Rivoluzione anti-umanista


Esodo dall'uni-verso

1. abbandonare l'anima
2. e poi abbandonare anche il corpo

La psicoanalisi è una vera e propria rivoluzione antropologica in quanto il movimento psicoanalitico è un movimento anti-nichilista, l'unico vero movimento anti-nichilista.
L'Antropos è nichilista, non c'è niente da fare, questa è la verità.
Dunque la rivoluzione psicoanalitica è anche una rivoluzione anti-umanista.  
Non si tratta di essere moralisti e anzi è proprio la vecchia umanità che è costretta a essere moralista per mettere un freno alle esagerazione nel difendere il proprio egoistico benessere per non perdere totalmente ogni dignità.

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Si potrà obiettare: e la lotta anti-capitalista?
La risposta è semplice: se si lavora al superamento dell'antropos che coincide con il superamento dell'antroporiferimento è in automatico che si lavora anche per il superamento del capitalismo.
Gli anti-capitalisti sono come le femministe che vorrebbero pappa e ciccia ma non si può, poveri illusi e illuse. Occorre fare una scelta: aut aut.

I cani non sono cattivi perchè abbaiono, i gatti non sono cattivi perchè miagolano e ugualmente l'anthropos non è cattivo perchè "mors tua vita mea" ma è la sua natura, non può fare altrimenti. Proprio per questo motivo occorre non una rivoluzione politica anti-capitalista ma una vera e propria rivoluzione antropologica o come noi usiamo anche dire "una rivoluzione biologica".

La verità è che gli anti-capitalisti così come le femministe sono solo dei moralisti e non possono essere altro che moralisti: non è colpa loro o che ci sia della cattiva volontà.



Si potrebbe ancora obiettare: ma come si può fare una rivoluzione antropologica? Una rivoluzione anti-capitalista almeno per questa abbiamo gli strumenti teorici e pratici ma una rivoluzione antropologica e anti-umanista dove sono gli strumenti teorici e pratici?



Nell'anno 1895 muore Friedrich Engels che intuì la presenza di un logos ovvero lo svolgersi di un discorso anche nella natura e in quello stesso anno nasce la scienza della relazione, la psicoanalisi che chiamò questa dialettica della natura con il nome di dialettica dell'inconscio.

"Il simbolo si forgia nell'inconscio" (Silvia Montefoschi)

Ovvero quel simbolo che permette lo svolgersi della dialettica della storia quale dialettica dello spirito o dialettica della coscienza ha le sue radici nella dialettica della natura.



Marx ("Tesi su Fuerbach") disse che i filosofi hanno interpretarlo il mondo in tanti modi diversi ma il vero problema è un altro: che si tratta invece di trasformarlo il mondo e non solo di limitarsi a interpretarlo.



La psicoanalisi quale critica radicale della dinamica servo-padrone in ogni suo aspetto e in tutto il suo spettro in cui si manifesta il sado-masochismo relazionale e sociale da blando a feroce quale scienza suprema della relazione è non solo teoria della rivoluzione ma anche prassi della rivoluzione.


Si potrà infine ancora obiettare: ma che possiamo fare noi contro la materia, la materia è materia, tutto possiamo modificare ma non la realtà materiale e del resto lo stesso Sigmund Freud in "Analisi terminabile e interminabile " lo dice chiaramente che una psicoanalisi si ferma lì dove inizia il dominio della biologia. Dunque non conviene essere più realisti e accettare quel che viene anche chiamato "principio di realtà"?
La verità però è che credere che la materia sia la materia è solo un abdicare alle nostre impressioni, alle apparenze e del resto lo stesso filosofo evoluzionista Henri Bergson lo disse a chiare lettere: la materia altro non è che memoria, solo memoria e niente altro che memoria cioè abitudini fossilizzate proprio come i reperti fossili della preistoria. La memoria è il passato, la storia.


Si ma se riuscissimo a dimenticarci la memoria per cui riusciremmo a demassificare l'universo che cosa rimane?
Rimarrebbe il nulla?





Rimarrebbe il pensiero puro ovvero la pura relazione: l'uno e l'altro dell'unico discorso l'Io-Tu e basta.


"Non esiste alcuna soggettività
 ma sempre  e solo intersoggettività"
 (Martin Buber, "Io  e Tu", 1923)




C'è chi ha detto ammonendoci:

"Coloro che non ricordano sono costretti  ripetere"

Ma GiovanniSilvia invece ci hanno ammonito a non seguire cattivi maestri chiarendo invece a proposito del fenomeno della "RIPETIZIONE" che poi è ciò che costituisce la materia che:

"Coloro che ricordano sono costretti a ripetere" (GiovanniSilvia)


Si pensa erroneamente che il palazzo del potere siano dove stanno i politici ma è un errore madornale pensare questo: non è il palazzo d'inverno il vero palazzo del potere, i politici sono solo degli esecutori anche se si illudono di essere loro a prendere le decisioni. Chi comanda veramente sono i teologi e infatti è in questo senso che dico che la psicoanalisi è una teologia , l'ultima teologia anche perchè solo una teologia può confrontarsi da pari a pari con una teologia. I teologi se li inchiappettano i politici: non è una questione di denari ma di idee. 
Il buon compagno Stalin domandava ridacchiando sotto i suoi baffoni:
"Quanti carri armati e aerei da guerra possiede il Papa?"
Oggi il Papa c'è ancora mentre Stalin non c'è più.
Certo si obietterà: si Stalin non c'è più ma l'idea comunista c'è ancora malgrado con la caduta del muro di Berlino non solo non c'è più Stalin ma nemmeno l'Unione Sovietica.
Questo è vero ma l'idea comunista altro non è che l'idea del cristianesimo, una sorta di cristianesimo laico, una delle tante versioni più o meno minoritarie o maggioritarie dell'idea della coscienza cristica.
La psicoanalisi che è anch'essa nata come una sorta di cristianesimo per adulti ed è questo il motivo della sua fortuna come di Hegel che era un teologo cristiano ma la psicoanalisi a differenza del cristianesimo religioso si è evoluta ed è andata dopo cento anni di storia della psicoanalisi oltre il cristianesimo stesso ossia oltre l'archetipo dell'eroe che è il cristo in croce tra natura e cultura.

Dunque se chi comanda veramente sono i teologi non perdiamo tempo a discutere con i politici e nemmeno con le suore, i preti e gli insegnanti di religione  che poveracci e poveracce sono solo dei semplici burocrati addetti alla normale amministrazione dell'esistente ma prendiamo di mira (con le sole armi della critica beninteso) i teologi che sono loro che governano il mondo intero e anche l'universo perchè i teologi comandano anche nell'aldilà gli stessi extraterrestri o anche viceversa dato che anche tra gli extraterrestri ci sono persone che non sono schiavi delle loro pulsioni immediate ma sono grandi maestri di mediazione e quindi teologi.

Anche se mi sono espresso in maniera violenta  va da sè che spero si capisca che non si tratta nè sto inneggiando alla critica delle armi se non per licenza poetica anche perchè sarebbe anacronistico ma semmai sto inneggiando alla critica della critica perchè al di sopra dei teologi stessi c'è la teologia che essi incarnano ed è questa il nostro vero obiettivo anche perchè se la vecchia teologia continua a essere è perchè non c'è altra alternativa altrimenti ci sarebbe una avvicendamento tutt'affatto naturale perchè è così che funziona l'evoluzione. 
E del resto come si difendono i teologi? 
Se c'è ne andiamo via noi il pianeta Terra diventa un letamaio e precipita nel disordine completo, dunque  è bene per tutti che noi restiamo. 
E conoscendo la specie animale-umana che è una specie per sua natura guerrafondaia, non hanno proprio tutti i torti.
Infatti mentre gli animali sono aggressivi solo per motivi di sopravvivenza corporea, gli animali umani lo sono anche per motivi di sopravvivenza della identità egoica che poi è una identità storica.
Questo spiega la necessità, che solo la psicoanalisi permette, di trapassare da una identità ancora storica a una nuova identità puramente relazionale.

Conclusioni?
Semplice: VIVA LA REGINA.
Più chiaro di così.

Dove è la regina? La vedete voi? Un gruppo di soli uomini? Ha già, dimenticavo: la legge dell'apartheid. 
E comunque non la regina madre, non la luce ma la luce che splende nelle tenebre: anche se poi in ultima analisi che sia la madre o che sia la figlia sempre dell'ombra di Dio si tratta, del suo aspetto oscuro, inconscio.

Si sbaglia a credere che le prigioni sono piene di prigionieri.
I prigionieri sono solo i prigionieri politici e di prigionieri politici c'è n'è solo una ed è Myriam di Nazareth.
Occorre quindi armarsi fino ai denti e dare infine l'assalto alla Bastiglia per liberarla dal ruolo sociale in cui è rimasta ed è tutt'ora prigioniera e non stare al gioco e fare il suo gioco perchè così si fa il suo male e la si mantiene in prigione per altri duemila anni. Occorre quindi liberarla dal ruolo di madre una volta per tutte.
Chi sono i secondini?
Chiaro: sono i teologi.
E chi sono i suoi liberatori? 
I discendenti di Freud i quali sono a sua volta anch'essi discendenti del Rabbi eterodosso di Nazareth.



E' infatti questa la battaglia di Armageddon: 
  • gli eserciti della luce
  • e gli eserciti della luce che splende nelle tenebre
ovvero gli eserciti dei teologi (la trinità) e gli eserciti della psicoanalisi (l'umbra trinitatis o femminile di Dio).

Due teologie l'un contro l'altra armati.

Poi?

Poi sarà il dialogo oltre ogni qualsiasi versione di dinamica dialettica.

"Solo gli identici possono congiungersi veramente e non i diversi" (Silvia Montefoschi)

Questa quindi è l'unica parola d'ordine rivoluzionaria: divenire identici, muoversi verso un farsi identici.


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