Dai tanti atomi di idrogeno ai tanti atomi umani fino all'unico individuo duale

Sommario Dagli atomi di idrogeno agli atomi umani fino all'unico individuo duale: Dio non esiste ma il natale di Dio sarà (ma già è con GiovanniSilvia prototipo della nuova e vera umanità) come il prodotto ultimo della storia del lavoro umano e non-umano. Così che il natale e la pasqua coincideranno.



In principio era il Logos: la relazione tra l'uno  e l'altro dell'unico discorso

  1. Lo stadio evolutivo fusionale: dal Big Bang all’atomo
  2. Lo stadio evolutivo relazionale: la sintesi molecolare.
  3. Lo stadio evolutivo del vivente: dalla macromolecola del DNA all’umanità
  4. Lo stadio evolutivo del vivente umano e la mutazione verso un oltre umano
Le particelle infatti spinte dall'istinto di socialità o libido si uniscono insieme e formano l'atomo.
A loro volta gli atomi sempre spinti da quella forza di attrazione a sua volta equilibrata però anche da una forza repulsiva d'ordine che eviti il caos e l'anarchia a causa della troppa fretta di congiungersi definitivamente e una volta per tutte, costituiscono infine la molecola, un nuovo compromesso anch'esso tra ordine e caos, tra pulsione di  libertà e pulsione di socialità.
Le molecole a loro volta si uniscono, questa volta non più in orizzontale ma in verticale costituendo non più una società di atomi ma un unico individuo: la macromolecola del DNA.
Questa macromolecola con sole quattro lettere dell'alfabeto del DNA produce tutta una vasta letteratura biologica che sono i tanti viventi costituenti al biosfera fino all'antropos.
Cosa fanno gli umani?
Questi ultimi alcuni formano gruppi umani orizzontali (le famiglie, le tribù, le nazioni, gli imperi) mentre altri, una sparuta minoranza sono spinti da una forza libidica immane a congiungersi in un unico individuo proprio come hanno fatto gli atomi costituendo non più molecole ma la macromolecola del DNA e così da quel labirinto delle tante soggettività umane si giunge infine ad unica soggettività: nasce il REGNO (specificamente) UMANO.
Come si è riusciti a uscire dal labirinto del sapere?
Occorre chiederlo a Arianna che inconsciamente ci ha guidato al capolinea della storia.



(Silvia Montefoschi, "Il sistema uomo - Catastrofe e rinnovamento", 1985)



E' il testo dove viene teorizzata la psicoanalisi di gruppo accanto a quella duale nella forma di gruppi psicoanalitici evolutivi. Teorizzazioni che poi troveranno attuazione proprio nei gruppi psicoanalitici costituenti il "Laboratorio Ricerche Evolutive Silvia Montefoschi" di Genova a partire dal 1986.
Siccome questo discorso si può prestare ad equivoci lasciamo la parola all'inconscio nel suo linguaggio onirico a dissipare ogni fraintendimento dato che la psicoanalisi di gruppo non è una novità nella storia della psicoanalisi che tradizionalmente fin dalle sue origini è sempre stata sempre e solo duale.

Non intenzionare mai: superare l'antroporiferimento per una rivoluzione anti-umanista

"Non esiste l’amore per l’umanità, è necessario abbandonare il mondo perché amare l’umanità è ancora un’identità dell’io, è ancora un narcisismo, amare l’umanità è ancora un attributo dell’io, noi non amiamo l’umanità noi ci amiamo con tutti nella vita eterna, ma amiamo la vita eterna che siamo ancora noi, non amiamo una specificità.
Il blocco al salto ha come causa il personalismo."

(Silvia Montefoschi, resoconto di una intervista su "Relazione e evoluzione", 2003)


La filosofia oltre la filosofia 

"Non è l'anthropos che dice dell'essere ma è l'essere stesso che in prima persona manifesta sè stesso nel dire dell'antropos" (Martin Heidegger)




Era un buon programma questo, poi se Heidegger l'abbia attuato veramente e conseguentemente lo lascio giudicare agli specialisti del pensiero di Heidegger ma l'intenzione di una rivoluzione in filosofia era buona: certamente però in psicoanalisi questa rivoluzione oltre l'antroporiferimento invece si è realizzata finalmente per lo meno al termine della sua centenaria storia ma anche prima poichè nei sogni era il discorso di dio che chiedeva a Freud e agli altri di essere decifrato proprio come i biologi impegnati a decriptare il genoma umano.



programma questo per un nuovo modo di pensare veramente rivoluzionario che già Heidegger aveva manifestato sia pur polemicamente a Jean Paul Sartre nella risposta a "Lettera sull'umanismo" del 1947 precisando che se l'esistenzialismo sartriano era un umanismo il suo invece non era affatto un umanismo:



"Noi non ci poniamo più su di un piano dove vi è essenzialmente l'anthropos ma su un altro piano dove vi è essenzialmente l'Essere." (Martin Heidegger)



E' l'essere infatti che dice e manifesta sè stesso in prima persona nel nostro dire di loro (l'essere è il due-uno).


Un giorno dissi a Silvia (Montefoschi):

"Silvia questa tua filosofia..."


Non feci in tempo a terminare la frase che la prima vera mistica (così si definì in uno dei suoi ultimi scritti) Silvia mi interruppe anche bruscamente poichè Silvia dava molto valore al pensiero e non come nel mondo che uno può dire quello che vuole "tanto è solo pensiero":


"Non è una filosofia."


Filosofi e teologi infatti sono solo coloro che parlano di Dio e non Dio (l'Essere) che manifesta e dice sè stesso in prima persona senza mediazione alcuna.


DE CIVITATE DEI
La relazione madre (Monica) - figlio (Agostino) mediata dal progetto-intuizione della vita eterna qui illustrata nella famosa estasi di Ostia che illustra benissimo l'infrazione della Legge ovvero del tabù universale dell'incesto simbolico quale legge del processo evolutivo universale scoperta da Sigmund Freud e dai suoi seguaci.



Un giorno verso il tramonto Thérèse e la sorella Celine discutevano sul Belvedere dei Buissonnets degli argomenti trattati dal canonico di Chambéry l'abate Arminjon il quale proprio traendo ispirazione dagli scritti di Sant'Agostino aveva scritto una elaborata opera ben documentata sulla vita eterna. 
Thérèse e Celine raccontarono che il Belvedere all'istante cessò di essere Lisieux: ma che si trovavano ad Ostia e loro stesse si erano come per magia trasformate in Monica e Agostino.
Quando ero bambino Celine Martin (a sinistra) sorella maggiore di Thérèse Martin (a destra) era ancora viva pur se novantenne ormai: ah se lo avessi saputo sarei andato fino a Lisieux ma solo per chiederle: "Raccontami tutto di tua sorella. Mi piace tua sorella"


La via che porta alla comunione dei singoli individui consiste nel rivolgere tutti insieme lo sguardo oltre se stessi.
IL SOGNO: "L'umanità è già nell'era successiva a quella che ha raggiunto il massimo sviluppo della tecnica; la superficie della terra è assolutamente vuota, vuota dei prodotti della cultura, e occupata soltanto dalle presenze umane, ma le persone non devono comunicare tra loro in via diretta: devono tutte rivolgere lo sguardo verso un grande sole, un nuovo sole dalla luce intensissima."
(Silvia Montefoschi, "Il sistema uomo - Catastrofe e rinnovamento", 1985, cit. pag.217)

Il commento al sogno - Sogno che così commenta la psicoanalista:
"L'intero corpo sociale si è rovesciato come un guanto, racchiudendo al suo interno tutta la creazione dell'umanità, e l'occhio umano, fattosi esterno, lo abbraccia nella sua totalità, purchè però i singoli individui evitino il cortocircuito dell'interrelazione diretta, per convogliare la tensione visiva in un'unica sorgente luminosa.
Sembra dunque che la via per raggiungere il grande specchio che riflette le singole coscienze riflessive non sia quella che mette in comunicazione i singoli uomini tra loro, comunicazione in cui ciascuno manterrebbe il suo interesse limitato all'altro nell'immediato e nel particolare.
La via che porta alla comunione dei singoli individui consiste nel rivolgere tutti insieme lo sguardo oltre se stessi."
(Silvia Montefoschi, "Il sistema uomo - Catastrofe e rinnovamento", 1985, cit. pag.217 parte quarta "Verso l'infinito" capitolo "La via")
"Il dialogo infatti è sempre a due, tra chi parla e chi ascolta alternativamente; altrimenti si ha il coro o il silenzio, ma non certo il discorso.
Allora, se è soltanto il rapporto duale l'ambito in cui l'individuo dalla coscienza cristica può ampliare la sfera della sua visione dell'essere, questa coriflessione a due si presenta come un passo obbligato verso la coriflessione di tutte le coscienze."
(Silvia Montefoschi, "Il sistema uomo - Catastrofe e rinnovamento", 1985, cit. pag.224)

La psicoanalisi teoria dell'organizzazione rivoluzionaria


«Rien dans l'univers ne saurait résister à un nombre suffisamment grand d'intelligences groupées et organisées»

«Niente nell'universo potrebbe resistere a un numero sufficientemente grande di intelligenze raggruppate e organizzate.»

(Teilhard de Chardin - teologo e specialista di scienze della natura)



"Non esiste alcuna libertà ma se proprio vogliamo parlare di libertà allora la libertà è solo la coscienza della necessità"

(Friedrich Engels - teorico di un logos presente non solo nella storia ma anche nella natura)



La psicoanalisi ha chiamato questa "necessità" con il nome di "dialettica dell'inconscio" e questo discorso dell'inconscio infine è stato tutto decifrato al termine della centenaria storia della psicoanalisi promuove il trapasso dell'essere tutto dalla dialettica (dialettica della natura+ dialettica della storia) al dialogo oltre la dialettica e quindi al trapasso dall'uni-verso oltre l'universo in un vero e proprio ultimo esodo della vita tutta. 


Arianna Arianna amore mio
oh cicala di Alençon
sei come un commandos armato fino ai denti
pronto all'ora x a dare l'ultimo assalto al carcere
per liberare me prigioniero politico ormai condannato all'ergastolo
per aver osato sfidare l'ordine vecchio
il sistema del tabù universale dell'incesto simbolico

tranquilla
sarò riconoscente
sempre con te fino alla morte
sempre sempre
mai più dimentico di te
mai più.

Una sola parola d'ordine:
Esodo!
Esodo!
Tomorrow in Jerusalem!

Nulla da perdere se non le proprie catene
e tutto un mondo da guadagnare

diamo l'assalto al Cielo
il Regno!
il Regno!
L'uomo, la donna e la vita eterna.

(Andrea Morelli, "Cantare l'uno vero - Poesie e canzoni", 1a ediz. 2010)



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