La questione energetica: entropia e nichilismo

C'è una forza nell'universo che è presente fin dall'inizio dei tempi della sua storia ovvero già con l'evento Big Bang e che chiamiamo "entropia" e che una volta giunta questa storia a manifestarsi nella storia del pensiero umano abbiamo dato a questa forza presente in natura anche un nome nuovo, quello di "nichilismo" ma che è sempre la stessa forza che abbiamo chiamato "entropia" ovvero un precipitare della forma e quindi dell'ordine nel disordine energetico.


Rappresentato così può veramente far apparire l'entropia e il nichilismo come lo si voglia chiamare come veramente una forza di disordine dell'ordine ma in verità è anch'esso un ordine ma un ordine vecchio che avendo fatto il suo tempo cessa di essere une vero ordine, un ordine ancora vivente per cui dapprima si limita a stagnare e poi con il tempo marcisce.
Dovremmo quindi più propriamente parlare di "ordine vecchio" e "ordine nuovo".

Il principio di opposizione

Il "principio satanico" (da non confondere con la figura del "diavolo" o "seduttore") è invece proprio un ordine anch'esso ma un ordine che avendo fatto il suo tempo si contrappone a un ordine nuovo: trattasi quindi di un ordine che volge al tramonto e che non ha più altro da dire se non "non voglio morire, non voglio morire" e ancora "roba mia" cioè "conoscenza mia" "vientene via con me".

A satana, che salvo smentita non è una persona ma solo una forza presente in natura che gli astrofici e i filosofi conoscono bene sotto il nome di "entropia" e "nichilismo", per dirla in breve "non piacciono le cose storte", "si è sempre fatto così e così si deve continuare a fare", insomma Satana è un pigrone, non ama pensare e proprio perchè non ama pensare perchè costa fatica riflettere è necessariamente anche un amante delle convenzioni.

Lo scetticismo dell'empirista radicale David Hume

Amante delle convenzioni ma soprattutto di quella convenzione (David Hume c'è la spiegato e insegnato) che sono causa/effetto, prima/dopo e che invece fondano il pensiero cosiddetto scientifico ma che più che scientifico è utilitaristico in quanto ha fatto la fortuna dello sviluppo tecnologico.

Principio di causalità e principio di sincronicità

Non ci sarebbe nulla di male nell'utilitarismo e nel pragmatismo a parte questa pretesa di scientificità fuori luogo, ovvero questa pretesa di verità che invece è solo una usurpazione come invece ci hanno insegnato anche più recentemente il fisico quantistico Wolfgang Pauli e lo psicoanalista Carl Gustav Jung con la loro opera sul Principio di Sincronicità.

Scienza vera e tecnica

Una obiezione possibile dei fautori della coppia scienza-tecnica potrebbe essere: "ma allora se questa scienza non è la vera scienza come si spiegherebbe lo sviluppo tecnologico?".

Werner Heisemberg

Il fisico quantistico Werner Heisemberg ci ha spiegato che l'osservatore modifica nel senso che condiziona  l'oggetto osservato ovvero l'esperimento in quanto è anch'esso implicato nell'esperimento e non può considerarsi un elemento neutro rispetto all'evento esperienziale.
Cosa rilevabile anche quando qualcuno che accusa un disagio esistenziale entra nello studio medico di uno psichiatra ancora sano sia pur disagiato e ne esce malato e etichettato e stigmatizzato "nevrotico" o "psicotico" e comunque oggettivato con tanto di ricetta medica di psicofarmaci.
Questo principio di Heinsemberg ci fa inoltre pensare anche a una delle correnti del femminismo più contemporaneo che va sotto il nome di "filosofia della differenza sessuale" che ritiene che il concetto di Uno presente nella storia della filosofia, concetto che si pretende neutro è in verità una mistificazione "maschilista". Non è un caso infatti che nella psicoanalisi di Silvia Montefoschi si parli invece non di scienza dell'uno ma di scienza dell'uno-vero dando al concetto di uno-vero il significato di uno-duale.

La cura

Che cosa ci vuole insegnare questo esempio?
Che l'oggetto obbedisce al soggetto, il padrone infatti si prende cura del suo schiavo  e insomma trattasi sempre dei vari gradi ma sempre dalla notoria "sindrome di Stoccolma".
Noi parliamo di interdipendenza come altro di una relazione intersoggettiva ma parliamoci chiaro senza girarci intorno, che cos'è alla fin fine  l'interdipendenza se non sado-masochismo?
Sado-masochismo che si può manifestare a vari stadi a partire dallo stadio blando fino a  quello feroce e anche ferocissimo
La preistoria dell'essere è proprio il sado-masochismo che altri chiamano "amore" e infatti è amore, non dicono sbagliato, dato che l'oggetto pur di stare con il soggetto si farebbe fare qualsiasi cosa anche uccidere come accade veramente nella realtà in situazioni che sono venute maturando in  interdipendenza feroce dato che l'interdipendenza è come una droga che dando assuefazione richiede una sempre maggior dose per produrre lo stesso effetto di piacere.
Questo vale anche per il padrone dato che anche il padrone ama il suo schiavo perchè a sua volta ne dipende quale schiavo dello chiavo.
Lo schiavo in effetti non esiste e se esiste, esiste grazie al suo padrone che lo fa essere perchè lo schiavo viene a sapere di sè grazie al padrone e senza il quale non saprebbe di sè.
Questo ci spiega la grande verità espressa nell'Amleto di Shespire:
"Essere o non essere: questo è il problema".
E tutto il sapere ma proprio tutto si riassume in questa massima del grande drammaturgo inglese  sull'Essere che ha il potere di spiegare non solo la storia umana ma l'intera storia anche non-umana.
Essere sempre più essere: è questa infatti la direzione dell'essere.

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