I tre momenti principali della storia dell'universo:
1. dall'evento Big Bang fino alla costruzione dell'atomo (sistema conoscitivo atomico) che è il primo SRI
2. una volta raggiunto il livello del SRI la storia dell'universo è pressochè piatta per così dire perchè dall'atomo propriamente detto all'atomo umano il sistema conoscitivo non cambia ma rimane sempre il SRI pur nelle differenze di evoluzione delle forme del Pensiero Vivente (il Pensiero Uno) e infatti se tutte le forme del pensiero pensano incluso le particelle subnucleari fino alle piante e poi gli animali che però sono pensiero agito solo la specie umana (che noi chiamiamo oggi "vecchia umanità") oltre a pensare come tutti gli altri animali in più sa anche di pensare e questo fa sì che sia l'unica animale a fare storia.
3. Con l'avvento della nuova e vera umanità, i fondatori del REGNO (specificamente) UMANO questa ultima forma del pensiero giunge a identificarsi e a essere tutt'uno con il Pensiero stesso per cui oltre a pensare (piante e animali), oltre a sapere di pensare (animale-umano) sa di essere il Pensiero stesso.
Detto in altri termini: non si è più al livello dell'essere "consustanziali al Dio" ma di essere "identici al Dio" cioè Dio stesso, il Pensiero Vivente ovvero il Pensiero Uno che è sempre stato l'Uno-Duale.
SOMMARIO: "LA NUOVA PERCEZIONE (SESTO SENSO) OLTRE LA COMUNICAZIONE"
"E infine il Pensiero cessa di pensarsi per più solo sentirsi"
(Silvia Montefoschi, biologa , medico e psicoanalista)
Silvia Montefoschi che dopo Freud e Jung porta al capolinea non solo la storia della psicoanalisi quale ultima filosofia o megasintesi (la seconda dopo la megasintesi hegeliana parziale perchè ignorava la dialettica della natura cioè Darwin e Lamark) dell'intera storia della filosofia ma porta a compimento l'intera storia della medicina in quanto la storia del lavoro prima si manifesta come storia della tecnica (la funzione riflessiva rivolta al mondo esterno) e poi lentamente come storia della medicina (la funzione riflessiva comincia a rivolgersi sempre più dapprima anche verso il mondo cosiddetto interno e poi solo verso il mondo interno).
Così la storia del lavoro infine coincide nella sua essenza con la storia della medicina.
"Prendersi cura dell'Essere" (Martin Heidegger)
"E un giorno la terra diverrà luogo di guarigione" (Friedrih Nietzsche)
In definitiva un essere umano che non sia anche un guaritore non è degno del nome di essere umano ma attenzione a un possibile e madornale equivoco: non è che si deve curare tizio caio o sempronio (per quello c'è appositamente la scienza veterinaria) ma è l'Essere che si deve curare da quella malattia terminale che è il nichilismo.
Commentario
"[...] questa visione resta per lui un fatto solo soggettivo. Sicchè [proprio perchè solo soggettivo] egli deve comunicarla [...]"
(Silvia Montefoschi)
"Sicchè egli deve comunicarla all'altro soggetto umano, percepito necessariamente come altro da lui, stante che l'identità di ciascuno è ancora riferita alla individualità della forma corporea, come se dovesse trasmettere all'altro una conoscenza soltanto personale, [...]"
(Silvia Montefoschi)
Queste le tappe del processo evolutivo universale che si svolge sia a livello noumenico primariamente che fenomenico secondariamente, il che significa che i veri eventi storici si svolgono dapprima al livello energetico e di pensiero nel noumenico e solo secondariamente si manifestano anche nel fenomenico.
Per fare un esempio: il Pensiero Uno quale potenzialmente Unico Individuo (duale) concepisce l'idea del sistema conoscitivo atomico e immediatamente l'idea dell'atomo una volta concepita solo a livello del noumenico si manifesta anche concretamente cioè come oggetto concreto nel fenomenico cioè l'idea che era da presso il Pensante si autonomizza proprio come una sorta di "complesso autonomo" e si massifica e poi si materializza come oggetto concreto del soggetto unico duale (Dio il Pensiero Vivente o Unico Individuo che ancora non sà pienamente di sè e che quindi è inconscio poichè si vede ancora come soggetto singolare e non ancora come soggetto duale quindi pensa ma non può vedersi come pensante e in questo senso si dice che "nessuno ha mai visto Dio" e questo perchè Dio si può vedere solo in un'altro Dio. Ossia Dio il Pensante unico si manifesta nei suoi pensati, le tante forme del pensiero, ma non può vedersi cioè percepirsi in quanto Dio cioè in quanto pensante che in un altro pensante ossia in un altro soggetto e non certamente in un oggetto perchè solo il soggetto è della sua stessa sostanza divina e non l'oggetto ma l'oggetto in verità è l'aspetto femminile ombroso di Dio ma Dio, in quanto soggetto ancora singolare ancora non lo sa perchè si riconosce solo nel suo aspetto luminoso.
Poi però nacque la psicoanalisi, la scienza suprema del fatto relazionale, la più grande rivoluzione teologica mai accaduta e nacque il nuovo soggetto duale, il vero Dio.
evento Big Bang
reazione termonucleare
sintesi molecolare
sessualità
comunicazione
nuova percezione (il nuovo sesto senso del pensiero che percepisce il pensiero come realtà concreta e vivente)
"In principio era il Logos
e questo Logos che era in principio
in principio non si era ancora autonomizzato dal Dio
come una sorta di complesso autonomo: pseudologos
ma in principio il Logos che era in principio stava ancora PRESSO il Dio
ovvero il DIO DEL TUTTO
in quanto era ancora il PRINCIPIO DIALOGICO
e non era ancora divenuto il PRINCIPIO DI OPPOSIZIONE
ovvero IL DIO DEL SOLO MONDO"
(Commentario di Andrea Morelli all'INNO AL LOGOS scritto da Giovanni Evangelista in co-riflessione con le sette comunità giovannee dell'Asia Minore)
L'evento apocalittico altro non sarebbe che il tramonto del soggetto conoscente come altro dall'oggetto conosciuto.
Tutto qui.
Non c'è quindi da paventare terremoti, uragani, riattivazioni di vulcani dormienti, attentati terroristici, gravi calamità mondiali come una carestia, una crisi economica di vaste proporzioni come nel 1929, una conseguente terza guerra mondiale o quant'altro di questo genere.
L'apocalisse è il concludersi definitivo della preistoria dell'Essere quando l'Essere trattava ancora sè fuori di sè come altro da sè.
L'essere continuerà a trattare sè come altro da sè ma non più fuori di sè.
In termini psicoanalitici questo evento si chiama "dissoluzione del transfert/proiezione".
Che fare?
Nel frattempo che il processo apocalittico giunga al suo compimento che fare?
PRESENTAZIONE: Questo articolo è una bomba da far tremare gli edifici dell'universo.
Verrebbe proprio da presentarlo alla vecchia maniera ottocentesca come ai tempi delle prime rivolte contro gli effetti collaterali della prima rivoluzione industriale anche se noi, non essendo particolarmente legati alla nostra pellaccia, pur non essendo contro il progresso preferiamo dichiararci evoluzionisti e assolutamente non progressisti: l'evoluzione infatti è più del progresso. Anche altri sono contro il progresso ma a differenza di noi il motivo per cui non amano il progresso è che invece amano la vita pacifica: noi invece amiamo l'evoluzione anche a costo della morte:
Siam pronti alla morte sì
ma non per la patria
ma solo per Dio.
Dio è più della patria
Dio è il Pensiero Vivente
il Pensiero Vivente
che viene da lontano e lontano va
che tutto attraversa
che tutto assolve
tutto risolve
e infine tutto dissolve"
Uno spettro si aggira per l'universo
è lo spettro del dialogo oltre la dialettica
i filistei del sistema uomo
maschi o femmine che siano
sono atterriti e spaventati da un simile sconvolgimento della quiete pubblica
non sanno come difendersi
e scappano chi a destra chi a sinistra
in un si salvi chi può
ma non c'è più scampo
è proprio il pavimento questa volta che non c'è più
questa non è una rivoluzione come le altre
questa è l'ultima rivoluzione
ed è il pavimento che non c'è più.
Potrebbero scappare dal tetto
questo si
perchè dal tetto solo si potrebbe vedere il disegno del labirinto
ma non hanno le ali.
Come ai tempi ormai lontani del coronavirus
non si sono premuniti per tempo
non ci hanno pensato
così vivevano di memoria
ignari che oltre alla memoria
la vita è fatta anche di eccezioni.
Poveri loro
che cosa si inventeranno adesso
per superare un tale terremoto dei loro schemi mentali che se ne vanno in frantumi?
Protocolli cosiddetti scientifici supercollaudati questo sì
ma ormai inservibili.
Che potranno fare
che potranno ancora fare
visto che loro amano fare, fare, fare
nel nuovo scenario apocalittico?
Una bella rissa?
Una rissa mondiale?
SOMMARIO: dai vecchi cinque sensi come strumenti di orientamento nel discorso di verità al nuovo sesto senso del pensiero che percepisce il pensiero come realtà concreta e vivente
L'Automaton nella vita umana gestisce e amministra la vita tutta
Noi pensiamo che si debba gestire la vita, la vita sociale, la vita umana ma l'Automaton gestisce nella vita umana tutta la vita.
Noi siamo il pensiero, la parola della vita tutta.
Noi crediamo di pensare in nome nostro ma in noi è la vita tutta, la vita tutta che pensa in noi.
Le galassie pensano ma non parlano.
Le stelle pensano ma non parlano.
Le piante pensano ma non parlano.
Gli animali pensano ma non parlano.
Eppure tutte queste forme della vita cioè forme del pensiero divenute statiche, cioè fermatasi in forme concluse, pensano invece e parlano in noi.
Siamo noi che gli doniamo non tanto il pensiero quanto piuttosto gli doniamo la parola.
Tutte queste forme del pensiero e i noi che proseguono a pensare quel pensiero che in loro si interrompe.
Gli animali pensano
Gli esseri umani oltre a pensare sanno di pensare.
La nuova e vera umanità invece rispetto a queste precedenti forme del pensiero non solo pensano come gli animali, non solo oltre a pensare sanno anche di pensare proprio come la vecchia umanità dalla soggettività ancora individuale ma sanno anche di essere solo il pensiero e niente altro che il pensiero stesso che loro incarnano e che incarnano non nel senso di consustanziali al Dio ma nel senso di identici al Dio che è più che sostanziali: di une nuova identità si tratta quindi, di una identità non più individuale.
Il processo di umanizzazione ossia il pensiero in difesa della forma umana che ci ha condotto dalla vita nelle caverne alla vita nelle grandi metropoli è terminato definitivamente ed è iniziato il processo di transumanizzazione e mentre le galassie, le stelle, le piante e gli animali sono funzionali alla forma umana, ed è per questo che le vecchie forme del pensiero persistono ancora, cessano invece di essere funzionali alla nuova e vera umanità che vive più solo di relazione, dell'unica relazione tra Dio e l'Altro Dio consapevoli di essere i due aspetti dell'unico Dio Vivente che è il Pensiero quale infinitamente pensante.
Si dice che l'amore è l'amore per gli altri.
Non esiste altro ALTRO che la DONNA che è Dio ma la donna umana non è la donna vera: crediamo che questa sia la donna vera cioè la donna dio ma questa è solo il riflesso del suo riflesso di sè fuori di sè come altro da sè.
La donna vera non sta fuori, fuori c'è solo la donna preistorica, l'animale umano declinato al femminile.
Ma che cos'è l'animale umano declinato al femminile?
Altro non è che il passato evolutivo, la storia della Donna Dio.
L'uomo è una cosa, la donna è un'altra cosa, ma l'uomo e la donna uniti sono tutta un'altra cosa ancora, si tratta di un vero salto di qualità come insegnano le scienze biologiche: "Un organismo vivente non è la somma delle sue parti."
In questo senso un uomo+ una donna non fanno una coppia ma Dio stesso.
Un uomo solo è un dio declassato ossia solo in potenza.
Una donna sola anch'essa è un dio declassato ossia solo in potenza.
Dalle particelle instabili di materia-antimateria
alle particelle stabili polarizzate positive-negative
fino al monopolo-dipolare dall'identità stabilissima cioè i gemelli.
Se sappiamo tutte queste cose.
Se siamo arrivati a capire tutte queste cose, lo dobbiamo principalmente al lavoro di Giovanni Evangelista che ha posto le basi teoriche con la sua concezione dell'archè, concezione che a sua volta lui deve in parte agli ebrei eterodossi della comune ebraica nata intorno ai rabbini madre e figlio Myriam-Jeschua di Nazareth e in parte ai greci.
Lavoro questo che ha attraversato tutta la storia del pensiero in questi ultimi duemila anni più o meno esotericamente o essotericamente per riemergere in tutta la sua potenza nel 1895 con il lavoro di Sigmund Freud e della storia centenaria della psicoanalisi sul transfert e la proiezione che ci ha liberato sia dalle filosofie non evoluzioniste, sia dal buonismo.
L'evoluzione non vuole farci divenire buoni ma è come una scuola per un divenire Dio.
Solo Dio è veramente buono mentre gli altri vogliono solo difendere il proprio orticello ma chi vuole difendere il proprio orticello è sempre un guerrafondaio più o meno in incognito.
Siccome però sono tanti quelli che vogliono difendere il proprio orticello ossia che non vogliono pensare perchè non credono che la vita è solo il pensiero, vengono in contrasto tra di loro dandosele di SANTA RAGIONE ossia l'AUTOMATON li costringe a pensare anche se non vogliono pensare ma vogliono solo difendere il proprio orticello e anche se si mette un coperchio sulla pentola che ribolle noi sappiamo che il diavolo fa le pentole ma non i coperchi.
L'unico coperchio possibile è la conclusione NATURALE della guerra con la nascita della nuova e vera umanità.
Noi comunque non siamo come Gabriele d'Annunzio e i futuristi che enunciavano "Viva la guerra, igiene dell'umanità, viva il movimento, la velocità" dopodiche si immergevano nel dissidio.
Noi no siamo dialettici ma dialogici dunque non dobbiamo immergersi nel dissidio anche se questo ci coinvolge ma dobbiamo sottrarcisi tramite la fuga, l'esodo dall'universo.
Intendiamoci, non facciamoci illusioni: dal palazzo dello sport, come diceva un sogno e quindi nel linguaggio onirico, dal palazzo dello sport si può fuggire solo attraverso il tetto, in verticale.
Tutti verranno coinvolti e solo coloro che avranno iniziato a scappare già per tempo verso i confini estremi dell'universo forse, forse riusciranno a non essere coinvolti dalla grande esplosione che PROIETTERA' I SUOI F R A M M ENTI fin agli estremi confini dell'universo.
Poi ci sarà il silenzio.
E sarà un nuovo inizio.
Ma non lo stesso inizio poichè sarà solo la vita di Dio, la relazione pura, il pensiero puro.
La fine della dinamica proiezione-rimozione ossia la fine dei tre regni ancora materiali.
Dalla mediazione alla nuova immediatezza: l'immediatezza riflessiva o nuova spontaneità allorchè si sarà consumata ogni residuo di fantasia simbiotica.
Il due è due, irreversibilmente due dopo il peccato originale ma questo due è uno anzi è il vero uno e non il falso uno prodotto dalla coppia soggetto-oggetto.
La storia dell'universo? Dallo pseudo-uno cantato da quei (censura!) e tossicodipendenti dei cantanti e poeti al vero uno cantato da Freud, Jung e tutti gli altri ultimi rivoluzionari.
Gli animali pensano
Gli esseri umani oltre a pensare sanno di pensare
La nuova e vera umanità pensano, sanno di pensare ma soprattutto ripongono la loro intera identità nel sapere di essere solo la persona del Pensiero stesso
Nessuno vuole negare che anche l'individuo singolare e la sua proprietà incluso lo spirito di competizione abbiano svolto una funzione evolutiva ma oggi lo scenario storico è cambiato e si può, per la prima volta nella storia si può voltare pagina e cambiare musica. Oggi è in atto underground un processo di disappropriazione che è anche un processo di spersonalizzazione che darà nascita al vero individuo, l'unico individuo che pur avendo tanti nomi sarà sempre l'unico individuo, che è l'intero perchè l'intero o è Due pur essendo Uno oppure non è l'intero vero.
Di sintesi in sintesi
IN PRINCIPIO ERA L'INTENZIONE
l'intenzione si attua e nasce simultaneamente sia l'Uno che il Due (SINGOLARITA' ORIGINARIA)
segue l'evento BIG BANG della grande frammentazione (rimozione e nascita dell'inconscio universale)
inizia il processo di sintetizzazione (dialettica dello spirito hegeliana nel noumenico e dialettica della natura engelsiana nel fenomenico) che è anche un processo di soggettivazione progressiva che frena soltanto ma non cambia la direzione esplosiva e espansiva dell'uni-verso: REAZIONE TERMONUCLEARE
SINTESI MOLECOLARE
SESSUALITA'
COMUNICAZIONE (con la nascita della specie umana ovvero del primo simbolo che dà avvio al processo di simbolizzazione progressiva e quindi alla dialettica della storia la direzione esplosiva ed espansiva dell'universo non solo viene frenata ma viene addirittura invertita in senso implosivo)
NUOVA PERCEZIONE (il nuovo sesto senso del pensiero che percepisce il pensiero come realtà concreta e vivente) - Infatti dopo Hegel e dopo il dopo Hegel (soprattutto la critica esistenzialista (da Marx Stirner a Kierkeggard e Nietzsche: critica all'hegelismo e al marxismo che è anch'esso una versione dell'hegelismo, in difesa invece delle ragioni dell'individuo e dopo anche la critica al pensiero forte svolta dal post moderno e dal cosiddetto pensiero debole alle grandi narrazioni come reazione salutare ai padroni del pensiero e ai totalitarismi) inizia con Sigmund Freud e la storia della psicoanalisi l'ultimo brano della storia dell'universo e il suo sprint finale della dialettica unitaria verso il dialogo oltre la dialettica ma Marx non può più muovere alla psicoanalisi lo stesso rimprovero da egli mosse a Hegel con le sue famose "Tesi su Feurebach" dove diceva "i filosofi finora hanno solo interpretato il mondo in modi diversi ma si tratta invece non di interpretarlo ma di trasformarlo" dato che la psicoanalisi è si teoria, la teoria del transfert, rimozione, ritorno del rimosso ma è anche prassi, una prassi che ha comunque fatto tesoro della lezione nietzschiana proprio sull'interpretazione:
"Non esiste affatto un testo ma solo interpretazioni e interpretazioni di interpretazioni"
(Friedrich Nietzsche)
Dalla preistoria dell'Essere all'Essere Vero
Chiaro no il discorso?!
Dal vecchio archetipo obsoleto dell'eroe malato di protagonismo nella storia (il cristo in croce)
al nuovo archetipo dell'ultima coniunctio tra l'aspetto maschile e l'aspetto femminile dell'unico Dio Vivente, il Pensiero inteso come l'Infinitamente Pensante.
L'evoluzione è un sogno e infatti parliamo anche di risveglio intendendo il risveglio proprio dla sogno dell'evoluzione.
A cosa è dovuto questo sogno?
E' causato dalla separazione tra i due livelli del reale in cui si svolge ciò che noi abbiamo denominato "evoluzionismo parallelo" nel noumenico e nel fenomenico.
Due tipologie di sindromi narcisistiche: narcisismo individuale e narcisismo collettivo
A livello della storia evolutiva dell'anthropos tale separazione è dovuta proprio all'antroporiferimento che è un narcisismo che invece di essere un narcisismo della tipologia individuale è un narcisismo collettivo ovvero un narcisismo di specie.
Tale narcisismo collettivo produce proprio a livello di specie della nebbia impedendo di vedere chiaramente e inducendo il pensatore antroporiferito in errori di prospettiva.
Abbiamo ritenuto che tale narcisismo per quanto riguarda l'impostazione ontologica conduca naturalmente a un punto di vista ancora tolemaico auspicando quindi una rivoluzione copernicana come superamento di un tale antroporiferimento.
Una terapia universale in tre step by step: il racconto delle tre metamorfosi
"E un giorno la terra diverrà luogo di guarigione" (Friedrich Nietzsche)
Potremmo in conseguenza periodizzare il percorso fatto dall'essere in quel lungo periodo in cui, malgrado le tante mutazioni succedutesi nel corso dell'evoluzione, ha comunque sempre mantenuto invariabilmente questa separazione tra noumenico e fenomenico, in tre step by step:
immediatezza irriflessiva (il cammello costretto a portare su di sè il peso della storia)
mediazione riflessiva (il leone ovvero la critica dei fardelli ma appunto per ciò anche uomo re-attivo o interdipendente per dirla in linguaggio psicoanalitico)
immediatezza riflessiva (il fanciullo o la nuova umanità non più re-attiva ma attiva ovvero il dialogo oltre la dialettica, la nuova umanità dialogica e attiva dopo la vecchia umanità dialettica e re-attiva)
Il dialogo oltre la dialettica e la nuova percezione oltre la comunicazione
Certamente il concetto di "immediatezza riflessiva" può sembrare un ossimoro perchè l'immediatezza proprio perchè immediatezza non può essere anche riflessiva dato che o è una cosa o è l'altra.
Questo modo di pensare è valido per tutto il corso della storia dell'universo dall'atomo fino all'anthropos ma non vale più al termine della storia dell'universo.
Dopo la teoria la parola alla prassi
Lo so è difficile crederci ed è per questo giunti a questo momento omega dell'evoluzione che solo la prassi cioè l'esperienza ci può venire in aiuto.
Provare per credere!
Più che questo non possiamo dire: ora non si tratta più di credere o non credere, ora è l'esperienza a decidere cosa è vero.
Quest'ultima fase della storia dell'universo infatti non a caso si chiama processo di transumanizzazione. Si chiama così proprio perchè segue ed è altro dal processo di umanizzazione con il suo ideale umanistico rinascimentale di armonia quale farsi umano dell'uomo. Il nuovo e attualissimo processo di transumanizzazione invece non è più un umanismo ma una vera e propria rivoluzione anti-umanista che non adotta più gli ideali rinascimentali: noi amiamo l'artificio e non la natura proprio perchè solo l'artificio ci può traghettare oltre il finito. Detto in altri termini: per noi il simbolico non è altro dal reale bensì coincide con il reale o per usare il linguaggio proprio alla programmazione neurolinguistica, per noi la mappa del territorio non è altro dal territorio ma coincide con il territorio o ancora per usare il linguaggio dell'epistemologia, per noi il pensiero non è rappresentazione della realtà bensì è creazione della stessa realtà.
Chiaro no?!
Il risveglio dal sogno dell'evoluzione
Il superamento dell'antroporiferimento coincide anche con il risveglio dal sogno dell'evoluzione.
Ci hanno abituato a pensare all'apocalisse come a cataclismi o a una sorta di disastri naturali che falcidierà gran parte dell'umanità ma l'apocalisse, la cui etimologia è "rivelazione", invece è come svegliarsi dopo aver dormito e sognato per anni, secoli e millenni.
Ci si risveglia e si esclama: ma allora la realtà è tutta un'altra cosa! Dunque ho solo sognato!
Ecco cos'è l'apocalisse; la rivelazione di come stanno veramente le cose e non uragani, terremoti, alluvioni universali o quant'altro, anche se a livello emotivo può essere simile ad una catastrofe se non peggio perchè è la fine comunque di un vecchio mondo a cui abbiamo prestato fede come se fosse il mondo reale e non un sogno che stavamo sognando.
Che resterà dopo l'apocalisse?
Resteranno i robot.
Botta e risposta, imput e output. Acting out a gogò insomma.
Robot cioè psicopatici.
Non sarà più nemmeno la vecchia umanità preistorica ovvero i vecchi padroni del significato che praticavano lo schiavismo del significato ma sarà peggio, molto peggio: l'ignoranza assoluta che la vita è solo la vita relazionale.
Resteranno i robot.
Botta e risposta, imput e output. Acting out a gogò insomma.
Robot cioè psicopatici.
In una parola: resteranno solo le tracce mnestiche di ciò che la vita è stata e non è più essendo la vita vera che è solo la vita relazionale emigrata in un oltre l'uni-verso.
Qui non ci sarà più la vita relazionale ma più solo la vecchia dinamica transfert-controtransfert spinta per di più all'eccesso per cui il nichilismo quale malattia mortale del pensiero celebrerà il suo trionfo finale.
Il soggetto e la maschera
Del resto la psicoanalisi o almeno la psicoanalisi allo stato dell'arte ha dato un nome a quel momento finale in cui il processo di individuazione universale giunge a compimento e allora si darà più solo il processo di autodistruzione del vecchio soggetto riflessivo individuale (SRI) che non sarà più nemmeno soggetto riflessivo individuale in quanto il soggetto in tutto l'universo è sempre stato uno solo per cui se un tale unico soggetto ormai si trova al livello energetico del soggetto super-riflessivo (SSR o nuovo soggetto duale) al livello inferiore invece non c'è più alcun soggetto ma più solo un ego che non riesce più in alcun modo a prendere distanza da sè, distanza dalle istanze egoiche in cui consiste proprio l'esser soggetti rispetto al ruolo sociale che si impersona.
Così sarà un carnevale generalizzato e tutti in maschera diranno: "Lei non sa chi sono io!" e via con la terza guerra mondiale più o meno locale.
I "mutanti" e gli "uomini e donne di buona volontà"
In verità Silvia Montefoschi nei suoi scritti finali sembra in parte ritornare sui suoi passi affermando che oltre ai "mutanti" ci sono comunque o sembrano esserci anche e ancora uomini e donne di buona volontà.
Può essere che questa osservazione della biologa e psicoanalista abbia un senso ma noi ci chiediamo dato che comunque l'evoluzione ogni giorno che passa si radicalizza sempre più: fino a quando questi ultimi uomini e donne di buona volontà riusciranno a mantenersi tali dato che lo scenario storico già post-apocalittico spinge sempre più verso un aut-aut?
Può essere che ci siano ancora uomini e donne di buona volontà, può essere ma resta il fatto che chi trascina in senso sempre più radicale lo scenario storico, i muli da soma per intenderci, sono i mutanti per i quali un tale aut-aut si configura come una scelta tra la vita e la morte per cui per loro non si tratta nemmeno di scegliere: loro sono proprio costretti.
Persino nei film lì dove riescono se riescono è solo per il senso della matematica e più c'è matematica e più c'è bellezza.
Che cos'è la bellezza?
E' matematica.
Cosa intendo per matematica?
Lo so per istinto. forse simmetricità, tempistica, probabilmente il senso del "kairos" ovvero del momento giusto.
Forse è sinonimo di "principio di sincronicità", di "necessità".
Certo è che i paradigmi con sui si declina la vita, con il tempo fanno il loro tempo e perdono la loro bellezza subentrando nuovi canoni di bellezsa ovvero nuovi paradigmi manifestazione di un ordine nuovo ancora più ordine. Ritroviamo qui la teoria della termodinamica entropia/negaentropia che noi interpretiamo anche in chiave estetica.
Per una nuova estetica rivoluzionaria dunque: non il significato ma la matematica.
Non esiste alcun significato ma solo direzione.
Non c'è alcun testo - diceva Nietzsche - ma solo interpretazioni e interpretazioni di interpretazioni.
Io non sono un matematico anzi forse sono negato per la matematica visto che sono un tipo del pensiero e non dell'intuizione (Carl Gustav Jung, "Tipi psicologici", 1921 - Silvia Montefoschi, "Essere nell'Essere", 1985), almeno credo eppure la matematica mi ha sempre affascinato proprio per la bellezza, l'eleganza, insomma per questioni estetiche.
Perfino quando vedo un palazzo, una piazza, una città è la matematica che mi affascina.
Questo vale anche per i discorsi: quanta matematica c'è in quel discorso? E' elegante?
Quando ero bambino i miei compagni mi prendevano in giro dicendo: "Non sa un tubo di matematica ma prende i bei voti solo perchè è il cocco (proprio così' dicevano) dell'insegnante di matematica."
Il caso vuole che il professore era proprio siciliano tral'altro e credo un ateo.
A me non me ne fregava assolutamente di fare le espressioni algebriche giuste, per me l'eleganza nel risolverle era più importante del risultato.
Perfino nello sport: benchè mi dedicassi più al gioco del calcio tuttavia ricordo che mi affascinava il salto in alto ma anche lì non mi interessava saltare tanto in alto ma l'eleganza e la bellezza del salto. Trovai infine che il salto alla ventrale era il più elegante. Mi sembrava di volare. Avrei voluto poter saltare all'allentatore.
In psicoanalisi si sà che i personaggi che appaiono in un sogno sono il sognatore stesso, aspetti diversi e talvolta anche antitetici della sua personalità: è sempre lui.
In letteratura si sa che i personaggi di un romanzo sono sempre aspetti diversi e anche qui talvolta antitetici del romanziere.
La psicoanalisi ha elaborato il concetto di "transfert" o "proiezione" perchè tutte le persone che noi incontriamo nel nostro percorso di vita siamo sempre noi fuori di noi.
Questo spiega anche certe psicopatologie a cui la psichiatria ha dato il nome di "schizofrenia".
Dio è sicuramente, o meglio è stato sicuramente, uno schizofrenico per avere otto miliardi di personalità. E pensare che c'è chi invece prega uno schizofrenico e gli chiede aiuto.
Un giorno mentre mi recavo in treno a Milano all'incontro psicoanalitico con Silvia Montefoschi, per ingannare il tempo avendone in quel momento anche l'ispirazione mi misi a scrivere una poesia dedicata a Thérèse Martin ma mentre componevo la poesia l'interlocutore a cui parlavo cambiò volto e non era più Thérèse ma Giovanni e poi ancora Giovanni cambiò volto e non era più Giovanni ma Silvia e poi ancora Silvia cambiò volto ed era di nuovo Thèrèse: eppure la poesia era la stessa.
Sceso alla Stazione Centrale di Milano turbato da quanto accadutomi mi ripromisi di chiedere a Silvia come si poteva interpretare psicoanaliticamente quanto occorsomi.
Giunto a casa di Silvia,. le raccontai e lei senza per nulla turbarsi e senza neanche a pensarci sù ma immediatamente applicando la sua "ermeneutica dell'Automaton" all'evento, esclamò:
SOMMARIO: Nuovi pensieri sul concetto rivoluzionario di "Presenza" proprio della nuova psicoanalisi oltre la psicoanalisi o psicoanalisi allo stato dell'arte oltre i concetti di coscienza/inconscio, luce/tenebra propri invece alla preistoria della psicoanalisi.
Oggi riflettevo su questa litania che si sente continuamente in questo periodo difficile per la forma corporea materiale dell'antropos che deve necessariamente fare i conti anche con altre forme viventi anch'esse corporee materiali che l'hanno preceduto come decani nel corso della storia biologica dell'Essere Uno e nella fattispecie, i virus.
Riflettevo quindi su questa nuova situazione di emergenza sanitaria che tutti ci coinvolge, soprattutto gli anziani e i già malati, e mi dicevo in proposito giusto per rimanere sulla strada maestra della via psicoanalitica alla conoscenza intesa come ultimo step della rivoluzione copernicana oltre l'antroporiferimento:
"Io non devo stare nè in casa nè fuori casa"
Ecco che allora mi sono reso conto che inconsapevolmente avevo elaborato una bella definizione del concetto di "presenza" che è centrale nell'ambito del "Pensiero Uno oltre la Psicoanalisi", una definizione la più chiara possibile che non desse adito a equivoci e che da molto cercavo.
Inconscio e coscienza in fondo sono due faccia della stessa medaglia visto che a proposito della dicotomia luce/tenebre noi diciamo che è invece proprio al luce che produce la sua ombra perchè l'ombra non vive di vita propria ma è sempre l'ombra di una luce. La luce e la sua ombra sono infatti una coppia inseparabile e nessuna delle due istanze vive di vita propria.
Molti pensatori lavorano ed elaborano il loro pensiero alla luce della dicotomia coscienza/inconscio senza sapere o senza rendersi conto che c'è qualcosa oltre la dialettica interminabile coscienza/inconscio ed è proprio la presenza.
"La casa è dove è quella donna" (Cesare Pavese)
Hic et Nunc
"Qui e ora" ma la Presenza non è un "qui" ma è solo un "ora".
"Trattare senza trattare tutto ciò che ancora tratta e fino a che tratta"
(Silvia Montefoschi)
Aldiquà Aldilà Oltre
Ecco spiegato anche perchè a differenza della vecchia parapsicologia e degli studiosi dei fenomeni paranormali di vecchia data noi concepiamo anche un oltre lo stesso Aldilà che chiamiamo Oltre e che a differenza dell'Aldilà che è in questo Aldiquà anch'esso ovvero nell'universo essendo costituito anche l'Aldilà di spazio-tempo-massa, l'Oltre invece è proprio Oltre l'Uni-verso ovvero oltre lo spazio-tempo-massa essendo quindi al di là dello spaio, del tempo e della massa.
Fallimentari soluzioni del passato e soluzioni vincenti del presente
In effetti già della lettera ai Tessalonicesi Paolo di Tarso rimproverava i cristiani di quelle comunità che avevano incrociato le braccia nell'attesa passiva dell'apocalisse da loro ritenuta ormai imminente.
Senza fare riferimento a tradizioni dell'oriente induista e buddista già nel medioevo cristiano i Catari e gli albigesi non volevano più avere a che fare ocn il mondo da loro ritenuto sotto il dominio di satana ma così facendo sia l'oriente buddista o induista che l'occidente cristiano non fanno altro che ribadire il PRINCIPIO DI OPPOSIZIONE che invece è proprio questo il PRINCIPIO SATANICO ovvero per dirla in termini più laici, la vecchia LOGICA DELLA SEPARAZIONE.
Fortunatamente al capolinea della storia dell'universo nel suo sprint finale ci è giunta in soccorso proprio la psicoanalisi che ci ha fatto consapevoli che separando luce e tenebra si entra di fatto in un vero e proprio circolo vizioso da cui non se ne esce più: la famosa dialettica interminabile.
Oggi sappiamo
finalmente oggi per la prima volta sappiamo
dunque si possono rimuovere quegli ostacoli che invece i tessalonicesi, i buddisti, gli induisti, i catari e gli albigesi hanno trovato sulla loro strada verso al conoscenza e procedere oltre.
"Trattare senza trattare tutto ciò che ancora tratta e fino a che tratta"
A proposito del dogma giovanneo non negoziabile dell'incarnazione di Dio
"L'altra svista in cui gli gnostici incorrono, sempre a causa della ristrettezza della visione di cui non si fanno consapevoli, è la separazione tra il simbolico e il reale, a danno di quest'ultimo s'intende.
[...]
A causa di questa separazione tra il reale e il simbolico, gli gnostici lasciavano cadere nell'indifferenza gli avvenimenti concreti del mondo come eventi estranei al processo di cristificazione. Ma con ciò finivano anche con il vanificare la testimonianza storica di Gesù, togliendo senso e valore al suo stesso patimento, come se il travaglio conoscitivo dell'essere potesse realizzarsi altrove dall'essere stesso, che è poi la vita concreta dell'uomo.
Il valore simbolico della figura di Gesù, il Cristo, e la figura stessa come personaggio storico non possono non coincidere.
[...]
Così allora la vita di Gesù di Nazaret, tutt'uno con il Cristo, simbolo di un momento trasformativo dell'essere, è l'oggettivazione individuale dell'universale e pertanto incarnazione di Dio." (Silvia Montefoschi, "Il sistema uomo - Catastrofe e rinnovamento", 1985)
Contrordine?
Occorre però aggiungere anche quanto Silvia Montefoschi scrive a scenario mutato dopo il 1987 (cioè dopo la coniunctio GiovanniSilvia) e soprattutto dopo l'inizio della controrivoluzione che palesa che la nuova epoca è già un'epoca post-apocalittica.
In questa nuova epoca il soggetto super-riflessivo non dà più proprio alcun valore al mondo materiale e oggettuale sicchè sembra che si sia ritornati in qualche modo al modo di pensare dello gnosticismo e quindi a una nuova versione come c'è ne sono tante di vecchia logica della separazione ma non è così in quanto ciò che da significato è proprio lo scenario in cui si dà l'evento e in questo nuovo scenario già post-apocalittico, questo modo di sentire non è un riaffermarsi per l'ennesima volta nella storia del pensiero universale della sempre uguale logica della separazione ma paradossale a dirsi questo modo di pensare anzi di sentire è invece proprio la nuova e rivoluzionaria logica unitaria.
Attenzione quindi a credersi di camminare nell'errore quando invece si è proprio nella verità. Non state a sentire coloro che invece guardano ancora a ciò che era, che è stato ma che già non è più,
Il progetto del Pensiero dal pensarsi al sentirsi
Detto in altri termini: non è l'uomo in alto che deve raggiungere e abbassarsi alla donna in basso ma è la donna in basso che deve innalzarsi e raggiungere l'uomo già in alto. Dopodichè anche l'uomo che non poteva andare ancora più in alto sì che era costretto alla ripetizione e quindi alla ossessività può riprendere il cammino e procedere ulteriormente ma questa volta in due perchè è vietato andare oltre da soli. Uso i termini "uomo" e "donna" ma si tratta del maschile e del femminile di Dio anche se sono sempre l'uomo e la donna in ogni caso.
Può essere questo un criterio ermeneutico possibile?
Alla luce di quanto qui scritto mi domando se posso utilizzare quanto detto come chiave di interpretazione degli ultimi 18 mesi di vita di Thèrèse Martin. In che senso? Nel senso che Thèrèse anche se donna era il maschile di Dio che era in Lei e con cui dialogava e la chiesa, l'ecclesia, la comunità, il gruppo, la famiglia, la coscienza collettiva invece era il femminile di Dio. E allora? Ebbene Thérèse aveva in progetto più inconsciamente che consciamente di abbandonare la chiesa. Abbandonare la chiesa? Ma per andare dove? Da questo punto di vista sembra una comica la resistenza che alcuni monsignori hanno fatto per impedire la sua canonizzazione a suo tempo: non amava veramente la chiesa perchè se l'avesse amata avrebbe elaborato e proposto una qualche riforma della chiesa per migliorarla. Ma è comica anche la critica da un altro punto di vista che gli fa l'antropologa culturale Ida Magli: Teresa aveva capito la condizione della donna ma è stata solo una femminista imboscata. Dunque Thèrèse non amava la chiesa, non amava nemmeno le donne, il suo genere se si deve dare credito all'accusa di "femminista imboscata" che in un certo senso è proprio vera. Ma allora che cosa amava? Thérèse voleva abbandonare la chiesa. Thèrèse aveva intuito quanto Freud scriveva in un suo scritto del 1925 dal titolo "La negazione". Teresina era già impazzita una volta da bambina sentendosi braccata dai padroni del significato e ora era rinsavita: sapeva che ribellarsi significava solo lavorare sì ma lavorare per i padroni del significato. Thérèse viveva nel pensiero. Troppo avanti rispetto ai tempi. Più avanti della chiesa più avanti delle stesse femministe
Thérèse diceva: "Nemmeno io mi capisco". E proprio perchè nemmeno Lei si capiva era ambivalente proprio come Nietzsche che oscillando un po' parlava di "super-uomo" e un po' di "oltre-uomo". Così Thèrèse può apparire come una monaca tradizionale ma non lo è affatto. Non nel senso che fosse una "moderna", no Thérèse non era una "moderna": aveva già iniziato l'esodo ma non l'ha potuto completare. Ci voleva Freud ci voleva ancora Jung e poi ancora Silvia Montefoschi ecco adesso c'è Andrea e Thérèse può procedere finalmente. "Teresina non sono qui per dirti che si va dove dico io no, si va dove volevi andare tu. Non ti sei sbagliata eri nella verità semplicemente mancavo io. Se ci fossi stato alla fine dell'ottocento ti avrei sostenuto ma non c'ero ancora oggi ci sono dunque sostienimi tu." Bibliografia Quanto prima aggiungerò la bibliografia ma riguarda comunque uno degli scritti di Silvia Montefoschi pubblicato tra il 2002 e il 2009 forse proprio il "Breviario d'amore" del 2002.
L'evento della morte della psicoanalisi al capolinea della centenaria storia della psicoanalisi
"E mentre la psicoanalisi muore come scienza analitica dell'umana esistenza, per trapassare nella conoscenza dell''Essere Vero', che è il 'Pensiero consapevole di sè come Unico Esistente', il Pensiero Uno, sapendo ormai di sè come 'il Vivente', cessa per sempre di pensare se stesso, perchè, come ogni vivente, per sapersi tale, di certo non si pensa. ma si sente."
(Silvia Montefoschi, "L'ultimo tratto di percorso del Pensiero Uno", 2006)
L'Essere dal pensarsi al sentirsi al capolinea della storia dell'uni-verso
"E il pensiero infine cessa di pensarsi per più solo sentirsi" (Silvia Montefoschi)
Ieri era il 2 gennaio: non mi sono affatto dimenticato di Lei e infatti prossimamente scriverò qualcosa su Thérèse Martin ma si deve comunque portare avanti quel "processo di spersonalizzazione" in cui oggi consiste l'essenza della direzione di una psicoanalisi allo stato dell'arte della scienza psicoanalitica e che abbiamo sintetizzato nello slogan rivoluzionario
"da una vecchia identità ancora storica (e quindi ancora individuale) a una nuova identità puramente relazionale (necessariamente quindi e per conseguenza non più individuale)"
Quindi l'IO-TU e basta che non è egoismo ma proprio il suo contrario.
147 anni fa il mio "tu" manifestatosi nel mondo iniziava la sua storia, il suo percorso evolutivo.
Tante sono le vicende particolari prodottesi prima e dopo quella data
data che per me e per la mia storia personale è molto significativa
ma già abbiamo spiegato come l'Automaton non è interessato affatto a produrre preti e suore ma solo l'elettrone e poi dopo l'elettrone anche il nuovo super-elettrone secondo questo schema che è la tabella di marcia di Dio:
1. La simbiosi assoluta
La simbiosi assoluto tra i due eterni amanti che sono le due persone dell'unica persona.
2. La distinzione
I due dell'uno escono dalla simbiosi assoluta e si distinguono venendo così a sapere di essere due e nel sapere di essere anche di essere uno pur essendo due perchè solo chi sà del due può venire a sapere anche dell'uno dato che il vero uno è solo l'uno duale mentre l'altro uno è l'uno sado-masochista, la relazione servo-padrone ovvero la logica relazionale interdipendente che è simbiosi relativa e non più assoluta perchè questa nuova simbiosi è prodotta dalla rimozione di un sapere già posseduto ma sepolto nell'inconscio universale.
3. La falsa autonomia l'altra faccia della nostalgia dell'Eden
I due dell'uno si autonomizzano cioè si separano producendo con la trasformazione della distinzione in separazione alla nascita delle due realtà separate ovvero all'evoluzionismo parallelo noumenico/fenomenico che si manifesta con il primo evento della storia dell'universo che gli astrofisici chiamano "evento Big Bang" ma che come abbiamo descritto è il terzo evento e non il primo.
4. L'elettrone il primo intero (SRI)
Produzione step by step dell'elettrone ovvero dell'idea del sistema conoscitivo atomico che si manifesta a livello del fenomenico cioè concretamente con il primo atomo di idrogeno.
Il sistema conoscitivo atomico si struttura a quattro livelli energetici-conoscitivi di cui il quarto è cieco in quanto non è ancora nato un quinto livello da cui sapere del quattro.
Il tripletto del protone ovvero il sistema dell'autocoscienza o corpo del soggetto:
- Quark d1
- Quark d2
- Quark u
e il quarto elemento o soggetto dell'autocoscienza cioè il soggetto del corpo che altri hanno chiamato anche Dio (il fisico quantistico Paul Davis per esempio):
- elettrone
5. Il super-elettrone: l'intero vero oltre il nichilismo (SSR)
A partire dal primo individuo che è l'atomo (SRI) step by step l'evoluzione parallela nel noumenico e nel fenomenico prosegue producendo la nuova idea del super-elettrone che si manifesta concretamente con il prototipo del soggetto super riflessivo (SSR) o individuo duale nella nuova persona duale di GiovanniSilvia.
Si conclude così con la produzione del super-elettrone la storia dell'unverso come una parentesi spazio-temporale della vita dell'essere che è l'unico e vero essere vivente, l'alfa, l'omega e l'oltre omega.
Il divenire prosegue ma questa volta senza più fare storia.
Il divenire prosegue perchè l'Essere non è altro dal divenire ma è proprio il divenire ma mentre nell'universo il SRI cioè gli esemplari della vecchia umanità ossia gli individui non riescono a concepire altro divenire se non il fare nello spazio-tempo-massa cioè la storia, finalmente la nuova umanità riesce a concepire un nuovo divenire che non sia più agitazione psico-motoria anche se solo adesso il fare è memoria mentre prima era la realtà. Oggi la vita non è più comunicare ma percepirsi e oggi per percepirsi non è più necessario comunicare.
In sintesi: dai vecchi cinque sensi al nuovo sesto senso.
Prima c'erano gli individui e dunque c'era anche il gruppo
oggi invece gli individui non ci sono più e dunque non c'è più neanche alcun gruppo che sia la coppia, la famiglia, lo stato
oggi ci sono solo i due dell'uno che anche se hanno tanti nomi sono sempre e solo i due dell'uno
dunque nessun individuo e nessun gruppo.
Abbiamo così descritto l'avvenire della vita
ma già è questo avvenire.
Rimane la memoria del vecchio mondo
che va smaltita
che non ci riguarda più ma che non vuole finire.
"il finito proprio perchè finito non può finire mai
ma può solo scomparire
tuttavia quando scompare
scompare in assoluto
per non più ritornare."
(Silvia Montefoschi)
Va anche detto che non c'è più dialettica ma solo dialogo
in quanto se prima ci poteva essere contrapposizione tra opinioni differenti sulla gestione dell'esistente
oggi invece non c'è più alcuna contrapposizione in quanto trattasi di staffetta
tra una vecchia umanità che avendo terminato il suo ruolo storico
ottenuto il buon servito per meriti acquisiti dalla storia universale
quali protagonisti del divenire storico
passa il testimone a una nuova e vera umanità
che nulla ha più da fare
oltre alla normale amministrazione
se non attendere pazientemente che la vecchia umanità
invece ancora malata di protagonismo e posseduta dal mito dell'eroe (il cristo)
si decida a timbrare il cartellino e ad andare in pensione
ma la vecchi umanità antroporiferita cioè tolemaica che nulla sa ancora della rivoluzione copernicana giunta a compimento oltre l'antroporiferimento
invece sembra voglia volere insistere a dire che ha ancora cose da dire e da fare
ma non c'è più niente da dire
e non c'è più niente da fare
poichè tutto è compiuto
e già siamo giunti al capolinea della storia dell'evoluzione dell'universo
essendo già nato il super-elettrone.
L'avvenire è dei mutanti
gli ultimi mutanti
mentre nel teatro dell'universo
le ultime maschere che recitano i ruoli di genere lasciano il palcoscenico
e si avviano al tramonto.
"[ma] la luce splende ancora nelle tenebre
poichè le tenebre non sono mai riuscite
e reificare in maniera definitiva
questa luce del logos che era in principio."
(Giovanni Evangelista)
"καὶ τὸ φῶς ἐν τῇ σκοτίᾳ φαίνει,
καὶ ἡ σκοτία αὐτὸ οὐ κατέλαβεν."
Non esiste alcun significato
alcun senso
ma solo direzione
e il senso vero è proprio la direzione.
Il concetto di "significato" fa parte della coscienza di essere ancora separata dall'essere.
Forse che in questo scritto abbiamo descritto una storia di eroi?
Una storia di buoni e di cattivi?
Non ci sono eroi così come non ci sono buoni nè cattivi, nè bene nè male ma solo operai, operai della "vigna del signore" per dirla in linguaggio chiesastico: è infatti questa non la storia del bene e del male che quindi necessita etica ma è la storia del lavoro che necessita lavoro.
L'etica infatti lascia il tempo che trova
mentre il lavoro non lascia il tempo che trova.
In natura non c'è nè bene nè male ma solo evoluzione
e in questo senso perfino il male ha operato al bene
perchè l'Automaton il Dio vero, il Dio del tutto è una volpe
mentre il Dio del solo mondo come insegnavano i primi cristiani più di orienamento gnostico
è solo un Dio ignorante
e ignorante non perchè non ha letto questo o quel libro