Le velleità di saggista di chi invece è nato poeta anzi cantante

Malgrado le mie velleità di saggista che non mi abbandonano mai, forse sono meglio come poeta.

"NON CI SARA' UN DOMANI" (poesia)

Tanto lo so che prima o dopo ci riprovo a fare lo storico, l'astrofisico, il filosofo, il biologo.



Aggiungo solo un brevissimo commentario:


La fine del mondo ovvero il processo di autodistruzione dell'identità del SRI

Quello che noi viviamo attualmente, lo scenario storico attuale è il "processo di autodistruzione" ma autodistruzione di che?
Il processo di autodistruzione del SRI ovvero della vecchia identità umana egoriferita e egoriferita perchè antroporiferita dato che è proprio l'antroporiferimento la vera radice di ogni versione di egoriferimento.
E tuttavia anche parlare di SRI non è corretto perchè quando nasce il SSR siccome il soggetto è uno solo accade che al livello riflessivo che è anche un livello energetico, del SRI, non c'è più il soggetto e quindi si dovrebbe più correttamente parlare di "processo di autodistruzione dell'ex-SRI" che vive ormai più solo di rendita di ciò che ha pensato prima dell'avvento del nuovo SSR.
Abbiamo detto infatti che essendo la storia dell'universo finita in quanto ha raggiunto la sua meta che è anche il suo capolinea, il mondo è più solo costituito da quella che noi chiamiamo "la spazzatura della storia" cioè memoria, tracce mnestiche.
Prova ne sia che noi diciamo anche che dopo le piante ci sono gli animali, dopo gli animali segue l'umanità (SRI) ma nel momento che nasce la nuova  e vera umanità (SSR) la vecchia umanità che poi sono la maggioranza degli umani che fine faranno?
Dopo la vecchia umanità ci sono i robot, cioè ex-umani che campano più solo di memoria.
Non è un caso che sia Martin Heideggere che Silvia Montefoschi sono concordi nel dire che i nuovi e ultimi filosofi al capolinea della storia della filosofia che muore anch'essa, sono proprio i poeti e i cantanti dato che è stato già detto tutto e quindi non resta più solo che cantare quanto si vive e si vede dal punto di vista del nuovo SSR che chiariamocelo bene, non è più un soggetto singolare come il vecchio SRI ma è un nuovo tipo di soggettività, la soggettività di un soggetto questa volta di tipo duale.

La questione identitaria quale questione centrale perchè coincide con la questione energetica

Che cos'era il SRI (la vecchia umanità) e che cos'è il SSR (la nuova e vera umanità)?
Erano due identità in cui il vivente si riconosceva: una identità ancora storica nel SRI e quindi singolare e una nuova identità PURAMENTE relazionale e quindi duale nel nuovo SSR.
Se quindi il SRI è l'essere che tratta ancora sè fuori di sè e come altro da sè, il SSR invece tratta l'altro da sè come altro da sè ma non più fuori di sè, fuori non c'è niente per il SSR.
Ma non si deve pensare che quelli sono i cattivi e questi invece i buoni, quelli ignoranti  e questi i sapienti, perchè in natura non 'cè nè male ma neanche bene ma solo il lavoro e quindi trattasi di un normale avvicendamento sul posto di lavoro, una staffetta tra vecchie identità che se ne vanno in pensione definitivamente perchè divenute, mutando i tempi storici e quindi lo scenario complessivo dell'intero, infine obsolete e quindi anacronistiche e nuove identità che subentrano a portare avanti il divenire dell'essere ma sarà un nuovo divenire questo, un nuovo divenire che non farà più storia.
Il SSR infatti non conosce più causa/effetto, prima/dopo, passato/futuro in quanto vive solo ed esclusivamente in un infinito presente poichè solo il presente è la vera realtà in cui è già compreso senza necessità di ricordare, sia tutto il passato ma anche tutto il futuro e il riferimento qui va al nuovo principio, questo sì veramente scientifico: il  Principio di Sincronicità
Dobbiamo farcene una ragione: l'umanità sta timbrando il cartellino, ha terminato le sue otto ore di lavoro, dunque avanti i nuovi operai.
Detto in altri termini: s'à da morì.

Il nuovo corpo umano non più materiale: il corpo duale della nuova e vera umanità (SSR)

Si potrà obiettare: ma è solo la memoria che deve scomparire e non la forma umana. Questo è vero ma che cos'è la memoria?


Altro non è che il ricordo non di questo o quel contenuto di pensiero particolare ma è il ricordo della stessa dinamica della vecchia modalità di pensare tipica proprio del vecchio SRI che consisteva proprio nel trattare sè fuori di sè come altro da sè.
E perchè trattava fuori di sè?
E perchè le stelle illuminano il mondo esterno?
Per far fronte alla forza implosiva.
Illuminare il mondo corrisponde a un esplodere e la stella esplode fino a che ha idrogeno a disposizione dopodichè la forza implosiva avrà il sopravvento sulla forza esplosiva.
Il SSR è un soggetto che è imploso ma nell'implodere ha ritrovato l'Altro vero al di là della dinamica transfert/ proiezione che poi è proprio ciò che fa la paranoia (parà nous) ovvero l'interdipendenza universale cioè il sado-masochismo o dialettica schiavo-padrone come la si voglia chiamare ma che poi è ciò che chiamiamo anche "amore", Altro questo ritrovato ma che pur continuando a rimanere l'Altro non è più fuori di sè.
La memoria della dinamica dell'essere al livello del SRI non è quindi solo  e semplicemente un contenuto di pensiero tra i tanti contenuti di pensiero che ci abitano e ci costituiscono ma è proprio il nucleo dell'attività pensante al livello riflessivo del SRI ovvero è la dinamica del trattare ancora fuori di sè ovvero è il corpo materiale stesso: la memoria per dirla più brevemente non sta nel solo cervello ma è il corpo stesso, la memoria dell'identità corporea-materiale. Quando cioè scompare la memoria è il corpo stesso, la nostra forma ancora materiale che scompare: il corpo infatti altro non è che una traccia mnestica ma questo del resto lo diceva già Henri Bergson a suo tempo: che cioè la materia al di là della sua parvenza di solidità altro non è invece che memoria, "abitudine".

"Trattare senza trattare
tutto ciò che ancora tratta
e fino a che tratta."
(Silvia Montefoschi, biologa medico e psicoanalista)



Ecco ci sono ricascato e sono ritornato alla saggistica ma dico le stesse cose in maniera ancora più scientifica in una mia composizione questa volta poetica dal titolo significativo che è tutto un programma  "NON CI SARA' UN DOMANI" (poesia)



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