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Per un nuovo nomadismo assolutamente sedentario e verticale


"La casa, la casa" (citazione tratto dal film "E.T." Di Steven Spielberg)



"La casa è dove è quella donna" (citazione tratta dalle "Poesie" di Cesare Pavese)


"Salut c'est encore moi!
Salut, comment tu vas?

LE TEMPS M'A PARU TRES LONG
LOIN DE LA MAISON J'AI PENSE A TOI"

(testo tratto dalla canzone del video qui di seguito)



"Che bello sta co te"




E del resto la storia della specie umana sembra andare in questa direzione:

  • nomadismo dell'umanità preistorica: non avevano affatto una casa ma si spostavano continuamente in cerca di nuovo cibo dato che agli uomini preistorici (2 milioni di anni fa) interessava solo mangiare e scopare e forse più mangiare che scopare dato che non erano molto evoluti e infatti non conoscevano nè l'arte (60 mila anni fa) nè la sepoltura dei defunti (100 mila anni fa), il che significa che non avevano una grande empatia verso il loro prossimo.
  • Agricoltura (10/9 mila anni fa): inizia la nuova via sedentaria all'evoluzione.
  • La nuova economia agricola dà avvio a un processo di urbanizzazione progressiva che prosegue sempre più fino alle attuali megalopoli: New York, Tokio, Shanghai, Pechino, Lagos, Nuova Delhi, Tientsin, Karachi, Istambul, Guangzhou, Mumbai. Seoul, Chongging, Canton, Mosca, San Paolo, Lahore, Giacarta, Parigi, Londra.
  • E adesso internet sta facendo il resto. La questione però rimane sempre questa: orizzontalità o verticalità, non basta cioè seppellirsi in casa come certa gioventù sta facendo in paesi come il Giappone ovvero XBox di Microsoft o Playstation di Sony non sono la vera soluzione e il coronamento di due milioni di anni di evoluzione della specie umana.



Galileo Newton Einstein & Freud



Stando così le cose viene quindi da chiedersi: ma dove vuole arrivare il Processo (il processo evolutivo universale) che sovrintende a tutto il movimento universale?
La mia impressione è che il Processo o Divina Provvidenza spinga verso una nuova rivoluzione scientifica dopo quella galileiana e einsteniana ovvero una rivoluzione epistemologica. 



Sappiamo infatti che la scienza cosiddetta ufficiale più che sostenere che è vera occorrerebbe limitarsi a  dire che funziona e il progresso tecnologico ne è la dimostrazione più chiara che funziona ma non è la verità e infatti gli scienziati stessi non hanno alcun problema ad ammettere che dell'universo conoscono solo il 5% ma per esempio non sanno nulla della "materia oscura" e ancor meno della "energia oscura". 
In verità questa nuova rivoluzione scientifica è già stata realizzata al termine della centenaria storia della psicoanalisi (1895-1987) e manca più solo di essere stabilizzata raggiungendo tutti coloro che sono destinati ad essere raggiunti da una tale rivoluzione scientifica. 
Che cos'è allora nel suo vero significato un tale nomadismo assolutamente sedentario e verticale?
Che cosa si cela in un tale ultimo stadio evolutivo? 
Sembrerebbe quindi trattarsi solo di una nuova teoria della conoscenza destinata a soppiantare la cosiddetta scienza ufficiale fondamentalmente ancora oggettivistica. 
Fuori non c'è niente, fuori c'è solo il transfert e il soggetto non è singolare ma è duale e il transfert o proiezione è invece prodotto proprio dal voler continuare in una vecchia concezione del soggetto ancora singolare che inevitabilmente non può che trattare sempre e solo l'oggetto di conoscenza, un conosciuto rispetto a un conoscente ma occorre rendersi conto che continuare a trattare l'Altro come conosciuto ovvero come oggetto di conoscenza è proprio questo invece che alimenta il bisticcio e la guerra infinita tra l'uno e l'altro dell'unico discorso.
Il metodo di pensiero scientifico che fonda sia la cosiddetta scienza ufficiale a un più alto e più sofisticato livello e la doxa o opinione comune a un più basso livello non è affatto la scienza vera. Chiamiamola piuttosto paranoia e non più scienza. 
La paranoia funziona, certo che funziona, nessuno vuole mettere in dubbio che funzioni ma non è la verità.
La scienza ha un valore esclusivamente pragmatico e utilitaristico: altra cosa è verità.


Il nuovo pensiero dialogico non solo dopo il cosiddetto "pensiero scientifico" ma anche dopo l'obsoleto pensiero dialettico

Il pensiero dialettico è un passo avanti rispetto al cosiddetto pensiero scientifico ma questi non smette di raccontarci al favola della sintesi che viene rimandata poi di fatto alle calende greche tanto che potremmo parafrasare quel che Marx diceva della religione applicarlo proprio all'utopia del pensiero dialettico dicendo che la sintesi dialettica o l'utopia del pensare dialettico è una droga un vero e proprio oppio dei pensatori d'altri tempi.
Se ai religiosi diciamo inaftti che se il paradiso non è adesso allora non sarà mai, ai dialettici invece diciamo che se la sintesi da loro auspicata non è adesso alloar non sarà mai.
Non c'è la raccontano più la favola della sintesi: ormai siamo stati vaccinati dalla dialettica e il avccino è stata proprio la psicoanalisi che invece a differenza delal dialettic aceh è inetrmianbile, la psicoanalisi è terminabile. 





Il mistero o arcano dello spazio-tempo-massa

Ma il mondo c'è ancora e il mondo fondamentalmente è tempo dato che proprio la nuova fisica quantistica ci ha insegnato che lo spazio e il tempo sono la stessa cosa. Che faremo allora di tutto questo tempo?



E finiamola con questa anacronistica ideologia lavorista, pragmatista e utilitaristica ma portiamo invece finalmente alla sua naturale conclusione la storia sacra che è proprio  la storia del lavoro umano  e non-umano.


Perchè non voglio andare nell'Aldilà?



Perchè non voglio andare nell'Aldilà?

Dovrei invece voler andare nell'Aldilà visto che in uno dei tanti  pianeti colonizzati dai terrestri defunti in cui consiste l'Aldilà, un pianeta molto distante dal pianeta terra ad Helios vive oggi la mia amica Thérèse Martin. Il fatto è che io voglio potere incontrare anche Silvia Montefoschi e vendendola potergli dire:

"Silvia dove eravamo rimasti? Continuiamo la psicoanalisi?"

Ma Silvia non abita nell'Aldià, Silvia ormai abita l'Oltre proprio come Giovanni Evangelista che neanche lui abita più l'Aldilà anche se l'ha abitato per duemila anni e da lì ha guidato per duemila anni il movimento rivoluzionario dei giovannei coscienti di esserlo (lo scienziato e fisico Isaac Newton e lo stesso Hegel erano suoi allievi terrestri) e anche dei giovannei non coscienti di esserlo ma che lo erano di fatto.

Isaac Newton grande specialista dell'Apocalisse giovannea
 e oggi conosciuto come un grande protagonista della storia della scienza
 era invece convinto che sarebbe passato alla storia come un grande teologo
 dato che per lui la fisica era solo una sorta di interesse secondario.


Una cosa è certa: che nell'Oltre non ci si può andare da soli ma "a due a due" come insegna la poetessa statunitense Emily Dickinson e infatti perfino Giovanni Evangelista che è l'uomo più evoluto dei 100 miliardi di umani  tra terrestri e extraterrestri, anche lui, che era il maschile di dio solo facendosi identico con il femminile di Dio è potuto accedere all'Oltre.

"Quando il sudario allenterà la stretta 
e creature vestite di miracolo
saliranno a due a due."

(Emily Dickinson)

In verità non è corretto usare il verbo "accedere": non è infatti un evento simile a quello che ha visto il popolo ebraico guidato dal sacer-dux Mosè che per mezzo dall'esodo dalla terra di schiavitù, l'Egitto è potuto accedere alla "terra dove scorre il latte e il miele", Israele. Israele c'era già mentre l'Oltre non c'era prima di GiovanniSilvia ma loro l'hanno prodotto e l'hanno prodotto con il lavoro, portando a compimento la storia del lavoro umano e non-umano perchè loro stessi sono l'Oltre e non è un pianeta dell'universo.


Dal "fare anima" al "farsi identici": oltre lo psichismo


Mentre infatti l'Aldilà è ancora nello spazio-tempo-massa, l'Oltre invece non è in alcun spazio, in alcun tempo e non ha massa: l'Oltre sono i due fattisi infine identici, GiovanniSilvia, l'archetipo dell'ultima coniunctio, l'oltre sono l'uomo e la donna che grazie non a un "fare -anima" (lo psichismo) ma a un "farsi-identici" (il pensiero puro oltre lo psichismo) ma non più formanti una coppia ma saldati in un unica persona del tipo duale, l'Oltre in una parola è il soggetto ma non più il soggetto singolare ma il nuovo soggetto duale proprio come in psicoanalisi dove non è lo psicoanalista il soggetto ma è la psicoanalisi stessa che come nuovo soggetto duale dall'alto riflette sui due soggetti ancora singolari in basso.

Il compito rivoluzionario: portare a compimento la storia del lavoro


Per quanto mi riguarda, rispetto a prima l'unica differenza è che pensavo che c'era ancora tanto lavoro da fare insieme a Thérèse Martin mentre ora sento che il lavoro è terminato e potrei anche lasciare questo mondo, sicuro che ci ritroveremo noi quattro che poi siamo sempre due, i due dell'uno vero: il prototipo e poi AndreaThérèse che sono anch'essi identici al prototipo perchè la distinzione fatta dal filosofo greco Platone tra idee originali e copie che noi chiamiamo in linguaggio psicoanalitico "archetipi" e "simboli" riguarda solo la preistoria dell'Essere perchè una volta prodotto l'archetipo dell'ultima coniunctio ci sono più solo idee originali o meglio archetipi anzi l'ultimo archetipo che è l'unico archetipo ancora vivente: l'archetipo dell'ultima coniunctio.

Tuttavia mi rimane qualche dubbio ed è solo questo dubbio che prima di timbrare il cartellino vorrei essere certo di aver terminato veramente tutto il lavoro per poter dire anche io come il Rabbi eterodosso di Nazareth: "Tutto è compiuto."


L'esodo


"Abbandonare l'anima
e poi abbandonare anche il corpo. "

(Silvia Montefoschi)