La storia a partire dalle particelle di materia e antimateria fino all'atomo
"La fisica tratta la prima visione che l'essere ha della sua dinamica evolutiva, in quanto ri-pensa nell'uomo le prime tappe della dinamica stessa, trattando così di energia, di frequenze, di particelle di materia e antimateria, sino alla formazione dell'atomo."
(Silvia Montefoschi, 2009, pag. 119)
Commentario
Giusto e infatti in analisi il paziente come da tradizione racconta all'analista la propria infanzia così come il paziente in analisi l'ha vissuta o crede di averla vissuta dato che un tale racconto è sempre infarcito di falsi ricordi, fantasie, equivoci, fatti reali ma su cui il paziente ci ha con il tempo ricamato sopra confondendo magari i fatti originari con le sue interpretazioni successive.
Una cosa è infatti la verità reale e un'altra cosa la verità storica tant'è che oggi le nuove correnti filosofiche cosiddette post-moderne snobbano come false o meglio pure "costruzioni" le cosiddette "grandi narrazioni" che siano bibliche, hegeliane o anche marxiste, trattate pertanto non più come verità ma appunto solo come narrazioni, racconti e in una parole favole.
Pensiamo ai cosiddetti "libri sacri" che in origine erano tramandati per via orale e non per iscritto e quindi come certi pettegolezzi di paese, mano a mano che si passano di bocca in bocca ognuno dei riceventi della "lettera" ci aggiunge qualcosa di suo e anche una volta tramandati attraverso gli scritti con l'invenzione della scrittura presso i sumeri e gli egizi, sappiamo che gli scribi, non essendo ancora inventata la stampa, facevano molteplici errori di scrittura e anche questi errori si tramandavano insieme ai racconti sacri o profani per cui alla fine si avevano varie versioni più o meno diverse dello stesso testo.
La stessa cosa accade in biologia con la molecola del DNA che nella trascrizione del codice genetico ogni tanto fa degli errori modificando così la forma vivente creando così per errore una nuova forma vivente che chiamiamo pertanto "mutante" ma che non è un vero e proprio errore in quanto sono proprio queste forme mutate che hanno fatto l'evoluzione e la storia della vita.
Del resto anche la specie umana è nata da un errore di trascrizione del DNA così invece di avere un nuova scimmia antropomorfa si è prodotta la specie umana anche se taluni hanno avanzato l'ipotesi di una intenzionale operazione di ingegneria genetica e anche questa è una ipotesi suffragata da una accelerazione esponenziale e improvvisa dell'evoluzione della specie umana. Tesi quest'ultima avanzata sotto il nome di "ipotesi degli antichi astronauti".
Comunque siano andati i fatti nella realtà reale che non esiste stante che come insegna anche la "programmazione neuro-linguistica" o PNL: la mappa del territorio coincide con il territorio stesso.
Per ultimo ancora diciamo: cosa ci ha insegnato il grande filologo, grecista e latinista? L'ermeneuta di fine ottocento?
Non ci ha forse avvertito Friedrich Nietzsche pensatore del tramonto della vecchia specie umana e dell'alba di una nuova forma vivente più evoluta ancora, che non esiste alcun testo ma solo interpretazioni e interpretazioni di interpretazioni? E quindi non fatti ma solo interpretazioni?
Ma se allora tutto è interpretazione che cosa è la realtà?
E' il pensiero la realtà e il pensiero è il Dio
il Dio Vivente, l'infinito pensante
la relazione che era in principio
che era
che è
e che sempre sarà
l'immortale
l'infinitamente vivente
l'Uno-Duale.
C'è una forza nell'universo che è presente fin dall'inizio dei tempi della sua storia ovvero già con l'evento Big Bang e che chiamiamo "entropia" e che una volta giunta questa storia a manifestarsi nella storia del pensiero umano abbiamo dato a questa forza presente in natura anche un nome nuovo, quello di "nichilismo" ma che è sempre la stessa forza che abbiamo chiamato "entropia" ovvero un precipitare della forma e quindi dell'ordine nel disordine energetico.
Rappresentato così può veramente far apparire l'entropia e il nichilismo come lo si voglia chiamare come veramente una forza di disordine dell'ordine ma in verità è anch'esso un ordine ma un ordine vecchio che avendo fatto il suo tempo cessa di essere une vero ordine, un ordine ancora vivente per cui dapprima si limita a stagnare e poi con il tempo marcisce.
Dovremmo quindi più propriamente parlare di "ordine vecchio" e "ordine nuovo".
Il principio di opposizione
Il "principio satanico" (da non confondere con la figura del "diavolo" o "seduttore") è invece proprio un ordine anch'esso ma un ordine che avendo fatto il suo tempo si contrappone a un ordine nuovo: trattasi quindi di un ordine che volge al tramonto e che non ha più altro da dire se non "non voglio morire, non voglio morire" e ancora "roba mia" cioè "conoscenza mia" "vientene via con me".
A satana, che salvo smentita non è una persona ma solo una forza presente in natura che gli astrofici e i filosofi conoscono bene sotto il nome di "entropia" e "nichilismo", per dirla in breve "non piacciono le cose storte", "si è sempre fatto così e così si deve continuare a fare", insomma Satana è un pigrone, non ama pensare e proprio perchè non ama pensare perchè costa fatica riflettere è necessariamente anche un amante delle convenzioni.
Lo scetticismo dell'empirista radicale David Hume
Amante delle convenzioni ma soprattutto di quella convenzione (David Hume c'è la spiegato e insegnato) che sono causa/effetto, prima/dopo e che invece fondano il pensiero cosiddetto scientifico ma che più che scientifico è utilitaristico in quanto ha fatto la fortuna dello sviluppo tecnologico.
Principio di causalità e principio di sincronicità
Non ci sarebbe nulla di male nell'utilitarismo e nel pragmatismo a parte questa pretesa di scientificità fuori luogo, ovvero questa pretesa di verità che invece è solo una usurpazione come invece ci hanno insegnato anche più recentemente il fisico quantistico Wolfgang Pauli e lo psicoanalista Carl Gustav Jung con la loro opera sul Principio di Sincronicità.
Scienza vera e tecnica
Una obiezione possibile dei fautori della coppia scienza-tecnica potrebbe essere: "ma allora se questa scienza non è la vera scienza come si spiegherebbe lo sviluppo tecnologico?".
Werner Heisemberg
Il fisico quantistico Werner Heisemberg ci ha spiegato che l'osservatore modifica nel senso che condiziona l'oggetto osservato ovvero l'esperimento in quanto è anch'esso implicato nell'esperimento e non può considerarsi un elemento neutro rispetto all'evento esperienziale.
Cosa rilevabile anche quando qualcuno che accusa un disagio esistenziale entra nello studio medico di uno psichiatra ancora sano sia pur disagiato e ne esce malato e etichettato e stigmatizzato "nevrotico" o "psicotico" e comunque oggettivato con tanto di ricetta medica di psicofarmaci.
Questo principio di Heinsemberg ci fa inoltre pensare anche a una delle correnti del femminismo più contemporaneo che va sotto il nome di "filosofia della differenza sessuale" che ritiene che il concetto di Uno presente nella storia della filosofia, concetto che si pretende neutro è in verità una mistificazione "maschilista". Non è un caso infatti che nella psicoanalisi di Silvia Montefoschi si parli invece non di scienza dell'uno ma di scienza dell'uno-vero dando al concetto di uno-vero il significato di uno-duale.
La cura
Che cosa ci vuole insegnare questo esempio?
Che l'oggetto obbedisce al soggetto, il padrone infatti si prende cura del suo schiavo e insomma trattasi sempre dei vari gradi ma sempre dalla notoria "sindrome di Stoccolma".
Noi parliamo di interdipendenza come altro di una relazione intersoggettiva ma parliamoci chiaro senza girarci intorno, che cos'è alla fin fine l'interdipendenza se non sado-masochismo?
Sado-masochismo che si può manifestare a vari stadi a partire dallo stadio blando fino a quello feroce e anche ferocissimo
La preistoria dell'essere è proprio il sado-masochismo che altri chiamano "amore" e infatti è amore, non dicono sbagliato, dato che l'oggetto pur di stare con il soggetto si farebbe fare qualsiasi cosa anche uccidere come accade veramente nella realtà in situazioni che sono venute maturando in interdipendenza feroce dato che l'interdipendenza è come una droga che dando assuefazione richiede una sempre maggior dose per produrre lo stesso effetto di piacere.
Questo vale anche per il padrone dato che anche il padrone ama il suo schiavo perchè a sua volta ne dipende quale schiavo dello chiavo.
Lo schiavo in effetti non esiste e se esiste, esiste grazie al suo padrone che lo fa essere perchè lo schiavo viene a sapere di sè grazie al padrone e senza il quale non saprebbe di sè.
Questo ci spiega la grande verità espressa nell'Amleto di Shespire:
"Essere o non essere: questo è il problema".
E tutto il sapere ma proprio tutto si riassume in questa massima del grande drammaturgo inglese sull'Essere che ha il potere di spiegare non solo la storia umana ma l'intera storia anche non-umana.
Essere sempre più essere: è questa infatti la direzione dell'essere.
Memoria e Ripetizione "Chi ricorda è costretto a ripetere" (Silvia Montefoschi)
All'Automaton, così chiamato dagli antichi greci ma che è quell'Essere che i cristiani chiamano Divina Provvidenza e gli psicoanalisti e i fisici quantistici "Principio di Sincronicità", si vede che ama dare dei soprannomi nel suo linguaggio onirico che gli è proprio.
Così ha soprannominato "la figlia di Hegel" la biologa e psicoanalista Silvia Montefocshi e me invece mi ha soprannominato "innamorato dalla nascita".
Ma cosa vuole dire ciò? Forse che io sono innamorato dalla nascita della figlia di Hegel?
Una tale ermeneutica del dirsi dell'Essere nel linguaggio onirico non può reggere visto che io invece sto con una bergsoniana.
Con queste parole infatti il grande filosofo evoluzionista Henri Bergson conterraneo della mia amica intima definì Thérèse Martin: "La perfetta eroina bergsoniana".
Thérèse Martin era una cattolica e il filosofo intuizionista volle da ebreo che era convertirsi al cattolicesimo ma se non mise in atto questo suo proposito fu solo perchè proprio in quegli anni della sua decisione iniziò la grande persecuzione nazista degli ebrei così per solidarietà ai suoi vecchi correligionari non ne fece nulla ma il filosofo ormai aveva deciso che il rabbino di Nazareth era proprio lui il messia che il popolo di Israele attendeva.
Io invece attendevo la mistica e cicala di Alençon fin dalla mia nascita.
Questa è una delle più belle canzoni che abbia mai ascoltato soprattutto per il ritornello che dire che è bello è poco e infatti è bellissimo. Il fatto è che io capisco il francese ma l'inglese così e così sicchè avevo in particolare inteso il titolo "My life is good" nel senso serioso del termine.
Adesso però ne ho ascoltato una versione dal vivo e mi sono accorto che il pubblico invece ride quando dice "my life is good" anche se io ancora adesso non capisco che c'è da ridere.
Vuole dire che mi studierò meglio l'inglese in modo da non incorrere in altre gaffe, nel frattempo pubblico anche l'altra versione dal vivo.
In effetti la mia vita non è che sia proprio bella anzi è bruttissima ma malgrado ciò è anche bella.
Un giorno dissi a Silvia:
"Silvia comunque noi siamo felici."
Silvia sobbalzò:
"Nooooooooooooooooooooooooo! Io non sono per niente felice."
meravigliato di questa sua reazione così violenta cercai di mitigare la mia affermazione:
"Va bhe Silvia, intendevo dire che malgrado tutto c'è un sottofondo di felicità che non ci abbandona mai malgrado le tristi vicissitudini della contro-rivoluzione."
Ma non ci fu niente da fare: lei voleva che si dicesse che non eravamo affatto felici e in un certo senso è proprio vero e infatti certe volte m trovo a dirle a Thérèse:
"Teresina amica mia io vivo all'inferno ma tu poverina con la tubercolosi e nessuno che ti capiva tanto che nemmeno tu ti capivi, tu hai vissuto in un super-inferno. Ma come hai fatto a resistere?! Come hai fatto?!"
E infatti Teresina ad un certo momento del suo calvario chiese alla altre monache del monastero di spostare lontano il comodino che si trovava vicino al suo letto dove erano conservate le medicine poichè era spesso tentata di volerla fare finita con questo suo doppio tormento nella carne (la tubercolosi) e nello spirito (la tentazione ateo-materialistica).
"Oh amica se io fossi vissuto alla fine dell'800 tu non ti saresti sentita sola e a me che invece i malati mi fanno schifo, tu invece non mi avresti fatto schifo e questo anche se sputavi sangue."
Io non c'ero nell'800 ma Lei c'è nel 2000 e così fa in modo che io non mi senta mai solo e non mi lascia mai.
"Grazie amica, io starò sempre con te, sempre sempre sempre e non ti lascerò mai mai e poi mai fino alla morte. Non sarò da meno di te, stanne certa. Io scherzo, scherzo, scherzo ma con Dio-Donna non scherzo affatto perchè con le persone serie, veramente serie e non serie solo a parole, con queste bisogna essere seri. Tu sei seria amica mia solo tu sei seria."
In questa foto scattata alla fine del 1800 si vede TM allora maestra delle novizie con la clessidra che misura il tempo finito (Thèrèse aveva molto riflettuto, proprio come Agostino prima e poi Bergson sulla realtà del tempo e non ha mai creduto all'esistenza reale del tempo), attorniata dalle sue quattro allieve con il velo bianco.
Alla sua destra seduta la sua allieva prediletta, la parigina Marie Luise Castel (poi suor Maria della Trinità) detta "la monella" che stava a Thérèse come Giovanni stava a Gesù.
Thérèse siccome era maschio pur essendo donna trattava le altre donne anch'esse come fossero un maschio e se ne fotteva altamente della divisione del lavoro che è proprio al sistema schiavistico mercantile-capitalistico sado-masochista.
"Onore a te combattente Thérèse Martin! Sempre con te. Lo giuro."
Thérèse morì attorniata nel suo letto di morte dalle sue tre sorelle carnali Pauline, Marie e Celine che Lei chiamò prima di morire così:
"Pietro, Giacomo, Giovanni."
Segno evidente che Thèrèse ormai alla sera della sua vita terrena si era totalmente identificata con Gesù.
Chi era dunque Thèrèse?
Era Gesù stesso: Gesù-Donna.
“[...] ciò che chiude l’universo è proprio la
dimensione materiale dello stesso quale oggettualizzazione che la tensione
conoscitiva dell’essere, ovvero il pensiero, compie di se stesso nel fermare il
suo perenne movimento nella visione di sé, quale oggetto, posto fuori di sé
quale soggetto.
L’apertura dell’universo, sta allora nella sua
smaterializzazione.
Già secondo la teoria della fisica attuale, la materia
viene a coincidere con l’aspetto discreto dell’essere
e l’energia con l’aspetto continuo dello stesso, essendo la particella dotata
di massa e con essa la materia il punto momento nel quale viene fermata
dall’osservatore la continuità del movimento ondulatorio dell’energia.
Ma, essendo l’essere
uno, l’osservatore non può essere altro dall’essere
che egli osserva sicché, chi ferma nell’oggetto particolare della sua
osservazione, che rende pertanto materiale il movimento ondulatorio
dell’energia, è l’energia stessa che riflette su se stessa attraverso l’occhio
dell’uomo. E poiché la prima forma di energia che ha messo in movimento
l’evoluzione dell’universo a partire dal punto singolare è la tensione conoscitiva
dell’essere, si può ben pensare che è stata questa prima forma di
energia, che si può ben riconoscere nella dinamica riflessiva del pensiero, che
riflettendo su se stessa si è fermata nel riflesso in cui ha preso conoscenza
di sé nell’aspetto materiale dell’esistente.
Processo questo che ha dato nascita a tutte le forme
esistenti prima del soggetto umano e che si ripete nel soggetto umano il quale,
per sapere di sé come soggetto pensante, ferma se stesso, quale dinamica del
pensiero, nel suo primo oggetto pensato che è il suo corpo materiale.”
Questa è la mia lettura sulla falsa riga del "Mosè e il monoteismo" di Sigmund Freud ma con questo non intendo negare anche la verosimiglianza dell' "ipotesi degli antichi astronauti" che comunque in quanto ipotesi dell'ingegneria genetica dovrebbe situarsi minimo a 100 mila anni fa ma qui si parla invece di soli 3500 anni fa e anche meno, in ogni caso la ricerca storica continua.
1. Monoteismo concretista del Dio Sole intuito dalla coppia regale: il faraone Ackenaton e la regina Nefertiti.
2. Monoteismo più astratto di Mosè: "Io sono ciò che sarò".il Dio dei nomadi e dei senza territorio.
- forse il divenire? (il logos di Eraclito di Efeso)
- l'incarnazione del divenire o Messia quale nuovo Mosè
(il logos di Giovanni vescovo di Efeso l'ebreo-greco)
3. L'intuizione trinitaria, la nuova immagine di Dio del giudeo-cristianesimo.
4. L'esodo dalla dialettica al dialogo oltre la dialettica del movimento psicoanalitico che conduce dall'Uno all'Uno vero che è solo un Uno-Duale.
LA NUOVA ISRAELE
La centenaria storia della psicoanalisi è paragonabile quindi al passaggio del popolo psicoanalitico dalla terra di schiavitù attraverso il Mar Rosso verso la Città di Dio.
Il mare si è aperto: isteria da una parte e ossessività dall'altra, così tra Scilla e Cariddi attraverso una via di mezzo per funamboli, il popolo della psicoanalisi erede della tradizione giudeo-cristiana è approdato infine nella Nuova Israele che non è di questo mondo essendo questo mondo (l'Egitto della psicoanalisi) il mondo della dialettica sado-masochista servo-padrone (Hegel).
Sigmund Freud nuovo Mosé e l'ultimo esodo del vero popolo eletto Lo scenario storico attuale: la nuova casa è pronta, manca solo il trasloco. Il trasloco cioè l'esodo. "Abbandonare l'anima e poi abbandonare anche il corpo" (Silvia Montefoschi) L'anima cioè lo psichismo. Con
quale esempio che sia veramente esemplificativo, possiamo illustrare lo
scenario storico attuale della fine dei tempi?
Dissi
a Silvia (Silvia Montefoschi biologa e psicoanalista) se potevano servire a qualcosa le attuali
sofferenze, dolori e patimenti a cui ancora siamo sottoposti in questa
apparentemente interminabile valle di lacrime.
Ma
lei mi disse che non servivano proprio a niente ma che ormai tutto era pura
consumazione, evolutivamente parlando, del già vecchio e obsoleto sistema
conoscitivo umano e della logica di separazione che sta a fondamento
dell’intero edificio universale.
E’
proprio così: tutta la storia precedente, tutta ma proprio tutta, è servita per
costruire la nuova casa dei nuovi umani, i mutanti, la nuova casa dell’umanità.
Con
la nascita di GiovanniSilvia o il parto di GiovanniSilvia da parte della storia
della natura, la nuova casa, l’Oltre (da non confondersi con l’Aldilà che è
anch’esso la vecchia casa) è pronta già fin dal 1987 ma adesso addirittura con
tutte le rifiniture, quindi ultra-pronta.
Cosa
manca allora?
Manca
solo il trasloco dei nuovi umani dalla vecchia casa (l’Aldiquà ma anche
l’Aldilà) nella nuova casa della vera specie umana, i fondatori del vero Regno
(specificamente) Umano: l’Oltre che è Oltre lo spazio-tempo e quindi anche
oltre la storia.
Cos’è
l’Oltre?
E’
una nuova identità: una identità puramente relazionale oltre ogni versione
della vecchia identità ancora storica. Ecco perchè chiamiamo questo ultimo
tratto del “processo di individuazione universale” anche con il nome di
“processo di spersonalizzazione”.
Questo
processo di spersonalizzazione tuttavia non conduce a non avere alcuna identità
e quindi a divenire schizofrenici poichè come Silvia (la biologa e
psicoanalista) afferma:
“Il massimo di spersonalizzazione coincide con il
massimo di personalizzazione.”
In
questo articolo abbiamo scritto “Silvia” intendendo Silvia Montefoschi ma in
verità si tratta di GiovanniSilvia poichè il nome “Silvia” non rimanda a un
singolo individuo ma al nuovo individuo duale, rimanda cioè a una relazione:
no, non è una coppia ( di coppie c’è nè solo una ed è la vecchia coppia) ma è
proprio una persona ma questa nuova persona ossia questo primo esemplare della
nuova umanità in verità sono due persone saldamente unite ma irreversibilmente
distinte, il che significa che sono a prova di simbiosi, vale a dire che in
nessun modo possono confondersi poichè Giovanni sa di essere solo Giovanni pur
essendo anche Silvia e Silvia anche lei sa di essere solo Silvia pur essendo
una sola persona con Giovanni.
Vi
ricordate i vecchi psichiatri ma anche i vecchi scienziati come pensavano?
Loro
facevano i loro esperimenti con gli oggetti di esperimento senza minimamente
coinvolgersi e senza minimamente sospettare che proiettavano il loro sistema
conoscitivo ossia loro stessi, fuori di sè: non erano mica l’oggetto loro! No,
loro erano sempre il soggetto e gli altri che fossero atomi, batteri o umani
sempre oggetti di conoscenza rimanevano, oggetti del loro sapere e tuttavia da
questo sapere oggettivante a furia di accumularsi sono nati GiovanniSilvia i
due soggetti che sanno che fuori non c’è niente se non di nuovo loro e la loro
storia evolutiva universale.
Fine
del transfert, dissoluzione della dinamica della proiezione e dunque termine
della psicoanalisi universale e tuttavia l’evoluzione continua.
La
natura dopo aver prodotto la specie umana ha bloccato l’evoluzione delle altre
specie inferiori e tuttavia l’evoluzione è continuata ma solo come evoluzione
della sola specie umana. Ugualmente dopo la nascita di GiovanniSilvia la natura
blocca l’evoluzione della vecchia specie umana e tuttavia l’evoluzione continua
ma solo come evoluzione di GiovanniSilvia.
Tuttavia
con GiovanniSilvia intendiamo non solo il prototipo ma anche tutti i mutanti
che sono anch’essi GiovanniSilvia pur senza saperlo ancora oppure sapendolo ma senza avere ancora stabilizzato il livello riflessivo del SSR.
La
loro morte corporea sarà il trasloco nella nuova casa: non l’Aldilà dove c’è
ancora a farla da padrone la vecchia dinamica conoscitiva basata sul transfert
ossia lo spazio-tempo ma l’Oltre ossia oltre l’universo poichè come la fisica
quantistica ci ha insegnato, la massa, sia la massa materiale (corporea:
minerale, vegetale e animale ossia la litosfera e la biosfera), sia la massa
immateriale (la noosfera) altro non è che spazio-tempo dato che adesso sempre
grazie alla fisica quantistica sappiamo che lo spazio altro non è che ciò che
separa l’informazione del soggetto per giungere all’altro soggetto e parimenti
il tempo altro non è che il tempo che l’informazione ci mette a percorrere lo
spazio che separa i due soggetti.
In
GiovanniSilvia l’informazione tra l’uno e l’altro del Logos viaggia a una
velocità superluminale in quanto è istantanea: ciò che pensa Giovanni è ciò che
pensa Silvia e viceversa essendo una sola persona anche se distinti ma non
separati.
La nuova umanità maschile e la nuova umanità femminile non stanno più in una relazione dialettica ma in una nuova relazione puramente dialogica: in una relazione dialettica ci sta solo la vecchia umanità d'altri tempi, l'umanità preistorica.
Nel
nuovo mondo il maschio e la femmina sono infatti l’uno per l’altro degli Dei anzi il vero Dio: coloro
che erano, che sono e che sempre saranno la vita alla più alta potenza.
Allora
qual’è il vero nome di Dio tanto ricercato e studiato dai cabalisti?
No,
non è amore ma RELAZIONE.
L’amore,
insegnava Freud, è uno stato morboso della psiche, la relazione invece è oltre
lo psichismo ossia oltre l’anima, la relazione è invece lo spirito, la vera
lucidità del soggetto conoscente che sa che fuori di sè c’è sempre Lui e che
quindi questo Lui non è solo un Lui ma è anche Lei.
Ecco
perchè diciamo che la psicoanalisi quale scienza delle scienze ossia la scienza
della relazione è anche teologia e la vera religione.
Questo
non significa che le altre religioni sono religioni false: forse che Hegel
affermando che l’hegelismo era la vera filosofia tacciava come false le altre
filosofie?!
Tutto
è vero poichè verità è solo un divenire verità.
E
così come verità è solo un divenire verità, ugualmente unità è solo un divenire
unità.
“Vero
è solo l’Intero” (Hegel)
“E
infine diverremo ciò che siamo sempre stati” (Silvia Montefoschi)
Cos’è
allora la psicoanalisi?
E’
la nuova e ultima rivoluzione scientifica poichè la psicoanalisi
fondamentalmente è una nuova epistemologia ma proprio per questo è anche
l’Apocalisse.
Con
l’irruzione del metodo di pensiero psicoanalitico che è una psicologia del
transfert si chiude il sipario sul teatro del mondo e la vecchia specie umana
smette di dare uno spettacolo ormai indecente, così dal pensiero come
rappresentazione si passa al pensiero come azione immediata.
La
psicoanalisi in definitiva è l’Apocalisse proprio perchè pone termine alla
preistoria del Logos.
Finisce
così la vita nell’uni-verso ma questa fine è anche un nuovo inizio, l’inizio
della vita del Pensiero come Pensiero Puro ossia Pura Relazione.
“Ecce
Homo” dunque ma anche “Ecce Donna”: il vero uomo e la vera donna, gli Dei
sempre uniti a prova di separazione ma anche sempre distinti a prova di
simbiosi.
Ma
allora cosa era la vecchia coppia?
Erano una semplice società di mutuo soccorso e tuttavia se
vogliamo essere coerentemente evoluzionisti dobbiamo riconoscere che quella
vecchia coppia è stata necessaria all’evoluzione della vita fino a riconoscersi
come vita del Puro Pensiero poichè l’evoluzione procede step by step e ogni
step è necessario poichè la libertà non esiste e anzi è proprio questa malsana
idea di libertà alla radice delle tragedie umane ma esiste solo la necessità
inerente alla storia del lavoro quali necessari step by step del processo
produttivo.
Onore
dunque ad Adamo ed Eva nostri genitori.
Ma
sono veramente i nostri veri genitori?
Mha!
La più moderna biologia a differenza della prima biologia non dice più che gli
esseri umani derivano dalle scimmie ma che gli esseri umani sono solo nati (
per un evento apparentemente miracolistico dovuto al Principio di
Sincronicità?) all’interno di un ambiente scimmiesco: nascere tra le scimmie è
quindi cosa ben diversa dal dire che si è nati dalle scimmie. L’evento
rivoluzionario della mutazione evidentemente non può che avvenire in un
ambiente, un humus.
Se
è così allora i nostri veri genitori, di noi mutanti, non sono Adamo e Eva ma
lo Spirito stesso.
Figli
dello Spirito ma anche figli dell’esplosione delle stelle Supernovae senza le
quali non ci sarebbero nell’universo quegli atomi pesanti necessari a produrre
anche la specie umana: non c’è contraddizione.
E
così come dalla morte delle stelle supernovae nasce la nuova vita
animale-umana, ugualmente dalla morte della vita animale-umana nasce la nuova
vita dei gemelli.
“Il Dio, maschio e femmina li fece, a sua immagine e
somiglianza.” (Libro della genesi - Bibbia ebraica)