Un requiem per le teologie e le scienze omosessuali: fine dell'apartheid

Un'altro titolo per questo articolo potrebbe essere "CONTRO IL PRAGMATISMO E L'UTILITARISMO".

Da una teologia fondamentalmente omosessuale a una nuova teologia finalmente eterosessuale e da una scienza fondamentalmente omosessuale a una nuova scienza  finalmente eterosessuale: fine dell'apartheid.

La teologia ma anche la scienza sono fondamentalmente omosessuali ma quel che è più grave è che insegnano l'omosessualità: sono delle vere e proprie scuole di omosessualità anzi delle università dove si insegna l'omosessualità. Omosessualità che loro chiamano "saper vivere" se non addirittura, paradossale a dirsi, anche "civiltà".




Che sia ben chiaro però: non c'è cattiveria o cattiva volontà anzi tutt'altro, sono convinti di fare del bene, trattasi quindi soltanto di preistoria ovvero gli uomini  e le donne non potevano fare altrimenti che praticare l'omosessualità almeno a livello dell'attività pensante se non volevano che il mondo divenissi un bordello a cielo aperto.

La "comunicazione" che è stata la forma più evoluta di "coniunctio" praticata soprattutto tra uomini di sesso maschile tra di loro e non con le donne così che mentre gli uomini tra di loro discutevano di scienza, teologia e filosofia, le donne invece stavano in cucina a preparavano da mangiare, accudivano la casa e facevano i bambini, tutto qui.

Ricordo la mia psicoanalista, tra l'altro femminista ma non femminista classica, che mi diceva:

"Andrea sono gli uomini che hanno portato avanti l'evoluzione e non le donne." 

Rimane da prendere atto che la comunicazione fondamentalmente è stata una comunicazione omosessuale perchè l'eterosessualità gli uomini la praticavano veramente non discutendo, discutendo invece praticavano l'omosessualità.
Grazie a questa omosessualità tuttavia oggi abbiamo la scienza, la filosofia e la teologia mentre grazie all'eterosessualità abbiamo i bambini.
Solo che questo andazzo di due milioni di anni di teologia e scienza omosessuale è finito e finalmente si volta pagina. Come sarà la nuova teologia non più omosessuale ma finalmente eterosessuale? Come sarà la nuova scienza non più omosessuale ma finalmente eterosessuale?
Dopo due milioni di anni di omosessualità, l'omosessualità ormai ha i giorni contati e già si profila l'alba di una nuova era eterosessuale con una nuova scienza e una nuova teologia eterosessuale.
Non c'è da meravigliarsi quindi che una tale scienza omosessuale abbia prodotto le armi e la bomba atomica, il consumismo imbecille senza una vera finalità sensata e anche una tecnica veramente avveniristica ma fine a se stessa: abbiamo sempre sostenuto infatti che il pragmatismo che non ama  la "fuffa parolaia" in verità è un pragmatismo cieco che funziona questo sì ma non sa dove va, ma va nella più totale inconsapevolezza della sua direzione.

La specie homo sapiens sapiens è nato in Sud-Africa 150-100 mila anni fa e non poteva che essere il Sud-Africa ma finalmente a Vienna poco più di cento anni fa è nato il nostro Nelson Mandela e non poteva essere che un medico perchè se l'omosessualità a livello concreto non è una malattia, a livello del pensiero invece è proprio una malattia, una malattia evolutiva evidentemente, ma una malattia perchè dopo 150 mila anni non si può continuare a pensare in termini omosessuali e questo vale sia per gli uomini che per le donne perchè anche le donne devono pensare in termini eterosessualità poi del loro corpo ne facciano quello che vogliono ma devono pensare insieme agli uomini.

Se però vogliamo dirla tutta perchè altrimenti sembriamo utopici e irrealisti va aggiunto che la vera realtà è che è la comunicazione stessa come modalità di coniunctio che è "omosessuale" e che di eterossesuale c'è solo il silenzio ovvero il nuovo sesto senso del pensiero che percepisce il pensiero come realtà concreta e vivente.

E figurati se i teologi e gli scienziati intendano fare silenzio: per loro "fare" è la vita e non riescono a concepire altra vita che fare.

A questo punto allora la conclusione a cui dobbiamo pervenire se vogliamo essere realisti e non tacciati di sognatori è che l'eterosessualità, intendendo la vera eterosessualità, coincide con la fine del mondo.

Noi siamo per la fine del mondo perchè sappiamo cosa significa un nuovo mondo in cui gli uomini e le donne pensano insieme: una esplosione di vita, della nuova vita alla più alta potenza come non si è mai vista in 13,7 miliardi di anni di storia della vita.

Omosessuali, scienziati omosessuali e teologi omosessuali, convertitevi: voi non avete idea di cosa vi state perdendo.

Ma loro risponderanno con il loro tipico realismo che li caratterizza:

"Grazie ma noi stiamo bene così. Noi non abbiamo bisogno di pensare con le donne, per quello ci abbiamo gli amici. Noi le donne c'è le ingroppiamo e a loro piace anzi a loro, le donne, cioè le babbuine, pensare annoia e preferiscono farsi ingroppare di brutto così almeno godono. A loro ci piace fare pensare a noi uomini perchè pensare costa fatica." 

Ecco quindi scoperto infine  l'arcano: la divisione del lavoro ed è proprio questa divisione del lavoro la vera caratteristica che fa della preistoria dell'essere la preistoria del pensiero così come la preistoria della vita.

L'ESODO DALL'UNI-VERSO E' UN "FARSI SIMILI"


"Solo coloro che si fanno simili possono congiungersi veramente e non i diversi."

(Silvia Montefoschi)

Quando due atomi (anche due atomi umani) si congiungono è una esplosione ma quando un uomo e una donna fattisi simili ovvero gemelli si congiungono non è più una esplosione ma una implosione: il famoso Big Crash descritto dagli astrofisici che pone fine alla preistoria della vita nell'uni-verso dando nascita alla nuova vita nell'Oltre: la città di Dio.

Cittadini di un nuovo mondo finalmente.

Avanti dunque con l'ultima rivoluzione nella scienza e nella teologia: la rivoluzione psicoanalitica dell'intersoggettività radicale, l'ultimo vero movimento anti-apartheid.

Un colpo oggi, un colpo domani, così step by step e anche l'ultimo Muro di Berlino infine crollerà liberando tutti i prigionieri e le prigioniere politiche.

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