Dopo Galileo, Newton e Einstein: una nuova e ultima rivoluzione scientifica innescata nel 1895 da Sigmund Freud

Il sognatore cioè lo scienziato e/è il criticone

Un giorno Jung che al pari di Freud si riteneva uno scienziato un po' in collaborazione con gli altri scienziati condividendone la stessa tradizione e un po' in competizione con le altre scienze,  si pose questa domanda: "Che cosa sto facendo?" e dall'interno una voce proveniente da non si sa dove gli rispose: "Arte".



Ai primi degli anni settanta del novecento un'altra psicoanalista si pose la stessa domanda e sia la domanda che la risposta produssero un libro pubblicato nel 1977, un'opera che è all'origine di un percorso psicoanalitico che ha costituito una rivoluzione epistemologica in psicoanalisi e che ormai sta a fondamento della "psicoanalisi intersoggettiva radicale" chiamata anche "psicoanalisi oltre la psicoanalisi" o "psicoanalisi allo stato dell'arte" per significarne sia la continuità e assolutamente no la rottura con la centenaria storia della psicoanalisi sia l'abisso tra questa e quella in quanto quella era ancora una filosofia anche se l'ultima filosofia e questa è già la vita, la vita vera dell'Uno vero, che è solo l'Uno-Duale. 


Queste tesi così radicali rispetto al senso comune sostenute dallo psicoanalista C. G. Jung, a mio parere le avrebbe potute tranquillamente sostenere anche il fisico quantistico Werner Heisemberg sostenitore della tesi della influenza reciproca e quindi non della neutralità tra sperimentatore e esperimento. 

Il pensiero scientifico si rinnova? La scienza tra catastrofe e rinnovamento

Diceva lo scienziato e epistemologo René Thom autore della tesi inerente i cosiddetti  "paradigmi scientifici tra catastrofe e rinnovamento" a proposito del convincere la comunità scientifica della bontà della nuova rivoluzione scientifica fondata sull'archetipo dell'intersoggettività, anche se lui non utilizzata il termine di "intersoggettività" ma il concetto era comunque questo, che è insensato voler convincere i vecchi scienziati, sarebbe un lavoro stupido ma più intelligentemente e anche più semplicemente bisogna solo saper attendere pazientemente che crepino.

“Attendere che crepino”

Proprio così osava dire senza infingimenti il grande epistemologo che conosceva bene la comunità scientifica.
E allora attendiamo: basta con il proselitismo! Il proselitismo è roba da illusi.
La pazienza è infatti la virtù dei forti.

Il concetto del "KAIROS" tramandatoci dalla sapienza dell'antica civiltà greca

Attendiamo quel momento che deve ancora venire e che gli antichi greci chiamavano "kairos" con il significato, di "momento giusto".

Principio di causa/effetto e principio di sincronicità

"Momento giusto" che non a caso ci rimanda a quella teoria elaborata insieme dallo psicoanalista Carl Gustav Jung e dal fisico quantistico Wolfgang Pauli: la teoria di una esistenza in natura e nella storia di un cosiddetto "principio di sincronicità" che faceva sostenere alla biologa e psicoanalista Silvia Montefoschi, l'identicità di simbolico e reale sì che a differenza di Jung che riteneva che i fenomeni sincronistici fossero solo una eccezione, lei invece sostituiva a tutti gli eventi anche quelli ordinari il nuovo principio di sincronicità a quello di causa/effetto.



Anche gli scienziati sognano ma sognano scientificamente

La biologa e specialista in genetica oltre che medico-psicoanalista chiamava il pensiero scientifico utilitaristico e pragmatista sicuramente per i suoi successi dal punto di vista dello sviluppo tecnologico, invece per quanto riguarda il discorso di verità chiamava la scienza " la metafora scientifica" come se fosse anch'esso un sogno, il sogno degli scienziati che pertanto facevano sogni scientifici e definiva le sue spiegazioni cosiddette scientifiche delle pure tautologie che non spiegavano un bel niente ma comunque utili per lo sviluppo tecnologico. 

Discorso scientifico e discorso di verità


Quindi non è che non credeva alla scienza ma semplicemente riteneva che il discorso cosiddetto scientifico esulava il vero discorso di verità: una cosa è utile  e un'altra cosa è vera e non gli si può darle torto conoscendo essa proprio in quanto psicoanalista e quindi ermeneuta dell'Automaton, la direzione della storia dell'universo grazie alla ermeneutica dei sogni e delle fantasie della gente in analisi.

Conclusioni


"E' ciò che è"
(Silvia Montefoschi - biologa specializzata in genetica, medico e psicoanalista)

 "[...] così che il Verbo,
che è poi il Soggetto,
arriva infine a dire di se stesso,
senza più declinarsi nell'oggetto."
(Silvia Montefoschi, "Storia della preistoria", 1987, pag. 261)


L'unico individuo


"Verità è solo l'Intero" (Hegel)

STORIA e RELAZIONE: dall'Uno all'uni-verso e dall'uni-verso di nuovo all'Uno ma di un nuovo Uno questa volta si tratta: un Uno-Duale che a differenza dell'Uno (il soggetto conoscente quale altro dall'oggetto conosciuto) è invece proprio l'Uno vero, partorito infine dalla storia dell'universo dopo 13,7 miliardi di anni di gestazione, un po' più di nove mesi quindi.
Così sarà finalmente natale, il vero natale, il natale produttivo e non quello consumistico, un natale che coinciderà quindi anche con la pasqua di resurrezione.




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