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L'Automaton nella vita umana gestisce e amministra la vita tutta



PRESENTAZIONE: Questo articolo è una bomba da far tremare gli edifici dell'universo.
Verrebbe proprio da presentarlo alla vecchia maniera ottocentesca come ai tempi delle prime rivolte contro gli effetti collaterali della prima rivoluzione industriale anche se noi, non essendo particolarmente legati alla nostra pellaccia, pur non essendo contro il progresso preferiamo dichiararci evoluzionisti e assolutamente non progressisti: l'evoluzione infatti è più del progresso. Anche altri sono contro il progresso ma a differenza di noi il motivo per cui non amano il progresso è che invece amano la vita pacifica: noi invece amiamo l'evoluzione anche a costo della morte:

Siam pronti alla morte sì
ma non per la patria
ma solo per Dio.
Dio è più della patria
Dio è il Pensiero Vivente
il Pensiero Vivente
che viene da lontano e lontano va
che tutto attraversa
che tutto assolve
tutto risolve
e infine tutto dissolve"

Uno spettro si aggira per l'universo
è lo spettro del dialogo oltre la dialettica

i filistei del sistema uomo
maschi o femmine che siano
sono atterriti e spaventati da un simile sconvolgimento della quiete pubblica
non sanno come difendersi
e scappano chi a destra chi a sinistra
in un si salvi chi può
ma non c'è più scampo
è proprio il pavimento questa volta che non c'è più
questa non è una rivoluzione come le altre
questa è l'ultima rivoluzione
ed è il pavimento che non c'è più.

Potrebbero scappare dal tetto
questo si
perchè dal tetto solo si potrebbe vedere il disegno del labirinto
ma non hanno le ali.

Come ai tempi ormai lontani del coronavirus
non si sono premuniti per tempo
non ci hanno pensato
così vivevano di memoria
ignari che oltre alla memoria
la vita è fatta anche di eccezioni.

Poveri loro
che cosa si inventeranno adesso
per superare un tale terremoto dei loro schemi mentali che se ne vanno in frantumi?
Protocolli cosiddetti scientifici supercollaudati questo sì
ma ormai inservibili.
Che potranno fare
che potranno ancora fare
visto che loro amano fare, fare, fare
nel nuovo scenario apocalittico?

Una bella rissa?
Una rissa mondiale?

SOMMARIO: dai vecchi cinque sensi come strumenti di orientamento nel discorso di verità al nuovo sesto senso del pensiero che percepisce il pensiero come realtà concreta e vivente




L'Automaton nella vita umana gestisce e amministra la vita tutta 

Noi pensiamo che si debba gestire la vita, la vita sociale, la vita umana ma l'Automaton gestisce nella vita umana tutta la vita.
Noi siamo il pensiero, la parola della vita tutta.
Noi crediamo di pensare in nome nostro ma in noi è la vita tutta, la vita tutta che pensa in noi.
Le galassie pensano ma non parlano.
Le stelle pensano ma non parlano.
Le piante pensano ma non parlano.
Gli animali pensano ma non parlano.
Eppure tutte queste forme della vita cioè forme del pensiero divenute statiche, cioè fermatasi in forme concluse, pensano invece e parlano in noi.
Siamo noi che gli doniamo non tanto il pensiero quanto piuttosto gli doniamo la parola.
Tutte queste forme del pensiero  e i noi che proseguono a pensare quel pensiero che in loro si interrompe.



Gli animali pensano
Gli esseri umani oltre a pensare sanno di pensare.
La nuova e vera umanità invece rispetto a queste precedenti forme del pensiero non solo pensano come gli animali, non solo oltre a pensare sanno anche di pensare proprio come la vecchia umanità dalla soggettività ancora individuale ma sanno anche di essere solo il pensiero e niente altro che il pensiero stesso che loro incarnano e che incarnano non nel senso di consustanziali al Dio ma nel senso di identici al Dio che è più che sostanziali: di une nuova  identità si tratta quindi, di una identità non più individuale.



Il processo di umanizzazione ossia il pensiero in difesa della forma umana che ci ha condotto dalla vita nelle caverne alla vita nelle grandi metropoli è terminato definitivamente ed è iniziato il processo di transumanizzazione e mentre le galassie, le stelle, le piante e gli animali sono funzionali alla forma umana, ed è per questo che le vecchie forme del pensiero persistono ancora, cessano invece di essere funzionali alla nuova e vera umanità che vive più solo di relazione, dell'unica relazione tra Dio e l'Altro Dio consapevoli di essere i due aspetti dell'unico Dio Vivente che è il Pensiero quale infinitamente pensante.






Si dice che l'amore è l'amore per gli altri.
Non esiste altro ALTRO che la DONNA che è Dio ma la donna umana non è la donna vera: crediamo che questa sia la donna vera cioè la donna dio ma questa è solo il riflesso del suo riflesso di sè fuori di sè come altro da sè.
La donna vera non sta fuori, fuori c'è solo la donna preistorica, l'animale umano declinato al femminile.
Ma che cos'è l'animale umano declinato al femminile?
Altro non è che il passato evolutivo, la storia della Donna Dio.
L'uomo è una cosa, la donna è un'altra cosa, ma l'uomo e la donna uniti sono tutta un'altra cosa ancora, si tratta di un vero salto di qualità come insegnano le scienze biologiche: "Un organismo vivente non è la somma delle sue parti."
In questo senso un uomo+ una donna non fanno una coppia ma Dio stesso.
Un uomo solo è un dio declassato ossia solo in potenza.
Una donna sola anch'essa è un dio declassato ossia solo in potenza.

Dalle particelle instabili di materia-antimateria
 alle particelle stabili polarizzate positive-negative
fino al monopolo-dipolare dall'identità stabilissima cioè i gemelli.


Se sappiamo tutte queste cose.
Se siamo arrivati a capire tutte queste cose, lo dobbiamo principalmente al lavoro di Giovanni Evangelista che ha posto le basi teoriche con la sua concezione dell'archè, concezione che a sua volta lui deve in parte agli ebrei eterodossi della comune ebraica nata intorno ai rabbini madre e figlio Myriam-Jeschua di Nazareth e in parte ai greci.
Lavoro questo che ha attraversato tutta la storia del pensiero in questi ultimi duemila anni più o meno esotericamente o essotericamente per riemergere in tutta la sua potenza nel 1895 con il lavoro di Sigmund Freud e della storia centenaria della psicoanalisi sul transfert e la proiezione che ci ha liberato sia dalle filosofie non evoluzioniste, sia dal buonismo.
L'evoluzione non vuole farci divenire buoni ma è come una scuola per un divenire Dio.
Solo Dio è veramente buono mentre gli altri vogliono solo difendere il proprio orticello ma chi vuole difendere il proprio orticello è sempre un guerrafondaio più o meno in incognito.
Siccome però sono tanti quelli che vogliono difendere il proprio orticello ossia che non vogliono pensare perchè non credono che la vita è solo il pensiero, vengono in contrasto tra di loro dandosele di SANTA RAGIONE ossia l'AUTOMATON li costringe a pensare anche se non vogliono pensare ma vogliono solo difendere il proprio orticello e anche se si mette un coperchio sulla pentola che ribolle noi sappiamo che il diavolo fa le pentole ma non i coperchi.
L'unico coperchio possibile è la conclusione NATURALE della guerra con la nascita della nuova e vera umanità.
Noi comunque non siamo come Gabriele d'Annunzio e i futuristi che enunciavano "Viva la guerra, igiene dell'umanità, viva il movimento, la velocità" dopodiche si immergevano nel dissidio.
Noi no siamo dialettici ma dialogici dunque non dobbiamo immergersi nel dissidio anche se questo ci coinvolge ma dobbiamo sottrarcisi tramite la fuga, l'esodo dall'universo.
Intendiamoci, non facciamoci illusioni: dal palazzo dello sport, come diceva un sogno e quindi nel linguaggio onirico, dal palazzo dello sport si può fuggire solo attraverso il tetto, in verticale.
Tutti verranno coinvolti e solo coloro che avranno iniziato a scappare già per tempo verso i confini estremi dell'universo forse, forse riusciranno a non essere coinvolti dalla grande esplosione che PROIETTERA' I SUOI F R A M M ENTI fin agli estremi confini dell'universo.
Poi ci sarà il silenzio.
E sarà un nuovo inizio.
Ma non lo stesso inizio poichè sarà solo la vita di Dio, la relazione pura, il pensiero puro.
La fine della dinamica proiezione-rimozione ossia la fine dei tre regni ancora materiali.
Dalla mediazione alla nuova immediatezza: l'immediatezza riflessiva o nuova spontaneità allorchè si sarà consumata ogni residuo di fantasia simbiotica.
Il due è due, irreversibilmente due dopo il peccato originale ma questo due è uno anzi è il vero uno e non il falso uno prodotto dalla coppia soggetto-oggetto.
La storia dell'universo? Dallo pseudo-uno cantato da quei (censura!) e tossicodipendenti dei cantanti e poeti al vero uno cantato da Freud, Jung e tutti gli altri ultimi rivoluzionari.


  • Gli animali pensano
  • Gli esseri umani oltre a pensare sanno di pensare
  • La nuova e vera umanità pensano, sanno di pensare ma soprattutto ripongono la loro intera identità nel sapere di essere solo la persona del Pensiero stesso

Nessuno vuole negare che anche l'individuo singolare e la sua proprietà incluso lo spirito di competizione abbiano svolto una funzione evolutiva ma oggi lo scenario storico è cambiato e si può, per la prima volta nella storia  si può voltare pagina e cambiare musica. Oggi è in atto underground un processo di disappropriazione che è anche un processo di spersonalizzazione che darà nascita al vero individuo, l'unico individuo che pur avendo tanti nomi sarà sempre l'unico individuo,  che è l'intero perchè l'intero o è Due pur essendo Uno oppure non è l'intero vero.

Di sintesi in sintesi


  1. IN PRINCIPIO ERA L'INTENZIONE
  2. l'intenzione si attua e nasce simultaneamente sia l'Uno che il Due (SINGOLARITA' ORIGINARIA)
  3. segue l'evento BIG BANG della grande frammentazione (rimozione e nascita dell'inconscio universale)
  4. inizia il processo di sintetizzazione (dialettica dello spirito hegeliana nel noumenico e dialettica della natura engelsiana nel fenomenico) che è anche un processo di soggettivazione progressiva che frena soltanto ma non cambia la direzione esplosiva e espansiva dell'uni-verso: REAZIONE TERMONUCLEARE
  5. SINTESI MOLECOLARE
  6. SESSUALITA'
  7. COMUNICAZIONE (con la nascita della specie umana ovvero del primo simbolo che dà avvio al processo di simbolizzazione progressiva e quindi alla dialettica della storia la direzione esplosiva ed espansiva dell'universo non solo viene frenata ma viene addirittura invertita in senso implosivo)
  8. NUOVA PERCEZIONE (il nuovo sesto senso del pensiero che percepisce il pensiero come realtà concreta e vivente) - Infatti dopo Hegel e dopo il dopo Hegel (soprattutto la critica esistenzialista (da Marx Stirner a Kierkeggard e Nietzsche: critica all'hegelismo e al marxismo che è anch'esso una versione dell'hegelismo, in difesa invece delle ragioni dell'individuo e dopo anche la critica al pensiero forte svolta dal post moderno e dal cosiddetto pensiero debole alle grandi narrazioni come reazione salutare ai padroni del pensiero e ai totalitarismi) inizia con Sigmund Freud e la storia della psicoanalisi l'ultimo brano della storia dell'universo e il suo sprint finale della dialettica unitaria verso il dialogo oltre la dialettica ma Marx non può più muovere alla psicoanalisi lo stesso rimprovero da egli mosse a Hegel con le sue famose "Tesi su Feurebach" dove diceva "i filosofi finora hanno solo interpretato il mondo in modi diversi ma si tratta invece non di interpretarlo ma di trasformarlo" dato che la psicoanalisi è si teoria, la teoria del transfert, rimozione, ritorno del rimosso ma è anche prassi, una prassi che ha comunque fatto tesoro della lezione nietzschiana proprio sull'interpretazione:

"Non esiste affatto un testo ma solo interpretazioni e interpretazioni di interpretazioni" 
(Friedrich Nietzsche)

Dalla preistoria dell'Essere all'Essere Vero



Chiaro no il discorso?!
Dal vecchio archetipo obsoleto dell'eroe malato di protagonismo nella storia (il cristo in croce)
al nuovo archetipo dell'ultima coniunctio tra l'aspetto maschile e l'aspetto femminile dell'unico Dio Vivente, il Pensiero inteso come l'Infinitamente Pensante.

La questione energetica: entropia e nichilismo

C'è una forza nell'universo che è presente fin dall'inizio dei tempi della sua storia ovvero già con l'evento Big Bang e che chiamiamo "entropia" e che una volta giunta questa storia a manifestarsi nella storia del pensiero umano abbiamo dato a questa forza presente in natura anche un nome nuovo, quello di "nichilismo" ma che è sempre la stessa forza che abbiamo chiamato "entropia" ovvero un precipitare della forma e quindi dell'ordine nel disordine energetico.


Rappresentato così può veramente far apparire l'entropia e il nichilismo come lo si voglia chiamare come veramente una forza di disordine dell'ordine ma in verità è anch'esso un ordine ma un ordine vecchio che avendo fatto il suo tempo cessa di essere une vero ordine, un ordine ancora vivente per cui dapprima si limita a stagnare e poi con il tempo marcisce.
Dovremmo quindi più propriamente parlare di "ordine vecchio" e "ordine nuovo".

Il principio di opposizione

Il "principio satanico" (da non confondere con la figura del "diavolo" o "seduttore") è invece proprio un ordine anch'esso ma un ordine che avendo fatto il suo tempo si contrappone a un ordine nuovo: trattasi quindi di un ordine che volge al tramonto e che non ha più altro da dire se non "non voglio morire, non voglio morire" e ancora "roba mia" cioè "conoscenza mia" "vientene via con me".

A satana, che salvo smentita non è una persona ma solo una forza presente in natura che gli astrofici e i filosofi conoscono bene sotto il nome di "entropia" e "nichilismo", per dirla in breve "non piacciono le cose storte", "si è sempre fatto così e così si deve continuare a fare", insomma Satana è un pigrone, non ama pensare e proprio perchè non ama pensare perchè costa fatica riflettere è necessariamente anche un amante delle convenzioni.

Lo scetticismo dell'empirista radicale David Hume

Amante delle convenzioni ma soprattutto di quella convenzione (David Hume c'è la spiegato e insegnato) che sono causa/effetto, prima/dopo e che invece fondano il pensiero cosiddetto scientifico ma che più che scientifico è utilitaristico in quanto ha fatto la fortuna dello sviluppo tecnologico.

Principio di causalità e principio di sincronicità

Non ci sarebbe nulla di male nell'utilitarismo e nel pragmatismo a parte questa pretesa di scientificità fuori luogo, ovvero questa pretesa di verità che invece è solo una usurpazione come invece ci hanno insegnato anche più recentemente il fisico quantistico Wolfgang Pauli e lo psicoanalista Carl Gustav Jung con la loro opera sul Principio di Sincronicità.

Scienza vera e tecnica

Una obiezione possibile dei fautori della coppia scienza-tecnica potrebbe essere: "ma allora se questa scienza non è la vera scienza come si spiegherebbe lo sviluppo tecnologico?".

Werner Heisemberg

Il fisico quantistico Werner Heisemberg ci ha spiegato che l'osservatore modifica nel senso che condiziona  l'oggetto osservato ovvero l'esperimento in quanto è anch'esso implicato nell'esperimento e non può considerarsi un elemento neutro rispetto all'evento esperienziale.
Cosa rilevabile anche quando qualcuno che accusa un disagio esistenziale entra nello studio medico di uno psichiatra ancora sano sia pur disagiato e ne esce malato e etichettato e stigmatizzato "nevrotico" o "psicotico" e comunque oggettivato con tanto di ricetta medica di psicofarmaci.
Questo principio di Heinsemberg ci fa inoltre pensare anche a una delle correnti del femminismo più contemporaneo che va sotto il nome di "filosofia della differenza sessuale" che ritiene che il concetto di Uno presente nella storia della filosofia, concetto che si pretende neutro è in verità una mistificazione "maschilista". Non è un caso infatti che nella psicoanalisi di Silvia Montefoschi si parli invece non di scienza dell'uno ma di scienza dell'uno-vero dando al concetto di uno-vero il significato di uno-duale.

La cura

Che cosa ci vuole insegnare questo esempio?
Che l'oggetto obbedisce al soggetto, il padrone infatti si prende cura del suo schiavo  e insomma trattasi sempre dei vari gradi ma sempre dalla notoria "sindrome di Stoccolma".
Noi parliamo di interdipendenza come altro di una relazione intersoggettiva ma parliamoci chiaro senza girarci intorno, che cos'è alla fin fine  l'interdipendenza se non sado-masochismo?
Sado-masochismo che si può manifestare a vari stadi a partire dallo stadio blando fino a  quello feroce e anche ferocissimo
La preistoria dell'essere è proprio il sado-masochismo che altri chiamano "amore" e infatti è amore, non dicono sbagliato, dato che l'oggetto pur di stare con il soggetto si farebbe fare qualsiasi cosa anche uccidere come accade veramente nella realtà in situazioni che sono venute maturando in  interdipendenza feroce dato che l'interdipendenza è come una droga che dando assuefazione richiede una sempre maggior dose per produrre lo stesso effetto di piacere.
Questo vale anche per il padrone dato che anche il padrone ama il suo schiavo perchè a sua volta ne dipende quale schiavo dello chiavo.
Lo schiavo in effetti non esiste e se esiste, esiste grazie al suo padrone che lo fa essere perchè lo schiavo viene a sapere di sè grazie al padrone e senza il quale non saprebbe di sè.
Questo ci spiega la grande verità espressa nell'Amleto di Shespire:
"Essere o non essere: questo è il problema".
E tutto il sapere ma proprio tutto si riassume in questa massima del grande drammaturgo inglese  sull'Essere che ha il potere di spiegare non solo la storia umana ma l'intera storia anche non-umana.
Essere sempre più essere: è questa infatti la direzione dell'essere.

Sul senso del rapporto tra filosofia e teologia: la psicoanalisi della biologa Silvia Montefoschi e la teologia del gesuita Karl Rahner

La convergenza tra i due pensatori dell'Essere



"L'intuizione di Rahner che tutti gli uomini sono potenzialmente cristiani e pertanto destinati tutti a farsi consapevoli della veridicità assoluta del messaggio cristiano è giusta."

(Silvia Montefoschi)


Silvia Montefoschi (Roma 1925 - Zurigo 2011) - Biologa specializzatasi in genetica giunge infine alla conclusione che il vero metodo scientifico è solo il metodo psicoanalitico.
Abbandona così la ricerca scientifica presso il CNR e si laurea in medicina per dedicarsi più solo alla pratica di psicoanalista e all'ulteriore sviluppo della teoria psicoanalitica in un senso relazionale e intersoggettivo fino alla fondazione della psicoanalisi intersoggettiva radicale il cui criterio ermeneutico è quello di Pensiero Uno. 


La divergenza tra i due pensatori dell'Essere


"L'equivoco in cui Rahner resta incastrato è quello di volere a tutti i costi salvare il valore specifico della chiesa in questo processo di cristificazione universale, mentre la chiesa non ha mai riconosciuto che la consustanzialità tra il figlio e il Padre (dogmatizzata dalla chiesa stessa) riguardasse tutti gli uomini, ma l'ha riferita solamente alla natura divina di Gesù, quale unica e irripetibile incarnazione di Dio.

Così, in conclusione, la buona intenzione di Rahner di aprire la teologia alla filosofia ha finito con l'approdare a una vera e propria scolastica  quale utilizzazione della filosofia ai fini di dimostrare una già data verità rivelata che proprio in quanto rivelata è articolo di fede che non richiede alcuna dimostrazione." 

(Silvia Montefoschi)

Arrivato  il pensiero teologico  a Kal Ranher "essendo venuto meno il riferimento al vecchio Dio tradizionale si radicalizza nella visione di una perdita irrecuperabile di ogni trascendenza."



La vicenda del rinnovamento della teologia che si conclude con la morte della stessa teologia


In conseguenza di ciò da qui partono due correnti di pensiero principali tesi a rinnovare il discorso teologico tradizionale:


  1. quelle delle "teologie della secolarizzazione" (Harvey Cox)
  2. e quelle delle "teologie della 'morte di Dio'  " (Gabriel Vahanian, William Hamilton, Thomas J. J. Altizer)
  3. tuttavia dopo la teologia della morte di Dio, affermatasi soprattutto in America, nasce in Europa, la "teologia della speranza" (Jurgen Moltmann)
  4. lo stesso Jurgen Moltann proseguendo nello sviluppo della sua teologia della speranza approderà a una "Teologia della croce" 
  5. La critica all'autoritarismo del cristianesimo fin qui mai nemmeno accennata nemmeno timidamente avviene invece con il teologo Wolfhart  Pannemberg che ripropone pertanto un costante rapporto tra filosofia e teologia. Pannemberg è anche il rappresentante più significativo all'interno del dibattito tra teologia e epistemologia con la quale la teologia si incontra e si confronta al fine di appurare la sua credibilità, come una vera e propria scienza, davanti al tribunale dello statuto scientifico.  
  6. a questo punto tutto è pronto per una svolta ermeneutica della teologia (Ernst Fuchs, Gerard Ebeling, Edward Schillebeeckx
  7. la teologia politica (Johann Baptist Metz)
  8. la corrente della teologia politica sfocia infine almeno in alcuni rappresentanti di questa corrente di pensiero teologico nelle teologie della liberazione

La teologia nel terzo mondo

Il teologo cattolico Karl Rahner (in primo piano nell'immagine) con il suo allievo il teologo Johann Bapstist Metz, nel giorno dell'inaugurazione dell'anno accademico di teologia nel 1971. In seguito Metz prenderà le distanze dall'impostazione teologica del suo maestro e attualmente è annoverato tra i fondatori e massimi rappresentanti della nuova "teologia politica" che si esprimerà fra l'altro nelle "teologie della liberazione" le quali troveranno il loro terreno di elezione naturale non solo in America Latina ma più ampiamente nei paesi del terzo mondo.
"Avviene così che, nel terzo mondo, che è quello delle popolazioni oppresse economicamente, come nel'America Latina, e di quelle oppresse razzialmente, come i neri d'America, la teologia diviene una vera e propria strategia politica, nelle lotte di classe e razziali, che prospetta la redenzione finale nella liberazione dalla condizione di schiavitù.

E ciò avviene sotto l'illusione che il superamento delle differenze di classe e delle differenze di razza apra infine le porte dell'Eden." 

(Silvia Montefoschi)

La teologia nel primo mondo


Nel primo mondo intanto, dove il pensiero nell'evolversi lungo i millenni ha portato l'uomo alla consapevolezza del fondamento del suo perenne stato di oppressione, che sta nella condizione materiale  e pertanto mortale della sua esistenza, la teologia muore, perchè non è più in grado di dare una risposta concreta, che dia all'uomo si una speranza di redenzione, ma una speranza che si basi su la realtà esistente, ovvero su ciò che per l'uomo, veramente è nel suo quotidiano.

Così verso la fine del XX secolo la teologia muore, ma la sua morte porta con sé la rinascita di una ontologia filosofica-scientifica, quale riflessione del pensiero sul suo stesso pensare l'oggettualità del reale.

Che senso può avere l'evento della morte della teologia alla fine del secolo XX?


"Ma che senso ha, dal punto di vista del Pensiero Uno, la vicenda del rinnovamento della teologia che si conclude con la morte della stessa?

Se la teologia è il discorso che l'uomo fa su Dio, essendo Dio, quale Pensiero Uno, colui che parla di sé nel parlare dell'uomo, è il Pensiero Uno stesso che, in questo rinnovamento teologico, vuole rinnovare il discorso su se stesso, rinnovando la visione di sé.

E ciò egli fa abbandonando la sua identità di ente immutabile e trascendente rispetto alla mutevole realtà del mondo, quale altro da sè, per riconoscersi quale totalità dell'Essere, nel divenire storico universale dell'esistente, che si dà oggettualmente nella storia dell'universo, e riconoscersi anche, in questa oggettualità, nella sua vera essenza che è il pensiero di cui la realtà oggettuale è appunto l'oggettivazione."

Il ritorno della bestia l'anticristo a integrare la nuova immagine di Dio: il femminile di Dio


"E, riconoscendo anche che il limite della sua visione è il limite del soggetto riflessivo individuale, nel quale egli si vede ancora nella sua identità di ente singolare: l'atto, quale unico soggetto che pone la potenzialità fuori di sè come altro da sè nell'oggetto, per superare questo limite egli si nega proprio come Dio, essendo Dio l'idea che egli ha di sè come soltanto atto, e quindi come soltanto maschile; motivo questo per cui la oggettivazione di questa sua idea: la sua prima incarnazione nel Cristo, era l'uomo, quale figlio di Dio soltanto maschio.

E negandosi come Dio, ovvero come atto soltanto, si riconosce nella funzione riflessiva, ovvero nella dinamica dell'ideare, che porta in sè anche la potenzialità: il femminile, che s'era dato fino ad allora fuori di lui come oggettualità materiale.

Il Pensiero Uno inizia qui allora a riflettere proprio sulla oggettualità materiale, per riconoscerla in sè come se stesso, ovvero come un altro soggetto nel quale riconoscersi egli stesso, come tale, nella dualità dialogica dell'Uno.

Così, nel momento in cui il Pensiero Uno si misconosce nella identità di Dio, e cessa pertanto di pensar se stesso come Dio nel pensare dell'uomo, l'uomo cessa a sua volta di parlare di Dio, ponendo fine alla teologia, come ontologia religiosa, e dà inizio a una nuova ontologia, per così dire laica, quale discorso sull'Essere, tutt'uno con il pensiero, che in lui si pensa, e del quale cerca di indagare il metodo stesso del pensare."

(Silvia Montefoschi) 


L'avvenire della dimensione religiosa dopo la morte del vecchio Dio


«Gott ist tot! Gott bleibt tot! Und wir haben ihn getötet!» 
«Dio è morto! Dio resta morto! E noi l'abbiamo ucciso!»

(Friedrich Nietzsche, "La gaia scienza", 1882)

"Se invece il femminile, come disponibilità all'ascolto della voce interiore, che al donna ancora incarna, viene da tutti assunto come legittima modalità del conoscere, anche l'intuizione viene legittimata come fonte di conoscenza comune. La dimensione universale può così emergere alla coscienza di tutti e  di essa ogni individuo può fare esperienza come della reale dimensione  in cui si colloca la propria personale esistenza.

Del resto è stato predetto per 'l'ultima ora' l'avvento dell'Anticristo, di "colui che nega il Padre e il Figlio" [1 Giovanni, II, 22] ed è stato profetizzato per la fine dei tempi il sopravvento del male. Questo male, che avanzi, come nel sogno di Daniele, sotto forma di quattro bestie che salgono dal mare, o nelle sembianze del "grande drago , il serpente antico, colui che chiamiamo diavolo o satana" [Apocalisse, XII, 9] o in quelle della grande prostituta [Apocalisse, XVII, 4] [...]"seduta sopra una bestia scarlatta [...] ammantata di porpora" [Apocalisse, XVII, 4], ci ricorda comunque quell'aspetto femminile dell'essere che, bandito dalla chiarezza maschile del regno del demiurgo, venne demonizzato e precipitato nella tenebra terrestre, tant'è che di esso è anche detto che "era e non è più, ma riapparirà" [Apocalisse, XVIII, 8].

E il ricordarci di ciò ci fa pensare che sia proprio il ritornare del femminile, quale metà dell'essere negata a far sì che esso neghi a sua volta che l'essere si dia soltanto nella dualità Padre-Figlio; di tale negazione è autore l'Anticristo, che è quindi il volto del "maligno".

Più volte questa forza del male ha scosso la terra mettendo in gran subbuglio l'ordine del bene e ogni volta l'umanità ha temuto che fosse l'annuncio  della fine.

Lo stesso Jung premonitore di questo ultimo gran sovvertimento, ha visto nel volto dell'Anticristo, sepolto nella profondità dell'inconscio collettivo l' "umbra trinitatis"  che, quale metà oscura  della "totalità umana", urge per venire alla luce, essendosi l'opposizione tra i contrari acutizzata al punto da spezzare il mondo in due; è per questo che egli esorta ogni individuo a cercare in sè le radici del male e a farsi cosciente del proprio antagonismo interiore, affinchè il mondo non debba più lacerarsi in un inconsapevole conflitto.

Ma ciò che noi oggi vediamo emergere dall'ombra è l'originaria triade femminile, cioè la dialettica dell'essere, che, nel manifestarsi alla luce della riflessione (grazie al passaggio della donna sul piano riflessivo) si affianca alla triade maschile, cioè alla dialettica del pensiero, e fa fare alla coscienza un salto al di là della spaccatura in cui tutto l'essere restava crocifisso, e dunque al di là di Cristo.

Cristo infatti è il simbolo non soltanto della condizione dell'uomo  che porta in sè la consapevolezza della contraddizione inerente all'intero esistente. Cosa che l'inconscio esprime  dicendoci che la sacra sindone è impressa in ogni atomo della terra o che la forma dell'atomo è quella del Cristo crocefisso.

Allora se, seguendo la via additata da Jung cerchiamole radici del male nella profondità della nostra anima, non solo, facendoci consapevoli del conflitto interiore, evitiamo che esso agisca a nostra insaputa  lacerando il mondo, ma liberiamo il mondo dalla contraddizione che lo crocifigge.

L'ultimo conflito edipico: il maestro Sigmund Freud (ebreo e figlio di un rabbino) e l'allievo Carl Gustav Jung (cristiano e figlio di un prete protestante)
E questo perchè la diabolica trinità femminile, negando che l'essere si esaurisca nella trinità maschile, restituisce a Dio la sua duplice essenza maschile e femminile, e con ciò si libera dalla sua dannazione. "La bestia che [...] era ma che non è più [e che ] salirà dall'abisso, ma per andare in perdizione" [Apocalisse XVII, 8] tornerà ancora dalla perdizione, ma redenta dalla stessa, e questa volta per "scendere dal cielo, da Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo" [Apocalisse, XXI, 2] e "non ci sarà più la morte, nè lutto , nè lamento, nè affanno, perchè le cose di prima sono passate." [Apocalisse XXI,  4]

L'Anticristo che appare come il negatore della dialettica spirituale Padre-Figlio è dunque la dialettica erotica Madre-Figlia che riemergendo dall'antica negazione e cristificandosi a sua volta, porta il mito di Cristo a compimento, facendo fare alla coscienza cristica un  salto oltre se stessa.

Jung non avrebbe potuto dare una risposta esauriente al problema ponendosi egli ancora dal punto di vista della coscienza maschile  che, quale coscienza di essere dell'Essere che pone l'Essere come altro da sè proprio in quanto alla sostanza, riconosce solo in se stessa il conoscente facendo dell'oggetto di conoscenza un non conoscente se stesso.

Da questo punto di vista infatti non avrebbe mai potuto vedere che quel femminile  che egli voleva ricongiungere alla triade maschile si dava già nella stessa in quanto era lo Spirito che consustanziava il Padre e il Figlio. Spirito che quale sostanza unica di tutto l'esistente, è la dinamica del Pensiero, che coincide appunto con l'Essere, di cui il figlio è la coscienza individuale  ed il Padre la coscienza universale.

Non a caso era stata Maria a concepire la coscienza cristica quale coscienza che sa della consustanzialità tra l'individuale e l'universale, lasciandosi fecondare proprio dallo spirito che albergava in lei e che è poi il Verbo che si dava all'inizio dello spazio-tempo del nostro universo."

(Silvia Montefoschi "L'Essere vero", pag. 20-22)


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La teologia nel novecento



La teologia femminista


«Una donna che chiedesse la parità nella Chiesa potrebbe essere paragonata a un nero che chiedesse la parità nel Ku Klux Klan»
(Mary Daly, La Chiesa e il secondo sesso, prefazione alla 2ª edizione, 1975)




Mary Daly cattolica statunitense di origine irlandese laureata in religione consegue il dottorato in teologia in svizzera preso l'università di Friburgo.
Ottiene quindi la cattedra di teologia presso il Boston College un istituto universitario gestito dall'ordine dei gesuiti.

ἀρχή

L'Essere ovvero il divenire in Grecia

Il divenire era l'Archè per Eraclito di Efeso.

Questa era dunque la sua risposta alla domanda e questo "Divenire"  Eraclito lo chiamava anche "Logos".



L'Essere ovvero il divenire in Israele

Chiedeva dunque Mosè al suo interlocutore: 


"Dimmi almeno il tuo nome affinchè io possa dire agli altri chi mi ha parlato."

E la voce rispose: "Io sarò quel che sarò."









IO SARO' QUEL CHE SARO'
( Ehyeh-Asher-Ehyeh )

  in ebraicoאֶהְיֶה אֲשֶׁר אֶהְיֶה‎ 
  Esodo 3,13-15




io però preferisco questa versione

Ma come fa la psicoanalisi ad abbattere il capitalismo?

In principio la dialettica servo padrone ovvero la logica schiavistica dell'interdipendenza tra l'uno e l'altro dell'unico discorso

Poi ci fu Hegel il genio della logica dialettica che analizzò in "Fenomenologia dello spirito " del 1807 la dialettica servo-padrone.



Poi ci furono i suoi due allievi Marx ed Engels il quale quest'ultimo intuì e abbozzò la tesi secondo cui quel discorso che poi si fa palese secondariamente nella storia già era presente primariamente nella stessa natura.

Morto un papa se ne fà un'altro e così nel 1895 nell'anno stesso in cui Engels muore nasce la psicoanalisi che proprio della relazione tra l'uno e l'altro dell'unico discorso si occupa.


Si sà che da cosa nasce cosa così Freud generò Jung e Jung a sua volta generò Silvia Monetfoschi ceh rifondò l'intero impianto epistemologico psicoanlistico coem scienza suprema della relazione in senso non solo intersogegttivo ma interosggettivo radicale.




Ma la psicoanalisi ovvero i magnifici tre (Sigmund Freud, Carl Gustav Jung & Silvia Montefoschi)
come fanno ad abbattere il capitalismo se non c'è riuscito nemmeno Lev Trotskiy che aveva a sua disposizione l'intera Armata Rossa?
La psicoanalisi di quanti gruppi armati può disporre?



Lo stato maggiore, i generali per così dire, del nuovo movimento rivoluzionario psicoanalitico, non vogliono assolutamente cancellare il capitalismo, non sono così presuntosi, loro si accontentano di far scomparire il mondo intero o meglio per la precisione, l'uni-verso intero.

Il movimento rivoluzionario psicoanalitico vuole risolvere questa annosa questione una volta per tutte e che non se ne riparli più, così proprio per fare i conti una volta per tutte con la vecchia logica schiavista (la dialettica servo-padrone) ha inteso andare alla radice della questione:

"Il conflitto lo si può risolvere veramente solo alla radice." (Silvia Montefoschi)


I militanti del movimento psicoanalitico sono operai professionisti che quindi lavorano allo stato dell'arte per non dover ripetere il lavoro e non come i vetero rivoluzionari che lavorando alla carlona essendo pressapochisti oggi ci si ritrova che si è fatto solo tanti morti ma la logica schiavista non è stata affatto scalfita se non addirittura resa ancora più efficiente nella sua scienza del burattinare il prossimo.

Si dirà: ma allora sono peggio dei generali argentini.
Ma come fanno a far scomparire, le montagne, il mare. gli oceani, tutta la vegetazione, tutti i pianeti, le stelle, le galassie  e insomma il mondo intero?


Ecco siamo arrivati al nodo centrale di tutta questa questione.
Occorre premettere per poter sbrogliare un tale malinteso che la psicoanalisi fondamentalmente è una ontologia e si occupa della questione dell'Essere prima ancora che di nevrosi e psicosi.
Queste stesse domande nascono da un equivoco e l'equivoco sta nel credere che il mondo è fatto di terre, montagne, fiumi, vegetazione mentre invece è fatto solo di memoria.
E' proprio così e mi rendo conto che è difficile rendersene conto e soprattutto crederci perchè ad un primo impatto sembra invece proprio una favola, magari una bella favola ma solo una favola e niente più ma invece è la verità e infatti siamo noi che con la nostra memoria riproduciamo tutti i giorni l'apparente e ingannevole consistenza materiale del mondo.

Il mondo è solo un ricordo, memoria.
Qui però occorre far ulteriore chiarezza poichè anche il termine di "memoria" può suscitare nuovi equivoci.
Non si tratta infatti di questa o quella memoria particolare, di questo o quel ricordo particolare ma si tratta della memoria di una logica, dell'albero quindi e non dei fiori o frutti dell'albero che sono solo secondari per cui una volta eliminato l'albero automaticamente senza nulla ferire scompaiono anche tutti i fiori  e i frutti di quell'albero.
Si tratta quindi del fatto che ricordiamo una logica, la logica della separazione, la logica relazionale interdipendente, sì che una volta dimenticata e quindi non più agita (acting out) una tale memoria, è il mondo stesso che scompare e scompare in un istante perchè la verità è che la materia stessa è fatta solo di memoria.
Lo so, è difficile crederci ma è così.

Per far scomparire non dico il capitalismo ma il mondo nella sua interezza non c'è bisogno dell'Armata Rossa ma è sufficiente l'analista e il suo paziente che però a sua volta anche quest'ultimo  si faccia analista dunque due psicoanalisti sono più che sufficiente.

Ma questo fatto della memoria in cui consiste la materia non è completamente una novità dato che l'aveva già capito almeno un famoso filosofo francese evoluzionista ma che pur essendo evoluzionista evidentemente non era affatto anche materialista come tanti altri evoluzionisti e mi riferisco a Henri Bergson.



Quel manifesto del 1848, considerato per più generazioni di rivoluzionari una vera bibbia della rivoluzione, oggi quindi a distanza di quasi 200 anni non soltanto di progresso ma anche di evoluzione, che non sono affatto sinonimi, andrebbe riscritto e adattato ai nuovi tempi apocalittici che ormai data l'accelerazione esponenziale del processo evolutivo tutt'uno con il processo rivoluzionario sono di fatto già anche  post-apocalittici.
Nel frattempo infatti il biologo e medico-psicoanalista Silvia Montefoschi, grazie proprio alla psicoanalisi che è un "farsi identici" tra gli uomini  e le donne, è riuscita infine a divenire una sola persona di tipo duale con la guida suprema della rivoluzione che già guidava il movimento rivoluzionario ancora prima di Hegel e di cui lo stesso Hegel si considerava un suo allievo come del resto lo stesso scienziato Isaac Newton del resto e mi riferisco a colui che parlò della luce, la vera luce altra dalla pseudo-luce del mondo  e intendiamo riferirci con il termine "luce vera" alla luce  ancora presente nelle tenebre e di questa luce parlò Giovanni Evangelista.


καὶ τὸ φῶς ἐν τῇ σκοτίᾳ φαίνει

καὶ ἡ σκοτία αὐτὸ οὐ κατέλαβεν

Ormai lo stato maggiore è al completo: tempi duri quindi si profilano per il capitalismo. Onde del pensiero attraversano ormai 24 ore su 24 l'universo intero tese a consolidare l'unità dell'ORGANIZZAZIONE intergalattica.



«Rien dans l'univers ne saurait résister à un nombre suffisamment grand d'intelligences groupées et organisées»

«Niente nell'universo potrebbe resistere a un numero sufficientemente grande di intelligenze raggruppate e organizzate.»

(Teilhard de Chardin - paloantropologo e specialista in scienze della natura)




"Uno spettro si aggira per l'universo:
è lo spettro della psicoanalisi.
Molti si agitano per esorcizzare un tale nuovo movimento rivoluzionario
ma è inutile
tempo perso
e il vecchio mondo ormai insignificante è già spacciato."


Che aggiungere ancora?
Tutto è bene quel che finisce bene.

Oltre il mito-archetipo dell'eroe

"Lamentarsi ammorba il prossimo e costa mentre cantare è gratis" 

(Citazione dalla critica della psicoanalisi svolta dai filosofi, antipsichiatri e antipsicoanalisti Gilles Deleuze e Felix Guattari in "Anti-Edipo: capitalismo e schizofrenia" del 1972)



Proprio perchè non esiste alcuna libertà
tutto è bene
e non esiste il male
tutto ciò che è
proprio per il fatto stesso che è
è necessario al bene
Si potrà obiettare:
"Ma tu così giustifichi il capitalismo!"
Non solo ma anche il nazismo e lo stalinismo
in nome del divenire.
Tutto va da sè
e non c'è più bisogno di eroi
anche se
anche gli eroi sono stati necessari
Tutte le opinioni sono le opinioni di Dio
Dio ha tante opinioni
Dio è stato la dialettica
oggi è solo il dialogo
Oggi Dio è uscito dal tribunale della storia
e la storia oggi non è più astuta.

Non solo
ma oggi è proprio questo archetipo
l'archetipo del Cristo
inteso come crocifisso
che fa resistenza all'ulteriore evoluzione della vita.

La relazione
la pura relazione
oltre la storia della relazione

la relazione
che assolve
risolve
e infine dissolve
una storia tragica
ma che è stata solo
la preistoria del'Essere vero

Oggi Dio è anche Donna
sicchè i cristiani nostalgici
oggi sono pericolosi
come può essere pericoloso
qualcuno che vuole essere risarcito
del male patito.

Andrea: "Silvia dunque se ho capito bene tu accetti il processo."
Silvia: "Io non accetto affatto il processo: IO SONO IL PROCESSO"

Il nemico non esiste
sicchè anche la paranoia appartiene più solo alla storia della relazione
e non più al presente della relazione se non come ricordo
della preistoria dell'Essere
che è stato
ma che al capolinea della storia dell'universo già non è più.

"Chi ricorda è costretto a ripetere" (Silvia Montefoschi)




Dalla dialettica al dialogo oltre la dialettica


Dunque oltre la vecchia ragione dialettica che ha fatto la storia tutta: sia della natura che della coscienza
ma rivelatasi infine interminabile proprio come l'Edipo che si tramanda di generazione in generazione e anche il nuovo eroe palestinese non ha risolto veramente la problematica dell'eroe greco: per entrambi infatti la luce era solo il Dio maschio e l'altro Dio era invece solo tenebra, disvalore, il male.
Essi amavano sì la madre  ma non la donna, ma la madre è solo un ruolo sociale prodotto dalla divisione del lavoro e non un Dio.
Solo la Donna è Dio
solo la donna
prigioniera nel ruolo di madre.

La divisione del lavoro è stata necessaria all'evoluzione 
ma oggi non lo è più.

E del resto oggi coloro che si fanno in maniera anacronistica dopo l'avvento del movimento rivoluzionario psicoanalitico, gli ultimi paladini della divisione del lavoro tra uomini e donne, non lo fanno perchè ci tengono ai loro privilegi dato che la croce non è affatto un privilegio ma perchè temono, anzi sono terrorizzati che senza quella croce che li dà la parvenza di sentirsi esistere, perderebbero LA RAGIONE.
Quella ragione però è la vecchia ragione e tuttavia il loro timore di perdere la ragione non è infondato dato che dopo non c'è affatto una nuova ragione come invece certi cianciano per tranquillizzare e tranquillizzarsi: la ragione è sempre una espressione della divisione del lavoro.

Dunque persa la ragione ci sarà più solo la presenza.

Hanno ragione ha essere terrorizzati: se la donna si fa Dio è la fine della ragione, è proprio così.
La Donna è pericolosissima e questo spiega la storia della donna.
E' pericolosissima perchè la donna non è la donna ma è un Dio, l'altro Dio proprio come l'uomo che anch'esso non è un uomo ma è un Dio.
Tuttavia noi sappiamo che l'avvento del Dio-Donna che ritorna dalle tenebre dove era stata cacciata non sarà il Caos ma la Presenza, la pura Presenza.

"Quando il maschio sarà come la femmina e la femmina come il maschio si che non si capirà più chi è il maschio e chi è la femmina allora quello sarà il segno della fine dei tempi."

(Così pensavano i primi cristiani riuniti nelle comunità più di orientamento gnostico)

"E infine il pensiero cessa di pensarsi per più solo sentirsi" (Silvia Montefoschi)

Non state a credere a quelli che per tranquillizzarvi ma anche per tranquillizzarsi essi stessi, vi raccontano che dopo l'ultima rivoluzione ci sarà una "nuova ragione" che subentrerà alla "vecchia ragione": non ci sarà affatto alcuna nuova ragione. Quindi siete realisti a essere terrorizzati dall'avvento dell'ultima rivoluzione.

Non ci sarà alcuna nuova ragione: questa è la verità
ma più solo un nuovo divenire
un nuovo divenire che non farà più storia.

Sta scritto infatti che

"in principio era la relazione"

e non che 

"in principio era la ragione"

Dai tanti atomi di idrogeno ai tanti atomi umani fino all'unico individuo duale

Sommario Dagli atomi di idrogeno agli atomi umani fino all'unico individuo duale: Dio non esiste ma il natale di Dio sarà (ma già è con GiovanniSilvia prototipo della nuova e vera umanità) come il prodotto ultimo della storia del lavoro umano e non-umano. Così che il natale e la pasqua coincideranno.



In principio era il Logos: la relazione tra l'uno  e l'altro dell'unico discorso

  1. Lo stadio evolutivo fusionale: dal Big Bang all’atomo
  2. Lo stadio evolutivo relazionale: la sintesi molecolare.
  3. Lo stadio evolutivo del vivente: dalla macromolecola del DNA all’umanità
  4. Lo stadio evolutivo del vivente umano e la mutazione verso un oltre umano
Le particelle infatti spinte dall'istinto di socialità o libido si uniscono insieme e formano l'atomo.
A loro volta gli atomi sempre spinti da quella forza di attrazione a sua volta equilibrata però anche da una forza repulsiva d'ordine che eviti il caos e l'anarchia a causa della troppa fretta di congiungersi definitivamente e una volta per tutte, costituiscono infine la molecola, un nuovo compromesso anch'esso tra ordine e caos, tra pulsione di  libertà e pulsione di socialità.
Le molecole a loro volta si uniscono, questa volta non più in orizzontale ma in verticale costituendo non più una società di atomi ma un unico individuo: la macromolecola del DNA.
Questa macromolecola con sole quattro lettere dell'alfabeto del DNA produce tutta una vasta letteratura biologica che sono i tanti viventi costituenti al biosfera fino all'antropos.
Cosa fanno gli umani?
Questi ultimi alcuni formano gruppi umani orizzontali (le famiglie, le tribù, le nazioni, gli imperi) mentre altri, una sparuta minoranza sono spinti da una forza libidica immane a congiungersi in un unico individuo proprio come hanno fatto gli atomi costituendo non più molecole ma la macromolecola del DNA e così da quel labirinto delle tante soggettività umane si giunge infine ad unica soggettività: nasce il REGNO (specificamente) UMANO.
Come si è riusciti a uscire dal labirinto del sapere?
Occorre chiederlo a Arianna che inconsciamente ci ha guidato al capolinea della storia.



(Silvia Montefoschi, "Il sistema uomo - Catastrofe e rinnovamento", 1985)



E' il testo dove viene teorizzata la psicoanalisi di gruppo accanto a quella duale nella forma di gruppi psicoanalitici evolutivi. Teorizzazioni che poi troveranno attuazione proprio nei gruppi psicoanalitici costituenti il "Laboratorio Ricerche Evolutive Silvia Montefoschi" di Genova a partire dal 1986.
Siccome questo discorso si può prestare ad equivoci lasciamo la parola all'inconscio nel suo linguaggio onirico a dissipare ogni fraintendimento dato che la psicoanalisi di gruppo non è una novità nella storia della psicoanalisi che tradizionalmente fin dalle sue origini è sempre stata sempre e solo duale.

Non intenzionare mai: superare l'antroporiferimento per una rivoluzione anti-umanista

"Non esiste l’amore per l’umanità, è necessario abbandonare il mondo perché amare l’umanità è ancora un’identità dell’io, è ancora un narcisismo, amare l’umanità è ancora un attributo dell’io, noi non amiamo l’umanità noi ci amiamo con tutti nella vita eterna, ma amiamo la vita eterna che siamo ancora noi, non amiamo una specificità.
Il blocco al salto ha come causa il personalismo."

(Silvia Montefoschi, resoconto di una intervista su "Relazione e evoluzione", 2003)


La filosofia oltre la filosofia 

"Non è l'anthropos che dice dell'essere ma è l'essere stesso che in prima persona manifesta sè stesso nel dire dell'antropos" (Martin Heidegger)




Era un buon programma questo, poi se Heidegger l'abbia attuato veramente e conseguentemente lo lascio giudicare agli specialisti del pensiero di Heidegger ma l'intenzione di una rivoluzione in filosofia era buona: certamente però in psicoanalisi questa rivoluzione oltre l'antroporiferimento invece si è realizzata finalmente per lo meno al termine della sua centenaria storia ma anche prima poichè nei sogni era il discorso di dio che chiedeva a Freud e agli altri di essere decifrato proprio come i biologi impegnati a decriptare il genoma umano.



programma questo per un nuovo modo di pensare veramente rivoluzionario che già Heidegger aveva manifestato sia pur polemicamente a Jean Paul Sartre nella risposta a "Lettera sull'umanismo" del 1947 precisando che se l'esistenzialismo sartriano era un umanismo il suo invece non era affatto un umanismo:



"Noi non ci poniamo più su di un piano dove vi è essenzialmente l'anthropos ma su un altro piano dove vi è essenzialmente l'Essere." (Martin Heidegger)



E' l'essere infatti che dice e manifesta sè stesso in prima persona nel nostro dire di loro (l'essere è il due-uno).


Un giorno dissi a Silvia (Montefoschi):

"Silvia questa tua filosofia..."


Non feci in tempo a terminare la frase che la prima vera mistica (così si definì in uno dei suoi ultimi scritti) Silvia mi interruppe anche bruscamente poichè Silvia dava molto valore al pensiero e non come nel mondo che uno può dire quello che vuole "tanto è solo pensiero":


"Non è una filosofia."


Filosofi e teologi infatti sono solo coloro che parlano di Dio e non Dio (l'Essere) che manifesta e dice sè stesso in prima persona senza mediazione alcuna.


DE CIVITATE DEI
La relazione madre (Monica) - figlio (Agostino) mediata dal progetto-intuizione della vita eterna qui illustrata nella famosa estasi di Ostia che illustra benissimo l'infrazione della Legge ovvero del tabù universale dell'incesto simbolico quale legge del processo evolutivo universale scoperta da Sigmund Freud e dai suoi seguaci.



Un giorno verso il tramonto Thérèse e la sorella Celine discutevano sul Belvedere dei Buissonnets degli argomenti trattati dal canonico di Chambéry l'abate Arminjon il quale proprio traendo ispirazione dagli scritti di Sant'Agostino aveva scritto una elaborata opera ben documentata sulla vita eterna. 
Thérèse e Celine raccontarono che il Belvedere all'istante cessò di essere Lisieux: ma che si trovavano ad Ostia e loro stesse si erano come per magia trasformate in Monica e Agostino.
Quando ero bambino Celine Martin (a sinistra) sorella maggiore di Thérèse Martin (a destra) era ancora viva pur se novantenne ormai: ah se lo avessi saputo sarei andato fino a Lisieux ma solo per chiederle: "Raccontami tutto di tua sorella. Mi piace tua sorella"


La via che porta alla comunione dei singoli individui consiste nel rivolgere tutti insieme lo sguardo oltre se stessi.
IL SOGNO: "L'umanità è già nell'era successiva a quella che ha raggiunto il massimo sviluppo della tecnica; la superficie della terra è assolutamente vuota, vuota dei prodotti della cultura, e occupata soltanto dalle presenze umane, ma le persone non devono comunicare tra loro in via diretta: devono tutte rivolgere lo sguardo verso un grande sole, un nuovo sole dalla luce intensissima."
(Silvia Montefoschi, "Il sistema uomo - Catastrofe e rinnovamento", 1985, cit. pag.217)

Il commento al sogno - Sogno che così commenta la psicoanalista:
"L'intero corpo sociale si è rovesciato come un guanto, racchiudendo al suo interno tutta la creazione dell'umanità, e l'occhio umano, fattosi esterno, lo abbraccia nella sua totalità, purchè però i singoli individui evitino il cortocircuito dell'interrelazione diretta, per convogliare la tensione visiva in un'unica sorgente luminosa.
Sembra dunque che la via per raggiungere il grande specchio che riflette le singole coscienze riflessive non sia quella che mette in comunicazione i singoli uomini tra loro, comunicazione in cui ciascuno manterrebbe il suo interesse limitato all'altro nell'immediato e nel particolare.
La via che porta alla comunione dei singoli individui consiste nel rivolgere tutti insieme lo sguardo oltre se stessi."
(Silvia Montefoschi, "Il sistema uomo - Catastrofe e rinnovamento", 1985, cit. pag.217 parte quarta "Verso l'infinito" capitolo "La via")
"Il dialogo infatti è sempre a due, tra chi parla e chi ascolta alternativamente; altrimenti si ha il coro o il silenzio, ma non certo il discorso.
Allora, se è soltanto il rapporto duale l'ambito in cui l'individuo dalla coscienza cristica può ampliare la sfera della sua visione dell'essere, questa coriflessione a due si presenta come un passo obbligato verso la coriflessione di tutte le coscienze."
(Silvia Montefoschi, "Il sistema uomo - Catastrofe e rinnovamento", 1985, cit. pag.224)

La psicoanalisi teoria dell'organizzazione rivoluzionaria


«Rien dans l'univers ne saurait résister à un nombre suffisamment grand d'intelligences groupées et organisées»

«Niente nell'universo potrebbe resistere a un numero sufficientemente grande di intelligenze raggruppate e organizzate.»

(Teilhard de Chardin - teologo e specialista di scienze della natura)



"Non esiste alcuna libertà ma se proprio vogliamo parlare di libertà allora la libertà è solo la coscienza della necessità"

(Friedrich Engels - teorico di un logos presente non solo nella storia ma anche nella natura)



La psicoanalisi ha chiamato questa "necessità" con il nome di "dialettica dell'inconscio" e questo discorso dell'inconscio infine è stato tutto decifrato al termine della centenaria storia della psicoanalisi promuove il trapasso dell'essere tutto dalla dialettica (dialettica della natura+ dialettica della storia) al dialogo oltre la dialettica e quindi al trapasso dall'uni-verso oltre l'universo in un vero e proprio ultimo esodo della vita tutta. 


Arianna Arianna amore mio
oh cicala di Alençon
sei come un commandos armato fino ai denti
pronto all'ora x a dare l'ultimo assalto al carcere
per liberare me prigioniero politico ormai condannato all'ergastolo
per aver osato sfidare l'ordine vecchio
il sistema del tabù universale dell'incesto simbolico

tranquilla
sarò riconoscente
sempre con te fino alla morte
sempre sempre
mai più dimentico di te
mai più.

Una sola parola d'ordine:
Esodo!
Esodo!
Tomorrow in Jerusalem!

Nulla da perdere se non le proprie catene
e tutto un mondo da guadagnare

diamo l'assalto al Cielo
il Regno!
il Regno!
L'uomo, la donna e la vita eterna.

(Andrea Morelli, "Cantare l'uno vero - Poesie e canzoni", 1a ediz. 2010)