Per una ermeneutica della controrivoluzione

SOMMARIO: La controrivoluzione va letta come resistenza finale ed estrema allo sprint conclusivo e apocalittico (ma lo scenario storico attuale è già post-apocalittico) del processo rivoluzionario psicoanalitico. Riproduco qui un dialogo svoltosi il 31 maggio 1996 nel corso di un incontro a Milano tra il sottoscritto e la biologa  e medico-psicoanalista Silvia Montefoschi tratto dall'archivio delle mie registrazioni audio. Va tenuto presente che Silvia dal 12 giugno 1987 non è più la famosa psicoanalista ma più solo GiovanniSilvia quindi io dovrei scrivere a onor del vero GS e non SM poichè chi parla qui con me è lo stesso Giovanni Evangelista a cui per altro dopo duemila anni non interessa più all'ebreo-greco essere chiamato Giovanni Evangelista ma più solo GiovanniSilvia perchè anche Giovanni e non solo Silvia si è fatto consapevole di essere la nuova persona duale dell'avvenire della vita di cui loro sono solo un primo prototipo a cui poi seguiranno tutti gli altri nati già uniti fin dalla nascita a due a due ma che non lo sanno ancora.
Premesso questo e giunti fino a qui verrebbe da fare una battuta che solo apparentemente fa sorridere ma invece è serissima visto che la prospettiva di una tale avvenire della specie a fatto optare per una controrivoluzione preventiva la parte più retriva e reazionaria della vecchia specie umana.
Una volta che la donna starà con l'uomo invisibile e l'uomo starà con la donna invisibile che ne sarà del destino dei rapporti umani?
Una volta che la donna non mancherà di ciò che ha già e l'uomo non mancherà di ciò che ha già quale altra motivazione può ancora spingerli l'uno verso l'altra?
E ancora un'altra domanda:
Come saranno gli uomini dell'avvenire che non hanno bisogno?
Continueranno a essere maschilisti e ossessivi o addirittura visto che non hanno bisogno lo saranno ancora di più maschilisti e ossessivi?
Come saranno le donne dell'avvenire che non hanno bisogno?
Saranno ancora masochiste, passive e isteriche o diventeranno ancora più femministe se non addirittura femministe arrabbiate, protervie e superbe visto che non avranno più bisogno e quindi anche loro ossessive?
Insomma si ritornerà alla guerra tra i sessi come ai tempi di Adamo e Lilith?
Ma Adamo aveva bisogno e anche Lilith aveva bisogno nel suo caso di stare sopra ad Adamo.
Questi invece non avranno bisogno.
Che faranno?
Come sarà allora la città di Dio?
Tutte domande che chiedono una risposta.
La natura per spingerli gli uni verso gli altri si era inventato con una furbacchionata degna di una volpe il sesso e adesso che non abboccheranno più cosa si inventerà per saldare l'uno e l'altro del discorso?
Ma se sono già saldati.
Chi vivrà vedrà: ai posteri conoscer la risposta.


ARCHIVIO ANDREA MORELLI

- supporto di registrazione: audiocassette

E'costituito da 39 audiocassette dall'aprile 1988 al 1992

- supporto di registrazione: microcassette

più 21 microcassette dal febbraio al dicembre 1992.
17 nel  1993
12 nel 1994
11 nel 1995
9 nel 1996
8 nel 1997

Poi non ho più registrato i nostri incontri se non sporadicamente:

3 nel 1998
2 nel 1999

- supporto di registrazione: file (in digitale)

Nel 2004 Silvia si trasferisce da Milano a Sarzana così riprendo nel 2009 lì l'analisi dopo una interruzione di nove anni (2000-2009), analisi che prosegue fino alla sua morte nel 2011, credo in tutto quindi altre 5 o 6 registrazioni.

L'amore per la vecchia socialità interdipendente che imprigiona la libido dell'eterno nomade verso la città di Dio.



INCONTRO DEL 31 MAGGIO 1996

SM: " Più aumenta l'accelerazione - questo è un principio di fisica - più aumenta la resistenza. Ora l'accelerazione è quella del soggetto, della presenza, del pensiero al cospetto del pensiero, la resistenza è quella del pensato, della forza [...], della cosiddetta materia.
Allora più noi procediamo velocemente, acceleriamo il processo, più si accanisce, la materia, l'oggettivazione, la forma a voler conservare sè stessa e a opporre resistenza al suo dissolvimento.
Quindi l'aumento di queste manifestazioni  sono prova che aumenta la nostra accelerazione."

AM: [omissis]

SM: " [...] ma perchè finalmente l'accelerazione del pensiero è sfuggita alla resistenza. Non la cattura più. Per questo ti danno [di meno] fastidio. Perchè noi siamo sfuggiti  a questa [legge].
Loro, la vecchia forma, cerca accanitamente di conservare se stessa, via via, che la forza procede accelerando sempre di più.. Ma ormai, proprio perchè abbiamo realizzato la relazione intersoggettiva, e quindi per esserci non abbiamo più bisogno di oggettivarci noi siamo sfuggiti alla catturazione della massa cioè della resistenza."

AM: [omissis]

SM: "Non vi possono raggiungere. Cercano di tutto ma non vi raggiungono."

AM: [omissis]

SM: "[Queste forze] non possono diventare buone, si dissolveranno, Loro sono la tendenza della forma a conservare se stessa, della materia a conservare se stessa. Non è che diventano buone, scompaiono, si dissolvono."

AM: [omissis]

SM: "Per questo ti ho detto che questi qui non sono altro che la rappresentazione concentrata di tutto il mondo."




L'incontro tra me e Silvia prosegue trattando più solo di quelli che in questo stesso incontro Silvia definisce "i temi fondamentali della psicoanalisi" e che Silvia individua in:

1. Dio
2. la morte
3. l'amore.





Note: il segno [...] sta a significare che per quanto abbia riavviato e risentito il nastro dell'audiocassetta non sono riuscito in nessun modo a decifrare l'audio e in alcuni casi ho sostituito ma sempre tra parentesi quadre quanto mi pare di aver capito all'ascolto ma non ne sono certo.

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