Psicoanalisi

"Questo lavoro continuo e capillare deve coinvolgere il nostro quotidiano andare a dispetto e compreso il temere che la nostra forma materiale non sia in grado di sostenerlo. Ed è proprio questo lavoro che noi vogliamo testimoniare via via che ne facciamo esperienza, componendo così il breviario per coloro che portano in sé l'istanza di percorrere con noi l'ultima tappa del percorso del pensiero, fino al compimento che darà inizio alla vita vera, che sarà più soltanto l'amore che ama l'amore nell'amarsi degli amanti, che sono poi i pensanti che non hanno più altro da pensare se non il loro reciproco pensarsi, come l'amante che ama solo l'amante. Meta questa che si è prospettata nell'ultimo dirsi del pensiero, che di sè ha narrato nel dire di coloro che hanno narrato la propria storia, narrando la storia dell'universo dal suo inizio alla sua fine. Fine che si è così svelata essere proprio il 'fine' quale realizzazione totale del progetto che l'essere, che è ciò che è all'infinito, portava in sé prima del suo esserci nella forma finita del mondo. E poichè la realizzazione finale del progetto iniziale si è svelata nel soggetto umano fattosi consapevole di sè come forma vivente del pensiero, il progetto era allora quello di dar nascita al soggetto umano consapevole di essere pensiero, quale unico vivente di cui la storia dell'universo è stata la gestazione; unico vivente che non può realizzare la consapevolezza di sé se non nel riconoscersi nella dualità dei due dialoganti"

(Silvia Montefoschi, 2002, cit. pag.15-16)





Al “Laboratorio Ricerche Evolutive Silvia Montefoschi”, costituitosi tra il 1986 e il 1989 da Silvia Montefoschi e altri psicoanalisti, una cosa è chiara:

La psicoanalisi non è semplicemente una terapia scorporata dall’evoluzione del pensiero tutto 

(Brano tratto dai “Seminari marzo-aprile 1988″ del “Laboratorio Ricerche Evolutive Silvia Montefoschi”)



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