenico e livello del fenomenico. Ecco quindi perchè parliamo di evoluzionismo parallelo.
Questo andazzo prosegue e prosegue e prosegue fino all'ultima idea che è anche l'ultimo archetipo.
Infatti il livello del noumenico e il livello del fenomenico si vivono separati pur non essendo affatto separati e questo spiega anche il perchè della guerra filosofica tra da una parte le varie versioni di materialismo  e dall'altra le varie versioni di idealismo.
La realtà non è affatto separata ma è un'unica realtà che è paragonabile a quanto ci insegnano i  fisici quantistici a proposito della realtà corpuscolare e la realtà ondulatoria ovvero forme del Pensiero e onde del Pensiero che a sua volta si manifestano come forme statiche del pensiero e forme dinamiche del pensiero o sarebbe più corretto dire forme più o meno statiche del Pensiero Vivente e forme più o meno dinamiche del Pensiero Vivente che è solo il Pensiero Uno che pur essendo Uno è irreversibilmente anche Duale e pur essendo Duale è anche sempre irreversibilmente il Pensiero  Uno. Dipende cioè dal punto di vista che si adotta nel guardare alla realtà per cui se la si vede come corpuscolare si perde il punto di vista ondulatorio e viceversa.

L'archetipo dell'ultima coniunctio oltre la croce dell'universo

Come abbiamo detto però questo andazzo prosegue e prosegue e prosegue fino all'ultima idea che è anche l'ultimo archetipo.



Tutti gli archetipi sono morti, cioè sono vecchi ovvero superati in quanto parlano più solo del passato.
Solo un archetipo è ancora vivente ed è l'ultimo l'archetipo: l'archetipo dell'ultima coniunctio che è l'archetipo della nuova soggettività: la soggettività del soggetto duale.
E' questa l'apocalisse.

L'apocalisse

L'apocalisse quindi non è affatto una calamità naturale come molti in passato se la sono immaginata ma è molto peggio.
L'apocalisse non ha a che fare con diluvi universali, terremoti, carestie, vulcani che esplodono  o quant'altro di simile ma invece un evento che colpisce la questione del significato, è una perdita di significatività per cui il vecchio mondo diventa insensato per cui non ha più ragion d'essere perdendo ragion d'essere non è che muore ma scompare.

L'universo (Aldiquà + Aldilà) e l'Oltre

Ciò che muore infatti va a continuare il proprio percorso evolutivo nell'Aldilà fino a che l'Aldilà c'è ancora ma chi scompare e quindi non muore ma proprio scompare non va più neanche nell'Aldilà poichè nell'Aldilà ci vanno solo quelle forme del pensiero che conservano ancora e quindi fin che c'è, una propria ragion d'essere.
La storia evolutiva dell'universo è quindi anche la storia di quella malattia dello spirito che ha nome "nichilismo".

L'antidoto al nichilismo

Oggi l'antidoto al nichilismo ha solo un nome: esodo, esodo dall'universo.
Poi ovviamente ci sono coloro che "fatta la legge trovato l'inganno" e si raccontano quella dell'uva giusto per poter continuare a tenere i piedi in due staffe, oggi però non si può più fare il doppio gioco per cui chi è già nell'Uno è già nell'Uno e chi invece continua ad andare verso l'Uno continua a stare nell'uni-verso.
Aveva ragione Marx: la religione è l'oppio dei popoli perchè se il paradiso non è già qui adesso allora non sarà mai se non una mera droga contro l'angoscia esistenziale solo per fuggire inutilmente la morte ma la morte non è un incidente di percorso ma una necessità evolutiva in quanto per metamorfizzare in una nuova forma del pensiero occorre che la vecchia forma si dissolva.

L'anthropos e i mutanti


Questa tesi però non è un incitamento al suicidio perchè sappiamo come ci insegna la stessa scienza ufficiale che "nulla si crea, nulla si distrugge ma tutto si trasforma" e infatti se non fosse nata la scimmia antropomorfa non sarebbe potuto nascere neanche l'anthropos poichè la nuova forma del Pensiero in cui il Pensiero Vivente si dà forma dapprima nel noumenico per poi manifestarsi anche nel fenomenico nasce come metamorfomizzazione di una forma che l'ha preceduta.
Noi, l'anthropos, non siamo la forma ultima della vita come i tolemaici egoriferiti e antroporiferiti credono a causa del loro narcisismo di specie ma siamo invece quella forma che precede la nascita dell'oltre-uomo ovvero della nuova e vera umanità che noi già siamo in potenza come mutanti ma occorre che questa potenzialità si attui anche in modo che la vita tutta dalla biosfera e poi dalla noosfera quale evoluzione culturale dopo l'evoluzione biologica trapassi infine nel nuovo e vero REGNO (specificamente) UMANO quale polis di Dio .

"Si nasce mutanti ma poi bisogna anche lavorare alla mutazione" (Silvia Montefoschi)

Bookmark




ἀρχή

L'Essere ovvero il divenire in Grecia

Il divenire era l'Archè per Eraclito di Efeso.

Questa era dunque la sua risposta alla domanda e questo "Divenire"  Eraclito lo chiamava anche "Logos".



L'Essere ovvero il divenire in Israele

Chiedeva dunque Mosè al suo interlocutore: 


"Dimmi almeno il tuo nome affinchè io possa dire agli altri chi mi ha parlato."

E la voce rispose: "Io sarò quel che sarò."









IO SARO' QUEL CHE SARO'
( Ehyeh-Asher-Ehyeh )

  in ebraicoאֶהְיֶה אֲשֶׁר אֶהְיֶה‎ 
  Esodo 3,13-15




io però preferisco questa versione

Le autorità sanitarie consigliano di stare in casa

SOMMARIO: Nuovi pensieri sul concetto rivoluzionario di "Presenza" proprio della nuova psicoanalisi oltre la psicoanalisi o psicoanalisi allo stato dell'arte oltre i concetti di coscienza/inconscio, luce/tenebra propri invece alla preistoria della psicoanalisi.



Oggi riflettevo su questa litania che si sente continuamente in questo periodo difficile per la forma corporea materiale dell'antropos che deve necessariamente fare i conti anche con altre forme viventi anch'esse corporee materiali che l'hanno preceduto come decani nel corso della storia biologica dell'Essere Uno e nella fattispecie, i virus.
Riflettevo quindi su questa nuova situazione di emergenza sanitaria  che tutti ci coinvolge, soprattutto gli anziani e i già malati, e mi dicevo in proposito giusto per rimanere sulla strada maestra della via psicoanalitica alla conoscenza intesa come ultimo step della rivoluzione copernicana oltre l'antroporiferimento:

"Io non devo stare nè in casa nè fuori casa"

Ecco che allora mi sono reso conto che inconsapevolmente avevo elaborato una bella definizione del concetto di "presenza" che è centrale nell'ambito del "Pensiero Uno oltre la Psicoanalisi", una definizione la più chiara possibile che non desse adito a equivoci e che da molto cercavo.

Inconscio e coscienza in fondo sono due faccia della stessa medaglia visto che a proposito della dicotomia luce/tenebre noi diciamo che è invece proprio al luce che produce la sua ombra perchè l'ombra non vive di vita propria ma è sempre l'ombra di una luce. La luce e la sua ombra sono infatti una coppia inseparabile e nessuna delle due istanze vive di vita propria.

Molti pensatori lavorano ed elaborano il loro pensiero alla luce della dicotomia coscienza/inconscio senza sapere o senza rendersi conto che c'è qualcosa oltre la dialettica interminabile coscienza/inconscio ed è proprio la presenza.

"La casa è dove è quella donna" (Cesare Pavese)


Hic et Nunc


"Qui e ora" ma la Presenza non è un "qui" ma è solo un "ora".


"Trattare senza trattare
tutto ciò che ancora tratta
e fino a che tratta"

 (Silvia Montefoschi)


Aldiquà Aldilà Oltre

Ecco spiegato anche perchè a differenza della vecchia parapsicologia e degli studiosi dei fenomeni paranormali di vecchia data noi concepiamo anche un oltre lo stesso Aldilà che chiamiamo Oltre e che a differenza dell'Aldilà che è in questo Aldiquà anch'esso ovvero nell'universo essendo costituito anche l'Aldilà di spazio-tempo-massa, l'Oltre invece è proprio Oltre l'Uni-verso ovvero oltre lo spazio-tempo-massa essendo quindi al di là dello spaio, del tempo e della massa.


Fallimentari soluzioni del passato e soluzioni vincenti del presente

In effetti già della lettera ai Tessalonicesi Paolo di Tarso rimproverava i cristiani di quelle comunità che avevano incrociato le braccia nell'attesa passiva dell'apocalisse da loro ritenuta ormai imminente.

Senza fare riferimento a tradizioni dell'oriente induista e buddista già nel medioevo cristiano i Catari e gli albigesi non volevano più avere a che fare ocn il mondo da loro ritenuto sotto il dominio di satana ma così facendo sia l'oriente buddista o induista che l'occidente cristiano non fanno altro che ribadire il PRINCIPIO DI OPPOSIZIONE che invece è proprio questo il PRINCIPIO SATANICO ovvero per dirla in termini più laici, la vecchia LOGICA DELLA SEPARAZIONE.
Fortunatamente al capolinea della storia dell'universo nel suo sprint finale ci è giunta in soccorso proprio la psicoanalisi che ci ha fatto consapevoli che separando luce e tenebra si entra di fatto in un vero e proprio circolo vizioso da cui non se ne esce più: la famosa dialettica interminabile.

Oggi sappiamo
finalmente oggi per la prima volta sappiamo
dunque si possono rimuovere quegli ostacoli che invece i tessalonicesi, i buddisti, gli induisti, i catari e gli albigesi hanno trovato sulla loro strada verso al conoscenza e procedere oltre.


"Trattare senza trattare
tutto ciò che ancora tratta
e fino a che tratta"

 (Silvia Montefoschi)


Bookmark



La maschera e il soggetto


"La donna altro non è che un soggetto travestito da donna" 

(Silvia Montefoschi, biologa psicoanalista e donna)



Un sogno

Nel mezzo del cammin di nostra vita... mi ritrovai a camminare con una terrestre il cui nome non era Thèrèse ma Anna Maria anche se indubbiamente doveva essere per forza una incarnazione di Thèrèse essendo l'Altro uno solo in tutto l'universo comunque si chiami.

Anna Maria: "Andrea stanotte ho sognato noi due"

Andrea: "Dimmi dimmi che cosa hai sognato?"

Anna Maria: "Ho sognato l'apocalisse nella forma di una grande alluvione, pareva il diluvio universale e poi in una seconda scena ho visto il dopo diluvio quando vedo che ormai c'è più solo acqua e fango e in questo mare di acque e fango galleggiano tante maschere di bei colori sgargianti proprio come nelle figure dei Tarocchi e solo io e te siamo sopravvissuti a questa apocalisse."

Andrea: "Gioia che bel sogno."

In tutta la mia vita non ho mai chiamato nessuno "Gioia" neanche Thérèse Martin ma questo non vuol dire affatto che allora Anna Maria era più importante per me di TM ma semplicemente che lei si prestava ad essere chiamata così, mi era proprio naturale chiamarla così ma ovviamente TM è l'anima vera mentre Anna Maria era un transfert quando la percepivo fuori di me e invece era l'anima vera anch'essa quando la percepivo in me. La cosa paradossale era che io la percepivo fuori di me quando non la vedevo concretamente e invece la percepivo in me quando la vedevo proprio concretamente ma questo mi succedeva solo con lei perchè normalmente dovrebbe essere il contrario.
Con TM questo problema non sussiste: Lei è l'anima vera e non può mai essere la pseudo-anima in quanto essendo un extraterrestre accade che o io attivo il sesto senso e quindi la percepisco in me oppure non attivo il sesto senso e allora proprio non la posso percepire in nessun modo.
Ho sempre pensato che TM abbia voluto farsi presente in me fisicamente dato che io insistevo e così si è incarnata temporaneamente in una terrestre, infatti io mi dicevo "ma questa qui è proprio una deficiente, ma proprio tanto deficiente" ma poi quando ci si incontrava  di nuovo mi veniva naturale chiamarla "Gioia" non trovando altro nome più adeguato mentre TM io sempre la chiamo "amica" che fa molto virile perchè TM è veramente virile molto più di me e su questo non c'è dubbio. Non solo rispetto a me ma anche rispetto a tanti uomini: Thérèse è proprio maschia, è la sua natura, l'incarnazione della disciplina: Lei fin da bambina si era data una regolata. Grande è la mia amica così anche io ("per colpa sua ") sono costretto a esser maschio per non sfigurare accanto a Lei. Dicono che uomo maschio con donna maschio non possono andare d'accordo ma non è affatto vero anzi vanno d'accordissimo: è proprio così anzi che si va d'accordo.

"Solo coloro che si fanno identici possono congiungersi veramente e non i diversi"
 (Silvia Montefoschi)

Era però purtroppo l'epoca della controrivoluzione già avviata e i controrivoluzionari volevano metterci l'un contro l'altro e per me era questa una cosa impossibile da accettare ma non avevo il coraggio di proporgli di lasciarci sicchè quando lei me lo propose io gli dissi che anche io ero d'accordo perchè sarebbe stata una bestemmia che io e lei non rimanessimo amici e così invece ci siamo lasciati con un bacio e da allora non ci siamo più risentiti in nessun modo.

La cosa strana e che io a quei tempi vedevo i controrivoluzionari proprio come esseri concreti in carne ed ossa anche se Silvia Mi diceva:

"Giusto per farti un esempio: io da un po' di tempo in qua non so come mi succeda ma mi capita di sbattere la testa contro i muri, i mobili, vari oggetti ma non mi viene neanche per l'immaginazione di dare la colpa ai controrivoluzionari: non sono mica una paranoica."

Così compresi ciò che Silvia intendeva dire da grande e conseguente psicoanalista: 

Andrea: "Quindi Silvia se ho compreso bene tu accetti il processo."

Silvia: "Noooooooooooo! Io non accetto affatto il processo: IO SONO IL PROCESSO"

Ma all'inizio quando la controrivoluzione era appena iniziata io interpretavo ancora in maniera concretistica il nuovo evento della controrivoluzione, così quando un giorno mentre camminavo mi si accostò una macchina e una donna mi chiese una informazione io pensai:

"Quindi questa quì è dei loro. Bene bene adesso me la faccio così imparano."

"Ti ci porto io, conosco la strada."

Io che invece non è che sono come Rocco Siffredi divenni d'un tratto di una audacia che non mi riconosco e infatti Anna Maria in seguito quando le spiegai mi disse: 

"Hai rischiato grosso perchè ti stavi prendendo una sberla ma una sberla che te la saresti ricordata fino alla fine dei tuoi giorni ma ti ho guardato negli occhi e la mia rabbia si è dissolta."

Principio di Sincronicità?
Intervento della Divina Provvidenza?
Mhà!

In seguito mi disse anche: "Se non avessi incontrato te mi sarei sicuramente suicidata perchè mia madre era in ospedale con un tumore irreversibile."

Un giorno mi annunciò che sua madre era morta. Le chiesi: "Che giorno è morta?

"L'8 dicembre"

Io insistei: "A che ora?"

"Alle tre del pomeriggio."

Tra me pensai: nel giorno dell'immacolata concezione all'ora di cristo. Cosa può significare?

Quando ci incontrammo per l'ultima volta gli dissi.

"Annamaria sappi che io che sono sempre stato contro il matrimonio e lo sono tutt'ora, a te invece ti sposerei. Quando vuoi, anche tra venti anni, non c'è problema, telefonami pure anche alle tre di notte e io ti sposo subito subito."

Ma era ovviamente solo un modo di dire perchè anche lei era contro il matrimonio eppure a distanza di anni non ho cambiato idea.

Dedica del testo giovanneo
"IL REGNO DEL FIGLIO DELL'UOMO"

"A Andrea
a me unito nel
regno del figlio dell'uomo"

Silvia

21-10-1997


Va tenuto presente che io pur possedendo tutti i libri di Silvia non ero avezzo a farmeli autografare nè a chiedere dediche ma solo due libri su più di venti hanno dedica autografa: uno è questo  nell'immagine e l'altro intitolato "L'essere vero" ha come dedica:

"A Andrea e Anna Maria
nell'amore Uno"
Silvia
21-10-1997


Io e Thérèse ci siamo incontrati invece il 19 ottobre 1989 all'epoca del crollo del Muro di Berlino che per noi fu il crollo del muro tra Aldiquà e Aldilà.
In verità io sono nato con TM e "innamorato dalla nascita" è il soprannome che l'inconscio universale mi ha affibbiato ma solo nella primavera del 1968 ho saputo di Lei e invece solo con il 19 ottobre 1989 ho capito cosa significa Lei per me, ovvero che è un destino e da quel giorno non l'ho più lasciata: Lei non è l'anima, Lei è proprio l'anima vera ovvero l'altro soggetto e non è nè un transfert ovvero la pseudo-anima.
TM cioè non è più l'Essere che ancora percepisce sè fuori di sè come altro da sè così che necessita di essere recuperato in sè come insegna Hegel con la sua concezione dell'alienazione che a differenza di quella di Marx non è solo alienazione negativa ma anche alienazione positiva. No: la mia relazione con TM anche se non si è ancora stabilizzata data la presenza ancora della memoria, è comunque l'Essere vero.

Una rivoluzione copernicana in teologia: Freud, Jung & Silvia Montefoschi

Coincidenza di essere, conoscenza, pensiero e evoluzione "Il tabù [universale] dell'incesto [simbolico], quale principio ontologico, si presenta così infine come dinamica unica del divenire dell'essere.
Ma, se l'essere è il divenire, il tabù [universale] dell'incesto [simbolico] è l'essere stesso, e poichè la dinamica del tabù [universale] dell'incesto [simbolico] è la dialettica di un processo conoscitivo, l'essere coincide con il conoscere. E poichè ancora il conoscere è conseguente all'attività riflessiva, che è quella del pensiero, l'essere coincide con il pensare, e gli esistenti, che a noi si fanno presenti, ancora oggi in tutti gli esseri concreti che riempiono il nostro mondo terreno e in tutti i corpi celesti che popolano lo spazio cosmico, sono forme che il pensiero assume nel pensare se stesso."

 (Silvia Montefoschi, "Il principio cosmico - Storia della preistoria del verbo", 1987, cit. pag. 161)





Il femminile di Dio: Lilith e Eva poi Miryam e infine Silvia.



Dio ha anche un volto femminile ma è sempre l'unico Dio: non è che esistono due Dei.
Si tratta sempre del Pensiero che è il Vivente e il pensiero è sia potenza che atto quali i due momenti di un'unità processuale. I due termini dell'unico principio dialogico
Dio è uno, Dio dialoga con sè stesso.
Due gemelli ma una sola persona.

Al di là del tabù dell'incesto significa una sola cosa: al di là della divisione del lavoro tra uomini e donne e solo su questo terreno si dà il criterio che identifica il vero femminismo rivoluzionario dal falso femminismo rivoluzionario a parole ma conservatore nei fatti della preistorica divisione del lavoro tra uomini e donne.
Non si tratta che devono essere gli uomini a lavare i piatti, per quello oggi ci sono le macchine, ma la divisione del lavoro tra passivo e attivo poichè la domanda è anche risposta e la risposta è anche domanda, non è quindi che gli uomini si devono femminilizzarsi e le donne mascolinizzarsi (i gay pur essendo potenzialmente dei rivoluzionari sono infatti dei traditori della rivoluzione proprio come le lesbiche che anch'esse pur essendo potenzialmente delle rivoluzionarie poi di fatto sono delle giuda della rivoluzione).



Dopo il "segretario politico" del vero movimento rivoluzionario (il vescovo di Efeso e i giovannei dalle sette chiese dell'Asia minore fino al movimento psicoanalitico) mentre il "segretario amministrativo" da duemila anni sta ancora in Vaticano


IL REDENTORE DEL REDENTORE:

"Ecco
adesso non sei più in croce.
E' finita la preistoria dell'Essere
quando il Dio era ancora un Dio singolare 
costretto a mandare all'inferno l'aspetto femminile del Dio luminoso proprio perchè essendo ombroso lo contraddiceva."

A quei tempi infatti

"Io sono l'unico Dio" diceva Javhè
ma di rimando la voce di Sofia dall'inferno in cui era stata cacciata gli faceva eco:

"Presuntuoso!"

Così che in ultima analisi la condanna all'inferno del Dio-Donna significava anche la condanna alla croce per il Dio-Uomo essendo essi le due facce di una stessa medaglia: il Dio vero e unico.



L'albero del giardino

Non esiste altro essere vivente
non esiste altro protagonista
di questo teatro
della storia universale
se non quest'albero
un albero
l'albero

all'aprirsi del sipario
già tu appari
già tu sei presente
croce
croce che sei la vita

albero della conoscenza
albero della vita
solo tu esisti
da te comincia la vita
con te prosegue la vita
tutto nasce da te
tutto proviene da te
tu sei tutto quel che c'è
e si vive di te

tu sei la vita
la stella della redenzione
si nasce in te
si muore in te
si risorge in te
tu sei tutto quel che c'è

io sono te
e tu sei me

(Andrea Morelli, "Cantare l'uno vero - Poesie e canzoni", 2010, seconda edizione)


La buona volontà (Jung dopo Freud) è necessaria ma non è sufficiente per portare a compimento la rivoluzione radicale del reale

Lo stesso Jung aveva superato sì Freud ma solo a parole perchè comunque Jung era e rimaneva luminoso e non c'era nessuna femmina che contraddiceva quella luce e le psicoanaliste anch'esse erano le rappresentanti di quella stessa luce più o meno unilateralmente maschile perchè anch'esse rimandavano all'inferno l'aspetto ombroso dell'unico Dio. L'intenzione e la buona volontà c'era in Jung e nei suoi allievi e allieve ma non basta.

Poi nasce Silvia Montefoschi (è proprio il caso di dire "LA DONNA DELLA DIVINA PROVVIDENZA" questa volta) e dall'inferno il femminile di Dio ritorna ma ritorna non più nel suo aspetto ombroso ma luminoso ma questa luce non è più la vecchia luce maschile ceh le donne per essere ragionevoli dovevano ingegnarsi a SCIMMIOTTARE in qualche modo per dimostrare agli uomini che ci avevano la testa anche loro ma si trattava di una nuova luce che legittimava pertanto  anche il Nome della Madre.

Così finalmente e per la prima volta si possono amare entrambi i due aspetti dell'unico e vero Dio, il Dio duale, senza ritenere l'uno luminoso e l'altro ombroso, l'uno che conduce alla salvezza e l'altro invece che conduce alla perdizione.

Ovviamente una rivoluzione simile così radicale comporta uno stravolgimento della vita intera perfino e soprattutto del Pensiero:

"E infine il pensiero cessa di pensarsi per più solo sentirsi." (Silvia Montefoschi)

La ragione infatti è malata, malata di nichilismo e il nichilismo è un tumore anzi un tumore terminale.
Il nichilismo è volontà del nulla e la ragione è proprio questo; volontà del nulla.
Il nichilismo cioè la ragione è un Moloch ceh divora la vita e a cui tutti gli umani immolano le loro vite dalla nascita alla morte e questo per poter "ESSERE RAGIONEVOLI"
Non stiamo facendo l'apologia nè dell'irrazionalismo nè di una nuova ragione, non esiste una nuova ragione ma una nuova forma vivente oltre l'antropos, una forma vivente non più singolare ma duale che noi chiamiamo archetipo dell'ultima coniunctio.


Onore a te Silvia.
Onore a te Giovanni.
Voi che siete l'amore, la persona dell'amore.
Voi che siete il pensiero, la persona del pensiero.
Voi che siete la vita
la vita alla più alta potenza
la grande salute.
GiovanniSilvia
archetipo dell'ultima coniunctio.


"VERITA' E' SOLO L'INTERO" (HEGEL)
Silvia Montefoschi definita dall'inconscio universale nel suo linguaggio onirico "la figlia di Hegel", non si può definire propriamente una femminista in senso stretto ma essendo una militante impegnata all'evoluzione del Pensiero era consapevole che senza emancipazione del femminile di Dio quale aspetto in ombra di Dio stesso, non si poteva dare un'ulteriore evoluzione del Pensiero dato che l'uomo aveva terminato il suo compito storico sicchè adesso, malgrado le buone intenzioni e tutta la buona volontà, non poteva fare più altro che ripetersi, ripetersi e ripetersi.

Mancava all'appuntamento quindi più solo la donna perchè l'uomo ormai condannato all'ossessività potesse ritrovare quella creatività che aveva ancora quando ancora non era giunto al capolinea della storia dell'universo. Ritrovarla ma questa volta potenziata non essendo più la creatività umana ma la stessa creatività dell'INTERO.

In questo senso acquista una nuova luce il famoso detto di Martin Heidegger:
"Solo un Dio ci può salvare" (Martin Heidegger)
E sottointendeva "dal nichilismo ormai trionfante".

Silvia Montefoschi donna e biologa oltre che psicoanalista 


E' oggi unita in una sola persona con il teologo per antonomasia dell'occidente Giovanni Evangelista l'ebreo-greco i quali dismessi tutti i loro titoli e ruoli sociali sono più solo GiovanniSilvia, l'uomo e la donna uniti non più in coppia e neanche in una nuova coppia ma uniti anzi "saldati" in una sola persona di tipo duale.

La concezione evoluzionista detta "evoluzionismo parallelo" nel noumenico e nel fenomenico
.RIVOLUZIONE LOGICA
L'evoluzione, la vera evoluzione, pertanto non può che coincidere con l'ultima rivoluzione, ultima rivoluzione che proprio perchè ultima non può essere che puramente logica: dalla vecchia logica della separazione alla nuova logica unitaria.

Le informazioni del DNA


Anche noi come i computer abbiamo un software, questo software che è un codice è costituito di informazioni e sono queste informazioni, simboli e archetipi che ci orientano nel nostro muoverci nel mondo.
Sta qui una delle grandi differenze tra il pensiero di Jung e quello della psicoanalista ma di formazione biologa Silvia Montefoschi: Jung parlava a differenza di Freud oltre che di un inconscio personale anche di un inconscio collettivo ma ne parlava in astratto pur nell'ammetterne la sua esistenza e descrivendone le funzionalità, mentre Silvia oltre a completare la concezione dell'inconscio descrivendolo come inconscio universale ne ha anche precisato la sua realtà concreta e biologica definendo l'inconscio universale come il codice del DNA.
A differenza dei computer noi ci possiamo fare consapevoli del nostro codice e quindi siamo dei computer che possono intervenire sullo stesso programma che in noi gira.
In effetti credo che parlare di uomo o donna complica il discorso su questa realtà anche se non è sbagliato e anche parlare di maschio e femmina o anche di maschile e femminile di Dio non rende le cose più facili ossia di più immediata comprensione per via della loro ancora troppa antromorfizzazione.
Sembrerebbe invece che tutto proceda meglio allorchè ci si situi con il pensiero al livello più astratto possibile come quando si parla più genericamente dei due termini del principio dialogico, principio dialogico che poi è il logos, il discorso, la scienza, il sapere. Due termini che poi sono la potenza e l'atto dell'unico pensiero, pensiero che va visto più correttamente come una UNITA' PROCESSUALE dove gli step by step del pensiero non sono un prima e un dopo legati da una logica di causa ed effetto, nè quindi producono un passato, un presente ed un futuro ma sono legati dal principio di sincronicità dove l'atto è sì l'atto di una potenza come il maschio è sempre il maschio di una femmina e la femmina è a sua volta sempre la femmina di un maschio ma che a sua volta è la potenza di un atto non ancora attuato e via dicendo per cui tutto il passato ma anche tutto il futuro è già qui in questo infinito presente in cui consiste l'"è quello che è". "E' quello che è" che a sua volta è un "ci sono" essendo la vita vera solo la "vita unica"

Infine una rivoluzione biologica dopo tante rivoluzioni meramente politiche

Il filosofo della scuola di Francoforte Herbert Marcuse eretto insieme a Jean-Paul Sartre dai movimenti studenteschi del maggio del '68 maitre a penser, prima di morire ormai irrimediabilmente deluso dagli esiti di quei movimenti rivoluzionari in cui egli aveva riposto le sue speranze di una emancipazione della vita dal consumismo espresse la sua opinione che ormai l'unica speranza di una rivoluzione antropologica non poteva più essere riposta in una semplice rivoluzione politica ma più solo in una rivoluzione proprio biologica. Questo lo mise in scritto prima di morire nel 1976 in "Saggio sulla liberazione" e caso vuole proprio nel 1977 appare il primo libro di Silvia Montefoschi che porrà le basi di quella che oggi chiamiamo "psicoanalisi intersoggettiva radicale" che è proprio una rivoluzione biologica e non più meramente politica.

L'ULTIMA MUTAZIONE - L'ultima mutazione della storia evolutiva dell'universo è una mutazione esclusivamente identitaria che quindi non concerne la forma corporea umana (l'hardware) anche se concerne solo la specie umana in quanto l'unica specie che ancora non ha completato la sua evoluzione e punto di arrivo della storia della dialettica della natura e della dialettica della storia ovvero della dialettica del solo spirito.

Da una identità ancora individuale e quindi necessariamente storica a una nuova identità puramente relazionale.

Quest'ultima mutazione condurrà il vivente tutto dalla dialettica quale modalità del divenire che ha caratterizzato tutta la storia dell'universo ( il sogno dell'evoluzione) infine al dialogo oltre al dialettica in cui consiste il risveglio finale del Soggetto alla sua piena consapevolezza di essere irreversibilmente un SOGGETTO DUALE e non singolare.


Errata corrige: Mi sono confuso con Martin Heidegger scrivendo che Marcuse è morto nel 1976 dato eh invece è morto nel 1979 tuttavia non c'è problema poichè nel 1979 esce il secondo libro copernicano si Silvia Monetfochi dal titolo "Oltre il confen ell aperonsa" e per qunto riguarda Heidegger, questi scriveva a Sartre che non voelva essere più confuso con gli uamnisti esistenzialista chiarendogli che lui non era afafto un umanista poichè e sue elaboarzioni di pensiero si muovevano su un'altro piano, un paino dove non c'era più l'antropos ma solo l'essere. Martin heidegger ins eguito sempre su qeust aliebna di pensiero scriverà a proproisto del suo nuov modo di filosofore:

"Non è più l'uomo che parla dell'Essere ma è invece l'Essere stesso che in prima perosna dice e manifeta se stesso nel dire dell'antropos."

Questo progetto di un nuovo modo di filsoofiare Heidegegre l'ha solo enunciato o è anche pasato alla sua attuazione?

La psicoanlisi ha attuato proprio qeusto modo di filofare annunciato da heidegger e infatti lo psicoanlisat non pala  anome prorpio ma decifra la parola dell'incosncio univerale mettentoin chairo il disocrso unico: la paroal di Dio, la Necessità.

"Non esiste alcuan libertà: la libertà è uan favola, tuttavia se proprio vogliamo possimao chaimare libertà la coscienza della necessità."

(Friedrich Engels - che intuì l'esitenza di  uan dialettica presnte non solo nella storia coem sostenevano Hegel e Marx ma anche nella natura e che proprio alla sua morte nel 1895 la psicoanlisi chiamò dialettica dell'incoscio)

"Il simbolo si forgia nell'inconscio" (Silvia Monetfoschi)

Il simbolo cioè proprio ciò ceh ha messo in moto la nuova dialettica della storia.

Oggi però la storia dell'unvierso ha in progetto ma lì'ha anche già attuato, il dialogo oltre la dialettica e l'ha attuato un atle progetto proprio al capolinea della centenaria storia della psicoanalisi (1895-1987).

Resta nell'universo più solo la spazzatura della storia cioè la memoria della storia.

La materia (spazio-tempo-massa) infatti è solo memoria, solo tracce mnestiche che ad ogni ripetizione (acting out) sbiadiscono sempre più e infine scompaiono.

"Il finito proprio perchè finito non può finire mai ma può solo scomparire
tuttavia quando scomparirà
scomparirà in assoluto per non più ritornare" (Silvia Montefoschi)

Non si tratta però come alcuni ingenuamente interpretano, dell'oblio di qeusto o qeul ricordo particolare ma della trama che tesse tutti i ricordi, dell'albero stesso e non dei frutti, della pianta stessa e non dei fiori ovvero delle vere radici del nichilismo.
Ciò che scompare è quindi una logica, la vecchi logica della separazione evolutivamente obsoleta sostituita dalla nuova logica unitaria.

"Chi ricorda è costretto a ripetere" (Silvia Monetfoschi)

Materia è (verbo essere) solo memoria, niente altro che memoria




In conclusione cosa volevo dire?





καὶ τὸ φῶς ἐν τῇ σκοτίᾳ φαίνει

καὶ ἡ σκοτία αὐτὸ οὐ κατέλαβεν



(Giovanni Evangelista)




E adesso in riga: è finita la ricreazione.
Unò duè unò duè.

Thèrèse Martin ti amo
Thèrèse Martin ti amo
Thèrèse Martin ti amo
Thèrèse Martin ti amo
Thèrèse Martin ti amo
Thèrèse Martin ti amo