Oh Signù! Ancora con 'sta storia dell'universo?! Ma quando finisce?

Oh Signù! E basta con sta storia dell'universo che non ne possiamo più!
Raccontaci la storia della Padania.
Vogliamo la Repubblica Autonoma e Libera di Genova.
Nel precedente post dicevo che tenendo presente il concetto di "singolarità" si poteva così raccontare in maniera più "scientifica" appoggiandosi ai dati della più moderna astrofisica, quanto a suo tempo era già stato raccontato in termini più "favolistici" o "onirici" o comunque tramandati di tribù nomade in tribù più o meno stanziale dalla "tradizione" dal libro biblico del "Genesi" e poi ri-raccontati dall'Aquila (Giovanni Evangelista).

SINGOLARITA'
1. La singolarità iniziale
2. La "breve" parentesi della storia dell'uni-verso ("breve" si fa per dire: 13,7 miliardi di anni)
3. Singolarità finale

"Allora il tabù dell'incesto si svela infine come l'unica dinamica che dette nascita al nostro universo e che comporta sì la sua fine, ma una fine che non sarà la morte dell'esserci dell'essere, bensì la nascita di una nuova condizione dell'esserci dell'essere, condizione che si può prevedere come quella della definitiva liberazione dalla dimensione materiale dell'unico soggetto pensante che arriva a sapere di sé come il vero esistente, nel reciproco sapersi dei soggetti pensanti e nel quale si realizza il definitivo ricongiungimento dei due nell'uno.
Condizione questa che si può però realizzare soltanto se saranno tutti i pensanti dell'universo, anche se i tutti saranno pochi, a unirsi nell'unico soggetto super riflessivo, facendo convergere l'universo nel punto singolare donde nacque e farlo così saltare oltre lo stesso, nel continuum di un punto momento nel quale soltanto possiamo concepire l'infinito, quale esserci della presenza al cospetto di altra presenza."
(Silvia Montefoschi, 2009)



ENERGIA
Ecco oggi mi proverò a riraccontare quei tre stessi momenti della storia dell'universo in puri termini energetici.
1. Energia Pensante
(è la prima forma di energia da cui tutte le altre forme di energia derivano)
2. Massificazione dell'energia pensante
(L'energia Pensante originaria con l'evento Big Bang si oggettivizza ovvero si massifica nelle altre forme di energia e nelle altre forme costituenti l'universo che la filosofia usa chiamare "esistenti" contrapposti all'Essere.)
3. Demassificazione dell'energia pensante e scomparsa dell'uni-verso

Mi pare chiaro no?!
L'intera storia dell'universo in tre semplici passaggi dal punto di vista puramente energetico.



IL PROCESSO DI DEMASSIFICAZIONE
Allora?
Dove va a parare questa elaborazione teorica dal punto di vista della prassi rivoluzionaria?
Ci dice semplicemente che oggi all'ordine del giorno c'è il processo di demassificazione dell'energia pensante originaria.



In verità è sempre stato così ma un operaio che lavora allo stato dell'arte e non alla carlona, lavora step by step e non fa il passo più lungo della sua gamba per cui l'operaio universo ha operato all'opus magnum di demassificazione dell'energia di sintesi in sintesi, forma dopo forma, step by step come un vero operaio coscienzioso che sa fare il suo mestiere e non improvvisa fino ad arrivare a questo oggi di sprint finale in cui conclude il suo immane lavoro iniziato con la storia evolutiva della natura (dialettica della natura ovvero dialettica dlel'inconscio) e terminato con la storia umana (dialettica della storia o dialettica della coscienza). Momento questo in cui al termine della storia centenaria della psicoanalisi si consapevolizza che la dialettica è interminabile e trapassa quindi e di conseguenza dall'oppio della dialettica interminabile al dialogo oltre la dialettica.
E vissero felici e contenti.
Ma non è una favola ma è lo scenario storico attuale che vede il tramonto dell'Anthropos e l'alba del vero REGNO (specificamente) UMANO dopo i tre regni ancora materiali: minerale, vegetale e animale fino a quella forma vivente che non è nè carne nè pesce che è la specie umana che non è un vero animale come si deve dato che a differenza degli animali non solo pensa ma sa di pensare e tuttavia non è ancora un vero essere umano come si deve perchè pur sapendo di pensare non ripone completamente nella sua funzione pensante l'intera sua identità ma è ancor convinto di appartenere al regno animale o per dirla con Nietzsche è ancora "umano troppo umano".
Ecco perchè la parola d'ordine lanciata dall'ultima psicoanalisi più consapevole è:
1. Abbandonare l'anima
2. E poi abbandonare anche il corpo


Il processo evolutivo che è anche individuativo non può essere indolore

Purtroppo i vetero-psicoanalisti vi raccontano la balla che con la psicoanalisi si diventa felici  ma la verità è che se tu sei una forma vivente in evoluzione non puoi essere felice.
I preti d'altra parte invece ci insegnano a sforzarvi di fare un sorriso a 132 denti così chi vi vede pensa: "Hai visto che Gesù fa felici!"
La filosofa marxista allieva di Georgy Lucaks e teorica del cosiddetti "bisogni radicali" dal suo punto di vista diceva che "solo uno stronzo oggi può essere felice" (Agnes Heller) io però parlo dal punto di vista evolutivo e non etico.
Un giorno dissi a Silvia (Montefoschi):
"Comunque sia, Silvia anche nella sofferenza noi viviamo sempre con un sottofondo di felicità."
Manco avessi bestemmiato! Silvia reagì bruscamente:
"Nooooooooooo! Io non sono affatto felice."
Non osai contraddirla anche perchè riflettendo sulla mia vita quotidiana non potevo proprio dirmi felice anche se tutte le volte che riuscivo a contattare Thérèse ero felice almeno in quel momento e comunque anche se quel momento aveva una interruzione più o meno lunga, quel momento di percezione di Thérèse si riverberava nei giorni e nelle settimane successive.
Tuttavia non osai dirgli: "Silvia ma io sono felice quando sto con Thérèse."
Silvia stava con Giovanni: come è possibile che non sapesse queste cose: non aveva esperienza?
Mha! Forse GiovanniSilvia sono meno egoisti mentre io quando sto con Thérèse non mi frega più niente del mondo avendo già tutto.
Forse però la spiegazione è un'altra: io mi accontento di sentire Thérèse e accetto di perderla mentre Silvia non può accettare di perdere Giovanni neanche per un secondo.
Questo non significa che GiovanniSilvia sono una potenza erotica e AndreaThèrèse non lo sono ma forse è che a GiovanniSilvia di questo mondo non gli frega proprio un bel niente.


Il processo di dis-erotizzazione progressiva del mondo: l'esodo dall'uni-verso

Quando si ama Giovanni così tanto quanto l'amava Silvia, il mondo è più solo la spazzatura della storia che oggi, e solo oggi beninteso da valore che prima era, oggi è più solo scarto della storia del lavoro.
Dall'imitazione di Cristo in croce (via crucis) all'imitazione di GiovanniSilvia oltre la croce (via lucis).
Detto in soldoni: il mondo, questo mondo, va dis-erotizzato.
Attenzione però al mito dell'eroe ovvero all'archetipo dell'eroe che oggi e solo oggi è pericolosissimo in quanto può bloccare il processo evolutivo e individuativo se ci si fa prendere dalla mania di protagonismo: l'unico protagonista è Dio, l'Automaton stesso ovvero il Processo che è anche un mettere giudizio fino al "giudizio universale" in cui il processo assolve, risolve e dissolve.
Va perciò compreso, proprio per non divenire vittima dell'archetipo dell'eroe (o salvatore), che il processo di dis-erotizzazione del mondo è un processo naturale che in GiovanniSilvia e al momento solo in loro, ha già tagliato il traguardo.
Gli altri no: agli altri, compreso i cosiddetti "mutanti" o "chiamati" il mondo piace e ne sentono il richiamo.
Nota Bene: quando scrivo che "non osavo contraddirla" non è perchè lei era una voce autoritaria o comunque autorevole ma perchè l'amavo troppo e l'amavo troppo perchè la sentivo. Infatti anche se lei era di fronte a me io la sentivo come una voce di dentro che mi parlava da dentro cioè praticamente era me.


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