L'Edipo: la vulgata e la vera interpretazione psicoanalitica

La vulgata della psicoanalisi sull'Edipo e la vera interpretazione del conflitto edipico.


"il bambino vuole farsi la madre e far fuori il padre"


In questi termini va per la maggiore tra il volgo la teoria psicoanalitica dell'Edipo ma noi che non apparteniamo più alla preistoria della psicoanalisi ma alla psicoanalisi allo stato dell'arte traduciamo:

il bambino (o comunque l'uomo adulto o la donna adulta, perchè poi l'Edipo nel maschio come nella femmina non è che si differenzia poi molto) per poter unirsi a sè deve rimuovere ciò che in sè lo separa da sè.

Se poi quanto detto si traduce, nei termini della vulgata a livello concreto, è perchè il soggetto non conoscendo i veri termini della questione edipica (è con Freud che la specie umana comincia appena appena a chiarificarli) proietta questa problematica universale fuori di sè ma in realtà è una problematica tutta interiore.

L'Edipo non è una malattia mentale o un complesso, il complesso edipico per usare la terminologia junghiana, ma è semmai un momento dell'evoluzione che interessa non solo la specie umana ma la stessa fisica nucleare.

Le particelle di materia e antimateria infatti non hanno nessun "terzo" e infatti non avendo nessun ostacolo alla coniunctio si annichiliscono nell'amplesso e non a caso chiamiamo la loro coscienza "coscienza virtuale" che precede, nella storia dell'evoluzione della coscienza, la "coscienza semplice" seguita a sua volta dall'autocoscienza per finire con il SRI (soggetto riflessivo individuale).

Solo con il passaggio dalla opposizione materia-antimateria dove non c'è alcuna forza repulsiva alla polarizzazione dei due del'uno nelle polarità negativa-positiva per cui si dà una prima forza di repulsione rappresentata dall'autocoscienza che fa da terzo tra soggetto e oggetto ovvero il "quark u"  che distingue i "quark d1" e il "quark d2" facendo da "padre".

Siccome però i due vogliono assolutamente unirsi, la tensione che si produce da un tale desiderio, a sua volta produce l'elettrone ovvero il quarto che però non potendosi vedere in quanto necessiterebbe di un quindo, ma potendo vedere solo il terzo, stabilizza il terzo creando così il mattone di tutto l'edificio materiale dell'universo.

Non c'è quindi da meravigliarsi se il fisico quantistico Paul Davis afferma che l'elettrone è Dio, noi diremmo il Logos,  in quanto è il mattone di tutto lo spirito dell'universo.

Questa storia prosegue fino alla specie umana e pur dandosi anche nella specie umana tuttavia nella specie umana il medesimo conflitto edipico si dà a un livello di consapevolezza maggiore tantè che è al livello della sola specie umana che lo si risolve con la nascita di un quinto livello energetico quale super-elettrone.

Quindi quelli che dicono: è guarito dall'Edipo, ha superato l'Edipo o cose simili dicono solo delle fregnacce perchè se l'elettrone è Dio e produce l'Edipo solo un altro Dio può guarire dall'Edipo ovvero solo un super-elettrone.

In questo senso Martin Heidegger non si sbagliava per niente intuendo che "solo un Dio ci può salvare" dal nichilismo come destino.

Quelli che si sentono o di cui si dice che non hanno Edipo o che è guarito dall'Edipo significa più solo che ha dato il culo al Padre ossia al terzo è ha rinunciato ad unirsi alla madre (la "castrazione " lacaniana) ma quella non è guarigione cioè non è vero superamento dell'Edipo ma semmai il lacanismo è una scuola per nuovi padroncini anche perchè non basta dare il culo al padre una volta sola: troppo comodo! lo devi dare il culo per tutta la vita fino alla morte. E' quì che nasce il pessimismo del freudismo e del lacanismo per cui per loro non si può dare in alcun modo alcuna vera redenzione dalla dinamica edipica ma più preti dei preti affermano anch'essi che occorre accettare che la vita è mancanza e chiamano ciò "principio di realtà" mentre invece ciò conferma il loro concretismo a sua volta causato dal loro antroporiferimento.

Teniamo presente quindi che la problematica dell'Edipo non ha nulla a che fare con la sessualità ma piuttosto con l'energia e infatti è dalla tensione edipica che nasce l'energetica dell'universo.

Che cos'è infatti energia?

E' tensione e la tensione è la vita. come già insegnava il filosofo del divenire e della dialettica Eraclito.

La devono finire quei psicoanalisti che di psicoanalisi non ne capiscono un tubo a mettere in giro simili interpretazioni riduttive dell'Edipo che risalgono ancora alla fase preistorica dello sviluppo della scienza psicoanalitica quale scienza suprema della relazione.



In principio non è il conflitto edipico

in principio è il desiderio incestuoso
solo dopo che l'uno del discorso è impossibilitato a riconoscersi interamente nell'altro del discorso perchè una sorta di muro di Berlino di vario genere fa da ostacolo a una tale coniunctio
allora si dà il conflitto edipico 
dopo di chè ci sono le disavventure del conflitto edipico cioè la storia
e infine al capolinea della storia vien meno ogni muro di Berlino e si dà la coniunctio tra l'uno e l'altro del discorso
ma questo accade solo negli ultimi tempi apocalittici
non è che uno va dallo psichiatra e con due gocce di psicofarmaco risolve l'Edipo
e si che tu risolvi l'Edipo e gli altri no
o lo si risolve tutti o non lo risolve nessuno



Non si può guarire dall'Edipo ma si può guarire dalla incarnazione materiale del soggetto pensante.

Voglio essere più chiaro: quando muori guarisci dall'Edipo.

Non ti piace?

E allora fatti inculare che il padre se tu obbedisci ti da il lavoro, la casa, da mangiare, ti fa anche scopare con le femmine per bene, ti dà le ferie, la macchina, la carta di credito etc... etc...

Qui non si sta dicendo che occorre ribellarsi perchè la ribellione è proprio questo l'Edipo che conferma la dipendenza (non a caso le femministe non vanno da nessuna parte) : la soluzione si chiama solo "esodo" e chi inizia è già a metà strada.

Solo con le nomadi il nomade può congiungersi: solo con loro perchè ogni altra unione è contro natura.

Edipo diventa cieco proprio perchè  è solo il padre che ha gli occhi: ricordiamoci del sogno fatto da Silvia Montefoschi in cui vede Hegel che gli regala i suoi occhi e Silvia viene soprannominata dall'inconscio nel suo linguaggio onirico "la figlia di Hegel".

E con questi occhi di colui che aveva visto la dialettica la figlia di Hegel procede oltre dalla dialettica al dialogo oltre la dialettica.


In sintesi possiamo dire che rispetto all'Edipo ci sono tre posizioni:


1. colui che si adegua: i ripetitori
2. coloro che si ribellano ma così confermano la loro dipendenza a una istanza paterna altra da loro 
3, coloro che non si adeguano alla tradizione ma partendo comunque da questa portano avanti il discorso invece di fermarlo e così chiuderlo


Ognuna di queste scelte (che poi non sono scelte ma si nasce così) ha delle implicazioni diverse che anch'esse andrebbero chiarite e esplicitate. 

  "Eloi Eloi lama sabactani"




In verità il rabbino di Nazareth ama la madre sua la rabbina Miryam di Nazareth ma l'attazione per sua madre Myriam è talmente elevata che ha bisogno di inventarsi un padre che non esiste se non nella sua testa, dunque esiste veramanente.
In verità il padre esiste in Myriam stessa ed è lei il padre ma Jeshuà non lo sa e non lo sa proprio perchè al stessa Myriam non lo sa che è lei il padre e non lo sa o non lo vuole sapere non per cattiva volontà ma per la sua sottomisione alle convenzioni sociali del tempo per cui questa sua mancata consapevolezza la paga il figlio che non può rinunciare a unirsi al femminile di Dio ma nemmeno alla forza di repulsione che gli permette di non soccombere ala forza gravitazionale della madre.

Egli è quindi l' "agnus Dei qui tollis peccata mundi" e paga quale capro espiatorio anche per la rimozione della madre che non si legittima la sua funzione anche paterna oltre che materna.

Ma Gesù prima di morire dice al Gesù che rimane in terra ("se io voglio che egli rimanga fino al mio ritorno che importa a te?") cioè a Giovanni Evangelista che Myriam è anche sua madre e a sua madre che Giovanni è anche suo figlio e così il lavoro verso il superamento dell'Edipo procede da GeùMyriam a GiovanniMyriam che poi sono sempre l'uomo e la donna poichè di fatto esiste un solo uomo, una sola donna e un solo Dio e la molteplicità è solo la storia di questo trio che poi è uno ma un uno-duale.

Riassumendo e  in conclusione

1. Desiderio incestuoso
2. Conflitto edipico
3. Le disavventure del conflitto edipico (la storia dell'universo)
4. La fine della dinamica transfert-controtransfert
5. Nascita della nuova Persona Duale al capolinea della storia dell'universo


Ci si sbaglia dunque se si pensa che a Edipo interessi veramente metter il suo uccello nella fica della madre: Edipo invece vuole sentirsi Uno con la Madre vuole che la madre sia sua.
A Edipo come al rabbino Ieshuà di Nazareth interessa SENTIRE che l'uno e l'altro siano l'uno e l'altro di un unico discorso.
Ed è invece nell'interpretare questo "sentire" che si casca nell'errore della sessualizzazione del conflitto. La verità è che a Edipo come a Gesù la fica non interessa proprio ma neanche minimamente sicchè la fica è solo un abbaglio ermeneutico dovuto alla incarnazione dei due termini del Principio Dialogico che detto in altri termini significa che l'uno e l'altro è vero che sono l'uno e l'altro ma in questo momento storico-evolutivo l'uno e l'altro si danno nelle forme corporee dell'uomo e della donna con tutto ciò che comporta una tale incarnazione, materializzazione e massificazione dell'Io-Tu.

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