Alla ricerca delle radici: genitori veri e genitori adottivi


La regina guerriera dell'antico Egitto Nefertiti
sposa del faraone-poeta monoteista Ackenaton
e nuova guida della rivoluzione religiosa monoteista dopo la morte del suo sposo.

L'evoluzione stellare prima ancora dell'evoluzione umana da quella derivata


Sappiamo tutti ormai grazie alla più moderna astrofisica che perchè nasca non la materia ma la materia vivente sono necessari alcuni elementi chimici che solo le stelle del tipo super-novae nell'esplodere per poi trasformarsi in buchi neri sono in grado di produrre.
Noi quindi in quanto esseri viventi siamo i figli si delle stelle come canta una nota canzone ma per essere più precisi siamo i figli non della nostra stella, la stella Sole ma di una stella super-novae che nell'esplodere ha prodotto sia la stella Sole che quegli elementi chimici necessari all'origine di quella  materia vivente che ha permesso la nostra nascita.


Il faraone-poeta  Akenaton che si era autoproclamato figlio del Dio-Sole Aton-Re.
Alla sua morte la sua sposa la regina Nefertiti prese il suo posto al comando dell'esercito
per difendere il primo monoteismo dell'occidente contro i sacerdoti pagani ribelli al faraone e al suo monoteismo. 


E' vero però anche che senza la nostra stella, la stella Sole noi non si potrebbe nè crescere nè tanto meno vivere ma non è che noi discendiamo dalla stella Sole che funziona un po' come un genitore adottivo rispetto a quella più antica stella della tipologie di stelle super-novae che sole proprio perchè più grandi almeno e quindi minimo otto volte il nostro Sole hanno il potere di generare la vita.

Genitori veri e genitori adottivi: una bella differenza.

Una coppia-regale alle origine del monoteismo in occidente prima ancora dell'ebraismo: il faraone Akenaton e la sua compagna la regina Nefertiti prendendo atto che ogni bene gli proviene dalla stella Sole concepiscono il monoteismo in occidente.

L'avvento del cristianesimo e le comunità cristiane più colte di orientamento gnostico

Tra queste comunità di cristiani più acculturati valse infine l'opinione di considerare l'esistenza di due dei anche se il solo primo Dio era il vero Dio mentre il secondo era una filiazione del primo divenuto ribelle o sarebbe più corretto dire "autonomizzatosi" dal primo.
Infatti gli gnostici distinguevano tra "il diavolo" e "satana" e Dio.
Il Dio vero per loro era il "Dio del tutto" mentre l'altro Dio che loro identificavano in polemica con gli ebrei che avevano ucciso Gesù il Messia era solo il "Dio del solo mondo" cioè satana. 
Per alcuni di loro infatti il diavolo, cioè il ribelle al dio del mondo, paradossalmente a dirsi, era proprio Gesù che è ribelle sì ma ribelle al Dio del solo mondo e non al Dio del tutto.
Il Dio del mondo cioè Satana altri non era anche "il principio di opposizione" e infatti nella loro apocalisse gli gnostici dicevano che "quando il maschio sarà come la femmina e al effmina coem il maschio sì che non si saprà più chi è maschio e chi è femmina" allora quello sarà il segno, il segno dell'apocalisse evidentemente, cioè la sconfitta definitiva del principio logico di opposizione che invece separa, il dio della separazione è infatti per gli gnostici colui che si chiama Satana.

La cabala ebraica

La cabala ebraica (ma anche'essa nelal sostanza espressione della nuova coscienza cristica) è ritenuta da Silvia Montefoschi più evoluta ancora dello gnosticismo cristiano in quanto mentre lo gnosticismo rimane comunque intrappolato in un soggettivismo insuperabile a causa proprio dell'antroporiferimento, la cabala al contrario intuisce proprio il superamento dell'antroporifermento e sfugge alla trappola soggettivistica, in quanto prende in considerazione non solo la dialettica dello spirito ma anche la dialettica della natura. (è solo uan bozza: da riscrivere meglio  questo paragrafo pertanto rimando nel frattempo alla pagina facebook sulla cabala ebraica: https://www.facebook.com/cabala.psy/)

Lo sguardo indietro dei cristiani gnostici al paradiso perduto e lo sguardo avanti della cabala ebraica oltre l'uomo e dopo l'uomo


"E' in questa visione finale della totale e definitiva redenzione dell'essere dal male che si manifesta il più elevato livello di riflessione che il pensiero cabalistico raggiunge rispetto al pensiero gnostico.
infatti anche se, per entrambe le correnti di pensiero, ciò che si svela alla fine dei tempi è l'unità di dio liberato da ogni contraddittorietà, è il concetto di questa unità che si presente assolutamente differente.
Per la Gnosi, l'escatologia finale dell'essere sta nel ritorno alla originaria condizione del soggetto primo che torna appunto a chiudersi in se stesso (il Pleroma) nella quiete della sua essenza tutta spirituale, avendo bandito da sé ogni motivazione al movimento, causa prima del male.
Per la Cabala, viceversa, l'escatologia finale dell'essere non sta nel ripristinare la condizione iniziale del soggetto primo, En-Sof, il dio occulto che si dava prima di ogni movimento e quindi prima dello spazio e del tempo, ma nella realizzazione di una sua nuova condizione che è quella dell'unione dei due aspetti contrari di se stesso che, nelle sembianze del femminile e del maschile, stanno proprio ad indicare la potenzialità e l'atto quali momenti di un unico processo che è quello dell'infinito manifestarsi dell'essere a se stesso. Non dunque una unità statica che sottrae l'essere al suo esserci, ma una unità dinamica che prospetta l'infinito divenire dell'esserci dell'essere e quindi l'infinità come vera essenza della vita."
(Silvia Montefoschi, 2009, pag. 252-253)

Bibliografia

  • Sigmund Freud, "Mosè e il monoteismo", 1934
  • Silvia Montefoschi, "Essere nell'essere", 1985

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