Il progetto rivoluzionario tra programma minimo e programma massimo

Antonio Gramsci, Amadeo Bordiga (i Lenin italiani) e Sigmund Freud


Il materialismo è una brutta bestia e io lo sono stato ma solo a parole perchè non si può cambiare la propria natura con l'ideologia.
Che il materialismo è una brutta bestia l'ha detto prima di me Jean-Paul Sartre in "Materialismo e rivoluzione": il materialismo non è un buon alleato della rivoluzione.

Il fatto è che i rivoluzionari si percepiscono deboli e quindi hanno bisogno delle masse e anche quando accettano di sentirsi forti come gruppetto sentono che il loro compito è di accendere le masse alla rivoluzione proprio perchè anch'essi si sentono deboli.

Certe volte mi sono detto: ma come è possibile che mi sono occupato in passato di Gilles Deleuze?
Ho preso una cantonata?
Poi ho letto "Le rivoluzioni nascono già morte" (Gilles Deleuze)
No, non ho preso una cantonata, semplicemente quel pensatore è morto troppo giovane.
Eh già, c'è così tanto lavoro da fare che per un pensatore morire anche a settant'anni è sempre morire troppo giovane.

Questo del materialismo è stato l'errore madornale ma giustificabile storicamente di coloro che intuivano se non al fine della storia almeno la fine del capitalismo ovvero di una logica competitiva.

Il partito-scienza - Il partito scienza, il partito-coscienza, che bella intuizione questa dell'ingegnere Amadeo Bordiga meno incline allo spontaneismo gramsciano-luxemburghiano.
Questa sottolineatura del valore dell'organizzazione rivoluzionaria rispetto alle classi economiche.
Bordiga disprezzava gli studenti, veri pezzi di merda (sentite la sua ultima intervista del 1970), e altri ceti sociali piccoli-borghesi ma anche il sottoproletariato.
Il guaio è che lui si concentrava su una classe operaia addirittura intesa in senso molto restrittivo: un settore ristretto della classe operaia, quella che lui considerava dei veri produttori che mantenevano tutta la società umana intera.
Certamente c'è una rigidità che comunque è inferiore alla mia in quanto io considero rivoluzionari solo ed esclusivamente l'organizzazione rivoluzionaria.
Lenin diceva che non si poteva fare la rivoluzione in un solo paese stante l'interdipendenza tra le nazioni, Stalin pensava invece di sì, io che non sono un materialista e non me ne fotte niente delle masse e non me ne fotte nemmeno per criticarle come invece faceva Bordiga (se ci sono gli studenti e la piccola borghesia si vede che ci devono essere, quando non c'e ne sarà bisogno non ci saranno più), per me la rivoluzione si può attuare anche anche solo nell'organizzazioen rivolzuionaria stessa.

I limiti di gramsci e Bordiga ma anche di Lenin e tutta quanta la cecchia generazioen di rivolzuionari è che appoggiandosi sul materilaismo che invece è proprio la filosofia dei padroni anceh ase qusti vanno in chiesa tutte le domeniche.
prorpio perchè materilisti non potevanp concepire che altar rivolzuione se non qeulal anticpaital.ista, quello ceh io chiamo "il progarmma minimo".

Un anno cruciale: 1895

Friedrich Engels muore nel 1895 e in quello stesso anno nasce la psicoanalisi ceh certamente non è ancora la psicoanlisi allo stato dell'arte ma come noi diciamo trattasi ancora della "preistoria della psicoanalisi".
Che cos'è la psiconalisi?
E' il programma massimo.
A diferenza dei comunisti che senz le masse non posono afre la rivolzuione, l'organizzazioen rivoluzionarai dlel apsicoanlisi è la rivoluzioen stessa già terminata.
La psicoanalisi è oggi la vera avanguardia rivolxuionaria mentre si ala chiesa che i comunisti sono oggi ridotti a organizzaioni sindacali di categoria.
Non sto dicendo che bisogna combatterli: tuttaltro perchè se ci sono si deve che l'automaton vuoel ceh ci siano.
Sono tutte forze dialettiche ma la dialettica finalmente abbaimo capito ceh è un imbroglio ed è un imbroglio perchè è interminabile.
La nuoav organizzaizoen rivoluzioanria al termine della storia dell'universo è l'organizzaioen del dialogo oltre la dialettica.
int5redniamoci nessuno devev sputare nel piatto dove mangia ma questa non è uan buona ragione per non andare avanti: i progressiti moarlisti oggi sono proprio la feccia dei nuovi reazioanri che portano avanti una restenza contro-rivoluionaria.

Non appropriarsi dei propri limiti - Le vecchie generazioni di rivoluzionari hanno fatto bene non hanno fatto male perchè i loro limiti non erano loro (anche questo modo di pensare colpevolizzandosi è proprietà privata, individualismo) ma erano i limiti storici, collettivi, e io ugualmente non ho alcun merito ma semplicemente vivo negli anni duemila e quindi appartengo alla nuova ma anche ultima generazione rivoluzionaria.

Perchè ultima?
Perchè con questa rivoluzione non è che finisce il capitalismo ma finisce l'anthropos.

Noi non abbiamo bisogno per fare la rivoluzione delle masse nè della classe operaia anche perchè siamo noi in questo oggi i veri operai che operano alla trasformazione radicale del reale.

Ricordiamoci che la borghesia rivoluzionaria dall'anno 1000 fino al 1900 è riuscita a sbaragliare il feudalesimo parassitario grazie all'alleanza con il proletariato e poi con la classe operaia e la classe operaia ha fatto propria l'ideologia scientista, materialista e produttivista lavorista che invece era l'ideologia propria della borghesia rivoluzionaria e illuminista ma se aveva un senso per la borghesia una tale ideologia per i rivoluzionari era come moderare la spinta rivoluzionaria al cambiamento radicale: un mettere un limite alla immaginazione dell'ingegneria sociale del possibile .


La struttura economica è invece anch'essa una sovrastruttura di ben altra struttura

Non sto dicendo come Bordiga peste e corna di alcuni ceti sociali che invece il Bordiga riteneva improduttivi e parassitari, dico anzi che bisogna fottersene della questione economica che è anche'essa una sovrastruttura e non come pensava Marx la struttura essendo un materialista (in verità era un idealista dato che separava l'Essere dalla coscienza di essere). Allora qual'è la vera struttura se non è il fatto economico?
L'ha spiegato benissimo Sigmund Freud: è la relazione maschio-femmina e quindi la divisione del lavoro attivo-passivo, potenza e atto del pensiero che è alla base di tutta l'ingegneria sociale.

La divisione del lavoro.
La divisione del lavoro.
La divisione del lavoro.
La divisione del lavoro.
La divisione del lavoro.
La divisione del lavoro.

E' questo il vero vaso di pandora, l'origine di tutti i mali, Satana, il trionfo del nichilismo e dell'entropia dell'individualismo che anzichè produrre nuove energie consuma tutte le energie umane.


Fortuna che ci viene in aiuto il buon Hegel che ci spiega a differenza di Marx che anche l'alienazione non è solo negatività ma è anche positività e infatti sappiamo che anche questa divisione del lavoro ha avuto un senso storico dato che proprio dividendosi i compiti, tu fai la femmina che o faccio il maschio, tu fai il ruolo passivo che io faccio il ruolo attivo, tu fai il servo che io faccio il padrone, tu fai il figlio che io faccio il padre, tu fai il credente che io faccio il padre eterno, solo così l'evoluzione ha potuto andare avanti fino ad arrivare a rendere insignificante proseguire ulteriormente con questa divisione del lavoro.
Oggi per la prima volta in tutta la storia dell'universo si può fare a meno di questa divisione del lavoro. Non era mai accaduto e solo oggi si può.

E' proprio questo il vero criterio per distinguere i veri evoluzionisti dalla congrega degli amici di merenda progressisti, conservatori, reazionari, che sono tutti in più o meno misura ma fondamentalmente tutti dei contro-rivoluzionari.

Attenzione però perchè se ci sono ancora i controrivoluzionari è perchè l'Automaton (la Necessità) ritiene che ci debbono essere ancora.
Quando l'Autonaton terminerà il countdown e proclamerà la loro inutilità ai fini evolutivi li farà scomparire tutti quanti nel giro di un millesimo di secondo.
Costoro infatti rappresentano la storia, la memoria della storia.
Tutti infatti sappiamo che anche se tu freni una macchina che va a duecento all'ora, certo che si ferma evidentemente se tu freni ma non si ferma immediatamente ma fa ancora un centinaio di metri prima di fermarsi veramente.
Il momento in cui Dio l'Automaton frena è l'apocalisse, e il momento della fermata della macchina storica è invece l'attuazione dell'apocalisse.

1. apocalisse
2. epoca post-apocalittica in cui agisce più solo la forza d'inerzia della memoria storica inconsistente e non più la realtà storica consistente
3. fine della forza d'inerzia. Amen

Il mistero della realtà reale oltre il materialismo e l'idealismo ideologico

Che cos'è la consistenza?

"Solo ciò che converge è consistente." (Teilhard de Chardin)

E qui entra in campo il concetto junghiano di "coniunctio" e quello montefoschiano di "ultima coniucntio" come conseguenza dell'aver scoperto la legge dell'evolzuione da parte di Sigmund Freud che l'ha individuata proprio nel "tabù universal edell'incesto simbolico" ceh è èpoi un altro modo di espriemre il conetto di "divisione del lavoro".

E dei vecchi comunisti che ne facciamo?
Onore ai traditori della  rivoluzione convertitisi al sindacalismo.

Se ci chiedono di appoggiarli, li appoggeremo basta che non ci chiedano di credergli: non possiamo credere al programma minimo: ormai sappiamo e non possiamo far finta di non sapere.
Non siamo contro ma noi siamo e crediamo solo al programma massimo.
Paradossale a dirsi ma il programma minimo è irrealistico mentre il programma massimo al contrario è quanto di più realistico possa esserci ed è relaistico perhcè è nella necessità delle cose.

"Non esiste alcuna libertà ma se proprio volgiamo paralre di libretà allora la libertà è solo al coscienza della necessità." (Friedrich Engels teorico di un discorso, logos, non solo nella storia ma anche nella natura che ha preceduto la storia)

"Il simbolo si forgia nell'inconscio universale" (Silvia Montefoschi)

Il simbolo che dà avvio ala dialettica della storia si forgia nella dialettica dell'inconscio.

Noi vogliamo essere realisti
alle favole anticapitaliste non ci crediamo più
i Gulag ci hanno vaccinato
e poi Freud & C. ci hanno guarito.

Certo che anche noi siamo radicalmente anticapitalisti ma come uno che tanto che aspetta l'autobus fa le parole crociate.
Basta con le favolette: solo la buona novella della morte di dio tutt'uno con la buona novella della morte dell'anthropos è la serietà oggi.

Si va bhè abbiamo capito cosa vuoi dire: l'organizzazione rivoluzionaria oggi sono AndreaThérèse.


Bravò les copains!

Un tempo erano i moderati Marx-Engels e oggi i radicali AndreaThérèse.


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