Due concetti della teoria psicoanalitica: l'io e il soggetto riflessivo

Il contributo di Silvia Montefoschi all'elaborazione della teoria psicoanalitica

"[...] Silvia Montefoschi introduce per la prima volta nella teoria psicoanalitica il concetto di soggetto riflessivo come altro dal concetto dell'io [...] che è l'unica chiave di lettura di tutti processi psichici siano essi sani  o patologici; soggetto riflessivo che è la costante presenza  del soggetto umano  a se stesso  e il punto di riferimento di tutti gli eventi dell'esistenza  del soggetto umano grazie al quale quest'ultimo  riconosce la propria identità storica."
(Silvia Montefoschi, 2009, pag. 18)

Vecchia identità ancora storica e nuova identità puramente relazionale: la super-riflessione

La super-riflessione consiste invece e infine quale trapasso da una vecchia identità ancora storica a una nuova identità non solo relazionale ma puramente relazionale, nel riconoscersi nella propria interità solo ed esclusivamente in questa funzione riflessiva.
E' proprio questa nuova identità che una volta stabilizzatasi innesca il processo di demassificazione dell'intero universo liberando infine tutta l'energia pensante in esso contenuta massificatasi nelle tante forme del pensiero formatisi nel corso della sua storia evolutiva.
In questo senso diciamo che è proprio questa nuova identità puramente relazionale che è la caratteristica dei mutanti e fondatori del vero Regno (specificamente) Umano che hanno messo in atto il nuovo e ultimo processo di transumanizzazione che traghetta la vita tutta step by step dal vecchio antropos la cui caratteristica di pensiero è ancora la vecchia logica di separazione tra il soggetto e l'oggetto, alla nuova e vera umanità la cui caratteristica di pensiero è invece la nuova logica unitaria.


Commentario

  • Attenzione quindi a non confondere "soggetto" con "soggetto riflessivo". Il soggetto è ancora il soggetto conoscente quale altro dall'oggetto conosciuto, dunque ancora l'Io, mentre il soggetto riflessivo è il conoscente del conoscente, che implica sempre, perchè si possa darsi, una pur minima distanza proprio dall'Io ovvero dalla identità egoica, distanza che chiamiamo appunto "distanza riflessiva" la quale non separa affatto i due della relazione ma semplicemente si limita a distinguerli consapevoli di essere entrambi i due termini inseparabili di una unità processuale: il nuovo soggetto duale. Evento questo che chiude un'era della storia dell'essere e annuncia la nascita di un'era nuova.

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