Chiarimenti su un possibile equivoco: l'Altro e non l'Apocalisse anche se (in ultima analisi) coincidono

Ci tengo a precisare che sarebbe un equivoco ritenere che il concetto e la tematica dell'APOCALISSE costituisca il centro della mia riflessione: non quindi la fine del mondo ma Thérèse Martin ovvero il concetto e la tematica dell'Altro è il vero nucleo della mia riflessione e dei miei articoli che vado pubblicando anche perchè nella mia visione che è anche la mia lettura degli scritti della biologa e psicoanalista Silvia Montefoschi, la stessa intera storia dell'universo è solo un INCIDENTE DI PERCORSO dell'UNO e l'ALTRO CHE ERANO IN PRINCIPIO dato che come scrive il teologo per antonomasia Giovanni Evangelista "In principio era il legame (il logos)". Un incidente di percorso che è stato però anche una necessità.
Io, proprio per non negare anche il discorso svolto dalla scienza ufficiale cioè l'astrofisica che parla dell'evento Big Bang, preferisco dire che:

"In principio prima del principio era il legame tra l'uno e l'altro del discorso e solo dopo fu l'evento della grande frammentazione."



La scienza ufficiale parte invece dall'evento della grande frammentazione anche se ipotizza una singolarità iniziale ma questa singolarità iniziale è proprio la SIMBIOSI ASSOLUTA tra i DUE TERMINI DEL PRINCIPIO DIALOGICO ossia era il SONNO ETERNO.

La storia dell'universo quindi parte dal sonno eterno e giunge infine con l'evento apocalittico alla vita eterna ma sonno eterno e vita eterna non sono la stessa cosa.
La vita eterna corrisponde a quell'evento che in certe concezioni religiose o filosofiche chiamano anche "IL GRANDE RISVEGLIO" e che in termini psicoanalitici possiamo descrivere come il superamento dei due pericoli della mente umana: la nevrosi o psicosi isterica in cui si è in simbiosi con l'Altro a causa della rimozione della distinzione irreversibile con l'Altro e la nevrosi-psicosi ossessiva in cui si è separati dall'Altro a causa della rimozione dell'unione irreversibile con l'Altro.

Nel caso dell'isteria è il sapere che si rimuove mentre nel caso dell'ossessivo è l'esperienza che si rimuove: nell'isteria non si vuole sapere della distinzione dell'altro mentre nel caso dell'ossessivo non si vuole fare l'esperienza dell'unione con l'Altro ma in entrambi i casi è sempre la vera realtà che si rimuove e di cui non si vuole sapere, questo spiega perchè parliamo dell'evoluzione nei termini di "sogno dell'evoluzione" da cui ci si deve risvegliare attraverso il "ritorno del rimosso" dove il rimosso è proprio questa "IRREVERSIBILITA'" sia dell'unione che della distinzione.

Isteria e ossessività: i Scilla e Cariddi della mente umana.

Ma chi sono i risvegliati?
Sono i mutanti, l'ultima generazione, sono la nuova  e vera umanità, il nuovo soggetto super-riflessivo, coloro che incarnano l'archetipo dell'ultima coniunctio che è l'unico archetipo che sia ancora vivente ovvero la nuova persona duale e non più singolare.

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