Storia di un'idea: le origini e l'evoluzione dell'idea monoteista

Le origini e l'evoluzione del monoteismo in occidente: dal Dio Sole all'Automaton.

Della serie: dare l'assalto al Cielo, una enorme impresa scientifica.

 





Il faraone ribelle Akhenaton precursore del monoteismo e la sua amata regina Nefertiti



L'inno alla Stella Sole composta dal faraone-poeta Akhenaton



Dal concreto al più astratto: dai vecchi cinque sensi al nuovo sesto senso


"Il pensiero funziona nel rendere presente ciò che è assente" 

(Jean-Paul Sartre, "Critica della ragione dialettica", 1961)


L'inno al Dio Sole del faraone Akhenaton: in questo caso Dio viene ancora vissuto in termini concretistici malgrado si tratti già di una concezione monoteista.

Ma ben presto un nuovo e successivo "Inno al Logos" prenderà il suo posto come evoluzione del monoteismo dal concreto all'astratto come è il pensiero che si palesa come la vera matrice del tutto malgrado sia invisibile e non percepibile dai cinque sensi e purtuttavia produce i suoi effetti di realtà proprio come la stella Sole che è invece visibile e percepibile dai cinque sensi.






Dalla Stella Sole al Discorso: in principio era il Logos


In verità è Eraclito insieme ad altri autori greci il pensatore del Logos mentre Giovanni è da considerarsi più propriamente il pensatore dell'incarnazione del Logos e fu proprio questa sua specificità che creò la polemica tra lui e gli gnostici cristiani che pur lo avevano in alta considerazione ma per Giovanni i cristiani-gnostici erano troppo astratti, troppo idealisti e infatti per Giovanni il Cristo o Messia era vero Dio ma anche vero uomo e su questo fu irremovibile.

"In principio era il discorso (la pura relazione)

e il discorso si è fatto carne."

Ma Giovanni non si limitò a individuare nel Logos l'archè cronologico dell'Essere ma ritenne il Logos cioè il discorso, l'unico discorso, anche la vera SOSTANZA dell'Essere.

Questa fu la sua grande intuizione giovannea tanto che il monaco irlandese vissuto nell'anno 800 Giovanni Eriugena rasentando l'accusa di eresia che in quell'epoca medioevale poteva costare anche la morte giunse ad affermare che Giovanni Evangelista per giungere a una tale intuizione doveva essere proprio Dio in persona.




“Non esiste affatto alcuna soggettività ma sempre e solo intersoggettività”

(Martin Buber)





“In principio era l’intersoggettività”

(Silvia Montefoschi)


L'ultimo esodo del popolo monoteista: il coro dei 144.000






MOSE' E L'ATTRAVERSAMENTO DEL MAR ROSSO

Nietzsche faceva dire a Zarathustra che è necessario attraversare la città degli uomini.
Ma la città degli uomini è fatta da coloro che cedono a Scilla
e coloro che cedono a Cariddi
ovvero di nevrotici se non psicotici che utilizzano il meccanismo di difesa isterico
e nevrotici se non psicotici che utilizzano il meccanismo di difesa ossessivo.
L'esodo dalla terra di schiavitù è percorrere allora la via di mezzo tra nevrosi-psicosi ossessiva (la difesa dal vissuto esperienziale) da una parte
e nevrosi-psicosi isterica dall'altra (la difesa dall'atto conoscitivo).


Dall'Egitto alla Palestina

e da Israele alla Città di Dio (l'Oltre universo, oltre lo spazio-tempo-massa).

L'Oltre infatti non va confuso con l'Aldilà che è ancora Uni-verso cioè ancora spazio-tempo-massa.





È infatti solo ed esclusivamente la FUNZIONE RIFLESSIVA che ci permette di elevarci al di sopra delle bagatelle della Terra. È quindi solo la funzione riflessiva l'unica astronave potenzialmente in grado di raggiungere una velocità super-luminale. Nessuna astronave terrestre può infatti superare la velocità di 300.000 km/al secondo che è la velocità di fuga dalla enorme forza di gravità dello spazio-tempo-massa.

Non si tratta infatti di raggiungere con il pensiero la velocità della luce ma invece proprio di superarla perché con 300.000 Km/s si resta ancora nell'uni-verso ovvero si continua ancora a viaggiare verso l'Uno ma compito del Popolo-Dio è di essere Uno e non di continuare ad "andare verso l'Uno" che è stata sempre la caratteristica di tutti i credenti.


Noi non crediamo

non abbiamo bisogno di credere

noi sappiamo 

abbiamo l'esperienza

esperienza diretta che ci esime dal continuare a credere.


In cosa consiste allora l'esodo, l'ultimo esodo?

1. abbandonare l'anima

2. e poi abbandonare anche il corpo


Non si tratta quindi di superare la sessualità poichè questo  un lavoro già fatto dai nostri antenati nel momento che hanno iniziato a parlare e comunicare ma nostro compito oggi è invece proprio di superare la comunicazione: l'archetipo oltre il simbolico.

E' ormai finita la pratica della comunicazione, il cui unico senso ormai è più solo comunicare esclusivamente per motivi tecnici ovvero solo per quelle necessità legate a motivi di sopravvivenza.

- evento Big Bang

- reazione termonucleare

- sintesi molecolare

- sessualità

- comunicazione

- sesto senso (silenzio o telepatia)


LA NUOVA PERCEZIONE (Sesto Senso)

"E infine il pensiero cessa di pensarsi per più soltanto sentirsi." 

(Silvia Montefoschi - biologa evoluzionista specializzata in genetica, medico e psicoanalista)


"Esse est percipi"

(George Berkeley)


Non basta però limitarsi a dire che si deve superare la fase evolutiva della comunicazione

ma occorre anche comprendere perchè la vecchia umanità d'altri tempi non riesce a superare quest'ultima fase evolutiva della comunicazione in modo che finalmente il Pensiero Vivente possa trapassare definitivamente dal pensarsi al sentirsi,

Perchè non ci riesce?

Risponde la psicoanalista Silvia Montefoschi:


"[...] questa visione resta per lui un fatto solo soggettivo.

 Sicchè [proprio perchè solo soggettivo] egli deve comunicarla [...]" 

(Silvia Montefoschi)


Un limite di visione quindi che è necessario prima o dopo superare per uscire definitivamente dalla preistoria dell'Essere di cui la fase della comunicazione è l'ultimo capitolo prima della redenzione definitiva.

Conclusione: Socialità & Libertà


In principio era la relazione
la relazione tra l'uno e l'altro dell'unico discorso (il Logos)

questa la matrice vera del tutto
tutto è relazione
e non c'è altro che relazione

la solitudine non è che non esiste
la solitudine è proprio impossibile
perchè perfino se te vai a vivere in fondo al mare 
nelle grotte più profonde
in un'isola remota come Robinson Crusoe
o in cima al monte Everest
perfino lì la voce dell'Altro ti raggiunge

il problema della relazione pertanto è solo uno
conciliare l'amore con la libertà
perchè la socialità non divenga anche simbiosi
perchè quando l'amore nega la libertà è la guerra
e ugualmente è la guerra allorquando il desiderio di libertà nega l'amore

non si tratta però di trovare un compromesso 
che scontenterebbe sia la tensione alla libertà che la tensione all'unione vera reale e concreta 
ma si tratta di trapassare da una vecchia logica ancora dialettica 
a una nuova logica dialogica
che presuppone che l'altro non è il mio conosciuto ma è proprio me 
una unità con me
perchè fuori non c'è niente
se non il transfert/proiezione
che innesca la dialettica della storia transfert/controtransfert
propria del SRI

occorre quindi trapassare da una vecchia identità ancora storica
a una nuova identità non relazionale ma puramente relazionale e non è la stessa cosa.

In verità non era necessario fare tanti discorsi perché questi tanti discorsi infine si possono più brevemente riassumere dicendo semplicemente che si tratta solo di superare il narcisismo di specie (Rivoluzione Copernicana radicale e a oltranza): oltre l'antroporiferimento
Antroporiferimento che in ULTIMA ANALISI si è rivelato essere la vera radice di ogni versione di egoriferimento. 




OLTRE L'ANTROPORIFERIMENTO LA SINGOLARITA' FINALE IMPLOSIVA E NON PIU' ESPLOSIVA


1. "La forza universale di gravità e la storia" (sogno)

"Un uomo nel sogno sta facendo un grande salto con l'asta per raggiungere un piano più elevato donde guardare diversamente il mondo.
Mentre avverte la pesantezza del suo corpo, una voce dice che in lui è un peso gravido di storia"

(Sogno tratto dalle opere di Silvia Montefoschi)


2. "Il nuovo cosmo" (sogno)

"Un uomo, che nella realtà ha già raggiunto un livello di coscienza superiore che lo porta a guardare la realtà dentro di sè e non fuori di sè, raggiunge il centro della terra dove il suo stesso arrivo provoca un'immane esplosione, un big bang che manda tutto in frantumi; mentre il corpo dell'uomo si frantuma trasformandosi con gli altri frammenti in miriadi di nuove stelle, l'uomo stesso, sospeso nello spazio, contempla meravigliato il nuovo cosmo."

(Sogno tratto dalle opere di Silvia Montefoschi)


E SARA' UN NUOVO INIZIO



"Solo coloro che si fanno identici possono congiungersi veramente e non i diversi."

 (Silvia Montefoschi)


"Possono volerci altri venti anni come anche solo cinque minuti o anche meno"

 (Silvia Montefoschi)


UNA LUCE ABBAGLIANTE E POI IL SILENZIO (poesia di Silvia Montefoschi)


"Sarà solo un istante

e

una luce abbagliante

dissolverà la tenebra

che ancora ottenebra

la nostra mente

e

si udrà la voce

dell'assoluto silenzio

che dice

la fine, il fine

l'infinito."


(Silvia Montefoschi, 25 aprile 2009)




Possono volerci quindi altri venti anni come anche solo cinque minuti o anche meno e questo perchè l'evoluzione procede in maniera autonoma e automatica (Automaton) e non secondo la legge di causa-effetto già criticata a suo tempo fin dal 1700 dal filosofo scozzese David Hume ma il reale tutto procede secondo la legge che chiamiamo con Jung e il fisico quantistico Wolfgag Pauli "principio di sincronicità" che non è una eccezione come invece Jung credeva in quanto ogni fenomeno sottostà al "principio di sincronicità".

Al discorso fino qui esposto ci sarebbe una possibile obiezione che potrebbe muovere il cosiddetto "buon senso": e la materia? Come la mettiamo con la realtà della materia? Come fare i conti con la realtà materiale?

Sulla realtà della materia o meglio sulla nostra condizione esistenziale materiale bisogna intenderci: cosa è materia?

In proposito ha già fornito una risposta il filosofo evoluzionista Henri Bergson: non ci si deve fare impressionare dalla apparente potenza insuperabile della realtà materiale, la materia altro non è che memoria, solo memoria e niente altro che memoria, la memoria dell'Essere cioè la storia, il peso della storia con la sua forza gravitazionale che attrae e vincola a sè l'altrettanto forte energia pensante, quell'energia pensante che era in principio come prima forma di energia.




Tuttavia già a suo tempo in quello stesso senso, in proposito si era pronunciato in maniera chiara lo stesso Giovanni Evangelista:


"La carne non può nulla


la carne può solo far soffrire


ma è lo spirito che dà la vita."



BIBLIOGRAFIA








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