Il concetto di Logos (λόγος)

λόγος è un sostantivo greco che significherebbe parola, discorso, ragione, usato in varie accezioni da vari autori soprattutto nelle discipline filosofiche e teologiche, tuttavia  mio modesto parere sono giunto alla conclusione che la migliore traduzione di "Logos" sia "legame" anche perchè è quella traduzione che meglio mi permette di capire parecchie cose di come funziona veramente la realtà nel suo movimento essenziale senza perderci in particolari o pettegolezzi storici che lasciano invece il tempo che trovano come si può cogliere chiaramente dallo schema seguente della intera storia evolutiva dell'uni-verso.




In principio era il legame


“In principio era il legame”  (Giovanni Evangelista)
  1. Reazione termonucleare
  2. Sintesi molecolare
  3. Sessualità
  4. Comunicazione
  5. Nuova percezione
“E infine il pensiero cessa di pensarsi per più solo sentirsi” (Silvia Montefoschi)





Il concetto di λόγος



"LOGOS"  (in greco anticoλόγοςlógos, corrispondente al latino verbum e all'ebraico דבר davar), deriva dal greco λέγω (légο), che significa scegliere, raccontare, enumerare, parlare, pensare.
I termini latini corrispondenti (ratiooratio) si rifanno con il loro significato di calcolodiscorso al senso originario della parola che successivamente ha assunto nella lingua greca molteplici significati: «stima, studio (come suffisso), apprezzamento, relazione, legame, proporzione, misura, ragion d'essere, causa, spiegazione, frase, enunciato, definizione, argomento, ragionamento, ragione, disegno»


Eraclito di Efeso

Da un frammento di Leucippo sembra possa attribuirsi ad Eraclito un significato del Logos come "legge universale" che regola secondo ragione e necessità tutte le cose:
«Nessuna cosa avviene per caso ma tutto secondo logos e necessità.»
(Leucippo, fr.2)
Agli uomini è stata rivelata questa legge ma essi continuano ad ignorarla anche dopo averla ascoltata.
Il Logos appartiene a tutti gli uomini ma in effetti ognuno di loro si comporta secondo una sua personale phronesis, una propria saggezza
I veri saggi invece sono quelli che riconoscono in loro il Logos e ad esso s'ispirano come fanno coloro che governano la città adeguando le leggi alla razionalità universale della legge divina.
Un ulteriore significato del logos inteso come "ascolto" è nella affermazione di Eraclito che sostiene che molti non capiscono la sua "oscura" dottrina poiché si sforzano di ascoltare lui invece che il logos.

Secondo altri interpreti del pensiero eracliteo una dottrina del logos sembra non essere nella sua filosofia. Sia Platone che Aristotele non si riferiscono mai a lui riguardo al logos: per il primo Eraclito è colui che ha sostenuto l'incessante fluire dell'essere e di come ogni cosa sia nello stesso tempo uno e molti, mentre per Aristotele e per Teofrasto il pensiero eracliteo si fonda sul principio incorruttibile del fuoco causa di ogni cosa.

Il logos nel giudaismo alessandrino


Il Giudaismo alessandrino, con Filone Alessandrino come esponente, riprende il logos della tradizione stoica incorporandolo nella sua teologia e connettendolo al tema biblico della "parola di Dio", acquisendo la fisionomia di un agente quasi personale, cosciente, della volontà creatrice e provvidente di Dio; la Parola a cui si unisce o sostituisce, con valore di sinonimo, la Sapienza. Per Filone, che si rifà anche al Timeo di Platone, Dio è trascendente rispetto al mondo, e a far da mediatore tra il primo e il secondo è proprio il Logos, fonte degli archetipi sulla cui base il mondo viene modellato, costituendo da cornice e, in un certo senso, da sintesi a tutte le realtà intermedie: le Idee, la Sapienza, gli angeli, lo Spirito e le potenze; il Logos, infatti è lo strumento con il quale Dio ha fatto tutte le cose ed è la Luce divina offerta agli uomini. 
Nella dottrina di Filone si riconoscono temi e concetti che poi torneranno nel Cristianesimo.

Giovanni vescovo di Efeso: il logos giovanneo presente nel cristianesimo


1 Ἐν ἀρχῇ ἦν ὁ λόγος,
καὶ ὁ λόγος ἦν πρὸς τὸν θεόν,
καὶ θεὸς ἦν ὁ λόγος.

2 οὗτος ἦν ἐν ἀρχῇ πρὸς τὸν θεόν.

3 πάντα δι' αὐτοῦ ἐγένετο,
καὶ χωρὶς αὐτοῦ ἐγένετο οὐδὲ ἕν. ὃ γέγονεν

4 ἐν αὐτῷ ζωὴ ἦν, καὶ ἡ ζωὴ ἦν τὸ φῶς τῶν ἀνθρώπων·

5 καὶ τὸ φῶς ἐν τῇ σκοτίᾳ φαίνει,
καὶ ἡ σκοτία αὐτὸ οὐ κατέλαβεν.



« In principio era il Logos
e il Logos che era in principio
in principio era ancora presso il Dio
e il Dio era il Logos.

Tutto è venuto ad essere
per suo mezzo,e senza il quale
nulla sarebbe venuto ad essere
di ciò che è venuto ad essere.

In questo Logos che era in principio era la vita vera
e la vita vera era la vera luce degli uomini 
e questa vera luce del logos che era in principio
splende ancora nelle tenebre
poiché le tenebre non sono mai mai e poi mai riuscite
a offuscare questa vera luce del logos che era in principio
in maniera definitiva. »   

(Giovanni 1:1-5)





Nel Cristianesimo il Logos compare all'inizio del Vangelo di Giovanni, dov'è coincidente con Dio creatore e poi storicamente incarnato in Cristo e quindi negli uomini venendo ad «abitare in mezzo a noi». 
Il Concilio Di Nicea: gli spunti del Vangelo di Giovanni trovano in seguito una loro conclusione nella definizione dei due dogmi, quello della trinità e dell'incarnazione di Dio, formulati nel Concilio di Nicea.
Il termine "logos" in ambito cristiano è reso in italiano come "Verbo", riprendendo con un calco il latino "verbum" o con "Parola".
Alcuni studiosi della Bibbia ritengono che Giovanni abbia usato il termine "logos" in una doppia accezione: sia per rendere comprensibile agli ambienti ebraici, familiari, il concetto della divina sapienza, sia per rimanere connesso con gli ambienti della filosofia ellenistica, dove il "logos" era un concetto filosofico radicato da tempo.
Alcune traduzioni cinesi del Vangelo di Giovanni hanno definito il termine "logos" come "Tao"  (letteralmente la Via o il Sentiero) spesso tradotto come il Principio, è uno dei principali concetti della filosofia cinese. È l'eterna, essenziale e fondamentale forza che scorre attraverso tutta la materia dell'Universo, vivente o meno.
Il filosofo e teologo calvinista statunitense Gordon Clark, nella sua traduzione della Bibbia, ha reso "logos" con "logica": «In principio era la Logica, e la Logica era presso Dio, e la Logica era Dio». In tal modo Clark vuole affermare che le leggi della logica non sono un principio secolare imposto sulla visione cristiana del mondo, ma qualcosa già presente nella Bibbia.
Sant'Agostino insegnava che il Logos è prima di tutto relazione.

Martin Heidegger: ascoltare e parlare

Secondo Heidegger nella lingua greca antica i verbi parlare, dire, raccontare si riferivano non solo al sostantivo corrispondente logos ma anche al verbo leghein che significava anche conservare, raccogliere, accogliere ciò che viene detto e quindi ascoltare.
Nello sviluppo della cultura occidentale, a suo parere, il valore del pensare e del dire ha prevalso su quello dell'ascoltare mentre l'udire e il dire, come si riproponeva nel dialogo socratico, sono entrambi essenziali «L'udire autentico appartiene al logos. Perciò questo udire stesso è un leghein. In quanto tale, l'udire autentico dei mortali è in un certo senso lo stesso logos» (M. Heidegger, Saggi e Discorsi,)
Lo stesso Heidegger ha individuato il significato di raccolta, nel termine derivato da logossilloge riportandolo all'interpretazione del logos eracliteo.

Logos e Mythos

Nella filosofia contemporanea spesso il termine "logos" è adoperato in senso generico opponendolo al termine mythos. In questa opposizione il mythos corrisponde al pensiero mitico, basato sulle immagini, sull'autorità della tradizione arcaica, su princìpi accettati e condivisi acriticamente, mentre il logos corrisponde al pensiero critico, razionale e oggettivo, in grado di sottoporre al suo vaglio credenze e pregiudizi. 

Concetti similari dell'occidentale  "logos" presenti in altre tradizioni di pensiero

Al di fuori del pensiero europeo è possibile rintracciare, con le dovute cautele, termini e concetti che è possibile accostare con diversi gradi di similarità, al logos: 



- il Tao e il li nel pensiero cinese, 

- il Ṛta in quello indiano

- e il dharma in quello buddhista


Il termine "logos" usato come suffisso


Il termine logos compare come etimo di -logia, suffisso di moltissime parole le quali indicano generalmente discipline e campi specifici di studio, come ad es. teologia, biologia, epistemologia, virologia, ecc. In questo senso il termine può essere tradotto con "discorso razionale su..." o "ciò che si può dire di ragionevole su..." (per replicare i quattro esempi succitati, le discipline indicherebbero ciò che è riconosciuto come discorso ragionevole rispettivamente su Dio, il vivente, la conoscenza e i virus). Etimologicamente quindi, le discipline stanno per il totale delle affermazioni riconosciute come razionali (e quindi argomentabili secondo ragione) sul singolo campo studiato (specificato nel prefisso).





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