Guarire o individuarsi?

La questione non è "guarire" ma superare la specie umana.

Superare la specie umana coincide con il "guarire".
Non si tratta di guarire "noi", "noi" non siamo "malati" ma più semplicemente siamo una specie che ha fatto il suo tempo.

Psicoanalisi universale

Il processo d'individuazione universale non è un processo artificiale inventato dagli psicoanalisti ma è un processo naturale, che avviene in natura, e che la psicoanalisi ha semplicemente scoperto riconoscendolo e nominandolo per la prima volta facendo consapevole così tutta l'umanità di una tale movimento sotterraneo, una vera e propria storia nella storia.
Tale processo coincide con la psicoanalisi universale. e questa psicoanalisi universale altro non è che quel processo di sintesi dei frammenti dell'Essere Uno primordiale messosi in moto già simultaneamente all'evento Big-Bang. Processo che si dà in natura a nostra insaputa quale progetto dell'inconscio universale base dell'inconscio collettivo e personale e che è simultaneamente un processo di convergenza, di consistenza e di soggettivazione e che più recentemente possiamo nominare anche "processo di transumanizzazione" per rendere ragione immediata già nel nome  della sua ultima meta quale sprint finale di questa lunga corsa che ha attraversato la storia delle forme discrete di quel continuum che è l'Essere Uno.
Non siamo noi ad individuarci ma è l'Essere Uno che procede naturalmente verso il suo individuarsi consapevolmente come Essere Uno, l'unico individuo e come tale indivisibile.
E' peraltro un processo a cui tutti devono sottostare con le buone ma molto spesso anche con le cattive.
Non si tratta di "malattia" ma di un ridisegnare la cartografia dei territori invisibili del pensiero che ci fanno da bussola nel nostro ulteriore procedere.
L'uomo è andato oltre l'uomo. Detto in altri termini oggi gli esseri umani che non hanno in sè, quali mutanti, un tale progetto di individuazione quale progetto di transumanizzazione starebbero bene solo in un museo di scienze naturali, di archeologia della vita o in qualche museo di reperti preistorici in buona compagnia dei dinosauri.

L'individuarsi dell'Essere quale Essere Uno

Non si tratta quindi di "guarire" noi ma di guarire l'Essere dalla sua preistoria che è tutto il tempo, la storia dell'Essere, nel quale l'Essere ha trattato sè fuori di sè come altro da sè. 
L'Essere non percependo più se stesso frammentato nei tanti individui necessariamente particolari, arriverebbe così infine a percepire sè stesso come l'unico individuo ed è questa la vera individuazione, il senso vero del concetto di individuo la cui etimologia significa "indivisibile" ma di indivisibile appunto c'è solo l'Essere Uno.
In questo senso questo concetto miliare della scienza moderna e introdotto da Jung quale processo psicologico ma naturale e non artificiale arriva veramente alla sua più scientifica formulazione soltanto con il Pensarsi dell'Essere nella psicoanalista Silvia Montefoschi e poi tutti gli altri a seguire che ripercorrono e proseguono il sentiero di pensiero da lei aperto.
Ogni individuarsi individuale è sempre l'individuarsi di un frammento sottratto all'unità del tutto in evoluzione convergente.
Solo questo Uno, questo Tutto può individuarsi come Uno come persona del Tutto.
Ogni identità particolare è condannata a difendersi e a creare attorno ai suoi confini finiti un sistema immunitario necessariamente paranoide e a coltivare un delirio di immortalità del frammento di Essere con cui ci si identifica.
Oggi anche le identità cosiddette forti che presumono la presenza nel sistema psichico di un Io forte in verità sono deboli per destino perchè solo l'identità che ripone la sua vera identità nell'Essere Uno e quindi nella Logica Unitaria e nel Pensiero Uno può veramente resistere a ogni catastrofe psicologica.
L'identità forte fondata su un Io forte è una identità che vive ancora nell'uni-verso ma l'uni-verso che prima c'era oggi non c'è più. Quello che oggi chiamiamo uni-verso non è più l'uni-verso che prima c'era come realtà consistente ma è solo la memoria dell'uni-verso divenuto quindi in quanto solo memoria e non più realtà reale, inconsistente, una realtà dai piedi di argilla. Oggi c'è solo l'Uno anche se ancora instabile per via di questa memoria.L'Io quindi per quanto sia forte oggi è un Io forte all'interno di una favola poichè che l'uni-verso continui ad essere una realtà è più solo una favola.
Noi non siamo più gli uomini che parlano dell'essere, cioè i filosofi, noi siamo già oltre la filosofia poichè il nostro dire è divenuto il dire dell'Essere stesso che attraverso gli uomini manifesta sè stesso, sì che il nostro dire coincide con il dirsi dell'Essere ma noi non siamo più la vecchia umanità antroporiferita ma una nuova umanità non più antroporiferita che ha accettato la ferita narcisistica dell'Ego e perciò si è messa da parte subordinandosi all'Essere stesso che diviene così il vero protagonista degli eventi.
Addivenire a non trattare più sè fuori di sè come altro da sè: questo era il progetto iniziale dopo la frammentazione susseguente al Big-Bang, questo era il lavoro, il vero lavoro di sintesi, questa era la meta e questa è finalmente la realtà di questo oggi post-apocalittico.

Il processo di transumanizzazione: l'ultimo nome del processo d'individuazione

Oggi il processo d'individuazione si chiama processo di transumanizzazione e con le buone e molto spesso anche con le cattive questo è l'ultimo sprint del processo evolutivo giunto ormai in dirittura di arrivo. Sta a noi dire il "Sì" finale: "fiat voluntas tua", "Sia fatta la tua volontà" accettando tutto ciò che comporta l'ultima metamorfosi.
E poi sarà la vita come non è mai stata: la vita alla più alta potenza poichè il processo d'individuazione in ultima analisi si è rivelato essere l'amore, ma non l'amore bensì l'Amore grande, la persona stessa dell'Amore e l'Amore quale volontà può esprimere se non la "Volontà di unione"?!
Poichè l'unione, questa è la potenza di una tale Volontà.



(Così scrivevo già nel 2010 - farà seguito una revisione sulla base delle nuove e più recenti consapevolezze)

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