Storia del cristianesimo dall'800 al 1300: il movimento del libero spirito e altri autori e movimenti correlati


Giovanni Scoto Eriùgena, o semplicemente Scoto Eriugena o Giovanni Eriugena (in lat.Iohannes Scotus EriugenaIrlanda810 circa – Inghilterra ?, dopo l'877), è stato un monaco cristianoteologofilosofo e traduttore irlandese, considerato uno dei più grandi filosofi altomedievali per il contributo nell'ambito speculativo (Periphyseon) e di traduttore dell'opera dello Pseudo-Dionigi, che avrà vasta influenza sino alla fine del Medioevo.




Bibliografia e Link







Gioacchino da Fiore (Celico1130 circa – Pietrafitta30 marzo 1202) è stato un abateteologo e scrittore italiano







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Eckhart von Hochheim, meglio conosciuto come Meister Eckhart (in italiano: Maestro Eccardo; Tambach-Dietharz o Hochheim, 1260 – Colonia o Avignone, 1327/1328), è stato un teologo e religioso tedesco. È stato uno dei più importanti teologi, filosofi e mistici renani del Medioevo cristiano e ha segnato profondamente la storia del pensiero tedesco.




Il concetto di Dio in Meister Eckart

Dio sopra-è ed è nulla poiché essendo totale è indefinibile. Proprio per questo Eckhart nella nota predica "Beati pauperes in Spiritu" invoglia i fedeli a "pregare Dio" affinché li liberi da "dio" (il primo maiuscolo, il secondo minuscolo), dove il primo è il "Dio Eckhartiano" (per così dire), totale ed indefinibile, puro ed assoluto, e il secondo un mero essere superiore, un "sovra-essere", un essere dalle funzioni totemiche, potremmo dire, sopravvissuto nell'immaginario collettivo, ispirato dalla religiosità naturale. In definitiva, mentre il secondo è l'idea a cui l'uomo ricorre per "chiedere", per cercare la consolazione quotidiana, quasi una "superstizione", il primo è, appunto, "Colui che è", tanto indefinibile e totale che in Lui, con Lui e per Lui non vi è altro che Esso.

Riguardo alla coincidenza di pensiero ed essere, dibattuta nell'ambito dell'Ordine domenicano, nella prima quaestio delle Quaestiones parisienses, Eckhart risponde che pensiero ed essere sono la stessa cosa, ma Dio va identificato con l'Uno, nome che si dà a ciò che è ben al di là dell'ente e dell'essere stesso, e Dio è in primo luogo pensiero, da cui l'essere scaturisce.

Nel Prologo all'Opus tripartitum afferma che Dio è l'essere e l'essere è Dio, la creazione attraverso la moltiplicazione è un progressivo allontanamento dall'unità e perfezione originaria, in cui ogni ente è e vive solo in quanto partecipe in qualche modo e forma della natura divina.


Bibliografia e Link

Questi gli autori principali e a seguire:


  • Il movimento dei "Fratelli e Sorelle del Libero Spirito"
  • Il movimento delle Beghine e dei Begardi (1150 e seguenti)
  • Amalrico di Bène (Parigi 1204, teologo francese) e il movimento degli Amalriciani
  • Gerardo di Parma (Gherardo Segarelli) e il movimento dei "fratres et sorores apostolicae vitae" (Apostolici) (1240-1300)
  • Fra Dolcino (Dolcino di Novara) e il movimento dei dolciniani (1250-1307)
  • Margherita Porete (1250-1310)
  • Guglielma di Milano, detta Guglielma la Boema (1210-1281) e il movimetno religioso dei Guglielmiti.


FRA DOLCINO DA NOVARA e MARGHERITA BONINSEGNA
rirenuti precursori dell'anarchismo cristiano

Fra Dolcino di Novara
guida spirituale e militare
 del movimento dei "fratelli e sorelle di vita apostolica"


Il Ponte Margherita a Biella dove Margherita da Trento (Margherita Boninsegna)
sorella spirituale (amante) di Fra Dolcino condannata per eresia
dopo essere stata torturata fu messa al rogo dal tribunale dell'inquisizione


Indipendentemente dalle varie varianti di pensiero e prassi che ritroviamo nei singoli moviemnti conle loro specificità tuttavia in alcuni o più di quetsi moviemnti ritroviamo queste tesi:


  • Un Dio "democratico", che stabilisce una relazione personale con tutti coloro che vivono in povertà, senza bisogno di mediazioni interpretative,
  • L'imitazione di Cristo come norma di vita per i cristiani,
  • La necessità di mettere in pratica il Vangelo in modo integrale,
  • Il rifiuto di qualsiasi accumulo di beni materiali,
  • La comunione dei beni,
  • Il rifiuto di qualsiasi gerarchia,
  • L'uguaglianza tra uomini e donne,
  • Un approccio al mondo ispirato all'innocenza dei fanciulli,
Va anche detto per verità storica e non si può ignorare che alcuni di questi movimenti di cristianesimo radicale (vedi per esempio il "movimento dei fratelli e sorelle del libero spirito") basandosi su quanto aveva scritto l'apostolo San Paolo nella sua lettera a Tito:

"Tutto è puro per i puri" (San Paolo, "Lettera a Tito")

si diedero a pratiche di sesso anche di gruppo che sarebbe stato ingenuo pensare che questa loro visione alternativa del cristianesimo avrebbe incontrato l'approvazione delle gerarchie ecclesiastiche anche se queste da parte loro di certo non vivevano in perfetta castità.

GUGLIELMA LA BOEMA (1210-1281)
e il MOVIMENTO DEI GUGLIELMITI DELL'ABBAZIA DI CHIARAVALLE


Fu un'oblata (cioè una laica che alloggiava in un luogo di chiesa) nell'Abbazia di Chiaravalle; la sua fama di guaritrice crebbe fino a dar vita ad un movimento religioso, chiamato dei Guglielmiti, a cui presero parte molte donne e qualche membro dell'aristocrazia milanese.
Tra i suoi seguaci di spicco Maifreda da Pirovano, una suora Umiliata di Biassono e il teologo Andrea Saramita.
Morì il 24 agosto del 1281 (o 1282) e venne sepolta nel cimitero dell'abbazia; dopo la sua morte i monaci la proposero per la canonizzazione. La cappella che ne ospitava le spoglie divenne luogo di culto, frequentato da seguaci e devoti. I monaci le avevano addirittura dedicato un altare.
Due anni dopo, l'Inquisizione venne a conoscenza del culto che si stava formando attorno alla "santa" Guglielma.
La prima azione degli inquisitori, giunti a Milano nei primi mesi del 1300, fu quella di rimuovere l'oggetto del culto, cioè le spoglie di Guglielma.
Quanto ai suoi seguaci, è sicura la condanna al rogo di Maifreda da Pirovano e "soror" Giacoma dei Bassani, i cui atti di condanna si evincono dal "consilium", approvato all'unanimità dagli inquisitori presenti. L'atto prevedeva che le donne, giudicate eretiche, relapse e recidive dovessero essere affidate al "seculare iuditium" per l'esecuzione della pena capitale. 
Incerta la sorte di Andrea Saramita, anch'egli giudicato eretico relapso. Di lui si perdono le tracce nelle imbreviature. Probabilmente perché viene consegnato al braccio secolare della legge, per essere condotto al rogo.

LA SUA DOTTRINA NASCE DA UN EQUIVOCO STORICO?

Dall’esame degli atti del processo de 1300, già Giovanni Pietro Puricelli nel XVII sec. aveva ritenuto di poter stabilire che gran parte della dottrina dei guglielmiti, particolarmente per quanto concerne il millenarismo, l’incarnazione dello Spirito Santo, la celebrazione di uffici religiosi non conformi al canone, l’ordinazione di diaconi e diaconesse, non derivasse dagli insegnamenti della mistica Guglielma, ma fosse stata ideata dal Saramita dopo la morte di lei che, effettivamente, in vita non aveva generato alcun sospetto di eresia tra i monaci cistercensi che la ospitavano e tenevano in grande considerazione, né aveva attirato su di sé l’interesse dell'Inquisizione.

POICHE' LO SPIRITO E' DONNA ANCHE IL PAPA DEVE ESSERE DONNA: SUOR MAIFREDA PAPESSA VICARIA DI GUGLIELMA 

I 14 punti principali della dottrina Guglielmita vennero estratti dagli atti del processo del 1300 dallo stesso Giovanni Paolo Puricelli:

1 Guglielma è lo Spirito fatto carne nel sesso femminile.

2 Come l’Arcangelo Gabriele annunciò a Maria l’Incarnazione del Verbo, l’Arcangelo Raffaele annunciò a Costanza d’Ungheria, regina di Boemia, l’Incarnazione dello Spirito Santo in sua figlia Guglielma.

3 Guglielma era vero Dio e vero uomo (homo) nel sesso femminile, proprio come Cristo era vero Dio e vero uomo (homo) nel sesso maschile.

4 Essendo Guglielma lo Spirito Santo è da considerarsi di essenza divina e pertanto superiore alla Vergine Maria e a tutti i santi.

5 Come Cristo soffrì e morì in base alla sua natura umana, anche Guglielma morì in base alla sua natura umana non alla sua natura divina.

6 Come Cristo, anche Guglielma aveva cinque ferite sul corpo. [questa circostanza è sostenuta dal Saramita il quale dichiara che alcune discepole le avevano vedute sul corpo di lei, mentre altri accusati riferiscono di non averle viste, ma che si diceva le avesse. Occorre sottolineare che al tempo del processo Guglielma era morta da 18 anni e che i più giovani seguaci la ricordavano appena.

7 Mentre Cristo ascese al Cielo alla presenza dei discepoli e mandò lo Spirito Santo in lingue di fuoco a Pentecoste, Guglielma risorgerà prima del Giudizio Universale col suo corpo femminile alla presenza dei suoi discepoli, fedeli ed amici, ascenderà al Cielo e tornerà a loro in lingue di fuoco. Allora essi tutti saranno apostoli.

8 Proprio come Cristo lasciò suo rappresentante in terra Pietro e gli consegnò la sua Chiesa e le chiavi del Regno dei Cieli, Guglielma lasciò la sorella Maifreda dell’ordine degli Umiliati come sua rappresentante in terra.

9 Mentre l’apostolo Pietro predicava e celebrava messe a Gerusalemme, Maifreda, vicaria di Guglielma, doveva predicare e celebrare messe a Milano e poi anche a Roma: allora avrebbe dovuto occupare la sacra cattedra [il soglio di Pietro].

10 Suor Maifreda è vera papessa e ha l’autorità di un vero papa perché, dal momento che Guglielma è lo Spirito Santo in forma di donna deve avere il suo rappresentante nella forma di una donna. Il Papa, la Chiesa e la Curia devono consegnare la loro autorità a Suor Maifreda che deve battezzare i musulmani, gli ebrei e tutti i popoli al di fuori della Chiesa romana.

11 Gli attuali Vangeli così come le dottrine che contengono saranno sostituiti dai vangeli che scriveranno quattro evangelisti scelti da Guglielma non appena Maifreda avrà occupato in pace e in modo permanente la sede apostolica di Roma.

12 Guglielma è già risorta e vive in modo corporeo ovunque le piaccia, poiché il Cristo risorto vive in modo corporeo, ovunque gli piaccia. E proprio come Cristo apparve a Maria Maddalena prima della sua ascensione, così Guglielma appare ai suoi discepoli di tanto in tanto.

13 La remissione dei peccati ottenuta da un pellegrinaggio alla tomba di Guglielma a Chiaravalle è simile a quella ottenuta sinora con un pellegrinaggio a Gerusalemme.

14 Come i seguaci di Cristo hanno sofferto per amore di lui, anche i seguaci di Guglielma soffriranno, e poiché Giuda ha tradito Cristo e lo ha consegnato ai Giudei, alcuni seguaci di Guglielma consegneranno i loro fratelli all’Inquisizione.

L'Abbazia di Chiaravalle
 dove visse e morì Guglielma la Boema


UNA CURIOSITA': UNA STRANA STORIA DI SANTI E DI BANCHIERI

Nella tomba in cui erano state sepolte le spoglie di Guglielma la Boema, si fece seppellire il banchiere Raffaele Mattioli, presidente della Banca Commerciale Italiana che per il suo impegno a favore della cultura è spesso ricordato come il banchiere umanista.
Con Gabriele D'annunzio aveva partecipato nel 1919 all'impresa di Fiume, alla repubblica del Carnaro e alla sua innovativa costituzione libertaria.
Dapprima fascista e in rapporti con Mussolini entra in segreto in rapporto (per il tramite del suo vecchio amico l'economista Piero Sraffa che faceva da tramite tra il PCI e Gramsci) anche con il Partito Comunista e Togliatti ed è noto che si prodigò anche per le spese di cura di Antonio Gramsci che allora estromesso da Togliatti dalla segreteria del partito e ormai tubercolotico terminava la sua esistenza nelle carceri fasciste.
Partecipa quindi alla resistenza antifascista e fu il primo banchiere italiano a sostenere Enrico Mattei poi morto quest'ultimo in un attentato in aereo commissionato per impedirne il proseguio della sua politica economica.
Il "banchiere umanista" morì a Roma il 27 luglio 1973 e venne riportato a Milano. I funerali si tennero il 30 luglio nella chiesa di San Fedele. Aveva scelto di essere sepolto nel cimitero dei monaci sul retro dell'Abbazia di Chiaravalle, nella campagna periferica a sud di Milano, chiesa al cui restauro aveva contribuito in modo munifico, si ritiene in ricordo di Guglielma la Boema, oggetto nel Medioevo di un culto disapprovato dalla Chiesa cattolica.
In previsione di ciò, aveva fatto pressione sul dirigente Comit Bernardo Crippa, divenuto assessore comunale: il piccolo cimitero, sconsacrato e dismesso da oltre un secolo e mezzo, era stato per delibera comunale riaperto a monaci e benefattori, anche se non sarà mai reso visitabile al pubblico.

BBLIOGRAFIA

La filosofa Luisa Muraro ha dedicato a questa vicenda del 1300 un'opera: 
Luisa Muraro, "Guglielma e Maifreda. Storia di un'eresia femminista", 2003

 

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