Esperienza primaria e comportamento secondario

Il testo che segue è tratto da un mio articolo pubblicato su facebook nel marzo 2013. Ecco spiegato perchè comincia col voler giustificare perchè io non rispondevo mai ai commenti ai mie articoli dei miei lettori e follower.
In parte è un po' datato in quanto oggi che nel frattempo mi sono ulteriormente evoluto e quindi mi sono chiarito meglio le idee, non mi esprimerei usando la stessa terminologia o lo stesso frasario: per esempio non parlerei più del nuovo soggetto duale come la nuova coppia dato che la coppia è sempre la vecchia coppia ovvero trattasi sempre di due SRI maschile e femminile e non di un'unica persona ma di tipo duale.




Esperienza primaria e comportamento secondario


Innanzitutto preciso che non sono "risposte" poichè è contrario alla visione dell'essere di cui mi sono fatto paladino dare risposte ma semplicemente diciamo che dopo aver letto i commenti lascio che si dica in me quello che vuole dirsi. I lettori attenti dei miei articoli sanno che sono contrario per metodo ad ogni comunicazione orizzontale. Infatti non basta predicare bene, poi occorre anche razzolare bene anche se sono giunto alla conclusione che quel detto lì non è proprio corretto in quanto penso che se si razzola male non è perchè non si mette in pratica la teoria ma più probabilmente perchè nella stessa teoria (la predica) c'è qualcosa che non va e allora bisogna rivedere la teoria, approfondire la visione e precisarla. La tesi da cui parto è che l'esperienza è primaria e che il comportamento è solo secondario e automatico. Per esperienza intendo la visione che ci orienta e ci guida ovvero la teoria elaborata dalla nostra capacità riflessiva. Ecco perchè la psicoanalisi non è una pedagogia: la psicoanalisi non insegna niente ma si limita a trasformare solo l'esperienza e il resto va tutto in automatico.
Questo lungo preambolo è stato necessario poichè molti danno per scontato cose che non lo sono: la nuova logica unitaria del pensiero uno oltre la psicoanalisi non corrisponde affatto al senso comune, la doxa, ma non corrisponde neanche alla filosofia scientifica che altro non è che lo stesso senso comune ad un livello molto ma molto raffinato. Anche se la nuova fisica quantistica rompe con il senso comune o per lo mano fa fatica poi a ripristinarlo ed infatti la fisica quantistica ci è ausiliaria nella elaborazione della nuova teoria logica.




L'interpretazione dell'evoluzione della natura


1. E' chiaro che l'evoluzione rappresenta anche una gerarchia. Quindi ci sono speci superiori ad altre. La specie umana è la specie più evoluta che sia mai esistita ma il processo evolutivo non va mai in vacanza e quindi ha in progetto di creare dio. 
Questo Dio, dal nostro punto di vista ossia di chi scrive, è già nato ed è un umano-coppia e non più un umano-individuo.
Il prototipo di questa super-umanità o nuova umanità come la si preferisce chiamare sono GiovanniSilvia.
GiovanniSilvia si configurano pertanto come un archetipo, l'ultimo archetipo che sia ancora vivente e in grado di orientarci in un ulteriore cammino evolutivo.
Chi ha dei problemi a utilizzare concetti come "specie superiori" e concetti simili che implicano un giudizio di valore sono solo problemi suoi che se li deve risolvere tra sè e sè. Per quanto ci riguarda abbiamo detto che i fenomeni totalitari nascono dalla "proprietà" e quindi è ovvio che se tu ti appropri di quanto in te si pensa allora è ovvio che vivi nella paura di trasformarti in fascista e in nazista.
Chi non si appropria di niente può tranquillamente affermare di essere Dio e non è per niente nè egoriferito nè antroporiferito.

 2. Coloro che fanno di tutta un'erba un fascio e dicono che cani, gatti, pesci e lumache rappresentano evolutivamente lo stesso livello di evoluzione come quella umana dimostrano solo di non aver capito niente dell'evoluzione.
Capire l'evoluzione significa primo, riconoscere alla specie umana di essere la forma più evoluta e punto di partenza di un nuovo cammino.






Libertà e proprietà


3. Un'altra cosa importante è rinunciare al libero arbitrio: non esiste libero arbitrio ma solo l'automaton e la sincronicità. Riconoscere questa forza progettuale come motore dell'evoluzione è il primo passo per rinunciare ad ogni proprietà. E rinunciare alla proprietà dello stesso nostro pensiero che ci attraversa che quindi non è il "nostro" pensiero ma è semplicemente "il pensiero", l'unico pensiero, il dio vivente, è il primo passo per procedere lungo la via del processo progressivo di disappropriazione che coincide con il concetto elaborato dallo psicoanalista Jung di processo di individuazione precisato dalla psicoanalista Silvia Montefoschi in "processo di individuazione universale".
La proprietà quindi è il primo vero e serio ostacolo per il vero uomo e donna di conoscenza.



L'anima e lo spirito


4. L'evoluzione va da un pensiero materiale ad un pensiero psichico fino ad un pensiero spirituale e la psiche quindi cioè l'anima che anima piante e animali non è caratteristica umana bensì ancora animale.
I veri umani non hanno anima ma solo spirito.
Sono solo gli animali che hanno un'anima che appunto li anima.
Chi produce il movimento nei veri umani non è l'anima ossia la psiche ma lo spirito, la riflessione, solo ed esclusivamente l'attività riflessiva.
L'attività riflessiva è quella unica attività in grado di riflettere, trasformare e infine consumare la stessa anima che poi è la psiche, vale a dire emozioni e sentimenti.
La direzione dell'evoluzione pertanto non è quella di un andare verso un anima ma verso una colonizzazione di tutto l'essere da parte dello spirito.
Lo spirito non è un concetto soprannaturale ma più semplicemente è l'attitudine della stessa natura di riflettersi dandosi così nel riflettersi, una nuova forma che a sua volta fa da base per una ulteriore riflessione e così all'infinito.
La proprietà, ossia l'atto di appropriarsi da parte dell'Io del prodotto del lavoro riflessivo è contro l'evoluzione nel senso che costituisce resistenza ad un ulteriore divenire dell'essere.






Spirito è sessualità


Freud aveva ragione a parlare di "dogma della sessualità" per la psicoanalisi in quanto è proprio l'attività sessuale del congiungimento del maschile con il femminile di dio che rappresenta a livello simbolico ovviamente e non puramente concretistico, e in questo aveva ragione Jung, l'attività riflessiva stessa che altro non è che dio stessa che fa l'amore con dio.




La logica come nuova teologia


Ecco perchè diciamo che Giovanni conosceva veramente Dio: Dio infatti è Amore ma in questa visione Riflessione e Amore sono sinonimi. O meglio diciamo che Riflettere è il modo proprio a Dio di fare l'amore.

Onore a Giovanni e onore a Silvia.
Onore a GiovanniSilvia Dio Vivente e prototipo della nuova umanità.
L'archetipo che tutti gli ultimi mutanti orienta.
Noi siamo, come GiovanniSilvia dei pionieri e in quanto pionieri non possiamo conoscere la strada in quanto nessuno prima di noi l'ha percorsa. Siamo come i nuovi Cristoforo Colombo.
Avanti verso la nuova Terra.
Ma per noi questo avanti è uno stare fermi per muoversi solo ed esclusivamente in verticale.
Non si tratta di convincere gli altri: si nasce così, ossia mutanti.
Esistono degli umani che non sono degli umani "come si deve" infatti non sono umani affatto ma il loro vero nome è semmai "mutanti", "ultimi mutanti": essi sono l'embrione di Dio.
Non è una novità che la natura intera nel corso dei tempi universale venga attraversata da mutazioni nate apparentemente dal nulla ma che sono state invece concepite lungo i tempi universali come travaglio della vita unica universale.


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