Storia del lavoro e processo lavorativo

La buona novella della morte di Dio che dà inizio allo sprint finale che porterà al trionfo del nichilismo è anche la buona novella della morte dell'Anthropos


Andrea: "Silvia quindi se ho ben capito tu accetti il processo."
Silvia: "Io non accetto affatto il processo: io SONO il processo."


(DIALOGANDO CON SILVIA MONTEFOSCHI - Brano tratto dalle registrazioni audio degli incontri psicoanalitici tra Andrea Morelli e Silvia Montefoschi)

1. Dal comunicare al sentire

- Reazione termonucleare
- Sintesi molecolare
- Sessualità
- Comunicazione
- ?

"E il pensiero infine cessa di pensarsi per più solo sentirsi" (Silvia Montefoschi)



Se infatti l'altro è fuori di te nello spazio-tempo è ancora necessario comunicare per poterlo raggiungere e così colmare .la distanza tra l'uno e l'altro del discorso (logos) e quindi anche è necessario il tempo affinchè il messaggio dall'uno pervenga all'altro, ma se l'altro del discorso non è più visto fuori di sè come è il caso una volta realizzato ciò che la psicoanalisi chiama "risoluzione del transfert", allora in questo nuovo caso il messaggio va a una velocità super-luminale (cosa impossibile invece all'interno dell'uni-verso essendo un limite la velocità della luce) raggiungendo così istantaneamente l'altro del discorso dissolvendo pertanto ogni separazione spazio-temporale.
Per questi nuovi umani pertanto il reale non ha più nè geografia nè storia vivendo essi al termine dell'esodo più solo in un oltre l'uni-verso che non solo è oltre l'Aldiquà ma anche oltre l'Aldilà essendo sia l'Aldiquà che l'Aldilà entrambi ancora uni-verso. 
Ma il messaggio in questo caso non è un contenuto del pensiero ma è solo un dirsi "ci sono, ci siamo" ovvero la percezione della pura presenza.
In questo senso diciamo anche che dopo l'era della comunicazione è la nuova era del silenzio ma questo silenzio non è un vuoto o meglio è un vuoto ma un vuoto pieno di presenza ovvero è Essere sempre più Essere.
E se il poeta inglese autore del "dubbio amletico" aveva ragione che proprio questo era il problema allora il problema è stato finalmente  risolto.





2. La carne e lo spirito


Il battesimo inteso come iniziazione alla nuova socialità trans-umana in esodo verso la città di Dio.

"Ciò che nasce dalla carne è carne
ciò che nasce dallo spirito è spirito"

(Giovanni Evangelista)

"La carne non può nulla
la carne può solo far soffrire
ma è lo spirito che dà la vita."

(Giovanni Evangelista)

Il medico-biologo e poi psicoanalista Silvia Montefoschi così corresse Giovanni:

"La carne non può neanche far soffrire
se non si pensa di soffrire"

(Silvia Montefoschi)



3. La storia del lavoro


- l'antico lavoro al processo di ominizzazione
- il lavoro al processo di umanizzazione
- il nuovo e ultimo lavoro al processo di transumanizzazione


4. La vecchia umanità (SRI) e la nuova e vera umanità (SSR)


La vecchia umanità che poi costituisce la maggioranza degli otto miliardi degli umani attuali è quella umanità che ha traghettato la vita intera dal regno animale alla  vita propriamente umana ma non è ancora la vita specificamente umana.
La nuova e vera umanità invece non traghetta più la vita, in quanto questo è un lavoro già fatto dalla vecchia umanità ma è già la vita specificamente umana.
Il lavoro proprio a quelal minoranza che per quanto numerosa è comunque minoranza data l'economia del processo evolutivo, non lavora più al processo di umanizzazione della natura in quanto questo è un alvoro che ha raggiunto il suo capolinea ma lavora più solo al processo di tarnsumanizzazione ovvero non trasforma più la natura in natura umana ma più solo la natura umana in natura divina:la deificazione della specie umana che non è un abbassare il divino alla misura umana ma un innalzare l'umano alla misura divina che per chiarirci non è un comunismo dei poveri ma un comunismo dei ricchi per quanto l'esempio vale quel che vale. Non è cioè di nuovo un antroporiferimento tolemaico ovvero un narcisismo di specie ma un superamento del'antroporiferiemnto che porat così a compimento la rivoluzione copernicana dopo Copernico, Darwin-Lamark e Freud. Non è cioè una nuova versione del medesimo narcisismo di specie.
In ogni caso non si tratta di una guerra tra vecchia uamnità conservativa se non reazionaria e nuov aumnità rivolzuionaria ma si tratta più semplicemente di un passaggio di consegne, una staffetta, un nuvo turno di operai della "vigna del Signore" che subentra al turno precedente che timbrano il cartellino e vanno per così dire in pensione dopo aver ricevuto un meritato "buon servito" dalla natura in perenne evoluzione che giunge così al capolinea della sua storia.
La vecchia umanità infatti non è sempre stata la vecchia umanità ma solo con la nascita della nuova e vera umanità solo con questo evento gran parte di ciò che era semplicemmte umanità diventa per ciò stesso vecchia umanità.
La nuova umanità non alcun merito ma è stata la vecchia umanità che accumulando conoscenza su conoscenza ad un certo punto raggiunto un punto critico di accumulazione di nuova conoscenza come per miracolo ma non si tratta di un miracolo ma di nuovo di un processo naturale,  dalla quantità si è prodotta la qualità e il DNA umano si è trasformato radicalmente dando nascita a una nuova genrazione di umani che non sono più una semplice nuova generazione, il che non sarebbe una novità ma sono proprio l'ultima generazione.

5. Il dramma irrisolvibile della vecchia umanità (SRI)


Giunto il processo lavorativo della natura al suo capolinea la vecchia umanità si trova nel pieno di un dramma veramente irrisolvibile in quanto non può andare avanti in quanto non è che non vuole convertirsi ma non gli ne può fregà di meno di convertirsi in quanto per il SRI il nuovo SSR non è un super-umano che non è interessato a far propria la vecchia logica paranoica della competizione e del nemico ma è solo un deficiente, un matto, un fallito  o un handicappato ma nello stesso tempo non può andare indietro al vecchio regno animale in quanto una volta divenuti umani non si può più tornare all'ancor più vecchio regno animale.
Che fare?
Inizia così il "processo di autodistruzione" che è l'ultimo stadio di quello che Jung chiamava "processo di individuazione" e che comunque coinvolge anche il SSR e non solo il SRI in quanto il SSR conserva ancora sia pure solo come ricordo la memoria del SRI.

Ecco spiegato anche perchè Silvia Montefoschi riteneva che l'ultimo lavoro del SSR consisteva più solo in:

- abbandonare l'anima
- e poi abbandonare anche il corpo

e in questo consisteva l'esodo oltre l'uni-verso.

6. Il nuovo e ultimo archetipo dell'ultima coniuctio, l'unico archetipo che sia ancora un archetipo vivente  e la conseguente fine del mondo


Quella che stiamo infatti vivendo dopo la coniunctio GiovanniSilvia nel 1987 al termine della storia della psicoanalisi è proprio una nuova epoca non apocalittica ma già di fatto post-apocalittica che vede dispiegarsi in tutta la sua potenza il nuovo processo di autodistruzione del SRI e che chiude definitivamente la storia del lavoro.
Cosa rimane dopo la storia del lavoro?
Rimane il lavoro che però non farà più storia
rimane la relazione che non sarà più storia della relazione.

La storia infatti è stata storia della relazione
ma una volta che questa storia ha prodotto la scienza della relazione
rimane la scienza e scompare la storia.

Il problema della vita tutta è stata infatti nella sua essenza un problema esclusivamente identitario
ma una volta che da una vecchia identità ancora storica la vita trapassa a una nuova identità puramente relazionale, allora tutto è compiuto.
L'identità storica in verità è anch'essa una identità relazionale ma non è ancora una identità PURAMENTE relazionale.

Così e infine da un divenire che fa ancora storia, questo divenire trapassa in un nuovo divenire che non farà più storia: la realtà infatti è sempre stata solo il presente e mai il passato o il futuro, in quanto i veri eventi avvengono solo nel presente.



Essere e/è Divenire

Che cos'è il divenire?

E' l'Essere stesso che così e infine si emancipa definitivamente e una volta per tutte dalla dimensione orizzontale e oggettuale spazio-temporale.
Così e infine la vita si manifesta per la prima volta oltre la croce dell'universo come la vita alla più alta potenza come non è mai stata nel corso dell'intera storia dell'universo.

E la prassi della nuova e vera umanità si manifesta più solo in questo ultimo sprint del processo di individuazione come la gioia del distruggere tutto ciò che mutila la vita.

"Il finito proprio perchè finito non può mai finire
ma può solo scomparire
tuttavia quando scompare scompare in assoluto per non più ritornare"

(Silvia Montefoschi)

Chiaro no il senso del discorso!? L'uomo.la donna e la vita eterna.

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